Recensione Metal Slug 5

Shooter di vecchia concezione

Recensione Metal Slug 5
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • Xbox
  • The Old School

    Correva l’anno 2003 e uno dei più importanti produttori di videogiochi da sala decise, sull’orlo di una grandissima crisi finanziaria, di accorparsi a Playmore. Fu così che terminò il grande impero videoludico di SNK, costituito per la maggior parte da indimenticabili picchiaduro e affascinanti sparatutto bidimensionali. La morte del cigno lasciò però un ennesimo marchio nella storia della software house nipponica prima di scomparire del tutto: per Neo Geo venne infatti partorito il quinto capitolo della saga di Metal Slug.
    Ora, nel 2006, SNK Playmore riporta sulle console casalinghe di maggior spessore (Playstation 2 e Xbox) quest’ultimo capolavoro di giocabilità e divertimento sperando, che il giocatore odierno non abbia smarrito il ricordo di qualcosa che fu davvero grande.

    Plotone che vince non si cambia


    Metal Slug 5 è uno sparatutto bidimensionale a scorrimento laterale di vecchio stampo, che non si discosta poi molto da tutti i suoi ottimi predecessori. Eliminare qualsiasi cosa si muova su schermo senza badare troppo alle sfumature è in sostanza lo scopo del gioco, ed è proprio questa semplicità ed immediatezza a renderlo un gran titolo. Quattro personaggi assolutamente identici per abilità ma differenti per fisionomia saranno ancora una volta i protagonisti di una guerra che potrebbe portare la fine del nostro amato mondo. I livelli si sviluppano su stage piuttosto vari, ricchi di nemici e power up che vi faciliteranno la vita prima dell’incontro con l’immancabile boss di turno. Avrete a disposizione molti veicoli come carri armati, aerei, sottomarini e altri mezzi da combattimento congeniati appositamente per la struttura di alcuni livelli. Come nei precedenti capitoli il vostro soldato avrà a disposizione armi a lungo raggio, come lanciarazzi, uzi o mitragliatori, accompagnate da ordigni molto potenti come granate e bombe a mano. Questo mix di armi da fuoco permette un approccio maggiormente tattico per i più esperti e più vario e divertente per i principianti. Nulla di nuovo anche sul piano della giocabilita’, rimasta assoultamente invariata fin dal primo capitolo, fattore che e’ stato importantissimo per la riuscita commerciale di questa serie. Il solo utilizzo di 3 tasti (fuoco primario, secondario e salto) e della croce direzionale per il movimento del personaggio rende questo titolo immediato e adatto a tutti i gamers, dai piu’ grandi ai piu’ piccini. Una novita’ (l’unica per essere precisi) per quanto riguarda il gameplay e’ la possibilita’ di effettuare una scivolata per evitare piu’ agevolmente il fuoco nemico a mezza altezza, mossa che utilizzerete di rado se non siete dei veri puristi di questo genere. Con l’aumentare del livello di difficolta’ aumenteranno anche i nemici presenti su schermo rendendo sempre piu’ ardua la vostra avventura. Ancor piu’ difficile sara’ trarre in salvo gli ostaggi e gli innocenti che una volta liberati vi doneranno power up molto utili o vi aiuteranno in missione. Se perderete pero’ anche una sola vita vi abbandoneranno decretando l'assegnamento di un voto finale piu’ basso. Molto probabilmente l’idea di trovarsi di fronte ad un gioco poco innovativo e con una meccanica a dir poco “levigata” dal tempo affliggera’ molto l’utenza che, con la next gen alle soglie, ha bisogno di nuovi stimoli ed emozioni.

    L’aspetto tecnico non fa il monaco

    Anche questo quinto capitolo riprende lo stile cartoonesco in due dimensioni dei suoi precursori, senza prendere troppo a cuore la potenza grafica della nostra console. La palette di colori utilizzata per i fondali e per i vari sprite e’ volutamente spenta e polverosa, per richiamare l’atmosfera guerrigliera e quasi apocalittica del titolo. Difficilmente ci troveremo di fronte a colori sgargianti e luminosi, saranno invece il verde, il marrone e il nero a far da padroni sullo schermo. Le animazioni sono state perfezionate con l’aggiunta di qualche frame ed ora i movimenti dei soldati risultano molto piu’ legati tra loro. Anche per quanto riguarda i fondali ed i mezzi utilizzabili c’e’ stato qualche piccolo miglioramento (seppur minimo) che aggiunge quel tocco di realismo che e’ sempre ben accetto. La varieta’ di texture e di ambientazioni e’ davvero buona e non ci si puo’ lamentare: foreste, citta’, superstrade, tempi egiziani e fondali marini saranno solo alcuni dei livelli disponibili in questa edizione. Il motore grafico e’ piuttosto stabile e da piccolissimi segni di cedimento solamente nelle azioni piu’ concitate e confuse, le quali coincidono la maggior parte delle volte con gli enormi boss di fine livello. Niente di preoccupante comunque, i piccoli rallentamenti sono quasi impercettibili e non minano affatto la giocabilita’. L’audio non e’ dei piu’ curati ma comunque soddisfacente, non si sente infatti alcun bisogno di una colonna sonora piu’ impegnativa. I campionamenti di urla, motori, spari ed esplosioni sono per la maggior parte riciclati dai vecchi capitoli ma comunque si attestano su buoni livelli.

    Metal Slug 5 Metal Slug 5Versione Analizzata PlayStation 2Metal Slug 5 è un gioco piuttosto vecchio, sia come meccanica di gioco che come aspetto puramente grafico, ma comunque piacevole e divertente specialmente in multiplayer. Pochissime le innovazioni e la longevità è tutto sommato ridotta, ma Metal Slug è, e rimane sempre, Metal Slug. Sicuramente un must buy per gli appassionati di retrogaming o di questa grandissima saga che è ancora capace di far innamorare molti gamers. Il prezzo ridotto poi è un toccasana che non farà rimpiangere la spesa, davvero modica, per un gioco immediato e spassoso come questo.

    6.0

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