Recensione Medal of Honor: Vanguard

Behind the enemy lines

Recensione Medal of Honor: Vanguard
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • Wii
  • Neverending Story

    E' da ormai 8 anni che EA continua a raccontarci e farci rivivere diversi momenti salienti della seconda guerra mondiale tramite uno dei brand che ne ha fatto la fortuna: Medal Of Honor. Se tracciamo un albero genealogico del prodotto EA vediamo i suoi avi risalire fino al 1999, anno della comparsa del primo Medal Of Honor su Sony Playstation; il titolo, sviluppato da Dreamworks Interactive, fu un successo grazie ad un gameplay intuitivo, appagante e ben bilanciato così, l'anno successivo, Electronic Arts decise di acquisire la sezione Interactive di Dreamworks fondendola con EA Pacific ed i Weswood Studios ottenendo EA Los Angeles, detta anche EALA. Sull'onda del successo, anno dopo anno, si susseguirono gli episodi della saga fino ad arrivare ai giorni nostri: Maggio 2007, Medal Of Honor: Vanguard.
    L'ennesima incarnazione del più famoso FPS al mondo è in uscita in 2 versioni: Nintendo Wii e Sony Playstation 2 ed è proprio di quest'ultima che ci occuperemo.

    Ricostruzione storica

    In Medal Of Honor: Vanguard siamo chiamati a vestire i panni di Frank Keegan, caporale dell'elitaria 82a Divisione Aviotrasportata americana; nel corso della seconda Guerra Mondiale questa divisione dell'esercito americano si distinse per le capacità ed il coraggio con cui i suoi componenti, ricordati poi come eroi, affrontarono missioni classificate “behind the enemy lines” ovvero dietro le linee nemiche.
    Nel gioco ripercorreremo le più celeberrime operazioni militari dell'82a Divisione nello scenario apocalittico dell'Europa degli anni '40, nel pieno della seconda guerra mondiale. Dalla presentazione in poi ogni passo avanti sarà accompagnato dai classici filmati di repertorio in bianco e nero che ci illustreranno, grazie anche ad un'abile narrazione di fondo, gli sviluppi del conflitto in relazione al nostro operato.

    Vanguard offre 2 modalità di gioco: Single e Multiplayer; nel single player affronteremo le 4 campagne più importanti svolte dalla Divisione Aviotrasportata, in Italia, Francia, Olanda e Germania per l'ultimo atto, per un totale di una decina scarsa di ore di gioco. Per quel che riguarda il multiplayer tutto è limitato -nell'era dell'online gaming- ad una serie di modalità competitive giocabili a schermo condiviso, per un massimo di 4 partecipanti in contemporanea.
    Deatmatch e deatmatch a squadre vedranno contrapporsi in una battaglia “all'ultima kill” le forze alleate e dell'asse, Conquista la bandiera e Re della collina, modalità più tattiche, richiederanno ai giocatori di strappare la bandiera dalla base nemica portandola alla propria (Conquista la bandiera) e di rimanere il più a lungo possibile nella base nemica respingendo gli attacchi nemici (Re della collina). Caccia al tesoro, invece, prevede la raccolta di rifornimenti lanciati con il paracadute: chi ne raccoglie di più ottiene la vittoria.
    Tutte le sfide si svolgeranno in mappe costruite appositamente unendo le varie ambientazioni tratte dal single player.

