Recensione Men of War

Finalmente un vero strategico

Recensione Men of War
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  • Pc
  • La guerra infinita

    La lista dei titoli attualmente in commercio, ambientati nella seconda guerra mondiale, sembra non avere fine. In un panorama videoludico in cui nessuno sentiva la necessità di rivivere per l’ennesima volta il secondo conflitto mondiale, Best Way ci sorprende con il seguito di Faces of War, regalandoci un titolo degno di nota, dal gameplay complesso e altamente soddisfacente.
    Nessuno si aspettava, insomma, di trovarsi di fronte un titolo interessante nonostante l’ambientazione trita e ritrita e l’appartenenza a un genere che conta un’infinità di titoli con scarsissime variazioni significative sul gameplay.

    Uomini di guerra

    L’esperienza single player di Men of War vanta la presenza di ben tre campagne differenti, in cui controlleremo i soldati russi, tedeschi e alleati. Le missioni, lunghe e impegnative, risultano alleggerite dalla suddivisione in fasi diverse, che talvolta sbloccheranno nuove aree percorribili sulle già vaste mappe di gioco.
    La campagna sovietica segue le vicende delle due reclute Smirnov e Kuznetzov, ex studenti universitari, che assieme ad un plotone di sopravvissuti ad un inaspettato bombardamento, combatteranno, partendo dall’area di Rostov, per recuperare o difendere obbiettivi strategici o di grande importanza economica, come la fabbrica di Rostselmash; al centro della campagna americana, invece, le vicende di Terry Palmer, giornalista anti-guerra vittima dell’arruolamento forzato nell’esercito alleato, ritrovatosi a combattere nell’operazione “Torch” in Algeria; nella campagna tedesca, infine, accompagneremo il soldato Gunther Borg nell’”operazione Mercurio” e nella conseguente conquista di Creta.
    La scelta di Best Way di non ripercorrere nel gioco missioni della seconda guerra mondiale già ampiamente utilizzate, come lo sbarco in Normandia, dona a Man of War un particolare fascino elitario; ben apprezzato risulta il tentativo di rendere più ‘umani’ i piccoli soldati poligonali, fornendo loro un background, anche se solo accennato, che però li rende più ‘vivi’ dell’anonimo soldato ritratto in copertina. Tuttavia l’aspetto narrativo, forse colpa dei filmati d’intermezzo dalla dubbia qualità, non rappresenta un punto di forza del gioco; dopo alcune intense sessioni di gioco sarà abbastanza chiaro come gli sviluppatori del gioco abbiano concentrato le forze sulla realizzazione del gameplay più che su quella relativa alla narrazione.

    Un vero strategico

    Portare a termine le campagne single player sarà un’impresa tutt’altro che semplice. Il meccanismo di gioco, volto ad un approccio realistico alle strategie offensive e difensive di guerra, farà si che alcune sequenze risultino discretamente difficoltose anche per gli appassionati di strategici in tempo reale. Seppur estremamente soddisfacente, nei casi in cui le vostre strategie di guerra calcolate con precisione geometrica vadano a buon fine, il gameplay di Men of War presenta alcuni eccessi in fatto di realismo. Si tratta di alcune scelte discutibili quali quelle riguardanti i lunghi tempi di riparazione dei veicoli o la necessità di gestire il numero di munizioni presenti nel’inventario di ciascun soldato del plotone. Niente che comprometta l’efficacia del gameplay, in definitiva, ma che rischia di appesantire in qualche modo le sequenze di gioco più impegnative.
    In Men of War non avremo a disposizione i tipici “barracks” dai quali sfornare interi eserciti; le risorse saranno limitate ed esigue in quasi tutte le missioni. La maggior parte delle volte il nemico si troverà in forte vantaggio numerico, e un approccio frontale risulterà quasi sempre in una sconfitta schiacciante. Per portare a termine con successo una missione sarà necessario quindi fare economia di risorse e soldati e sfruttare l’ambiente a nostro favore, oltre che avere in mente un approccio tattico già ben definito e completo.
    L’interfaccia di gioco è semplice ed intuitiva, dalla barra in fondo allo schermo potremo selezionare i vari tipi di unità, attivare/disattivare la mappa, leggere gli obbiettivi, evidenziare sulla mappa la presenza di oggetti utili e così via. Nel riquadro in basso a destra invece potremo gestire tutte le azioni del soldato selezionato in quel momento, per comprendere le quali magari sarebbe stato d’aiuto un tutorial un tantino più approfondito.
    Un aspetto molto interessante dell’interfaccia riguarda l’agevolazione del sistema di copertura: selezionando un’unità o un gruppo di unità e spostando il cursore verso un possibile riparo, verrà mostrata la posizione in cui le unità si disporranno dopo aver impartito l’ordine; con questo sistema si eviterà l’errore di posizionare i soldati dal versante sbagliato della copertura o di lasciare scoperta una o più unità del gruppo selezionato.
    Altra interessante aggiunta riguarda la possibilità di passare al controllo diretto delle singole unità. In questo modo, invece che selezionare le unità e poi cliccare sulla destinazione desiderata, potremo muovere un soldato con le frecce direzionali mentre si mira e si spara con il mouse. Nonostante l’aggiunta di questa componente action, Men of War resta un titolo esclusivamente orientato verso l’approccio strategico; l’aggiunta di questa opzione è solo un espediente per garantire un metodo di controllo meno macchinoso nelle missioni di infiltrazione, in cui utilizzeremo un soldato alla volta.
    La visuale di gioco è completamente gestibile dal giocatore, tuttavia, durante le varie azioni da svolgere, saranno necessari numerosi aggiustamenti, visto il modo in cui gli elementi ambientali, come la folta vegetazione e alcune imponenti costruzioni, ostruiranno il raggio visivo, nascondendo alcune unità indispensabili per la riuscita della missione. A questo è possibile ovviare scegliendo la visuale dall’alto, più pratica ma sicuramente meno suggestiva.
    L’esperienza single player di Man of War è lunga e intensa (difficilmente sarà possibile completare le tre campagne in meno di 30 ore di gioco) e il multiplayer ne raddoppia la già notevole longevità, con un’ampia possibilità di scelta fra le varie modalità di gioco e un numero di mappe elevato, destinato a crescere grazie all’aggiunta (gratuita) dell’editor ufficiale.

