Midnight Club 2: recensione dell'edizione PS2

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Midnight Club 2: recensione dell'edizione PS2
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  • Pc
  • Per chi non ne ha abbastanza del traffico reale…

    Come ricorderanno in molti, Midtown Madness, titolo Microsoft sviluppato dai ragazzi di Angel Studios per Pc alcuni anni fa, rappresenta uno dei primi tentativi pienamente riusciti di realizzare un gioco di guida ad ambientazione urbana.
    Finalmente i pc dell'epoca avevano raggiunto una potenza computazionale in grado di assolvere al compito assai gravoso di simulare in tutto e per tutto il classico traffico urbano e per la prima volta veniva proposta una rappresentazione abbastanza fedele - per l'epoca - di una metropoli reale, Chicago nel caso specifico.
    Il buon successo riscontrato da suddetto titolo aveva spinto Microsoft a proporre un seguito, Midtown Madness 2, in cui il numero di metropoli simulate saliva a due, Londra e San Francisco. Inutile dire che il secondo episodio della serie si era rivelato come poco più che un update del precedente, con una struttura di base praticamente invariata se non tramite l'aggiunta di alcune modalità marginali. L'imminente arrivo della nuova console Sony aveva convinto gli Angel Studios a realizzare una sorta di porting del proprio "simulatore urbano" per PS2, pubblicando così Midnight Club e introducendo il concetto di gare clandestine notturne tra bolidi elaborati all'inverosimile. Il risultato, purtroppo, non era stato di livello paragonabile a quanto visto su piattaforma Pc in quanto Midnight Club si era rivelato un po' sottotono a livello tecnico e dotato di una struttura ormai decisamente superata.
    In tempi recenti il team Angel Studios è stato inglobato sotto l'etichetta Rockstar è ha mutato il proprio nome in Rockstar San Diego. Il progetto originale, Midtown Madness, è rimasto in casa Microsoft e assegnato ad un altro team piuttosto conosciuto, Digital Illusion (Motoracer su Pc e Rallysport Challenge su Xbox e Pc), le cui mani esperte stanno dando vita al terzo episodio della serie in uscita "Only for Xbox" il prossimo giugno.
    Nel frattempo i Rockstar San Diego non hanno perso l'occasione di pubblicare questo Midnight Club 2, titolo che in America ha riscosso successi di critica decisamente superiori alla media.

    Un Club un po’ particolare

    Come già accennato durante l'introduzione, Midnight Club 2 offre al videogiocatore la possibilità di cimentarsi in gare illegali a bordo di macchine truccate con l'aggiunta, rispetto al primo episodio, della presenza di veicoli a due ruote, nella fattispecie moto da strada.
    Le città proposte in questo caso sono tre, Los Angeles, Parigi e Tokyo.
    I risultati ottenuti sono più che accettabili; in tutte le tre città sono presenti gli edifici e le strutture architettoniche più rappresentative, anche se le distanze sono radicalmente attenuate con conseguente mutazione della planimetria originale.
    Oltretutto, come nella miglior tradizione della serie Midtown Madness, sono sempre presenti le classiche "tangenziali" che avvolgono nella loro interezza le tre città e il cui innesto all'interno della mappa è stato realizzato in modo alquanto forzato. Ad esempio a Parigi è possibile percorrere a folle velocità uno dei suoi lunghissimi viali salvo poi trovarsi di fronte ad un muro invalicabile con le indicazioni a destra e sinistra per l'immissione in tangenziale.
    Il cuore di Midnight Club 2 è rappresentato dalla modalità arcade grazie alla quale al giocatore è offerta la possibilità di sbloccare nuovi veicoli da utilizzare in tutte le altre (arcade, battaglia e online), affrontando gare "head to head" e contro un numero variabile di avversari comandati dalla CPU, su percorsi contrassegnati da vari checkpoint dislocati all'interno dei confini urbani. Inizialmente si dispone di un unico veicolo e l'ambientazione di default è quella di Los Angeles.
    Sorvolando sulla modalità arcade, suddivisa in "ricognizione" e "gare a circuito" di difficoltà crescente e con la possibilità di scelta tra le città e i veicoli sboccati precedentemente in "carriera", passiamo ad analizzare la modalità battaglia.
    In quest'ultima sono previste due tipologie di gioco: detonazione e cattura la bandiera.
    Scegliendo detonazione ci si ritroverà nella città selezionata con il compito di recuperare un detonatore segnalato sulla mappa al fine di trasportarlo nel luogo di detonazione e far saltare in aria le auto avversarie, evitando al contempo i loro attacchi. In caso di distruzione del veicolo (è prevista l'implementazione graduale dei danni fino all’esplosione) in possesso del detonatore, quest'ultimo sarà nuovamente allocato in un punto casuale della mappa e un nuovo round avrà inizio.
    La modalità "cattura la bandiera" si discosta solo leggermente dalla precedente salvo il fatto che sarà sufficiente tamponare il veicolo in possesso della bandiera per farla propria.
    In entrambi i casi i contendenti potranno fare uso di power-up quali barriere, effetti respingenti, invisibilità, immunità ai danni, etc…
    Nelle modalità arcade e battaglia è prevista, inoltre, un'opzione per due giocatori tramite il consueto split screen.
    Volutamente è stata lasciata per ultima l'analisi relativa alla modalità on line prevista per il titolo Rockstar.
    Non essendo ancora disponibile il servizio in Europa, non ci è stato possibile testare Midnight Club 2 nella sua modalità Multiplayer. E' bene sapere che non sarà possibile utilizzare una qualunque connessione a 56k, ma sarà necessaria un connessione Broadband.