    Una minestra riscaldata

    In termini di gameplay l'ultimo nato in casa EALA non differisce molto, se non per nulla, dai suoi predecessori mantenendo parallelamente invariato anche il sistema di controlli.
    I movimenti, al solito, sono lasciati allo stick analogico sinistro, come al destro sono delegate le funzioni di aggiustamento dello sguardo e della mira; il D-pad invece è relegato all'aggiunta o rimozione dei modificatori delle armi (ne parleremo in seguito) e alla variazione del livello di zoom per i fucili di precisione.
    Il tasto X è adibito alla ricarica, alle azioni contestuali (raccogliere oggetti, piazzare cariche), all'innesco delle granate e al controllo dell'atterraggio con il paracadute, QUADRATO e TRIANGOLO vengono utilizzati per cambiare la postura del nostro alter-ego digitale, da in piedi a sdraiato a terra e per saltare (solamente TRIANGOLO);
    Il tasto CERCHIO conclude le funzioni della parte destra del Dual Shock 2 permettendoci il cambio dell'arma.
    Passando ai dorsali abbiamo L1 per la mira accurata, L2 per la corsa, R1 per sparare/lanciare granate ed R2 per passare dalle armi principali (fucili) alle secondarie (granate); la combinazione di L1 (mira) e DESTRA o SINISTRA sul D-pad daranno la possibilità di piegare busto e testa sporgendosi solo parzialmente dalle coperture per sparare.
    Ognuno di voi si renderà conto che le aggiunte sono pochissime: la corsa, utile per spostarsi velocemente da una copertura all'altra senza sparare, l'innesco delle granate che consiste nel togliere la spoletta prima di lanciare la granata in modo da decidere arbitrariamente, con la dovuta pratica, quando e dove far esplodere la granata e il lancio con il paracadute che darà "il LA ad ogni battaglia.
    Il gameplay, come già anticipato, non offre nulla di nuovo rispetto ai predecessori: le 4 campagne (HUSKY, NETTUNO, MARKET GARDEN e VARSITY) ci vedranno impegnati in una continua corsa al raggiungimento di obbiettivi che seguiranno un continuo e ciclico “neutralizza la postazione MG-42-libera l'edificio-proteggi la postazione-distruggi il corazzato” limitando ulteriormente la già scarsa varietà offerta da un FPS di questo tipo.
    Fortunatamente non mancheranno gli scontri con le truppe nemiche a ravvivare la situazione ma, un'IA ancora rivedibile unita a livelli di difficoltà non del tutto bilanciati, rende piuttosto limitato anche il divertimento e la soddisfazione degli scontri a fuoco.
    Se a livello di difficoltà minimo e medio il problema è l'IA delle truppe ostili che ne vedrà la sconfitta pressochè immediata anche in forte superiorità numerica, a livello di difficoltà massimo vedremo la stessa situazione ripetersi per i nostri compagni, assolutamente incapaci di far fronte agli scontri a fuoco e di offrirci copertura.
    Non bastasse, sempre a livello elite, le truppe ostili sembreranno dotate di chiaroveggenza, capaci quindi di individuarci anche qualora ci spostassimo strisciando ove non ci possano vedere e rendendo vano ogni tentativo di attacco alle spalle.
    A questo proposito si fa sentire la mancanza, a nostro avviso imperdonabile, delle granate fumogene, indispensabili quando il campo di battaglia è colmo di nemici ed i nostri compagni di squadra hanno caricato i fucili a caramelle, così come si fa sentire la mancanza delle sessioni di pilotaggio/guida, utili a spezzare l'inevitabile monotonia dei continui scontri a fuoco.
    Per concludere l'elenco delle minestre riscaldate, prima di passare avanti, non possiamo esimerci dalla descrizione dell'HUD, tanto funzionale quanto immutato da anni, che ci accompagnerà in tutta l'avventura.
    In basso a sinistra troviamo la consueta bussola con indicati all'interno alleati (puntini verdi), nemici (puntini rossi) ed obbiettivi (stelle dorate) mentre, sempre in basso, dalla parte opposta dello schermo abbiamo gli indicatori per granate, munizioni e resistenza (per la corsa).
    Dulcis in fundo, al centro dello schermo, il mirino: diverso a seconda dell'arma, si tingerà di rosso nella direzione dalla quale verremo colpiti.
    Al solito non ci sarà alcun indicatore per il livello di salute: più proiettili incasseremo più lo schermo di tingerà di sangue, consigliandoci il momentaneo ritiro dall'azione nei momenti critici; per ripristinare il livello di salute ottimale basterà riposarsi al sicuro per un intervallo di tempo direttamente proporzionale alla gravità delle ferite.
    Una sferzata di “brio”, se davvero così la si può definire, è stata data inserendo un paio di feature inedite nella serie Medal Of Honor. La prima consisterà nella possibilità di ritrovare sparsi negli scenari alcuni potenziamenti per le armi a disposizione, ad esempio caricatori più capienti e ottiche più potenti; purtroppo non servirà aguzzare più di tanto la vista o ingegnarsi nella ricerca di percorsi alternativi dato che questi oggetti si troveranno piuttosto agilmente sul percorso predefinito.
    Seconda ed ultima “novità”, la valutazione meritocratica, permetterà di guadagnare, al termine di ciascuna campagna, una serie di medaglie a seconda del comportamento sul campo: la Medaglia Campagna viene assegnata per il completamento di tutti i livelli di una campagna così come la Medaglia di Bronzo per ciascun livello senza decessi e la Stella d'Argento per ciascuna campagna completata senza morire.
    Ci sono poi le medaglie legate all'uso delle armi: Esperto d'Armi per l'utilizzo di tutte quelle a disposizione in uno stage e Premio Tiratore Scelto una volta raggiunto un numero prefissato di colpi alla testa per ciascuna missione.
    Infine le medaglie speciali: Ali, assegnata per l'atterraggio con il paracadute in zone predefinite, Foglia di Quercia, come bonus ogni 7 medaglie e Medaglia Vittoria SMG, ottenuta dopo aver conquistato, in ciascuna campagna, tutte le altre medaglie.
    Ad ogni medaglia ottenuta corrisponderà un bonus in termini di salute, capacità di recupero dell'energia e capacità di recupero della resistenza legata alla corsa del quale beneficeremo dall'operazione bellica immediatamente successiva.

