Minecraft Legends Recensione: cubetti e strategia, accoppiata vincente?

Minecraft Legends è il nuovo spin-off del gioco Mojang che trasforma il mondo a cubetti in uno strategico. Funziona?

Minecraft Legends Recensione: cubetti e strategia, accoppiata vincente?
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  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Xbox Series X
  • SteamDeck
  • Se c'è una cosa che Mojang e Microsoft hanno saputo dimostrare nel corso degli ultimi anni, è che Minecraft è una proprietà intellettuale estremamente malleabile ed in grado di adattarsi non solo a varie forme di intrattenimento ma anche e soprattutto a generi videoludici differenti. Dopo il discreto Minecraft Story Mode (qui la recensione di Minecraft Story Mode) e l'ottimo Minecraft Dungeons, che ha proposto una versione Diablo-like del mondo a cubetti, è arrivato il momento di Minecraft Legends, che stravolge nuovamente la formula ludica con l'obiettivo di creare uno strategico in tempo reale atipico e accessibile a tutti. Grazie a un codice fornitoci dal publisher, abbiamo potuto trascorrere più di una settimana in compagnia del gioco sia su PC che su Xbox e, dopo aver testato a fondo ogni sua componente, siamo pronti a parlarvene.

    Un mix insolito, ma che funziona

    Fino ad oggi, i fan dell'universo di Mojang hanno associato alla figura di "villain" gli iconici mostri che si possono trovare in giro per la mappa, ossia creeper, zombi e scheletri. Minecraft Legends si concentra invece sull'invasione dei Piglim, maialini antropomorfi che sono tanto buffi quanto cattivi. Direttamente dal Nether, orde di porcellini rosa hanno occupato il Sovramondo, mettendo in pericolo tutte le creature che lo abitano, sia quelle ostili che quelle pacifiche come i villici.

    Ed è proprio qui che entriamo in gioco noi, visto che la situazione è talmente critica da spingere quelle che definiamo divinità dell'Overworld a chiedere l'aiuto a un personaggio così coraggioso da assumere il ruolo dell'eroe di turno. Mentre è intento a cercare diamanti nelle profondità di una grotta, un portale si apre dinanzi al prode e lo catapulta in un mondo tutto nuovo in cui viene guidato da un trio di bizzarre creature (vi è anche un mastodontico golem con la voce di un bambino). Ciò che viene offerto al nostro personaggio è uno speciale liuto grazie a cui può assumere la guida della quasi totalità degli esseri viventi che si aggirano nel Sovramondo e utilizzarli come pedine nella lotta ai Piglim. A differenza dei classici RTS, in cui il giocatore è incorporeo e gestisce tutto "dall'alto", in Minecraft Legends si assume il diretto controllo di un personaggio che, con visuale in terza persona, può essere mosso liberamente all'interno dello scenario a cubetti generato in maniera procedurale, che si tratti della campagna o della modalità multigiocatore online. Il gameplay è, in linea di massima, simile a quello dei più tradizionali strategici, sebbene in questo caso la differenza principale risieda nel controllo delle truppe.

    Il nostro eroe può posizionare piccole strutture con cui generare creeper, scheletri, golem e altre unità ispirate ai più famosi mob di Minecraft: le creature, al pari di quelle reperibili nella mappa, possono essere ‘reclutate' con la semplice pressione di un tasto. Il protagonista emette un suono col suo liuto che coinvolge un'area circoscritta e fa sì che tutte le unità nei paraggi inizino a seguirlo fino a quando non vengono lasciate andare o indirizzate verso un obiettivo.

    Come potete immaginare, tale sistema implica che il controllo delle truppe sia più difficoltoso rispetto ad un Age of Empires a caso, in cui col mouse si selezionano le milizie con precisione chirurgica e si danno loro i vari ordini. Si tratta di un modo di giocare diverso, che talvolta richiede continui spostamenti atti a recuperare eventuali mostri lasciati indietro o che sono rimasti senza un obiettivo dopo aver distrutto un edificio o eliminato un plotone di Piglim.

