Mario Kart Live Home Circuit Recensione: in pista con la Realtà Aumentata
Annunciato a sorpresa per celebrare i 35 anni della mascotte Nintendo, Mario Kart Live è un gioco coraggioso e fuori dagli schemi.
Mario Kart Live Home Circuit
Recensione: Nintendo Switch
INFORMAZIONI GIOCO
Articolo a cura di
Michele Verardi
Disponibile perSwitch
L'annuncio di Mario Kart Live: Home Circuit ha colto un po' tutti di sorpresa. Le celebrazioni per il 35° anniversario della mascotte Nintendo hanno abbracciato numerose sfaccettature della storia videoludica dell'idraulico baffuto, e questo spin-off in realtà aumentata della popolare simulazione di kart è forse l'esperimento più audace di tutti. Dalla collaborazione tra Nintendo e Velan Studios è nato così un titolo coraggioso che, riprendendo le fila del discorso iniziato con Labo, tenta di riportare nella realtà delle nostre stanze l'inconfondibile gameplay di Mario Kart.
3, 2, 1...
Se la filosofia alla base di Labo era quella di "trasformare il salotto di casa in un'officina" (recuperate la recensione di Nintendo Labo Robot Kit), in Home Circuit le nostre stanze diventeranno dei circuiti in cui sfidarsi a suon di derapate e gusci di tartaruga. Se però parte integrante dell'esperienza dei Toy-Con era la loro costruzione, Mario Kart live è un'esperienza ben più immediata che consente in pochi passaggi di sfrecciare sul pavimento di casa.
Quindi i kit lasciano il posto ai set, uno dedicato a Mario e l'altro a suo fratello Luigi, dove è contenuto tutto l'occorrente per mettere in piedi rapidamente il proprio gran premio. I set sono composti da quattro porte di cartone, necessarie per sistemare in sequenza i checkpoint della pista, due segnaletiche per le curve, un cavo di ricarica USB C e ovviamente il kart radiocomandato. Il team di Velan Studios ha prodotto un modellino decisamente convincente, con una scocca in plastica leggera ma robusta, pensata per attutire al meglio gli inevitabili (e numerosi!) urti che avverranno durante le partite.
La telecamera, che troneggia sopra al pilota di plastica, non solo permetterà di vedere sulla console la gara dalla prospettiva del kart, ma sarà anche necessaria per sincronizzare il modellino al software di gioco, che andrà scaricato dall'eshop. Effettuato questo rapido setup iniziale si potrà guidare liberamente per la stanza osservando lo schermo della propria console. La guida "radiocomandata", che in realtà avviene tramite wi-fi, è fluida e reattiva e le immagini trasmesse si attestano sempre su un buon livello di qualità.
La telecamera presenta un'ottima adattabilità nelle situazioni di scarsa illuminazione anche se in modalità docked in questi frangenti si nota molto rumore video dettato dalla compressione dello streaming, difetto decisamente attenuato giocando in portabilità. Così come il modello di guida, anche gli elementi di realtà aumentata riescono a inserirsi stabilmente all'interno del gioco garantendo una coerenza visiva perfino nei momenti di massima accelerazione. Abbiamo notato delle incertezze soltanto con pavimenti lucidi, come il marmo, dove i riflessi creavano qualche problema con la mappatura dell'illuminazione della segnaletica opzionale. Niente comunque in grado di rovinare l'esperienza complessiva di gioco.
Piste fai da te
Come dicevamo, la creazione del circuito avviene tramite due semplici passaggi: in primis si dispongono le porte di cartone in modo sequenziale, e poi tramite un primo giro di prova si traccia col proprio kart l'effettivo percorso della pista. È chiaro che l'intenzione di Nintendo era quella di lasciare piena libertà creativa al giocatore, non costringendolo su percorsi prestabiliti.
Gli stessi confini dei circuiti sono puramente indicativi e non si incapperà in nessuna penalità uscendo dalla strada. L'unico obbligo rimane quello di attraversare i checkpoint, ma sarà comunque consentito saltarne non più di uno consecutivamente per portare a termine un giro.
In questa fase di preparazione l'unico ostacolo è la fantasia e da un singolo posizionamento delle porte si possono creare infiniti percorsi diversi, tutto ovviamente nei limiti dello spazio a disposizione. Lo spazio minimo consigliato è di 3.5 x 3 metri, distanza necessaria soprattutto nelle fasi più concitate di gioco quando si selezionano velocità come 150cc e 200cc. Si tratta purtroppo di una superficie da ricavare all'interno di una stanza perché come abbiamo notato in fase di prova allontanandosi oltre 5 metri dalla console, o semplicemente mettendo un muro tra il kart e la Switch la qualità del segnale cala drasticamente.
Trofei casalinghi
Una volta creato il primo tracciato, la modalità principale offerta da Mario Kart Home: Live Circuit è il Gran Premio. Come da tradizione si tratta di una serie di 3 gare da affrontare in sequenza, con l'obiettivo di collezionare un punteggio totale più alto rispetto agli altri 4 avversari.
