Recensione Madagascar: Escape 2 Africa

Alex e compagni in fuga dall'Africa

Recensione Madagascar: Escape 2 Africa
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • Xbox 360
  • Wii
  • PS3
  • Pc
  • Un classico Tie In

    Ispirato al seguito di uno dei maggiori successi cinematografici nella storia dei film d’animazione in computer grafica, Madagascar : Escape 2 Africa è il classico tie in sviluppato con pochi fondi (e poca fantasia) il cui unico scopo è massimizzare gli incassi sotto l’onda dell’entusiasmo generato dalla pellicola, nei cinema italiani proprio in questi giorni per le feste natalizie.
    Dedicato fondamentalmente al pubblico dei giocatori più piccoli, il titolo Activision si colloca in quel particolare filone videoludico di prodotti senza un’anima ben definita, dove una storia semplice e lineare viene raccontata attraverso una pletora di minigiochi slegati tra loro (più o meno riusciti e divertenti) basati principalmente sul carisma dei personaggi piuttosto che sull’effettiva consistenza dell’esperienza ludica.
    Come nel film, l'intera storia è basata sulle vicende di un gruppo di strampalati animali antropomorfi fuggiti dallo zoo di New York che, dopo una serie di esilaranti peripezie, raggiungono l’agognata libertà - non proprio voluta - nella lussureggiante vegetazione del Madagascar (in Africa, appunto), dove incontreranno un’improbabile tribù di lemuri catta alla quale legheranno indissolubilmente le proprie sorti.
    I simpatici protagonisti del film/videogioco (Alex il leone, Marty la zebra, Melman la giraffa e Gloria l’ippopotamo) in questo seguito sono impegnati nel viaggio di ritorno, che inevitabilmente culminerà con colpi di scena, nuove ambientazioni e nuove amicizie che faranno dimenticare definitivamente lo stretto e scomodo zoo di Central Park.
    Il “maestro delle cerimonie”, ancora una volta, è re Julien XIII della tribù dei lemuri (nessuno ha detto ai produttori che i lemuri catta hanno una società matriarcale, ma questa è una divagazione zoologica di poco conto in tal contesto), che grazie al suo braccio destro Maurice (un aye-aye) supporterà il piccolo e variegato branco di quadrupedi nell'impresa, senza dimenticare l’istrionico trio di pinguini "d'assalto" (Skipper, Soldato e Kowalsky) sempre pronto a dare un sostanzioso contributo per la giusta causa.
    Il gioco, come già specificato qualche riga più sopra, si sviluppa attorno a protagonisti e comprimari attraverso una lunga e diversificata serie di minigiochi adatti ad esaltare le doti atletiche ed "animalesche" di ciascun personaggio, sempre sotto l’attenta guida di re Julien, nella veste di simpaticissimo ed improbabile commentatore, oltre che di fotografo: scopriamo dunque pregi e difetti di quest'ultimo progetto targato Activision.

