Recensione Metal Saga

Atlus, questa volta, sbaglia letteralmente la mira...

Recensione Metal Saga
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  • PS2
  • La Atlus e gli rpg.



    Ormai lo sappiamo benissimo tutti quanti, se esiste un binomio inscindibile nel mondo dei videogiochi è quello Atlus/Rpg. La software house, lungo tutto il suo operato, ha sempre cercato di promuovere i suoi videogiochi anche quando questi erano il risultato di sperimentazioni azzardate, ricerche profonde, che cercavano di apprendere ed espandere i limiti di produzione. Questo procedimento però alle volte può portare alla luce titoli che è difficile da definire, che escono troppo dai canonici quadri di identificazione o peggio ancora a qualcosa di anonimo e superficiale. Questo è il caso di Metal Saga. Anche se il titolo può sembrare altisonante e promettente, questo neonato Atlus ha sembra presentare grosse carenze che lo potrebbero destinare al dimenticatoio di quei videogiochi semplici e ci dispiace dirlo, insignificanti.

    Molto Metal poco Saga.



    Dopo la discreta introduzione in stile anime, che ripropone una carrellata di vari eventi, combattimenti e personaggi che incontreremo lungo la storia, ci troviamo di fronte al semplicistico menù iniziale; una volta iniziata l’avventura scopriremo che il nostro alter-ego è un giovane ragazzo che vive insieme alla famiglia e altre persone in una specie di fortunoso agglomerato di abitazioni in mezzo al deserto chiamato Junk yard. A questo punto ci troviamo al cospetto della prima stranezza insita in questo gioco: dopo i primi due minuti di gameplay ci verrà chiesto se volgiamo intraprendere il mestiere di Hunter o di meccanico; se dovessimo scegliere la seconda risposta sarà Game Over! Avete capito bene, appariranno i titoli di coda e un breve testo spiegherà che avete abbandonato una vita spericolata e piena di avventure per viverne una più tranquilla e serena. Scelta invece la prima professione, intraprenderemo il nostro cammino come intrepido cacciatore di taglie, e inizieremo a fare i primi passi in un mondo pieno di terribili mostri e loschi figuri da combattere e mettere in cella. Questa, anche se sembra impossibile, è la storia portante di Metal Saga.
    Il nostro compito sarà soltanto quello di vagare per il mondo a caccia dei ricercati, incassare le loro taglie, potenziare i nostri armamentari e andare avanti nella ricerca.
    Per superare le battaglie, basate sul classico sistema a turni, potremo contare sulle nostre abilità personali e sui nostri mezzi pesanti, che guideremo quasi sempre siano essi carri armati, jeep o camion, equipaggiati tutti con ogni sorta di corazza e devastante arma.
    Oltre alla “Saga” principale la Atlus si è impegnata perlomeno a riempire il titolo di piccoli mini-giochi che vanno da semplici coin-op sparsi per le birrerie di tutto il mondo a tremende gare di bevuta, utili per arrotondare le entrate del party.

    Un mondo semplicistico.



    La banalità della storia non è l’unica carenza che affligge Metal Saga, anche il reparto grafico spicca per una realizzazione semplicistica e molto approssimativa. Le texture risultano troppo spesso stirate e poco definite, i colori, dominati dalle tinte marroni, avvolgono ogni ambiente appiattendo la varietà e il senso generale di spostamento nel mondo. I modelli del nostro party risultano pupazzini anonimi e statici con movimenti impersonali e banali. Anche i nostri devastanti mezzi su cui abbiamo speso tempo e denaro per specializzare il più possibile, alla fine su schermo risultano essere sempre uguali e impersonali non gratificando assolutamente lo sforzo speso dal giocatore.
    L’unica nota positiva in questo mondo di semplicità è l’ottima caratterizzazione di mostri che affronteremo; sembra impossibile ma non si può fare a meno di dedurre che tutto l’estro fantastico della Atlus sia stata veicolato nella creazione dei nostri nemici. Lungo il nostro girovagare sarà infatti possibile imbatterci in mostri che definire bizzarri è poco: immensi girasoli che sparano razzi, lanciamissili che poggiano su gambe in calze a rete, oppure biciclette che montano immensi e letali revolver.

    Metal Saga Metal SagaVersione Analizzata PlayStation 2Parlare bene di Metal Saga è davvero compito difficile, ha una storia praticamente inesistente, una realizzazione tecnica discutibile e una progressione di gioco lenta e banale. Un titolo anonimo, forse anche troppo che non riesce assolutamente ad intrattenere neanche nella sua natura oltre modo competitiva. Il perché la Atlus abbia voluto realizzare un gioco del genere è praticamente un mistero, i motivi possono essere tanti ma noi sinceramente non siamo riusciti a vederli. Con titoli come Metal Saga una cosa però la capiamo benissimo: anche le grandi software house ogni tanto possono sbagliare.

    5

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