Recensione Maximo

Leggi la nostra recensione e le opinioni sul videogioco Maximo - 854

Recensione Maximo
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • Introduzione

    Ai giocatori di vecchia data il nome di Ghost'n'Globins suona fin troppo famigliare. Ai tempi d'oro del C64, il titolo dell'allora semi sconosciuta Capcom, seppe conquistare il pubblico e la critica per la sua altissima giocabilità, semplice e immediata ma che si fondeva con un livello di difficoltà ben calibrato e abbastanza alto. Dopo i vari seguiti (due se non sbaglio), bene o male simili all'originale, la casa di Resident Evil, ha deciso di rispolverare il suo platform prediletto per realizzarne un remake che dopo diversi mesi di sviluppo è stato pubblicato per la gioia dei fan di questo titolo.

    Ritorno....al passato

    I contatti di Maximo col suo glorioso passato sono ben più profondi di quel che si può pensare. Oltre a riproporre lo stile e la struttura di gioco del suo capostipite, gli accostamenti col passato spaziano dalla grafica fino alla trama. La storia è una delle più antiche, semplici e tradizionali. Maximo, facendo ritorno al suo castello, trova il cattivo di turno, Achille, che si è impossessato del trono e ha fatto prigioniera la principessa. Il protagonista viene sconfitto dal suo avversario, e (dopo un patto con la Morte che lo grazia) inizia così la sua battaglia verso la riconquista del castello e la salvezza della propria amata. Trama che più che banale, va definita semplice. La semplicità che permea l'intero gioco e tipica dei titoli degli anni '80 tutta giocabilità e poca grafica. Maximo è così. Le texture buone ma non ottime, gli effetti di luce carini ma non eccellenti, i poligoni appena sufficienti o le musiche carine ma non grandiose e gli effetti sonori discreti...Proprio come una volta, gli aspetti "secondari" vengono davvero lasciati in secondo piano per concentrare il giocatore nel proseguimento della storia, immergendolo in un platform di quelli tosti e difficili che tanto han fatto dannare sull'8 bit Commodore e nei tempi d'oro delle sale giochi. Per favorire questo processo, c'è il comodo ed intuitivo sistema di controllo e una gestione della telecamera "semplicemente" perfetta. I comandi sono pochi e memorizzabili dopo pochi secondi, tradizionali dei vecchi platform e di alcuni di quelli attuali come il salto, il doppio salto, l'attacco semplice e così via, che mutuano e aumentano impadronendosi dei power up sparsi per i tanti livelli. Oltre a questo tipo di power up, ci sono le armature, che rischiamo di perdere dopo una serie di colpi ricevuti fino al punto di lasciarli letteralmente in mutande, le pozioni, le spade, ognuna con un proprio preciso potere, e altri oggetti come chiavi per sbloccare cancelli o forzieri, monete, che possono essere utilizzare per ottenere un'abilità o altro ancora, anime e diamanti. A caratterizzare i livelli, numerosi segreti, ma soprattutto tanti nemici. L'essenza di Maximo è proprio il combattimento, dato che quasi tutto è in funzione di quest'azione, e gli avversari sono più di un semplice ostacolo. Nonostante la loro IA sia tutt'altro che eccellente, la maggior parte delle sconfitte sono dovute proprio alla battaglia. Il tempismo e i riflessi in questo caso sono fondamentali, e il rapido calcolo delle mosse da fare è fondamentale per la vittoria nei molti scontri in cui saremo impegnati. Non è raro poi un attacco in massa dei nemici, e le volte in cui dovrete riprendere dall'ultimo checkpoint non saranno affatto poche, tanto più che il videogiocatore ultra occasionale, ben presto si stuferà nel ripetere le stesse azioni più e più volte e non trovando i "Continua" e le "Vite infinite" della stragrande maggioranza dei giochi a cui è abituato. A complicare le cose, il sistema di salvataggio irritante, forse unico vero difetto di questo prodotto.

    Dal passato con furore

    La semplicità e l'estrema difficoltà di Ghost'n'Globins sono riportate con estrema fedeltà in questa splendida riedizione. Pur magari abbassando leggermente l'alto livello di difficoltà dell'originale, Maximo si propone come un prodotto il cui unico scopo è quello più importante in un videogioco: divertire. Divertire con la sua semplicità, senza farti pensare al bump mapping implementato o meno, o alla presenza dell'anti-aliasing. Un platform che unisce il gameplay e lo spirito di titoli dello stesso genere di oltre dieci anni fa, con una rivisitazione grafica geniale. Semplice ma bello. Bello ma non per tutti. Obbligatorio comunque per chi di platform non ne può fare a meno.

    Che voto dai a: Maximo: Ghosts to Glory

    Media Voto Utenti
    Voti: 11
    6.6
    nd

    Altri contenuti per Maximo: Ghosts to Glory