Marvel's Avengers: Recensione della campagna singleplayer

Il nuovo gioco di Crystal Dynamics presenta un singleplayer ricco e concreto, decisamente inaspettato per un games as a service.

Marvel's Avengers: Recensione Single Player 4K
Recensione: Multi
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Stadia
  • Xbox Series X
  • Un'offerta singleplayer come quella di Marvel's Avengers, in un game as a service, non si era mai vista. Scandita com'è da missioni lineari e spettacolarizzate, e sostenuta da un gameplay che punta più sulla varietà che sulla profondità, la campagna della produzione non riscrive certo le logiche degli action game a sfondo super-eroistico; eppure risulta densa, sufficientemente longeva, ben raccontata e a tratti persino sorprendente. Nell'ambito dei cosiddetti "giochi a sviluppo continuo" (categoria in cui Avengers si colloca assieme a Destiny e The Division), è praticamente impossibile trovare qualcosa di simile.

    Si tratta insomma di un valore prezioso, da tenere a mente nell'analisi il nuovo gioco di Crystal Dynamics, giunto sul mercato al termine di uno sviluppo complesso e di un cammino comunicativo fatto di alti e bassi. La nuova proposta Square-Enix, diversi anni fa, non si era presentata al pubblico nel migliore dei modi, incapace di fornire ai giocatori un quadro completo ed esaustivo della propria identità ludica. Lo ha fatto, finalmente, nelle ultime settimane, promettendo di presentarsi al lancio con un poderoso ventaglio di contenuti.

    Finalmente abbiamo messo le mani sulla nuova epopea dei Vendicatori videoludici: in questo primo appuntamento ci focalizzeremo principalmente sulla modalità per giocatore singolo, sulla vastità e la complessità della Campagna, in attesa di svelare tutti i segreti dell'endgame. Il termine, è bene ricordarlo, non ha nulla a che vedere con Thanos e il Marvel Cinematic Universe, ma viene utilizzato per indicare quella serie di attività che i giocatori continuano a svolgere proprio dopo aver completato la storia principale.

    Quello che state per leggere, insomma è solo l'inizio di un cammino molto lungo, che continuerà anche nei prossimi mesi, quando avremo modo di analizzare il supporto post-lancio di Marvel's Avengers, ideato con un obiettivo tanto audace quanto ambizioso: dare vita ad un gioco a supporto continuo capace di riuscire là dove altri congeneri hanno fallito, fornendo contenuti (soprattutto narrativi) con cui arricchire l'esperienza negli anni a venire.

    Ricostruire gli Avengers

    La giovanissima Kamala Khan è in viaggio con suo padre verso San Francisco per coronare il sogno della sua vita: vincere un contest di fanfiction e incontrare dal vivo i suoi idoli, gli Avengers.

    Indossa una maglietta di Capitan Marvel, è ricoperta da testa a piedi di gadget a tema Vendicatori e ovviamente sa tutto sugli eroi più potenti della Terra. Guarda le loro imprese con occhi sognanti e le manca il respiro quando, per coincidenze fortuite, una volta atterrata al festival di S. Francisco, si ritrova davanti Thor, Captain America, Bruce Banner, Natasha Romanoff e Tony Stark. Purtroppo la protagonista ignora che quel sogno ad occhi aperti si trasformerà in un incubo e segnerà la caduta dei Vendicatori, ponendo fine all'Era degli Eroi: un gruppo di mercenari guidati dal villain Taskmaster attacca la città e costringe gli Avengers ad entrare in azione. I guerrieri ignorano però che si tratta di un diversivo per distrarli dalla vera minaccia: George Tarleton, scienziato a capo dell'AIM (Avanzate Idee Meccaniche) e alleato degli Avengers stessi, ha programmato l'innesco di una potente arma biologica, il Terrigen, che una volta attivata libera su tutta la baia una nube di gas che trasforma in superumani chiunque la inali.