    Tecnicamente solido

    Se non si può dare atto ai programmatori EALA di un'adeguata attenzione riguardo agli elementi caratterizzanti il gameplay lo stesso non si può dire per il lavoro svolto in ambito tecnico, spremendo a dovere il monolito nero di casa Sony.
    Graficamente riscontriamo modelli poligonali discretamente curati, dotati di espressioni ed animazioni convincenti e coperti da una palette di texture all'altezza della situazione e per la prima volta anche i soldati nemici non sembrano dei manichini invertebrati; in tema di texture lo stesso si può dire delle ambientazioni, quasi sempre molto belle da vedere ma con la saltuaria presenza di texture slavate e non ben definite soprattutto negli interni.
    In ambito “fisico” siamo lieti di riscontrare casse ed oggetti che, se colpiti, si rompono o quantomeno si scalfiscono conservando i segni dei proiettili ed esplosioni molto vicine ai massimi livelli qualitativi visti in altri prodotti usciti recentemente su PS2.
    Anche il comparto audio fa la sua egregia parte nell'operazione “coinvolgimento videogiocatori” sfoggiando effetti molto realistici in spari ed esplosioni, nelle urla ed imprecazioni nemiche, nel doppiaggio dei commilitoni e, come già anticipato, nella voce narrante durante le sequenze d'annata.
    In queste ultime in particolare il tono è molto ben studiato e contribuisce a dare un senso emotivo, secondo quelle che potevano essere le sensazioni di un soldato, alle operazioni militari.
    Nonostante tutto non siamo ancora giunti ad un sufficiente livello di caratterizzazione dei personaggi che risultano privi di personalità, esprimendosi quasi tutti alla stessa maniera e utilizzando un linguaggio non proprio adatto ad una situazione estrema quale la guerra.

    Medal of Honor: Vanguard Medal of Honor: VanguardVersione Analizzata PlayStation 2Le poche novità inserite all'ultimo momento ed un comparto tecnico di indubbia qualità non riescono a colmare le lacune che la serie si trascina da anni: IA nemica ed alleata totalmente da rivedere e gameplay oramai stantio su tutti. La longevità, in questo capitolo, rappresenta un'arma a doppio taglio: se da una parte, essendo breve, non porta un pesante senso di frustrazione dall'altra, nemmeno la modalità multiplayer, limitata per giunta allo schermo condiviso, riesce a rendere rigiocabile un titolo che esaurisce tutte le sue carte in meno di una decina d'ore. L'unica “giustificazione” di cui dobbiamo prendere ormai atto è la costante concentrazione sullo sviluppo su piattaforme Next Gen a dispetto delle ormai vecchie console a 128-bit che, poco a poco, stanno assistendo al loro stesso funerale. Medal Of Honor: Vanguard in ultima analisi rimane un prodotto galleggiante nel limbo della mediocrità, consigliabile solo ai veri maniaci della serie che desiderassero una collezione completa; a chi volesse provare per la prima volta l'esperienza di un Medal Of Honor consigliamo comunque di orientarsi verso un capitolo precedente o, al massimo, al noleggio di quest'ultimo.

    6

    Che voto dai a: Medal of Honor: Vanguard

    Media Voto Utenti
    Voti: 22
    6.5
    nd