Recensione Mario Tennis: Ultra Smash

Torna la serie tennistica di Nintendo dedicata alla propria iconica mascotte. Il gameplay continua a divertire ed intrattenere, ma le poche novità introdotte ed una sostanziale assenza di contenuti restituiscono un titolo deludente e poco curato.

Mario Tennis: Ultra Smash
Recensione: Wii U
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  • Wii U
  • L'attuale stagione autunnale di Wii U sembra essere costituita da luci ed ombre: da un lato troviamo la freschezza di Super Mario Maker, l'orrore d'altri tempi di Project Zero V e l'immensità di Xenoblade: Chronicles X, con i Monolith che, ancora una volta, aspirano a lasciare il proprio marchio nella storia dei giochi di ruolo. Per contro però la line-up di Nintendo, distribuita tra console casalinga e portatile, presenta anche un numero quantomeno inconsueto di progetti privi di quella certosina cura e di quella particolare "scintilla ludica" che da sempre caratterizzano la produzione della casa di Kyoto. Titoli come Chibi Robo: Zip Lash e Animal Crossing: Happy Home Designer, pubblicazioni poco ispirate, che sembrano costituire il non proprio riuscito tentativo di assicurare un volume di uscite consono a quella che è di fatto la stagione più "calda" del mercato videoludico. Duole constatare che, a questa poco convincente schiera di "riempitivi", appartiene anche Mario Tennis: Ultra Smash, ultima produzione targata Camelot dedicata alla serie tennistica che vede protagonisti Mario e i tanti altri personaggi del Regno dei Funghi. L'assenza di novità sostanziali, ma sopratutto un'ingiustificabile mancanza di contenuti, trasformano il Grande Slam Nintendo in un match di quarta categoria.

    Quel Tie-break mai raggiunto

    Mario Tennis: Ultra Smash si presenta come il diretto successore di Open, rilasciato nel 2012 su 3ds, riprendendone di fatto l'intera struttura ludica. Prima di scendere in campo dovremo selezionare il nostro personaggio preferito tra i dodici disponibili, ciascuno caratterizzato da punti di forza e debolezze peculiari: il possente Bowser è in grado di sfiancare i propri avversari con potenti dritti mentre il rapido Toad può approfittare della propria destrezza per coprire con grande efficacia lo specchio di gioco. I colpi disponibili sono tre, come da tradizione della serie: un potente Top Spin, l'evasivo Slice e il profondo Colpo piatto. Tornano anche i Colpi di Fortuna introdotti nel precedente episodio: di tanto in tanto alcune icone colorate, ciascuna corrispondente ad uno dei tre gesti tecnici precedentemente elencati, comparirà sul campo di gioco, e se riusciremo a posizionarci correttamente in quell'area e a premere con puntualità il giusto tasto rilasceremo un attacco speciale, più efficace del normale. A tal proposito il team di sviluppo ha pensato bene di introdurre i Colpi in salto, effettuabili con una rapida doppia pressione del relativo tasto: il nostro personaggio si esibirà così in un gesto plastico ed atletico non indifferente, balzando e scaricando tutta la propria potenza sulla pallina, per una risposta più decisa ma anche meno angolata. A contestualizzare un gameplay piuttosto semplice e spiccatamente arcade, ma che riesce comunque a divertire tutt'oggi in maniera genuina, troviamo un apparentemente nutrita serie di modalità di gioco. Il cuore pulsante di Mario Tennis: Ultra Smash, nelle intenzioni di Nintendo, dovrebbe essere costituito proprio dalle Megasfide, elemento inedito per la serie: una volta avviato l'incontro giocheremo un match (in singolo o in doppio) contro la CPU o un amico in locale, sfruttando l'enorme potere dei megafunghi che vengono lanciati sul campo ad intervalli cadenzati. Recuperando il colorato potenziamento il nostro personaggio acquisirà un'altezza inimmaginabile, godendo per un lasso di tempo limitato di tutta una serie di vantaggi, come una migliorata "gittata" della propria racchetta e una potenza difficilmente contrastabile. Le dinamiche legate ai megafunghi avrebbero dovuto costituire il principale elemento caratterizzante di questo episodio, come testimoniato dalla campagna promozionale dedicata al titolo: peccato però che, a conti fatti, tale introduzione si riveli insipida e priva di qualsivoglia profondità strategica. I match "megafungosi" risulteranno presto noiosi e privi di mordente, e la chiave di volta per ingabbiare il proprio avversario consisterà nello sperare di ottenere il power-up nel giusto momento della gara. Giocando alle difficoltà più alte si può infatti notare che i vantaggi ottenuti con il megafungo possono essere difficilmente contrastati da un personaggio normale, mostrando così tutti i limiti di una meccanica non solo mal bilanciata, ma sinceramente dimenticabile per il poco divertimento supplementare che assicura. Le Megasfide inoltre non presentano alcun tipo di "strutturazione", rivelandosi semplici match fini a se stessi, al termine dei quali non potrete far altro che avviarne un successivo. Quando il poco appeal di questa inedita modalità comincerà a farsi avvertire, scoprirete però di non avere molte altre attività a cui dedicarvi: i tanti tornei presenti in Open sono stati infatti completamente eliminati, lasciando spazio alla Scalata dei Campioni, una serie praticamente infinita di scontri di difficoltà crescente.

