Marvel's Avengers Recensione: il verdetto finale sul gioco dei Vendicatori

L'opera di Crystal Dynamics è un Games As a Service orgogliosamente atipico, ma non privo di alcune perplessità.

Marvel's Avengers: Endgame e Recensione
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  • Inquadrare un prodotto come Marvel's Avengers, senza dubbio il più atipico e indecifrabile tra i games as a service, non è affatto facile. Un titolo che, al netto del buon riscontro in termini di vendite, sta facendo fatica ad imporre un'identità ludica e strutturale, mandando letteralmente in confusione un pubblico che ad oggi ha esaurito gran parte dei contenuti offerti da Crystal Dynamics, in attesa delle prossime mosse del team di sviluppo per un supporto post-lancio ancora tutto da scoprire.

    In linea con il percorso editoriale di tutti i suoi congeneri - su tutti quei Destiny 2, The Division 2 e Anthem il cui spettro grava ancora pericolosamente sul destino del nuovo tie in supereroistico targato Marvel - ci siamo presi tutto il tempo necessario per analizzare e valutare l'offerta contenutistica di Marvel's Avengers, aspettando che gli sviluppatori popolassero i server di gioco con nuovi incarichi per arricchire un endgame altrimenti troppo scarno.

    Ma il tempo, trascorso a sufficienza perché l'offerta di lancio fosse del tutto chiara ai nostri occhi, ci costringe a tirare le somme di una produzione che, al pari dei suoi eroici protagonisti, ha dimostrato di avere coraggio da vendere. Eppure, al tempo stesso, ci sembra che Crystal Dynamics sia pericolosamente vicina a commettere gli errori che non ci auguravamo di ritrovare.

    Una Campagna Super

    Prima di trarre una conclusione sul progetto nato dalla collaborazione tra Marvel e Square-Enix, è il caso di riepilogare che cos'è Marvel's Avengers al momento, e quali contenuti propone la sua stravagante offerta ludica. Di fatto, come abbiamo sottolineato nella nostra recensione del singleplayer di Marvel's Avengers, un Games As a Service con una cornice narrativa così solida e un pacchetto di contenuti per giocatore singolo così denso non si erano mai visti. Sembra chiaro, ora più che mai, quanto il team di sviluppo abbia scelto di investire gran parte delle proprie risorse - almeno in questa prima fase di vita del prodotto - sull'avventura singleplayer, che al momento rappresenta la proposta più convincente e meglio confezionata di tutta l'esperienza. Nel primo arco narrativo della Campagna, intitolato "Riunione", Scot Amos e il suo team hanno riversato non soltanto una quantità spropositata di fanservice e amore incondizionato nei confronti del gigantesco universo Marvel, ma anche l'estro e il talento di un racconto avvincente, non perfetto e un po' stucchevole nell'esaltazione di alcune tematiche, ma discretamente a fuoco nella sua impalcatura cinematografica e nella scrittura di alcuni personaggi.

    D'altronde, se nella figura di Kamala Khan confluiscono il valore della diversità e dell'inclusione, così come il dolce sapore di un racconto di formazione, nella mostruosa trasformazione progressiva di un villain come M.O.D.O.K. (recuperate il nostro speciale su M.O.D.O.K.) gli sceneggiatori di Crystal Dynamics hanno saputo definire il carisma di un ottimo antagonista: lo showdown conclusivo della Campagna, che ci ha visto impersonare i Vendicatori in un incredibile duello finale contro George Tarleton e una gigantesca Sentinella, ha quindi segnato la chiusura di un ciclo "a puntate", proiettandoci sui binari di un percorso narrativo che promette di tenerci incollati alle gesta videoludiche degli Avengers nei mesi (e negli anni) a venire, esattamente come se ci trovassimo a seguire una pubblicazione di fumetti spillati della Casa delle Idee.

    È forse questo l'elemento più prezioso del Progetto Avengers di Square-Enix, un valore che si identifica anche nei contenuti secondari del gioco e nel suo controverso endgame: il tessuto ruolistico di Marvel's Avengers, d'altronde, è un'attività non troppo complessa, ma durevole e stratificata, pensata per intrattenere la community in una sequenza davvero imponente di missioni ed incarichi diversi. Dalle War Zone alle Zone di Atterraggio, passando soprattutto per le Missioni Iconiche - la cui progressione narrativa si rivela davvero appagante per una manciata di ore - tutte le attività collaterali e postume rispetto alla Campagna rispondono all'esigenza di potenziare oltremodo i sei protagonisti, conducendoli verso un doppio level cap in una progressione davvero lunga.

