Recensione Mario Power Tennis per Nintendo Wii

Mario impugna la racchetta da tennis, questa volta per davvero

Mario Power Tennis
Recensione: Nintendo Wii
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  • Wii
  • NGC
  • Wii U
  • Videogiocatori Versus Videospettatori

    Curiosamente, prima di leggere queste righe avete con tutta probabilità sbirciato un voto che ancora non è stato deciso. Cosa attanaglia la mente del vostro redattore preferito? Un dubbio che si espande come una macchia d'olio ad ogni contatto con remake e porting (validi) di ogni sorta.
    Quanto è dispari il rapporto tra comparto tecnico e gameplay in sede di recensione?
    Mario Power Tennis è uno dei migliori giochi sportivi su Gamecube, sviluppato da Camelot e Nintendo nel lontano 2004. Un titolo vecchio di svariati anni, completamente rinnovato dal punto di vista del gameplay grazie all'implementazione dei comandi via Wiimote che contraddistingue la linea di remake per Wii targata appunto New Play Control.
    Il lavoro svolto da Nintendo per questa riedizione è di natura ben più complessa di quanto visto nel porting di Pikmin rilasciato pochi giorni fa, proprio a causa della natura intrinseca del gameplay del titolo.
    Sin dal lancio del Wii in molti hanno immaginato come sarebbe stato un gioco di tennis sviluppato utilizzando le meccaniche vincenti viste in Wii Sports. Mario Power Tennis NPC realizza questo sogno.
    Quanto vale un'innovazione del genere? Difficile rispondere in tempi in cui ad essere ipervalorizzati sono titoli che vanno ben oltre il lifting cosmetico.

    Party Tennis Game

    Mario Power Tennis vede, come di consueto per i titoli sportivi Nintendo, scendere in campo una schiera di eroi provenienti dal mondo di Super Mario. Il roster degli atleti selezionabili non ha subito alcuna variazione, ed è rimasto fisso su 14 personaggi più 4 sbloccabili.
    Ogni protagonista è diviso secondo alcuni parametri, che renderanno la scelta più comoda in base allo stile del giocatore. Chi ama utilizzare avatar agili e scattanti vorrà scegliere Yoshi o Koopa, mentre gli amanti della tecnica potranno sbizzarrirsi con le capacità di tiro di Bowser Jr.
    Mario e Luigi, invece, rappresentano la perfetta via di mezzo.
    Com'era lecito aspettarsi, le partite non seguiranno necessariamente le regole "reali" dello sport, ma potremo sbizzarrirci attivando una serie di opzioni e modalità speciali in grado di fornire il pepe necessario al titolo, trasformandolo praticamente in un party game a sfondo sportivo, specie se giocato in quattro.
    Le modalità Esibizione e torneo, infatti, possono essere affrontate in singolo o doppio sia scontrandosi su campi regolari che in arene speciali, in cui abbonderanno nastri trasportatori, oggetti da raccogliere e tasti da premere.
    Il campo ambientato a Delfinia, ad esempio, verrà sistematicamente sporcato di vernice, che dovremo prontamente ripulire per evitare scivoloni e rallentamenti, posizionandoci su delle icone che attiveranno delle pompe adibite alla pulizia dell'arena. Va detto però che chi cerca un approccio al gioco ragionato e sportivo, scarterà immediatamente gli stadi speciali in favore di partite più tattiche e meno basate sulla fortuna, nonchè con minori rischi di interruzioni.

    Wiiracchetta

    Dimenticate il supporto del classic controller o del pad cubo. Sebbene sarebbero stata un'aggiunta gradita per i puristi o i giocatori più pigri, i sistemi di controllo tradizionali sono stati totalmente aboliti in questa nuova versione di Mario Power Tennis.
    L'unica possibilità concessa è l'utilizzo del Wiimote in accoppiata con il Nunchuck.
    Un pratico tutorial accessibile nella modalità Exhibition spiegherà esaustivamente quali movimenti sono riconosciuti dal controller: dritti e rovesci ad effetto, lob colpendo in linea retta dal basso verso l'alto, palla lenta colpendo dall'alto verso il basso. E ovviamente non possono mancare le schiacciate, eseguibili muovendo ancora una volta il braccio dall'alto verso il basso quando una stella comparirà sul campo da gioco, ad indicare che la palla è sufficientemente alta.
    La velocità con cui colpiremo indicherà la potenza del tiro. Anche se occorre un po' per prendere la mano, è davvero bello vedere come un movimento di polso sbagliato faccia la differenza, e come in generale il controllo via Wiimote sia sorprendentemente preciso. Salvo rari casi, infatti, la risposta è sempre naturalissima e quando capita che la palla si sposti in una direzione indesiderata, è molto probabile che la causa di una simile anomalia sia il modo in cui impugnamo il telecomando.
    Padroneggiare il sistema è arduo ma per fortuna ci sono anche più livelli di difficoltà, per minimizzare gli elementi extra da gestire come super tiri o il movimento dei giocatori.
    Giocando senza il nunchuck i personaggi si muoveranno infatti autonomamente, o ancora i lounge potranno essere effettuati in automatico dalla cpu (invece di dover premere il tasto + o - assieme al movimento).
    I supertiri, divisi in categorie difensive e offensive e peculiari per ogni personaggio, potranno essere effettuati previo caricamento dell'apposita barra. Ancora una volta, sarà possibile sia fare in modo che si attivino in automatico, che utilizzando i tasti A e B associati al movimento del Wiimote.