    Tanti minigiochi non fanno un gioco

    Come già sottolineato, il titolo Activision poggia sulla ben poco stabile struttura di mix videoludico superficiale (ovvero più quantità che qualità), dove un non precisato numero di generi (fondamentalmente platform, sparattutto e sportivi di vario tipo) vengono proposti al giocatore in sequenza sottoforma di minigiochi spesso infantili e poco divertenti (sebbene non manchino piccole eccezioni), adatti a catturare soprattutto l’attenzione del giovane giocatore ammaliato dai protagonisti, senza offrire nessuno spunto originale per provare a scrollarsi di dosso il pregiudizievole - quanto giustificato - appellativo di “operazione commerciale senz’anima”.
    Dalle strampalate corse di Marty impegnato ad inseguire Mortino a suon di carote turbo, passando per improbabili partite di calcio 2 vs 2, pesanti nuotate di Gloria, assurdi voli di Melman (che utilizza le zampe come le pale di un elicottero) e le sezioni action-platform dedicate ad Alex, Madagascar : escare 2 Africa offre un’esperienza ludica poco profonda e curata grossolanamente, con un gameplay legnoso e minato da una linearità e semplicità disarmante, adatta solo ad un pubblico di giovanissimi ed alle prime armi con joypad e console: la curva d’apprendimento infatti è decisamente inconsistente e fallire un obiettivo al primo tentativo risulta quasi impossibile per il videogiocatore navigato, dato che i vari minigiochi di solito sono molto brevi ed impegnano in più round di quantità piuttosto che di qualità e profondità (i più riusciti purtroppo sono fini a se stessi e si perdono nel marasma di tutti gli altri).
    La trama scorre inesorabile, stentando tra una sessione e l’altra, e l’unico incentivo a procedere è dato dalla simpatia di re Julien (doppiato benissimo, tra l’altro) e dagli scatch dei tre pinguini d’assalto (vero punto di forza anche nelle pellicola), impegnati a loro volta in missioni leggermente più articolate delle altre ma pur sempre banali e semplicissime da portare a termine: la possibilità di raccogliere le monete del regno dei lemuri sparse per il Madagascar by Activision e la possibilità di spenderle nel negozio virtuale per sbloccare video, minigiochi (da utilizzare nell'apposita modalità arcade) ed altri extra è un’aggiunta che potrebbe allungare la brevissima vita del prodotto per i più appassionati del quartetto Dreamworks, tutto sta nel volerlo fare!

    Escape 2 next-gen

    Dal punto di vista tecnico Madagascar : escare 2 Africa non smentisce assolutamente i propri intenti, fallendo inesorabilmente l’impatto con la next-generation sin dalle schermate di presentazione, con immagini in qualità bassissima che farebbero storcere il naso persino se visualizzate su console di vecchia generazione, collegate in composito e su di un vecchio monitor crt.
    I protagonisti, sebbene siano modellati dignitosamente, presentano solo accenni di effetti applicati alle superfici e la qualità generale tende al basso così come tutta la veduta d’insieme: pochi poligoni, textures non all’altezza, illuminazione da old-gen ed animazioni legnose ed aberranti sono un piatto all’ordine del giorno in tutta la produzione Activision, nonostante risulti intatto lo stile visivo adottato dai grafici della pellicola (ispirato da alcuni famosi artisti moderni) che potrebbe generare un ingiustificato senso di gratificazione agli occhi dei meno esperti.
    La ciliegina sulla torta è rappresentata da un level design insulso, con livelli poco ispirati e con una possibilità di esplorazione prossima allo zero assoluto, così come l’interazione e la fisica applicata agli oggetti; infine grossolani bugs e glitch grafici (compenetrazioni poligonali, fluttuazioni e sparizioni) funestano ulteriormente la già poco brillante situazione del profilo tecnico.
    Il comparto audio, d’altro canto, è l’aspetto meglio riuscito in questo tie in per fanciulli, con un doppiaggio completamente in italiano sopra la media (si sottolinea ancora una volta la simpatia di Re Julien) ed effetti sonori più che sufficienti, presi in prestito direttamente dalle pellicole così come la poco invadente ma piacevole soundtrack, che accompagna il giocatore durante tutta l’avventura, fino alla tanto agognata fuga (in tutti i sensi).

    Madagascar: Escape 2 Africa Madagascar: Escape 2 AfricaVersione Analizzata PlayStation 3Trattandosi di un prodotto chiaramente dedicato ai più piccoli e a chi non ha mai visto un pad in vita sua si può facilmente sorvolare sul bonario livello di difficoltà e la curva d’apprendimento inconsistente, tuttavia non si può giustificare un’esperienza ludica così slegata e superficiale mossa solo dal carisma dei protagonisti, condita da errori e deficienze tecniche che in prossimità del 2009 sono assolutamente impresentabili. L’assenza di qualsivoglia modalità online ed un multiplayer locale (minigiochi nella modalità arcade) adatto esclusivamente ad un pubblico di giovanissimi colloca il prodotto Activision nel classico calderone dei giochi da regalare al figlio o al nipotino per Natale, che rimarranno sicuramente soddisfatti grazie al fascino di Alex e compagni, soprattutto perché privi dell'occhio critico e dell'esperienza necessaria per giudicare approfonditamente il prodotto.

    5

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