    Un endgame privo di poteri

    Già a partire dalle quest principali e secondarie della Campagna, tuttavia, abbiamo intravisto una ripetitività preoccupante. Come vi abbiamo raccontato nella nostra analisi dell'endgame di Marvel's Avengers, i problemi iniziano proprio nella fase successiva ai titoli di coda, nella quale il prodotto avrebbe dovuto dimostrare la sua natura di Games as a Service.

    È un endgame ricco in termini di quantità, ma terribilmente scarno per quanto concerne la varietà delle missioni: una volta sconfitto M.O.D.O.K, sistemata l'enorme Sentinella e posto temporaneamente fine ai progetti malvagi di Monica Rapaccini, il gioco apre le porte alla sua seconda grande modalità, l'Iniziativa Avengers. In questa fase i sei Vendicatori risorti dalle ceneri dell'A-Day prestano supporto alle fazioni dello S.H.I.E.L.D. e degli Inumani per eliminare le cellule rimanenti dell'AIM e liberare le Zone di Guerra dall'influenza dei seguaci di Tarleton. L'Iniziativa Avengers è suddivisa a sua volta in micro-archi narrativi, completato ciascuno dei quali si potranno ottenere risorse ed equipaggiamenti particolarmente preziosi, oltre che un quantitativo sproporzionato di esperienza e punti abilità.
    Purtroppo, escluse le Missioni Iconiche (di cui soltanto quelle dedicate a Hulk, Thor, Black Widow e Captain America presentano un sottotesto narrativo degno di questo nome) la quotidianità ludica di Marvel's Avengers scade ben presto in una ripetitività che diventa opprimente: dopo una manciata di ore, insomma, la noia viene smussata solo in parte da una progressione dei personaggi che risulta sì stimolante, ma fin troppo lenta in relazione alla terribile mancanza di varietà.

    Ogni quest è letteralmente identica all'altra, e persino la struttura delle mappe - pur proponendo, a livello scenico, svariati paesaggi come la tundra innevata, i calanchi dello Utah e le strade di Manhattan e Jersey City - diventa quasi subito prevedibile e monocorde. Nelle fasi "finali" di questa prima tranche dell'endgame, inoltre, si fanno strada un paio di nuovi incarichi che purtroppo non arricchiscono più di tanto l'impasto ludico: parliamo delle Camere di Sicurezza dello S.H.I.E.L.D. e degli Alveari, sostanzialmente dei vastissimi bunker in cui è necessario difendere, distruggere o conquistare delle specifiche postazioni per accedere ai laboratori segreti di Nick Fury o dell'AIM stessa.

    Anche in questo caso le missioni dedicate a queste lunghe incursioni sotterranee offrono una varietà (sia ludica che strutturale) davvero deludente, e portarle a termine sarà un compito riservato solo agli utenti desiderosi di potenziare al massimo il proprio eroe preferito.

    Un Games as a Service troppo atipico?

    Ci sembra abbastanza chiaro che Marvel's Avengers sia il più bizzarro dei Games As a Service, concentrato com'è sulla potenza narrativa dei suoi contenuti piuttosto che sulla varietà degli incarichi e delle sfide a supporto continuo.

    È un prodotto, insomma, che sin dai suoi primi giorni di vita prende volutamente (e abbondantemente) le distanze da diversi congeneri che l'hanno preceduto: l'opera di Crystal Dynamics è, a conti fatti, molto meno incisiva e diversificata sul fronte dei contenuti multiplayer rispetto a Destiny e The Division, dei quali non sembra voler riprendere nemmeno la formula dello sviluppo continuo. Francamente pare che il team di sviluppo abbia deciso di "accontentarsi", incentrando gran parte dell'offerta su una quantità limitata di contenuti e su una modalità di update molto più diluita nel tempo, incentrata sull'espansione narrativa: una formula che, forse, potrà essere valutata nella sua interezza soltanto al termine della "Season 1" piuttosto che nelle sue prime settimane di vita.

    E infatti, a due settimane abbondanti dal lancio (se consideriamo anche i giorni dell'Early Access), la nuova fatica di Crystal Dynamics non ha proposto alcun contenuto fresco, e dei canonici Raid o delle consuete sfide settimanali con cui impreziosire quest, boss e ricompense varie, neanche l'ombra. Le missioni multiplayer, così come i boss "riciclati" dagli unici due villain del gioco eccetto M.O.D.O.K. (cioè Taskmaster e Abominio) rappresentano gli unici spunti di diversificazione in un'offerta ludica che senza aggiornamenti di alcun tipo inizia a diventare preoccupante, soprattutto considerate le magagne tecniche che affliggono la community sin dal day one.