    In quello che negli anni seguenti sarà ricordato come l'A-Day, gli Avengers perdono la loro battaglia più importante, e nemmeno il sacrificio di Captain America riesce ad evitare il disastro: lo scoppio dell'arma che ha innescato la Terrigenesi ha provocato la morte di migliaia di innocenti, ma soprattutto ha causato la nascita di una nuova categoria di umani in possesso di poteri, che in seguito sarà chiamata con disprezzo "Inumana". Cinque anni dopo, con i Vendicatori ormai sciolti e lontani dai campi di battaglia, la società americana è cambiata, plasmata dal progresso tecnologico dell'AIM e soggiogata dalla figura di Tarleton, che dopo essere stato esposto al Terrigen è prossimo a trasformarsi in un essere mai visto prima.

    In questo scenario l'umanità è spaccata in due: gli Inumani, bollati come mostri e discriminati, si sono uniti in una misteriosa e sfuggente Resistenza, mentre le forze dell'AIM e i "Cani da Guardia" governativi danno la caccia a chiunque sia in possesso di superpoteri. Kamala è un'adolescente, ma non riesce ad adeguarsi alla spensieratezza dei suoi coetanei: nasconde a tutti la sua vera natura, quella di Inumana, ottenuta in seguito all'esposizione alle nubi in quel tragico A-Day, quando tutti i suoi sogni andarono in frantumi mentre assisteva disperata alla disfatta degli Avengers.

    La giovane Khan, però, è in possesso di un barlume di speranza: una prova schiacciante dell'innocenza dei Vendicatori e delle cospirazioni dell'AIM. Si mette alla ricerca delle vecchie basi S.H.I.E.L.D. in cerca dei suoi vecchi idoli, e dopo aver trovato un redivivo Banner decide di imbarcarsi nella più vitale delle crociate: ricostruire gli Avengers e dar vita a una nuova era degli eroi.

    Va detto che le penne al servizio del team di Crystal Dynamics non si sono rivelate del tutto affilate e, in alcuni frangenti, la qualità della scrittura non si è dimostrate all'altezza delle buone intenzioni innescate dalla sceneggiatura. In primo luogo, nonostante gli sviluppatori abbiano imbastito una storia inaspettatamente lunga, alcune svolte narrative risultano un po' frettolose e l'impressione è che la trama prenda delle pieghe leggermente prevedibili soprattutto nei suoi snodi centrali. D'altro canto gli sceneggiatori hanno posto grande attenzione alla psicologia dei sei protagonisti, ma non sempre sono riusciti a delinearne con adeguatezza gli sviluppi: se il lavoro svolto su personaggi come Hulk e Iron Man appare soddisfacente, l'entrata in scena di Black Widow e Thor non ci ha pienamente soddisfatti; eppure abbiamo apprezzato la scrittura di Kamala Khan, della quale tuttavia il team non ha ancora sfruttato tutto il potenziale. La reinterpretazione di Crystal Dynamics dell'universo degli Inumani, del background della giovanissima Ms. Marvel e delle origini del villain principale è interessante e denota un grande studio nei confronti della lore della Casa delle Idee, ma al tempo stesso non abbiamo trovato del tutto a fuoco le riflessioni sul tema dei "freak" e sul valore della diversità.

    Nonostante alcune piccole riserve, in ogni caso, la Campagna di Marvel's Avengers ci ha divertito e intrattenuto a dovere soprattutto grazie alla sua pregevole impalcatura scenica, degna dei migliori tie-in a tema supereroistico.

    Un'esperienza globale

    In sostanza, la cornice narrativa di Marvel's Avengers è sorprendente sotto diversi punti di vista. Si tratta, a nostro parere, di un'importante svolta per i game as a service. Diretta con piglio cinematografico e piuttosto lineare nell'evolversi del racconto, la Campagna vi terrà impegnati per un'abbondante dozzina di ore, ma la longevità è destinata ad aumentare se vi dedicherete alle varie missioni accessibili dagli avamposti.

    Crystal Dynamics ha lavorato dunque con grande passione per rendere l'avventura in singleplayer molto più che un contenuto riempitivo o un semplice tutorial in vista della modalità multigiocatore.