    Al termine di ciascun match guadagnerete delle monete d'oro, da investire nel menu relativo alle medaglie: ciascuna medaglia può essere così acquistata con i vostri guadagni in-game, oppure recuperata con fatica, soddisfacendo i relativi requisiti. Ogni onorificenza sblocca un nuovo elemento di gioco, quali controparti "stella" dei personaggi disponibili (caratterizzate da statistiche migliorate), atleti inediti e superfici del campo di gioco bonus. Quando la monotonia e il piglio spento della Scalata dei Campioni si paleseranno a loro volta, allora scoprirete che anche i Giochi Speciali di Open sono stati tagliati via, sostituiti dalla modalità Megapalleggi: a far le veci dei divertenti minigiochi del precedente episodio troviamo una palla gigante molto più lenta del solito, e la necessità di raggiungere un numero di scambi il più alto possibile con la CPU, senza interrompere il flusso di dritti e slice segnando un punto o sbagliando il colpo. La profondità di tale esperienza è pari a quella di una pozzanghera autunnale, e siamo piuttosto sicuri che, dopo averla provata, dimenticherete per sempre l'esistenza dei Megapalleggi, rimpiangendo la varietà di attività "collaterali" assicurata dal precedente episodio portatile. L'esigua offerta ludica di Mario Tennis: Ultra Smash si conclude con il Tennis Classico, che presenta match di tennis "puro", privi di megafunghi o Colpi di fortuna, e con l'attesa modalità online. Quest'ultima appare strutturata in maniera pressoché identica a quella di Mario Kart 8, con tanto di punteggio giocatore variabile a seconda del numero di vittorie e sconfitte accumulate. Prima di avviare la ricerca del proprio avversario potrete scegliere se giocare in singolo o doppio, dedicandovi ad un'esperienza più "rilassata", grazie alle partite amichevoli, o votata alla competizione sfrenata nei match "Si fa sul serio!", con la possibilità di filtrare la presenza o meno di megafunghi e Colpi di fortuna.

    Nelle settimane che hanno preceduto la pubblicazione di questa recensione siamo purtroppo riusciti a disputare un numero molto basso di partite, quasi certamente a causa dell'esiguo numero di giocatori presenti sulla rete: ad ogni modo, nei pochi casi in cui siamo riusciti ad incrociare la nostra racchetta con quella di un avversario in carne ed ossa, il netcode si è rivelato stabile e quindi funzionale ad offrire un'esperienza di gioco serena e priva di problemi di sorta. Purtroppo persistono tutta una serie di storture e mancanze dovute alla "tipica" infrastruttura online adoperata da Nintendo, nuovamente priva di qualsivoglia supporto alla chat vocale, alla creazione di lobby e, addirittura, all'invito di singoli amici. Anche la componente multiplayer online quindi, per quanto promettente sulla carta, risulta pad alla mano poco curata e sviluppata con il minimo sforzo, assicurando risultati discreti ma tutt'altro che esaltanti.