Ovviamente non è la conformazione della pista ad essere prestabilita ma il "tema" di ogni gara, che si riflette in condizioni ambientali specifiche e in ostacoli contestuali. Ad esempio se in "Tracciato Ghiacciato" dovremo vedercela con un terreno scivoloso e dei ghiaccioli che ci bloccheranno al contatto, in "Paradiso Piranha" dovremo guidare sotto una pioggia incessante e le Piante Piranha pronte ad addentarci al passaggio delle porte. Oltre ai classici oggetti, come i funghi per lo sprint, i gusci di tartaruga di vari colori e la stella dell'invincibilità, a popolare la realtà aumentata di Home Circuit ci pensano la grande varietà di condizioni meteorologiche e gli impedimenti disseminati lungo i livelli. Il frenetico e imprevedibile feeling arcade della serie, richiamato anche dalla possibilità di ottenere un boost di velocità in seguito ad una derapata, viene amplificato dagli effetti che si andranno a ripercuotere proprio sulla manovrabilità del Kart. Le tempeste di vento renderanno difficilissimo l'avanzamento anche sul rettilineo e i colpi dei gusci metteranno k.o. il motore per qualche secondo.
Dalle ambientazioni subacquee alle spinte dei Categnacci, Home Circuit garantisce una varietà di situazioni per niente scontata, in grado tra l'altro di restituire fisicità anche a tutti gli elementi immateriali aggiunti su schermo, grazie alle interazioni col kart radiocomandato. Un vero peccato che la stessa complessità non sia stata riproposta anche negli sfidanti, incarnati qualsiasi sia la gara da Bowser Jr. e i suoi scagnozzi.
Il senso di progressione non è dettato semplicemente dalla possibilità di affrontare i trofei in quattro difficoltà differenti (anche nella loro versione speculare) ma soprattutto dagli elementi sbloccabili tramite la raccolta delle monete. Disseminate lungo i percorsi, queste consentiranno di ottenere skin diverse per il kart, nuovi abiti per i piloti ed effetti sonori per il clacson, oltre che elementi con cui creare i propri tracciati personalizzati. Sarà possibile infatti studiare a puntino nuove corse, ad esempio indicando con precisione dove e quali ostacoli posizionare su ogni porta.
Un'aggiunta gradita che insieme alla modalità Prova a Tempo, dove si potrà tentare di migliorare i propri record, va a completare l'offerta single player del titolo. Tolto il buon numero di trofei disponibili nel Gran Premio, gran parte dell'appeal dell'esperienza in solitaria è lasciata alla volontà del giocatore di sperimentare con le sue creazioni. Certamente per esprimere al meglio le grandi potenzialità del titolo ed aumentarne così la longevità, non avrebbe guastato una selezione più ampia di modalità.
Dallo split screen alla split reality
È ovvio però che Mario Kart Live dia il meglio di sé in multiplayer. Il multigiocatore è pensato solo per le partite in locale, e ognuno dei massimo 4 giocatori avrò bisogno del suo set e di una Switch con cui pilotare il Kart. Ancora una volta è la realtà aumentata ad aggiungere uno strato di divertimento all'esperienza, che si rivela molto più di un semplice episodio in miniatura di Mario Kart.
La presenza fisica del modellino spinge la serie ben oltre i confini del videogioco, risultando in un prodotto in grado di catturare l'attenzione di chi non è solito approcciarsi al medium. C'è qualcosa di estremamente particolare nel giocare insieme a Home Circuit a partire già dalla creazione del tracciato e nel rispetto dei suoi limiti, imposti spesso soltanto dalla correttezza del giocatore. In Mario Kart Live è nuovamente fondamentale la presenza fisica, del kart quanto degli utenti, tanto che sembra di rivivere il periodo d'oro del multiplayer in split-screen tramite una nuova tecnologia.
Con Labo, Nintendo si rifaceva all'aspetto "comunitario" dell'esperienza appellandosi alla volontà di costruire insieme agli altri il gioco stesso (per approfondire, recuperate la recensione di Nintendo Labo VR Kit): un fattore radicalmente diverso da come siamo abituati oggi dalle comodità dell'online, un'impostazione che richiedeva una partecipazione attiva ma soprattutto uno sforzo aggiuntivo di fantasia.
In Home Circuit torna in primo piano proprio la componente "fisica" delle competizione, un vero marchio di fabbrica delle partite in locale a cui ci ha abituato la serie, giovando enormemente nel trasportare il tutto in uno spazio effettivamente condiviso e non presente solo nello schermo di gioco. Proprio per questo, piuttosto che di realtà aumentata si potrebbe parlare di "split-reality", realtà condivisa, e il multiplayer di Home Circuit ne è un perfetto esempio.
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Mario Kart Live: Home CircuitVersione Analizzata Nintendo SwitchNintendo continua imperterrita a sperimentare con linee di giocattoli alternativi su Nintendo Switch. Mario Kart Live: Home Circuit è un prodotto riuscito? Come Labo, sicuramente. Ma la sopravvivenza di un titolo del genere passa innanzitutto attraverso il supporto continuo dei suoi creatori. Il potenziale per espandere l'esperienza c'è tutto: si possono immaginare nuovi modelli di Kart, introducendo alcuni volti storici della serie, o magari set alternativi per aggiungere strumenti nella creazione dei tracciati. E perché no, anche un perfezionamento lato software, con l'inclusione di nuove modalità, trofei ed elementi estetici. In definitiva Mario Kart Live: Home Circuit è un gioco dal grandissimo potenziale, che merita di essere approfondito il più possibile. Nonostante un'offerta contenutistica che rischia di esaurirsi in breve tempo, la grande forza del titolo risiede in un approccio non convenzionale al game design che grazie alla realtà aumentata è in grado di far interagire in modo semplice e intuitivo il mondo dei videogiochi con quello dei giocattoli. Capacità che sarà in grado di divertire una grandissima fetta di pubblico, trasformando Home Circuit nell'ennesimo esperimento ludico di grande caratura su Nintendo Switch.