Recensione Master of Alchemy Vengeance Front

Torna l'alchimia italiana di DarkWave Games

Recensione Master of Alchemy Vengeance Front
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Disponibile per
  • iPhone
  • iPad
  • Sono passati quasi tre anni da quando l'italianissima DarkWave Games ha distribuito su App Store Master of Alchemy, interessante Puzzle Game che ha ricevuto ottimi riscontri di critica e pubblico, proliferando come uno dei più interessanti esponenti del genere in un mercato non ancora saturo come quello odierno. Dopo essersi dedicati ad altri progetti (Act of Fury) ed aver rispolverato il loro “masterpiece” distribuendolo su PC e Mac, il team recupera nuovamente il brand e ci propone Vengeance Front, disponibile ad un ottimi prezzo per iPhone e iPad.
    Non si tratta di un seguito vero e proprio: piuttosto è di una sorta di aggiornamento, con un engine migliorato, che gestisce senza problemi molte più particelle. Gli oltre cinquanta rompicapo inclusi nel pacchetto tornano a metterci di fronte a sfide machiavelliche, per un titolo rinvigorito anche nel look e sicuramente perfetto per gli amanti del genere.

    Alchimia da Maestri

    Quello che lascia perplessi, una volta arrivati al menù principale, è la discreta povertà della presentazione e l'assenza integrale di un tutorial. Il primo Master of Alchemy aveva, fra i suoi indiscutibili pregi, anche quello di sfruttare un'ottima componente stilistica per coinvolgere il giocatore inserendolo all'intesto di un contesto misterioso e interessante. Qui, invece, non c'è niente che spieghi il sottotitolo, si sono persi i bellissimi artwork che tratteggiavano il Character Design, e generalmente l'utente viene lanciato “in medias res”, senza troppe spiegazioni sull'interfaccia di gioco (comunque comprensibile) e sulla funzione dei vari meccanismi che si utilizzano per “ammaestrare” gli elementi.
    Superate le incertezze dei primi minuti, tuttavia, si riscoprono le dinamiche classiche del titolo: il compito del giocatore, in ciascuno degli stage proposti, è quello di riempire una coppa con le particelle dei vari composti alchemici. Per farlo, dovrà posizionare piattaforme e strumenti di ogni tipo all'interno dello stage, in modo da costruire un vero e proprio percorso.

    Ovviamente dovrà tenere in debito conto le proprietà degli stati di ogni elemento: i liquidi scivolano lungo le tubature, e si trasformano in gas quando toccano una fiamma incandescente. Cominciano così a fluttuare, perdendosi verso l'alto a meno che non vengano indirizzati da qualche getto d'aria o incanalati in un cunicolo. A loro volta i gas possono condensarsi, per tornare allo stato fluido o cristallizzarsi in “molecole” solide. L'obiettivo è ovviamente quello di far arrivare i composti, rossi e blu, all'interno delle coppe nello stato desiderato. All'inizio le cose sono piuttosto semplici, e basta posizionare qualche piattaforma opportunamente inclinata per vedere le gocce schizzare nella direzione desiderata. Non passa però molto tempo perchè le cose si complichino: di stage in stage, all'equazione di aggiungono apparecchi che trasformano le sostanze o “cannoni” che le sparano nella direzione voluta dal giocatore. Oggi come al tempo dell'uscita, il punto di forza di Master of Alchemy, è la libertà interpretativa concessa al giocatore, che deve anzitutto sperimentare, cercando la miglior conformazione possibile per far arrivare a destinazione i composti. Serve parecchio ingegno, ed alcuni stage sono complessi e molto raffinati: proprio il design dei livelli è il punto di forza di Vengeance Front, che fino alla fine stimola il videoplayer.
    I completisti, inoltre, avranno parecchio da lavorare: anzitutto per conquistare la massima valutazione dovranno limitare al massimo gli sprechi ed essere velocissimi a posizionare gli elementi all'interno dello scenario. In ogni livello, poi, ci saranno alcune gemme da recuperare, trasportando le sostanze in lungo ed in largo. Peccato che il loro utilizzo sia unicamente quello di incrementare il punteggio legato alle prestazioni del giocatore: la necessità di usarle per sbloccare qualche artwork o qualche livello extra avrebbe stimolato sicuramente di più il replay value.

    L'universalità dell'app vi permette di scaricarla ed usarla sia su iPhone, sia su iPad: sul tablet della mela Vengeance Front si trova più a suo agio, grazie alla superficie più ampia che permette di regolare meglio le inclinazioni.
    Delizioso lo stile rinnovato della produzione: i canoni dello steampunk incontrano una serie di minuetti medievali che rendono l'atmosfera veramente alchemica. Purtroppo alla lunga sia il colpo d'occhio che l'accompagnamento potrebbero stancare, dal momento che non ci sono variazioni stilistiche dall'inizio alla fine. Poco male: Master of Alchemy Vengeance Front, del resto, è un titolo che ben si adatta anche al pick up and play, tormentandovi per un po' con qualche stage più complesso. Gli appassionati del genere resteranno invece tutti concentrati sulle dinamiche e sulla componente enigmistica, senza lamentarsi del setting, comunque molto gradevole.

    Master of Alchemy Vengeance Front Master of Alchemy Vengeance FrontVersione Analizzata iPhoneMaster of Alchemy Vengeance Front è una buona iterazione del brand creato dai ragazzi di DarkWave Games. Oltre ad incentivarvi seriamente all'acquisto (il supporto alle realtà nostrane non deve mai mancare!), ribadiamo le buone qualità del gameplay, molto interessante per tutti gli amanti del puzzle non lineari. Non si tratta di un secondo capitolo vero e proprio, e per questo mancano le novità strutturali, ma il design degli stage è ben curato, ed il nuovo look dona alla produzione. Se siete passionisti dei Puzzle, questo titolo fa per voi. Diversamente, dategli un'occhiata e potreste non pentirvene.

    8

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