    Gli ormai onnipresenti gravi problemi di matchmaking non fanno che ostacolare e rendere ancor più ambigua l'esperienza multiplayer, costringendo gran parte dell'utenza ad accontentarsi della CPU anche per le missioni multigiocatore (che, per livello di potenza richiesto e lunghezza delle quest, sono davvero complicate da portare a termine senza faticare un po'); senza contare, inoltre, alcuni fastidiosi bug che compromettono ora l'esito di un'incursione, costringendo a ricaricare l'ultimo checkpoint raggiunto, ora un'intera boss fight.

    Infine, un framerate non proprio brillante nelle fasi d'azione più concitate e qualche compenetrazione di troppo tra le texture e i particellari compongono un quadro tecnico tutt'altro che esaltante, ma che dovrebbe trovare una prima soluzione nel primo grande update di Marvel's Avengers.
    Nonostante Square-Enix abbia messo a punto un titolo a sviluppo continuo così peculiare, tuttavia, il team di sviluppo sta commettendo degli errori più o meno gravi che rischiano di minare un percorso comunicativo già di per sé non troppo brillante. Nel momento in cui scriviamo, tenuto conto delle considerazioni fatte su un endgame troppo problematico, non sappiamo quasi nulla dei progetti di Crystal Dynamics in merito ai contenuti di prossima pubblicazione. Questa mancanza ci rievoca troppo dolorosamente l'esperienza vissuta con Anthem, che a sua volta era giunto all'esordio nei negozi con un bagaglio di promesse davvero importanti, su tutte un supporto completamente gratuito come quello di Avengers.

    Dal punto di vista della comunicazione, purtroppo, sviluppatori e publisher non hanno saputo convincere pienamente il pubblico sin dall'annuncio del prodotto, ma i recenti appuntamenti in streaming con il format dei War Table aveva progressivamente riacceso l'interesse dell'utenza. Il fatto che il team sia sostanzialmente sparito dai radar da ben prima dell'uscita nei negozi, però, non può che destarci più di qualche preoccupazione, soprattutto in vista di contenuti già annunciati ma di cui abbiamo perso le tracce.

    In occasione dello speciale terzo War Table sugli Avengers, Scot Amos e i suoi ragazzi ci avevano presentato l'arrivo delle Operazioni S.H.I.E.L.D. e dei Mega Alveari, che avrebbero sancito l'approdo di Maria Hill sull'Elivelivolo e l'aggiunta di nuove mappe per le Zone di Guerra. Ad oggi, di queste feature non v'è traccia, ma se immaginiamo i Mega Alveari come una versione più ampia ed impegnativa dei già esistenti Alveari, le nostre perplessità sulla diversificazione dei contenuti post-lancio nell'Anno 1 di Marvel's Avengers non fanno che appesantirsi.

    Infine, è stato confermato che il DLC di Occhio di Falco sarà diviso in due episodi, il secondo dei quali vedrà l'ingresso in campo dello stesso Clint Barton ed è previsto in uscita per novembre 2020. Conoscere la finestra di lancio del secondo update senza ricevere alcuna notizia del primo, tuttavia, è un dettaglio che ci lascia abbastanza dubbiosi, e che conferma la necessità della community di ricevere al più presto notizie sul futuro dei Vendicatori.

    Marvel's Avengers Marvel's AvengersVersione Analizzata PlayStation 4Due settimane dopo il lancio, Marvel's Avengers sembra aver già delineato la sua natura: quella di un Games as a Service atipico, più incentrato sullo sviluppo narrativo che sulla varietà dell'offerta multiplayer. Un approccio sicuramente virtuoso per gli amanti del singleplayer e per gli estimatori dell'Universo Marvel, vista la qualità della Campagna, ma anche troppo ambiguo a causa di una comunicazione del tutto assente sulla pubblicazione dei prossimi contenuti. La nuova opera di Crystal Dynamics ha bisogno al più presto dei suoi primi update, che possano in qualche modo scacciare il preoccupante fantasma della ripetitività del suo endgame e sistemare alcune gravi carenze tecniche, su tutte un matchmaking praticamente inesistente. Pur discostandosi dalla formula contenutistica di alcuni congeneri, l'epopea videoludica dei Vendicatori ne ha commesso i medesimi errori comunicativi: se gli eroi più potenti della Terra riusciranno a risollevarsi nuovamente dalle proprie ceneri, ripetendo il miracolo dopo l'A-Day, lo scopriremo probabilmente nei mesi (o anni) a venire.

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