    Non è nemmeno possibile creare formazioni particolari o disporre la squadra in un certo modo, ma l'unica alternativa all'invio di tutte le truppe all'attacco consiste in un pratico menu che ci prmette di evidenziare tutte le unità di un certo tipo. Con un po' di pratica, ci si rende conto che tale meccanismo funziona molto bene e che l'unico reale problema risiede nel non poter richiamare rapidamente le forze nei paraggi. Possiamo farlo da un qualsiasi generatore di mob, vero, ma in questo caso saranno teletrasportati fino a noi la totalità dei guerrieri in campo. Per intenderci, anche coloro che magari stavano per distruggere una struttura nemica.

    Un'altra grande differenza con i tradizionali RTS è la possibilità di attaccare con il nostro personaggio, che può utilizzare la sua spada di diamanti (arma unica, che non può essere cambiata in alcun modo) per sferrare fendenti a destra e a manca. Certo, questi attacchi sono completamente inutili contro gli edifici e i nemici più grossi, ma risultano invece letali per i Piglim minori, così che possiate sgomberare le aree o proteggere le truppe mentre sono occupate coi bersagli di maggior rilievo.

    Pur basandosi su una semplice azione, questa meccanica influisce positivamente sui ritmi della partita e fa sì che il giocatore non resti mai fermo a guardare il suo plotone mentre è in giro a seminare distruzione. Che si tratti di respingere qualche avversario che si avvicina troppo o di difendere i propri alleati, in Minecraft Legends si sta sempre in movimento e si prende parte attiva alla battaglia.

    Blocchi e costruzioni

    Non meno insolito è il sistema di costruzioni di Minecraft Legends, che può essere suddiviso in due diverse componenti. La prima riguarda l'innalzamento di strutture che vanno a comporre le difese della base (torri, mura e relativi potenziamenti) e la seconda, invece, tutte quelle che hanno un duplice utilizzo, come ad esempio le catapulte a base di pietra rossa.

    Uno degli aspetti che più ci ha divertito del titolo Mojang consiste proprio nel non dover generare tutto in un sol punto per poi passare all'attacco. È chiaro che edificare mura in legno e magari eseguire un upgrade per renderle di pietra è essenziale per mettere al sicuro il centro città, la cui distruzione può avere conseguenze più o meno rilevanti in base alla modalità giocata. Non è però altrettanto importante focalizzarsi sulla realizzazione di truppe da tenere in giro per la base, pronte per la difesa: in Minecraft Legends, le unità vengono generate in maniera così veloce che bastano pochi secondi per far spuntare dal nulla un piccolo esercito di creeper pronti a farsi esplodere sul bersaglio designato. E non è tutto. Le fasi offensive vanno condotte costruendo al momento tutto il necessario in prossimità della base da conquistare. Dimenticatevi i lunghi viaggi con al seguito decine di unità, poiché lungo il percorso è meglio radunare i mob ‘vagabondi', che si uniranno a quelli generati in loco. Dopotutto anche realizzare un generatore di golem, zombi o altri mostri richiede solo pochi istanti e una quantità irrisoria di risorse. Capita infatti di posizionarne diversi in luoghi strategici nei dintorni della città avversaria o dell'accampamento di Piglim.

    Vanno invece protette le piccole strutture che fungono da potenziamenti e la cui presenza in base contribuisce ad aumentare il quantitativo massimo di risorse trasportabili, le unità selezionabili o quelle che si possono creare. Ovviamente non sarà un'impresa semplice poter erigere tutti questi edifici, visto che le loro mura non sono fatte di semplici pietre ma di un prezioso materiale che si ottiene solo ed esclusivamente abbattendo le fortificazioni dei Piglim. Si tratta, per certi versi, di una moneta che equivale all'esperienza in un gioco di ruolo, poiché è l'unica a consentire di migliorare l'efficienza in fase di attacco e difesa.

    Tutte le restanti risorse vanno raccolte mediante un sistema che abbiamo trovato azzeccato, poiché rappresenta la perfetta via di mezzo tra uno strategico e Minecraft. Avremo infatti la possibilità di posizionare alcuni esseri simili a fate in qualsiasi punto della mappa, così che in piena autonomia e senza il bisogno della nostra presenza possano estrarre il materiale selezionato da un'area. In questo modo potremo accumulare diamante, carbone, legno, pietra e gli altri blocchi che abbiamo imparato a conoscere negli anni, così da poterli poi investire nella creazione di unità o nella fabbricazione di edifici.

