Monster Energy Supercross 6 Recensione: tanti contenuti ma la grafica...

Basterà una leggenda del Supercross come Jeremy McGrath a proiettare il gioco di Milestone nell'olimpo delle simulazioni motoristiche?

Monster Energy Supercross 6 Recensione: tanti contenuti ma la grafica...
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Xbox Series X
  • Nell'ultimo ventennio il Supercross statunitense è stato dominato da stelle del calibro di Ricky Carmichael, Jeremy McGrath, Chad Reed e James Stewart. Una delle leggende della specialità è proprio Jeremy McGrath, californiano che negli anni Novanta si è guadagnato la corona di "The Supercross King" grazie ad acrobazie come il celebre "Nac Nac". "Showtime" (uno dei soprannomi di McGrath) è stato il testimonial di una serie di produzioni videoludiche sul finire del vecchio millennio: Jeremy McGrath Supercross '98, Jeremy McGrath Supercross 2000, Freestyle Motocross: McGrath vs Pastrana e Jeremy McGrath Supercross World vennero pubblicati sulle principali piattaforme del periodo (PlayStation, PC, Nintendo 64, PlayStation 2, DreamCast e GameCube). Dopo essere tornato in auge nel nuovo millennio con Jeremy McGrath's Offroad, un titolo dedicato all'offroad a due e quattro ruote per PlayStation 3 e Xbox 360, a distanza di una decina d'anni il buon Jeremy risale in sella in qualità di protagonista nel nuovo Monster Energy Supercross - The Official Videogame 6, la serie dedicata ai fan del campionato a stelle e strisce firmata da Milestone. Un franchise che sembra andare a gonfie vele come testimoniano le oltre 2.300.000 copie vendute finora.

    Tra simulazione e arcade

    L'ultimo episodio della simulazione di Milestone non si discosta molto dal canovaccio delle ultime annate: ci sono sia tutti i protagonisti della stagione 2022 - nel caso specifico si parla di 80 piloti, 29 moto ufficiali e 17 tracciati del Monster Energy Supercross AMA (nelle categorie 450, 250 East e 250 West) - sia un gran quantitativo di modalità di gioco, in grado di accontentare un po' tutti i palati.

    Negli ultimi anni Milestone ha cercato di rendere la serie godibile ai neofiti e ai veterani: SX6 resta quindi il solito compromesso tra simulazione e arcade e richiede tempo per padroneggiare al meglio i bolidi a due ruote e le migliori tecnica di guida. Il team meneghino è riuscito ad ampliare ancor di più l'offerta contenutistica, lavorando soprattutto sull'ottimizzazione del motore fisico e dell'IA.

    Showtime

    Se lo scorso anno era possibile imparare tutti i segreti del Supercross sotto la supervisione di sua maestà Ricky Carmichael, in SX6 è il turno di Jeremy McGrath. Per rendere più coinvolgente la Carriera il team di sviluppo ha aggiunto il fenomenale "Showtime", sempre pronto a dispensare consigli e suggerimenti e a mettere alla prova gli aspiranti campioni con una serie di sfide create ad hoc.

    Jeremy batte Ricky come mentore? Il californiano sembra essere un po' più partecipe e presente rispetto al suo illustre collega, anche se siamo lontani dal tipo di interazione che abbiamo sperimentato in altre produzioni sportive videoludiche. La Carriera è suddivisa - come nel precedente episodio - in tre capitoli che riproducono altrettanti campionati americani: nel primo "Futures" si disputano tre gare, si sbloccano le lezioni pratiche e teoriche nella "Supercross Academy" (il tutorial) e il "Journal", una sorta di diario che tiene traccia di tutte le performance (salti, partenze perfette, gare vinte, whips riusciti e altro ancora). Ci viene concessa inoltre la possibilità di potenziare il nostro alter-ego, dal momento che dopo ogni gara si ottengono punti abilità da investire in molteplici parametri. Nel secondo capitolo, battezzato "Rookie", si affrontano ben 9 prove nella categoria 250 East e 10 nella 250 West: anche in questo caso si possono sbloccare altre abilità, allenamenti e persino migliorare lo stato di forma del proprio campione, grazie anche ad algoritmi che funzionano meglio rispetto alla versione dello scorso anno. Dopo aver dato una controllatina alle offerte di mercato, si giunge al capitolo finale, chiamato "Pro", nel quale si disputa l'intero campionato statunitense e si può accedere alla modalità "Rivalità".