    Tennis, baffi e amiibo in HD

    Gli esili contenuti offerti da Mario Tennis: Ultra Smash sono accompagnati da un comparto tecnico molto solido. Gli sviluppatori di Camelot hanno lavorato su di un engine affidabile, che restituisce un colpo d'occhio delizioso, molto simile a quanto visto in Mario Kart 8, il tutto ancorato ai 60 frame al secondo. Ottimo anche il comparto animazioni, sempre fluide e curate, spesso personalizzate a seconda del personaggio selezionato, ad impreziosirne l'ottima modellazione poligonale. Peccato che tali pregi possano fare poco o nulla per lenire l'insoddisfazione legata all'inspiegabile povertà contenutistica del gioco: i personaggi segreti da sbloccare sono solo quattro, i quali, affiancati ai dodici di partenza, portano il numero totale a sedici; un traguardo ben lontano da quello raggiunto con Open, caratterizzato da un roster di venticinque aspiranti Federer. Deludente anche la scelta di mettere a disposizione del giocatore un solo stadio: sì, avete capito bene, la struttura nella quale verranno disputate le partite è sempre la stessa. A cambiare sono piuttosto le superfici di gioco, ciascuna costituita da caratteristiche peculiari che influenzano i rimbalzi della pallina o la velocità e la traiettoria della stessa, per una varietà complessiva comunque soddisfacente grazie alle classiche "erba" e "cemento" affiancate dalle atipiche superfici "fungose" e ghiacciate. Segnaliamo infine il supporto completo agli amiibo, le bellissime statuette che molti giocatori Nintendo adorano collezionare: registrando l'amiibo relativo ad uno dei personaggi disponibili nel roster potremo di fatto "allenarlo" nella varie modalità, sopratutto in Scalata dei Campioni, dove ci assicureremo un vantaggio non trascurabile, dal momento che disputeremo ciascun incontro in due contro uno. Ogni cinque partite concluse il nostro fido compagno otterrà una nuova abilità casuale, riempiendo uno degli otto slot disponibili: nella nostra prova abbiamo temprato il potenziale tennistico del tenero Toad, aumentandone effetto e tecnica dei colpi, assicurandoci così un compagno di ottima caratura per i tanti doppi disputati, sia contro la CPU che in locale con gli amici, per poi terminare (in rare occasioni) online. Un'introduzione certamente gradita e divertente, che non riesce però ad aggiungere sostanziale profondità ad un prodotto, lo ribadiamo ancora una volta, pericolosamente privo di spunti che intrattengano l'utente sulla lunga distanza.

    Mario Tennis: Ultra Smash Mario Tennis: Ultra SmashVersione Analizzata Wii ULa delusione per questo Mario Tennis: Ultra Smash è tangibile, acuita ancor di più dalla consapevolezza che, nonostante tutto, il gameplay della serie continua a divertire e ad assicurare divertentissimi testa a testa tra amici, specialmente in multiplayer locale. L'ultimo titolo targato Camelot però si presenta sul campo da gioco assolutamente impreparato, debole di una mancanza di contenuti tanto imbarazzante quanto inspiegabile, dal momento che, in un passato nemmeno così remoto, il team era riuscito a dare molto di più. L'insipida e mal bilanciata formula delle Megasfide e una modalità online funzionale ma estremamente esile in quanto a opzioni e personalizzazione, non riescono ad assicurare un'offerta valida quanto completa. Così com'è, Mario Tennis: Ultra Smash si rivolge ai fan più sfegatati della saga, o a tutti coloro che contano di poter trascorrere serate spensierate tra amici a suon di Top Spin e Doppi improbabili. Anche in tal caso però l'acquisto a prezzo pieno andrebbe attentamente ponderato.

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