    Aspetto tecnico

    Tecnicamente il gioco si assesta su livelli più che soddisfacenti; la resa grafica generale è ottima, se osservata scegliendo una visuale distante dal terreno di gioco. Zoommando, però, il dettaglio dei modelli 3d, soprattutto delle unità, risulterà molto meno esaltante. In particolare avremmo gradito una varietà più marcata nel dettaglio dei volti dei soldati, che, se osservati da vicino, appariranno identici fra loro. Lasciano alcune perplessità anche i filmati di intermezzo, prerenderizzati, la cui realizzazione non è all’altezza della qualità generale del prodotto, e ai quali avremmo preferito dei brevi spezzoni in grafica di gioco. Molto ben realizzate invece le animazioni, soprattutto nelle sequenze di morte, alcune delle quali rese in modo molto crudo e d’effetto. Le esplosioni, molto ben definite grazie al sapiente utilizzo di effetti particellari, aumentano la spettacolarità delle scene di gioco. Il motore fisico è tecnicamente impeccabile: ogni oggetto presente sulle mappe di gioco potrà essere distrutto per poi essere utilizzato come copertura per ulteriori attacchi. Men of War è graficamente più che convincente, quindi, ma per gustare appieno le meraviglie dell’engine sarà necessario una macchina potente, vista l’estensione notevole di alcune mappe e l’elevato numero di oggetti in movimento nei tratti di gioco più concitati.
    Gli effetti sonori delle armi e dei veicoli sono molto convincenti e vari e il doppiaggio in lingua italiana è di ottima qualità (a dispetto del pessimo voice acting della versione inglese). La colonna sonora è, invece, piuttosto blanda e poco presente: per alcuni tratti di gioco il sottofondo musicale si fermerà, lasciandoci per alcuni minuti nel silenzio più assoluto.
    I requisiti minimi per giocare a Men of War parlano di un processore Intel Pentium 4 a 2,6 GHz o equivalente AMD Athlon 64 2800+, 1 GB di RAM su XP (1,5 su Vista), scheda video Nvidia GeForce 6200 o ATI Radeon X1600 con 128 MB di memoria video e supporto per gli shader 2.0, 5 GB di spazio libero su hard disk. Tuttavia consigliano caldamente l’utilizzo del gioco su un computer dotato di almeno un processore Intel Core 2 Duo 2.33 GHz o AMD X2 5000+, 2 GB di ram e scheda video Nvidia GeForce 8600 o ATI Radeon HD 2600.

    Men of War Men of WarVersione Analizzata PCIl target di Men of War non è sicuramente il casual gamer alle prese con il primo strategico in tempo reale. Tuttavia l’ottima realizzazione tecnica, l’appagante complessità del gameplay e la smisurata longevità, rendono Men of War un titolo di tutto rispetto e uno dei più interessanti RTS degli ultimi anni.

    8.5

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