    Più arcade di così si muore

    Una novità introdotta in Midnight Club 2, e che aumenta di molto la godibilità dell'esperienza di gioco, è la possibilità di distribuire il peso del veicolo a seconda della necessità (bilanciamento della stabilità in curva piuttosto che regolazione dell'assetto durante i salti), caratteristica particolarmente accentuata durante l'utilizzo di mezzi a due ruote. Per effettuare il bilanciamento del peso è sufficiente tenere premuto il tasto L1 e utilizzare lo stick analogico sinistro premendo nella direzione interessata: giusto per fare un esempio, se durante un salto la macchina dovesse sbilanciarsi un po' troppo su un lato, sarà sufficiente distribuire il peso sul lato opposto, in modo da consentire un perfetto atterraggio.
    Il modello di guida è, ovviamente, arcade al 100% e, di conseguenza, molto immediato, nonostante sia necessaria una certa pratica per condurre al meglio il veicolo, considerata l'alta velocità raggiungibile durante le fasi di gioco (è prevista, inoltre, una carica di nitro utile negli sprint finali o per accorciare le distanze con l'avversario che consente di raggiungere, per alcuni secondi, velocità veramente impressionanti).
    Ma il maggior divertimento lo si può trarre utilizzando le moto messe a disposizione, la cui esuberanza, nonostante le difficoltà iniziali, potrà esser facilmente domata grazie alla possibilità di bilanciarne il peso in modo da poter affrontare anche la curva più impegnativa nella maniera più agevole.

    In tema di motori...

    Il quadro generale dell'impianto tecnico di Midnight Club 2 è all'insegna di luci e ombre. Una nota particolare è rivolta alla palette di colori utilizzata: che fine hanno fatto i colori acidi che furoreggiavano negli screenshot reperibili in rete e sulle riviste di settore? La prima impressione potrebbe far pensare di esser al cospetto di un videogioco realizzato in monocromia, tanto spenta è la palette di colori utilizzata. Le ambientazioni costantemente al chiaro di luna non aiutano certo a migliorare la situazione – e, per dirla tutta, l’”effetto notte” non è neppure realizzato magistralmente - , anche se è sufficiente regolare il livello di saturazione dei colori direttamente dalle impostazioni video per ravvivare un po’ la situazione.
    Il motore grafico muove – molto velocemente bisogna riconoscere - un numero discretamente alto di poligoni ricoperti da texture qualitativamente nella norma, particolare del quale il giocatore non si curerà più di tanto essendo il tutto gestito ad un frame rate fluidissimo e stabilissimo. I modelli poligonali di vetture e moto sono realizzati sufficientemente bene, senza raggiungere livelli particolarmente alti di dettaglio, anche se alcuni discreti effetti di riflessione (oltretutto più o meno visibili a seconda dell’inquadratura utilizzata) non sono sufficienti a donare ai mezzi un look che non sia, talvolta, anonimo e spartano.
    Il comparto audio propone effetti sonori nella media e una serie di brani tecno di valore altalenante, con alcuni pezzi particolarmente "pompati" e piuttosto aderenti al tipo di giocabilità.

    La prima “impressione” è quella che conta?

    L'aspetto grafico di questo Midnight Club 2 potrebbe costituire un punto a suo sfavore nella decisione all'acquisto di un potenziale acquirente.
    In realtà l'onesto involucro nasconde una giocabilità forse latente di particolari innovazioni, ma ampiamente collaudata e dispensatrice di un alto tasso di divertimento.
    Resta da vedere come sarà realizzata la versione per Xbox, considerando che Midnight Club 2 è stato concepito multipiattaforma: gli sviluppatori si limiteranno ad un pedissequo porting o sfrutteranno le "presunte" facilitazioni di programmazione su una console dall'architettura sicuramente meno astrusa di quella della controparte Sony? Il titolo sviluppato da Rockstar San Diego si riscatta decisamente grazie all’azione veramente frenetica che lo contraddistingue e che potrebbe concedere momenti di reale divertimento all’utente meno interessato a questioni grafiche.
    Facendo riferimento alle votazioni più che lusinghiere attribuitegli sul suolo Americano, bisogna tenere in considerazione che Midnight Club 2 nella sua incarnazione europea non è ancora fruibile per scontri multiplayer via internet, caratteristica che probabilmente potrebbe risollevare ulteriormente la sua valutazione.

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