    Bilanciando intelligentemente momenti di esplorazione lineari ad altri più ampi con macro-mappe che anticipano la struttura aperta delle Zone di Guerra in multiplayer, la Campagna segue il cammino di Kamala e dei suoi nuovi alleati per ricostruire gli Avengers e rifondare lo S.H.I.E.L.D.. La rinascita passa per la riabilitazione di un vecchio elivelivolo, la Chimera, che sin dalle prime battute diventa l'hub centrale da cui gestire operazioni, quest e relazioni utili per la progressione.

    La parola chiave per sintetizzare le qualità della Campagna di Marvel's Avengers è densità: la modalità singleplayer è ricca di missioni, incarichi, sfide ed elementi per scandire un avanzamento avvincente e ben strutturato, ma soprattutto propedeutico all'endgame. Ogni tipologia di quest, principale o secondaria, è accessibile dal Tavolo Operativo, che suddivide il mondo in diverse regioni sulle quali sono posizionati i luoghi chiave in cui dar vita alle incursioni nelle War Zone.

    I compiti della Campagna propongono un piglio decisamente story driven e nella maggior parte dei casi non vi daranno possibilità di scelta sul personaggio da controllare. Ma sono anche le più lunghe e strutturalmente complesse da giocare, poiché racchiudono in sé gran parte dell'identità ludica della produzione. Contestualmente alla Campagna, il gioco propone un numero elevato di quest secondarie, che donano a loro volta una quantità imponente di oggetti, valute ed equipaggiamenti con cui potenziare gli eroi presenti nel roster.

    La tipologia più basilare prevede dei raid generici nelle Zone di Guerra per sgominare le cellule dell'AIM, recuperare equipaggiamenti o salvare membri dispersi della fazione Inumana o dello S.H.I.E.L.D.. È presente anche una serie di missioni chiamate HARM, che consistono in una sequenza di sfide nella camera d'addestramento dell'Elivelivolo: parliamo di una serie di ondate sempre più complesse, che a loro volta vi permetteranno di ottenere equipaggiamenti unici a seconda del guerriero che avrete scelto. L'offerta è ulteriormente estesa dalle Missioni Iconiche e dagli incarichi dedicati ai singoli eroi: ognuno dei protagonisti sbloccherà infatti una serie di quest che porteranno all'acquisto di gear esclusivi e di un costume iconico da aggiungere alla galleria degli Elementi Estetici.

    Parliamo anche di missioni collaterali molto ostiche per le quali sarà necessario un livello di potenza estremamente alto, e da approcciare in prevalenza a fine campagna. In alcuni casi, come per Hulk, questi incarichi culminano con delle boss fight contro alcuni dei villain presenti nell'avventura principale.

    Rimanendo in tema di scontri, tuttavia, in questa prima fase l'avventura non presenta un gran numero di boss fight degne di questo nome, ma le mappe delle War Zone sono disseminate di svariate tipologie di avversari, tra i quali annoveriamo qualche mini-boss dotato di possenti esoscheletri targati AIM. Infine ci sono le Fazioni, rappresentate dallo S.H.I.E.L.D. e dagli Inumani: ciascuno di questi schieramenti vi sottoporrà ad una serie di sfide quotidiane, che vi permetteranno di ottenere PE e di salire in grado in ciascuno due gruppi, che vi forniranno equipaggiamenti speciali.

    In termini di quantità, insomma, la Campagna di Marvel's Avengers si presenta sin dalle prime ore di gioco con dei numeri che potranno soddisfare anche chi predilige un'esperienza esclusivamente singleplayer. Un simile ventaglio contenutistico è destinato addirittura ad aumentare nell'endgame, dopo i titoli di coda di un'avventura che chiude un primo arco narrativo intitolato "Riunione" e che proseguirà nel supporto post-lancio con il primo aggiornamento gratuito dedicato alla storyline di Occhio di Falco.