    Piglim all'attacco

    Il gameplay di Minecraft Legends, che risulta divertente e immediato seppur con qualche imperfezione, si può apprendere gradualmente grazie all'ottima modalità campagna. Come in ogni RTS che si rispetti, parliamo di una sorta di lunghissima partita che funge da tutorial e che non è strutturata in missioni. Proprio come in Minecraft, selezioneremo un livello di difficoltà e, in base alla scelta, verrà generato proceduralmente un mondo dalle dimensioni e dalle risorse variabili.

    Il nostro obiettivo sarà quello di esplorare ogni bioma di questa mappa e di tenere a bada le varie tribù dei Piglim, ciascuna con il proprio capo da sconfiggere in una specie di boss fight. Da una parte ci ritroveremo a radere al suolo gli accampamenti di questi curiosi avversari, dall'altra dovremo invece fortificare le varie città e fare in modo che durante le invasioni notturne nessuno si faccia male. Si tratta quindi di una modalità adattabile ai ritmi del giocatore (o dei giocatori, visto che si può giocare la storia in compagnia di altri tre alleati). Senza troppi problemi l'utente può decidere quanto velocemente avanzare e magari prendersi del tempo per sbloccare qualche potenziamento o una cavalcatura diversa da quella di base. Ogni step della storia viene anche accompagnato da brevi filmati che catturano in pieno lo spirito di Minecraft, magari mostrando bizzarre situazioni nelle tane dei porcellini. Non si tratta certo di un titolo che si gioca per la trama, ma è probabile che questi intermezzi vengano apprezzati soprattutto dai più giovani, magari appassionati dell'universo firmato Mojang.

    Al netto divertimento garantito dalla campagna, non possiamo non segnalare un elemento fastidioso. Esiste infatti una specifica fazione di Piglim le cui basi sono formate da vari blocchi sopraelevati e scollegati fra loro. L'unico modo che abbiamo per attaccare questi avamposti è tramite il posizionamento di scale che colleghino le varie sezioni e consentano di arrivare agli obiettivi.

    In questi frangenti emergono prepotentemente alcuni limiti del gioco, poiché costruire i nodi di collegamento risulta spesso poco agevole e le unità tendono a non seguire correttamente il giocatore lungo il percorso: in poche parole, ci si ritrova con decine di soldati che cadono mentre ci si sposta verso l'obiettivo e, per via dei motivi di cui sopra, andarli a recuperare è scomodissimo. Si tratta questo dell'unico vero intoppo che abbiamo incontrato nel corso delle decine di ore trascorse in compagnia della produzione e speriamo che in futuro possa arrivare una patch correttiva per porre un freno a questo inconveniente.

    Sfide all'ultimo cubetto

    Il cuore pulsante di Minecraft Legends è rappresentato dal multiplayer online, che è poi la modalità in cui siamo sicuri verrà trascorsa la maggior parte del tempo dei videogiocatori. In questo caso, le partite si svolgono sempre in mappe generate proceduralmente, ma a contendersi la vittoria sono due squadre, con ciascuna che può accogliere fino a un massimo di quattro giocatori.

    Questo significa che ogni team deve condividere le risorse raccolte e fare in modo che la base disponga di sufficienti protezioni, per evitare che le orde avversarie possano raggiungere la struttura principale e raderla al suolo, ottenendo immediatamente il trionfo. Per il resto lo svolgimento del match segue a grandi linee quello della campagna: anche qui troviamo numerosi accampamenti di Piglim e la loro presenza trasforma l'esperienza multiplayer in un PvPvE privo di momenti morti. A differenza di altri RTS, in cui chi non gioca a livelli alti trascorre del tempo a raccogliere risorse per potenziarsi, qui occorre combattere contro l'IA per procacciarsi il necessario alla costruzione dei power-up, senza i quali è difficile riuscire a prendere il sopravvento sul nemico. Il vero inconveniente è forse il tempo richiesto per completare le partite, dal momento che ogni match può protrarsi a lungo e capita di restare a giocare anche più di mezz'ora. A tal proposito, dobbiamo segnalare la totale assenza di opzioni per personalizzare le partite private. Ad esclusione della possibilità di cooperare contro i bot, non esiste alcun modo per alterare le regole del gioco, magari aumentando la quantità iniziale di risorse o sbloccando tutti i potenziamenti sin dall'inizio. Una feature del genere avrebbe sicuramente reso più godibile l'esperienza per una fetta di utenti che non può permettersi sessioni molto lunghe.

