Recensione Lums

Sulle orme di Angry Birds, un puzzle game luminoso

Recensione Lums
INFORMAZIONI GIOCO
Articolo a cura di
Disponibile per
  • iPhone
  • iPad
  • Angry Birds ha fatto scuola. E del resto non poteva essere altrimenti: a tanti anni di distanza dai “giorni dell'ira” in cui l'App Store sembrava il futuro del videogioco mobile, e dopo l'esplosione di una bolla che adesso lascia senza punti di riferimento troppe software house concentrate sul settore iOs, l'arcade di Rovio sembra ancora l'unico gioco-simbolo di un mercato solcato da mille contraddizioni. Le produzioni ad alto budget annaspano, la scarsa visibilità che è possibile ottenere su una piattaforma di distribuzione affollatissima è preoccupante, ed il miraggio degli 89 centesimi ha convinto gran parte degli acquirenti che non vale la pena spendere per un videogame più del “prezzo di un caffè”. Eppure gli iracondi uccelletti della software house finlandese proprio non vogliono scendere dalla cresta dell'onda, tanto che si preparano a tornare con Angry Birds Star Wars 2. Ed allora ecco spiegato l'assalto di una trottante mandria di cloni, l'ultimo dei quali si chiama Lums ed è prodotto da Hyperbolic Magnetism. Il titolo si presenta con un look davvero molto simile a quello della saga Rovio, salvo poi inserire all'interno delle dinamiche di gioco elementi Puzzle in certa misura interessanti. Non basta questo per sopperire all'enorme frustrazione legata ad un engine fisico da barzelletta, le cui reazioni risultano totalmente aleatorie e impossibili da prevedere.

    M'illumino d'immenso

    La terribile lotta fra pennuti e maiali è sostituita, in Lums, da un'altrettanto acre conflitto fra le magiche creature che danno il nome alla produzione, ed una stirpe di vampiri viola venuti dallo spazio. Tralasciando il setting abbastanza sciapito, per nulla valorizzato dalle illustrazioni statiche che introducono ogni “capitolo” dell'avventura, si scende subito in campo per scoprire come sia possibile distruggere i malvagi succhiasangue. I nostri Lum sono delle creature sferiche capaci di fluttuare nell'aria, ed in ogni stage il nostro compito è quello di usarli per esporre ai raggi luminosi i nostri avversari. I vampiri -si sa- non amano la luce, e basta il lieve riverbero dei lampioni per farli ardere senza scampo. Ecco dunque che cominciamo ad usare i Lum di base come proiettili da scagliare per far crollare le strutture che proteggono i nemici. Stavolta, però, niente fionde: i Lum possono essere guidati liberamente in tutto lo stage, con tocchi morbidi che ne influenzano le traiettorie. Uno swipe deciso, invece, sarà quello che ci permetterà fisicamente di scagliarli contro gli oggetti o gli avversari, facendoci così perdere il controllo della creatura ma appunto influenzando l'ambiente di gioco.
    Sulle prime, quindi, Lums sembra una sorta di Angry Birds con più gradi di libertà: invece che un lancio dalla distanza è possibile posizionare i nostri “proiettili” dove vogliamo. Ben presto scopriamo che c'è invece qualche variazione più interessante. Non serve molto tempo perchè vengano introdotti i lum speciali: alcuni si trasformano in sorgenti luminose quando vengono appiccicati su di una parete, mentre altri invertono la direzione della forza di gravità applicata agli oggetti che toccano. Più avanti si incontrano creature che trasformano in vetro o in roccia tutto ciò che toccano: questo serve per minare la stabilità degli edifici, oppure per fermare i pericolosissimi laser, che attraversano le superfici trasparenti ma vengono ovviamente fermati dai massi.

    Rispetto alle abilità speciali dei pennuti di Rovio, le predisposizioni magiche dei Lum si incardinano in una struttura molto vicina a quella del puzzle puro. Avendo sostanzialmente una discreta libertà di movimento prima di effettuare il lancio, è richiesta meno precisione e più cervello: bisogna capire quali elementi dello scenario toccare con un lum antigravitazionale per innescare una reazione a catena, oppure quali far diventare di vetro, magari per lasciare che i prossimi “proiettili” ci passino attraverso con facilità.
    Negli stage in cui la componente enigmistica prevale, Lums appare un titolo interessante, stimolante e piacevole. Il recupero delle canoniche tre stellette in ogni stage è quindi una piccola sfida a cui ci si dedica ben volentieri (anche perchè non è legata ai punti, ma proprio alla capacità di guidare i nostri Lum all'interno delle stage). Il problema sorge quando di mezzo ci si mette la fisica di gioco, che è sostanzialmente identica a quella di Angry Birds: e quindi un vero disastro.
    Calcolare e capire le reazioni degli oggetti che crollano è sostanzialmente impossibile, e tutta l'urgenza di precisione che solitamente è fondamentale per un puzzle viene meno.
    Riprodurre due lanci identici in sequenza è pura utopia, e la riproducibilità delle nostre azioni va a farsi benedire. C'è una buona metà di livelli in cui la componente fortuna è assolutamente indispensabile per riuscire a bruciare tutti i vampiri. Il nervosismo è talmente tanto che vien voglia di abbandonare il proposito, oppure usare una delle bombe nucleari (che si possono acquistare con un lucrosissimo sistema di microtransazioni).
    Questo suo voler assomigliare ad Angry Birds ad ogni costo è quindi il punto debole di Lums, che preferisce non fare quel passo che l'avrebbe distanziato al titolo Rovio, trasformandolo in un Puzzle Game preciso e interessante. Invece così vengono sprecate le buone idee: pure il colpo d'occhio tutto sommato piacevole, concentrato su fonti luminose ben realizzate, con fasci di luce che esplorano malfermi la nebbia minacciosa che aleggia negli stage, passa in secondo piano. Considerato il numero di livelli neppure troppo elevato, è davvero difficile entusiasmarsi.

    Lums LumsVersione Analizzata iPhoneLums vive all'ombra di una produzione che non ha ancora finito di cannibalizzare il mercato iOS. Paradossalmente è proprio Rovio ad aver capito che da Angry Birds bisogna in qualche modo prendere le distanze, e lo dimostra il suo impegno nel settore del publishing, che ci ha portato il buon Ice Vikings e l'eccezionale Tiny Thief. Lums invece inciampo proprio perchè non sa trovare una sua identità. Anzi, perchè la sua identità la diluisce con una struttura ormai abusata e poco originale, andando a recuperare proprio l'elemento più inconsistente dell'epopea dei pennuti iracondi: la fisica di gioco. Magari gli stage dei futuri aggiornamenti saranno più concentrati sull'aspetto Puzzle: in quel caso Lums potrebbe regalare più soddisfazioni agli affezionati del genere e a chi cerca, in generale, un videogame con un po' di carattere.

    6

    Che voto dai a: Lums

    Media Voto Utenti
    Voti: 0
    ND.
    nd