    Se sul fronte quantitativo siamo rimasti soddisfatti, è in termini di qualità che le missioni proposte dalla modalità singleplayer potrebbero innescare un piccolo campanello d'allarme per la community. Ci riferiamo, nello specifico, alla varietà delle situazioni, che sin dalle prime ore di gioco intrappolano il gameplay una preoccupante ripetitività. La struttura delle mappe e degli incarichi è pressoché identica per tutte le attività proposte: eccezion fatta per i livelli su binari dettati dalla storia, infatti, gli obiettivi di missione consistono nell'esplorare le Warzone in cerca di svariati punti di interesse (anche opzionali) che conducono ai medesimi elementi, ovvero casse da aprire, nemici da sconfiggere e alleati da salvare. Situazioni che genereranno un numero sconfinato di drop per ottenere oggetti sempre migliori o punti esperienza. Anche le quest più complesse, come quelle Iconiche, propongono una simile ridondanza concettuale, come pure l'intero ventaglio di attività nell'endgame. A tal proposito ci auguriamo che nei prossimi mesi il team di sviluppo raccolga il feedback della community e introduca eventi più diversificati.

    Vendicatori Uniti

    Al netto della ripetitività, Marvel's Avengers resta un'esperienza divertente, che propone un gameplay non particolarmente profondo ma piuttosto soddisfacente. Crystal Dynamics ha lavorato molto bene nel confezionare un prodotto adrenalinico, appagante e intriso di fanservice, con una grande cura riposta nella caratterizzazione dei moveset di ciascun eroe.

    Ogni Avenger è, di fatto, un guerriero unico, con un proprio stile e una personale progressione ruolistica tra abilità, equipaggiamenti e potenziamenti di ogni genere. I colpi pesanti e leggeri in mischia, cuore pulsante del combat system, ben si bilanciano con quelli a distanza, ora sfruttando il martello di Thor o lo scudo di Captain America, ora con le pistole di Black Widow, i raggi protonici di Iron Man, gli arti allungabili di Kamala o i massi raccolti dal possente Hulk.

    Ogni eroe possiede inoltre un parco di movimenti del tutto esclusivo: Stark e il Dio del Tuono, ad esempio, possono sfruttare il volo per esplorare o combattere ad alta quota; la prestanza fisica di Steve Rogers e di Natasha permette loro di muoversi agilmente da una piattaforma all'altra, mentre gli slanci poderosi del Gigante Verde e di Ms. Marvel consentono di coprire grandi distanze con qualche balzo ben assestato. Infine, ciascun Vendicatore può ricorrere a un potenziamento temporaneo, la Forza Intrinseca.

    Si tratta di power up come il potere dei fulmini per il Tonante o i Raggi Gamma del Golia, di strumenti utili nel combattimento come i gadget elettrici della Romanoff o ancora di una sorta di parry per spezzare le guardie avversarie, come avviene con la corazza di Tony, lo scudo di Cap o il corpo flessibile di Kamala.
    Le due Mosse Eroiche (una di assalto, che provoca danni, e una di supporto, che altera lo stato della squadra) e la Mossa Eroica Suprema completano un gameplay basilare ma appagante, ben sorretto da una componente ruolistica alquanto stratificata. Il Livello di un eroe scandisce l'acquisizione di punti abilità da spendere in uno skill tree estremamente ampio, diviso in tre sezioni: Primario, Specialità e Maestria.

    Il primo è dedicato all'espansione e all'arricchimento delle combo e dei movimenti, il secondo al potenziamento delle Mosse Eroiche e il terzo al miglioramento delle capacità in Combattimento, Distanza, Efficacia e Abilità Intrinseca. Più complesso è invece l'accrescimento del livello di potenza, che migliora con l'acquisizione di attrezzature di maggior valore. L'equipaggiamento è esclusivo per ogni Avenger, ma si divide sempre in quattro slot principali (mischia, distanza, difesa ed eroico) e due secondari dedicati ai manufatti; nessuno di questi armamentari, tuttavia, provoca cambiamenti estetici sull'eroe, ma ne modifica esclusivamente le statistiche.

    Che si tratti di un pezzo di corazza o di un manufatto, ognuno di questi oggetti dona abilità passive e status specifici, e può anche essere potenziato utilizzando le risorse accumulate nel corso delle missioni o acquistabili sull'Elivelivolo. La varietà dell'equipaggiamento e i sistemi di assegnazione automatica (basta letteralmente la pressione di un singolo tasto per accessoriare di default le migliori armature possibili) rendono la progressione davvero stimolante, alleggerendo così il peso del farming compulsivo.