    Artist in the Court

    Il sistema di controllo ripulito è come abbiamo visto l'unica vera novità del titolo.
    Questo però non significa certo che Mario Power Tennis non abbia frecce al proprio arco, specie per chi ancora vi si avvicina per la prima volta!
    Le modalità di base, con tutte le variabili e le opzioni disponibili (tra cui la bellissima modalità Ring Shot, in cui dovremo far passare la palla attraverso traiettorie delimitate da cerchi concentrici) sarebbero in grado di tenere incollato allo schermo anche il giocatore più scafato della versione Gamecube, per non parlare dello spessore che acquisiscono gli special games, veri e propri minigiochi le cui meccaniche sono praticamente sconvolte dall'ingresso in scena del Wiimote. Pensate ad Artist in the Court, in cui dovremo dipingere dei cartelloni raffiguranti i protagonisti del gioco colpendo palle di vernice. In questo caso la necessità di effettuare tiri precisissimi dipenderà interamente da voi, e non semplicemente dall'inclinazione di uno stick analogico. E scusate se è poco!

    Cinque anni e non sentirli

    Se il gameplay è entusiasmante, purtroppo lo stesso non può dirsi per il comparto tecnico.
    Cinque anni fa questo titolo aveva lasciato i giocatori a bocca aperta, ma adesso risulta poco più che sufficiente su una console come il Wii. L'implementazione della modalità 16:9 non è che un contentino, e le nuove icone a schermo che indicano lo stato dei wiimote sono, più che un valore aggiunto, il minimo indispensabile per una conversione di questo genere.
    Ciò non toglie che la modellazione dei personaggi risulta ancora efficace e ben dettagliata, così come le animazioni. Gli effetti particellari che accompagnano la scia dei tiri e l'impatto con le racchette sono di ottima fattura, ma purtroppo lo stesso non può dirsi per le animazioni dei super tiri, un pò troppo semplicistiche se paragonate, ad esempio, a quanto visto nel non troppo recente Mario Smash Football.
    Lo stile Nintendo resta però coerente, e questo significa che ogni giocatore è caratterizzato alla perfezione in tutti i suoi aspetti. Ed in fondo è questo che importa.
    L'aspetto più deludente del comparto grafico è sicuramente la realizzazione degli stadi, che risultano troppo vuoti. Il pubblico è rado e bidimensionale, mentre a bordo campo l'unica cosa animata è, nella maggiorparte dei casi, semplicemente il lakitu che funge da raccattapalle.
    La colonna sonora è un bizzarro sforzo congiunto di Koji Kondo e niente poco di meno che Motoi Sakuraba, compositore feticcio di Camelot ben più a proprio agio con gli RPG che con un titolo sportivo. Malgrado questo la ost è gradevole, anche se poco incisiva e forse troppo "fantasy".
    Buoni gli effetti sonori, ripetitivo invece il doppiaggio dei personaggi.

    Mario Power Tennis Mario Power TennisVersione Analizzata Nintendo WiiCome traspare dall'analisi fin ora effettuata, Mario Power Tennis è un ottimo titolo, eppure non possiamo esimerci dall'esprimere qualche dubbio sul progetto New Play Control adottato dalla grande N. Ristampare vecchi titoli a prezzo ragionevole (30 Euro circa) è sicuramente un modo per avvicinare i neogiocatori a grandi firme del passato e quindi un'iniziativa che va promossa a pieni voti quando si tratta di riproporre capolavori del calibro di Pikmin, Metroid Prime, Luigi's Mansion e magari anche Killer Seven. Ma il lavoro svolto su Mario Power Tennis è così soddisfacente da sembrare un modo sbrigativo di accontentare i fan che a gran voce ne chiedevano un seguito sviluppato appositamente per Wii. Quello che fa rabbia è che il titolo in esame è praticamente il sequel spirituale di se stesso. Un paradosso? Certamente! Perchè per un gioco di questo genere, la rivoluzione dei controlli è l'aspetto più importante. Perchè dunque non fare un passettino in più e proporre qualcosa di completamente nuovo? Speriamo che Mario Power Tennis NPC sia un test sul campo, un gradito appetizer che precede un primo piatto d'antologia.

    7.5

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