Milky Way Prince The Vampire Star Recensione: una storia d'amore sensoriale

Milky Way Prince The Vampire Star è una particolare visual novel in cui si racconta anche il disturbo della personalità.

Milky Way Prince The Vampire Star Recensione: una storia d'amore sensoriale
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • Siamo ormai abituati a pensare al videogioco come a un insieme di generi, di categorie a cui ricondurre questo o quel prodotto, pensando a cosa possa darci come utenti, come giocatori. Ogni tanto però capita che si decida di usare il linguaggio videoludico per raccontare qualcosa di assolutamente personale, come d'altronde accade con tutti gli altri mezzi espressivi. Milky Way Prince: The Vampire Star rientra in questa tipologia di esperienze, sfidando il giocatore a vivere un'esperienza dapprima leggera e accogliente, poi straniante e disturbante, e infine dura come la vita. Grazie al codice e alla penna di Lorenzo Redaelli prende dunque forma un videogioco estremamente personale, difficile da digerire.

    Un racconto personale

    In casi come Milky Way Prince, non si può prescindere dall'esperienza personale nel cercare di comprendere i significati del gioco. Chiunque si approcci all'opera pubblicata da Santa Ragione, grazie a un racconto iniziale leggero e classico, sovrapporrà facilmente il proprio vissuto con quello del nostro avatar, e si ritroverà a fantasticare su come riuscire a conquistare Sune, la nuova fiamma del protagonista Nuki.

    Proprio per questa sua leggerezza, la prima ora di Milky Way Prince non riesce a essere coinvolgente, sia per la banalità di alcuni dialoghi, sia per l'evidente pochezza della messa in scena, chiaramente limitata dalla dimensione del progetto. Dopo poco, però, le ingegnose trovate espressive dell'autore concedono maggiore respiro al racconto e, soprattutto, alla personalità dei due personaggi principali.

    Ma di cosa parla, Milky Way Prince? Nuki, giovane sognatore in cerca del suo Principe della Via Lattea (idolo e sogno nato da un libro che leggeva da bambino), incontra per caso Sune, figura inizialmente dalla difficile interpretazione, che si mostra subito incredibilmente insicuro, spaventato, a volte assente. Da quel momento si instaura un rapporto particolare, a volte estremamente trascinante nella passione carnale e altre stranamente silenzioso, quando non in evidente crisi.

    Un racconto che affronta i disturbi della personalità dalla prospettiva di chi cerca in principio di scoprirla, poi di capirla, dopo di superarla e, infine, forse, di accettarla. Per farlo, Redaelli si è affidato alla visual novel, genere tradizionalissimo ma sempre capace di sperimentare, di aggiungere del nuovo e di ripensare il vecchio. Nel caso di Milky Way Prince, ci troviamo ad esempio di fronte a un racconto in prima persona, che sovrappone giocatore e avatar, dandoci il potere di modificare i finali della storia a seconda delle nostre scelte. Queste scelte, però, non sono solo quelle che esprimiamo tramite dialoghi, ma anche con delle opzioni narrative abbastanza peculiari. Meglio però non anticipare nulla, dato che spesso rappresentano una vera e propria metafora anche dell'evoluzione psicologica dei protagonisti.

    Inoltre, Raedelli usa proprio la tradizionalità di certi stilemi per ribaltare le aspettative del giocatore: a volte, per esempio, avremo due opzioni di dialogo che però rappresentano solo un pensiero istintivo del personaggio, che deciderà autonomamente di dire e fare altro. Oppure, in un altro caso potrebbe capitarci di avere dieci o più risposte possibili, che in realtà sono però la stessa identica opzione, per rimarcare simbolicamente l'ossessione di un pensiero, di una scelta precisa del personaggio.

    In sostanza, la varietà di scelte visive (ma anche sonore) presenti serve integralmente per descrivere con efficacia i vari mutamenti del rapporto tra i due protagonisti, sia in chiave metaforica che effettivamente materiale, narrativa: i colori, per esempio, aiutano a inquadrare facilmente stati d'animo altrimenti ermetici, anche in virtù di una certa staticità espressiva dei personaggi, forse riconducibile alla dimensione intima della produzione.

    Gameplay sensoriale

    Con queste meccaniche e idee alla base, Raedelli ha deciso dunque di raccontare una storia semi-autobiografica sulle relazioni amorose instabili, sull'idealizzazione dell'altro e sull'intimità. È grazie a questa scelta che prende corpo l'intuizione più interessante del gioco, ossia il ricorso a un sistema "sensoriale" di scelte narrative, che andrà a modificare anche il corso degli eventi, oltre che a plasmare il rapporto tra i due protagonisti.

    Infatti, durante i rapporti sessuali tra i personaggi potremo "attivare" le finestre relative a tre dei cinque sensi indicati, che genereranno a loro volta dialoghi e scoperte specifiche da parte di Nuki. Il sapore delle labbra, l'odore della pelle, la profondità degli occhi: il percorso di conoscenza dell'altro passa anche dal corpo, e dunque la comunicazione non avviene solo in modo orale e testuale, ma anche (soprattutto) carnale. Il sesso, per Raedelli, gioca un ruolo di primo piano nei rapporti di questo tipo, e la prospettiva dell'autore emerge violentemente nel corso dell'esperienza: un mezzo di scoperta dell'altro che può anche farsi muro, un prodotto dell'agire asettico di chi non vuole scoprire, ma indagare su di te.

    Tramite il sesso, il dialogo e le azioni, plasmeremo dunque un rapporto in cui saremo assoggettati o dominanti, a secondo delle scelte espresse nel tempo. Per testare il nostro agire, coerentemente con alcune "tecniche" che maturano da condizioni simili, la controparte ricorrerà a temper tantrum, a bombardamenti affettivi e ad atteggiamenti passivo aggressivi, resi in modo estremamente personale ed efficace a livello visivo.

    In particolar modo, il finale abbandona ogni genere di pretesa di reale per lasciarsi andare al surreale e al simbolico, accompagnando al dialogo esplicito del personaggio movimenti, suoni, testi e colori che caricano di altri significati gli eventi narrati.

    Milky Way Prince: The Vampire Star Milky Way Prince: The Vampire StarVersione Analizzata PCIl crescendo qualitativo, creativo ed emotivo di Milky Way Prince lascia quasi interdetti. In primis, per l'evoluzione da "banale" visual novel a esercizio espressivo più ricercato, ma in generale per la sua capacità di trattare di qualcosa di così umano e diffuso eppure così assente dalle meccaniche videoludiche: l'amore, il sesso, l'idealizzazione dell'altro, la voglia di non restare soli, il desiderio di trovare qualcuno che ci faccia sentire completi, finiti. Raedelli ha trovato il giusto linguaggio e le scelte visive più adatte per trasformare in codice un vissuto che segna per sempre, e che emerge con cruda realtà nelle fasi finali del gioco.

    8

    Quanto attendi: Milky Way Prince: The Vampire Star

    Hype
    Hype totali: 6
    67%
    nd