    In Marvel's Avengers, in definitiva, troverà pane per i suoi denti un'utenza davvero vasta, persino chi è in cerca di un'esperienza prettamente singleplayer. Ci auguriamo, però, che il team di sviluppo supporti adeguatamente la lunghissima fase Endgame nei prossimi mesi, e che sistemi anche alcune fastidiose problematiche: abbiamo giocato il titolo su PS4 standard e PRO, e purtroppo in termini prestazioni tecniche siamo incappati in qualche situazione abbastanza preoccupante.

    Nelle battaglie più concitate, in cui convergono su schermo un gran numero di nemici ed eroi, il frame rate cala drasticamente, diventando davvero ingestibile su PS4 Standard. Su PRO le cose vanno meglio, soprattutto se si rinuncia alla modalità 4K per preferire le prestazioni. In alcuni casi, quando non ci sono molti nemici a schermo e ci si trova in corridoi molto stretti, il framerate supera agilmente i 30 fps. Quando si esplorano le Zone di Guerra, invece, anche su PRO non mancano i singhiozzi, per una fluidità tutt'altro che esemplare.

    Rispetto alla beta la situazione è comunque migliorata, così com'è migliorata la precisione degli impatti e la pulizia visiva (potete recuperare le nostre impressioni nella prova della beta di Marvel's Avengers). C'è da dire che nonostante l'AntiAliasing restituisca adesso una scena complessivamente piacevole, nei momenti di affollamento (quando ci sono molti nemici o molti effetti speciali) anche il post processing può fare poco: l'immagine tende a sporcarsi, tra pixel troppo in vista e artefatti grafici legati al calo improvviso della risoluzione dinamica.

    Avengers è insomma un altro di quei giochi che potrebbero beneficiare dell'aumento di potenza computazionale garantito dalla next-gen. Certo, un po' di lavoro in più in fase di ottimizzazione avrebbe sicuramente giovato; siamo comunque sicuri che su PS5 e Xbox Series X il titolo Crystal Dynamics se la caverà molto meglio, in quanto a stabilità, risoluzione, framerate.
    Da citare anche che in alcuni casi il supporto sonoro ci ha riservato qualche spiacevole sorpresa: in un paio di scene il doppiaggio italiano, che di base ci è parso adeguato anche se mai davvero brillante, viene inspiegabilmente sostituito da quello originale in lingua inglese, situazioni che hanno bruscamente interrotto il pathos di un'ottima messinscena.

    Tolta qualche piccola perplessità, però, il nostro giudizio preliminare sulla nuova fatica di Crystal Dynamics è indubbiamente positivo, ed è sufficiente fornirvi qualche numero per trasmettervi la complessità e la lunghezza dell'esperienza: quando abbiamo terminato la Campagna, pur avendo giocato un cospicuo numero di secondarie, i nostri eroi non avevano ancora raggiunto il livello 15, e il cap fissato al lancio è di 50. Il valore di potenza dell'equipaggiamento, per tutta risposta, si aggirava attorno a 25, su un totale di ben 150. Il game as a service targato Marvel e Square-Enix, insomma, ha soltanto iniziato a scalfire il suo vero potenziale.

    Marvel's Avengers Marvel's AvengersVersione Analizzata PlayStation 4La Campagna singleplayer di Marvel's Avengers è una bella sorpresa. Nonostante la trama presenti qualche forzatura, e le prestazioni tecniche del prodotto siano talvolta claudicanti, la quantità di contenuti è davvero ottima e è adatta anche a chi cerca un'esperienza esclusivamente in singolo. Un'avventura lunga e stratificata nella quale, d'altro canto, si intravede il preoccupante fantasma della ripetitività: un difetto a cui il team di sviluppo avrà modo di rimediare durante il suo ambizioso supporto post-lancio, che analizzeremo meglio nelle settimane a venire per valutare anche il comparto multiplayer della nuova fatica di Crystal Dynamics. A fronte di qualche riserva, comunque, i fan possono stare tranquilli: gli eroi più potenti della Terra non sono mai stati così Uniti.

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