    A dirla tutta, l'assenza di opzioni per il multiplayer è solo la punta dell'iceberg. Minecraft Legends non è un prodotto particolarmente ricco di contenuti e al di fuori della Campagna e dell'unica modalità online dispone solo delle Leggende Perdute. Si tratta in questo caso di sezioni extra della produzione, che verranno pubblicate ogni mese. La prima di queste consiste in una difficile missione a orde che premia i giocatori con una skin. Per il resto, non vi è alcun sistema di progressione che inciti gli utenti a completare obiettivi particolari della campagna o ad accumulare vittorie nel PvP, magari per accedere ad elementi cosmetici unici. Abbiamo trovato abbastanza povero anche il numero di unità disponibili che rappresentano una frazione risibile dei mob che un'IP come Minecraft ha da offrire. Possibile insomma che gli sviluppatori abbiano conservato qualche creatura da aggiungere tramite update gratuiti nel prossimo futuro.

    Framerate granitico

    Tecnicamente parlando, Minecraft Legends propone un comparto visivo del tutto paragonabile a quanto visto in Dungeons (qui la recensione di Minecraft Dungeons), ma in un contesto più ampio. Proprio come nell'action RPG, l'ultima fatica Mojang presenta blocchi dai contorni più morbidi e talvolta evidenziati da bordi di colore nero che, rispetto al capitolo principale della serie, rendono la visione prolungata del mondo di gioco molto meno stancante e al contempo non vanno a snaturare l'iconico stile a cubetti che contraddistingue l'universo di riferimento.

    Anche grazie a una grafica non particolarmente impegnativa per l'hardware, Minecraft Legends risulta essere incredibilmente fluido sia su Xbox Series X che su PC, dove siamo riusciti a giocare a 1440p ad Ultra senza mai un inciampo - nemmeno nelle situazioni più caotiche - e con un impatto risibile sulle temperature di CPU e GPU. Sembra quindi che gli sviluppatori abbiano fatto un ottimo lavoro e siamo sicuri che anche gli utenti sprovvisti di una scheda video recente potranno farlo girare più che discretamente con qualche compromesso in materia di risoluzione.

    L'ultima considerazione è riservata al supporto al controller, visto che il titolo Mojang è palesemente pensato per chi vuole affrontarlo in questo modo. A differenza di quanto visto in altre produzioni simili, Legends non presenta alcuna differenza tra l'utilizzo di mouse/tastiera o pad e si gioca in maniera pressoché identica. Si tratta questa di una scelta ben precisa degli addetti ai lavori, che hanno voluto realizzare un'esperienza uguale per tutti, al di là della periferica in uso. In ogni caso il controller di Xbox si comporta degnamente e, tra scorciatoie e menu rapidi, qualsiasi azione può essere eseguita nel giro di pochi istanti.

    Minecraft Legends Minecraft LegendsVersione Analizzata Xbox Series XCon Minecraft Legends, Mojang ha di nuovo fatto centro. Risulta riuscito il tentativo di stravolgere un genere solitamente complesso per renderlo perfettamente accessibile ai videogiocatori di tutte le età, senza però rinunciare a un gameplay stratificato, in grado di dare soddisfazioni anche a chi vuole investire del tempo nelle modalità online. Certo, avremmo gradito qualche contenuto in più al lancio e una maggior varietà per quanto concerne sia la componente single player che quella online, ma siamo fiduciosi sul supporto post-lancio, solitamente uno dei cavalli di battaglia dello studio.

    CONFIGURAZIONE PC DI PROVA

    • CPU: Intel i7-10700
    • RAM: 32GB DDR4
    • GPU: Nvidia GeForce RTX 2080 Super
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