    Rhythm Attack, la grande novità

    Oltre alla solita Carriera i giocatori hanno a disposizione il "Campionato" (caratterizzato da una personalizzazione pressoché infinita, in cui si può anche condividere la sfida con un amico in split-screen); poi troviamo anche "Attacco al tempo" ed "Evento Singolo". Per chi non ama i duelli all'ultima curva e le infilate senza pietà, Milestone propone un pacchetto più giocoso composto dalla "Supercross Academy" (un robusto tutorial che permetterà in un paio di occasioni di sfidare proprio Jeremy), dall'opzione "Free Roaming", ideale per chi vuole svagarsi facendo acrobazie in totale libertà nel nuovo Supercross Park, e infine "Rhythm Attack".

    Si tratta di una primizia assoluta: uno spettacolare testa a testa tra due piloti su un lungo rettilineo stracolmo di whoops, in cui vince chi taglia il traguardo per primo. Apprezzabile l'aggiunta del cross-play (con un sistema di rank) nel comparto multiplayer che non si discosta molto dalle opzioni della passata stagione. Sono presenti poi alcuni editor che permettono di realizzare tracciati, personalizzare caschi, adesivi e qualunque cosa possa servire al proprio campione (compreso il suo aspetto fisico).

    La IA è meno distruttiva e più razionale

    Il team di sviluppo ha dato una bella risistemata al motore fisico e soprattutto all'IA. Anche in SX6 bisogna prestare attenzione al peso della moto e ai cavalli a disposizione, e basta una minima disattenzione per finire contro una delle innumerevoli protezioni a bordo pista. Nel complesso intelligenza artificiale, moto e tracciati sono migliorati rispetto al precedente capitolo (qui potete trovare la recensione di Monster Energy Supercross 5).

    Le spallate agli avversari e le infilate all'ultima curva non mancano, ma i quattro livelli di difficoltà disponibili sono stati tarati con più accortezza, e soprattutto l'IA mostra un comportamento maggiormente credibile e meno distruttivo. I cosiddetti "trenini", purtroppo, ci sono sempre, mentre sono diminuite le cadute provocate dai comportamenti scellerati dei piloti guidati dalla GPU: l'IA si accorge finalmente della presenza degli avversari e cerca di evitarli o di attaccarli in modo pulito. Come sempre è consigliabile stare alla larga dalle protezioni che delimitano il tracciato di gara: basta infatti urtarle per finire fuori pista o cadere. Ogni pilota ha un proprio stile di guida e un certo livello prestazionale, ma non sempre i driver mossi dall'intelligenza artificiale sembrano essere in grado di realizzare delle performance cronometriche credibili.

    Il settaggio delle moto è ancor più esaustivo, anche se per andar veloce (e vincere) è necessario trovare un buon compromesso tra rapidità pura e ritmo nei salti: per rimediare a un errore c'è sempre il prezioso "Rewind", oltre a una serie di aiuti che permettono di configurare l'esperienza in base alle priorie necessità e capacità. Se si punta a un'esperienza realistica (senza alcun tipo di aiuto) è bene ricordare che le prime gare si riveleranno un calvario: è troppo facile finire fuori pista o essere imbottigliati nel gruppone. È consigliabile, insomma un approccio graduale.

    Qualità tecnica

    L'implementazione dell'Unreal Engine continua a non convincere: giocato su Xbox Series X la simulazione di Milestone non è un prodotto capace di mostrare i muscoli dell'attuale generazione. C'è di buono che quantomeno il framerate resta solido, anche se certe problematiche - come la discutibile deformazione del terreno - continuano a restare irrisolte. Le animazioni dei piloti sulla moto sono migliorate (mentre le cadute ci hanno lasciato alquanto perplessi), così come le arene, che appaiono meno spoglie e più vive.

    Anche le presentazioni delle gare appaiono convincenti, con il maxischermo che riproduce quello che succede in pista in maniera senza dubbio spettacolare. A deludere sono semmai i volti dei piloti e delle ombrelline, dall'aspetto non proprio realistico. Nulla da eccepire invece sull'ottima riproduzione dei bolidi a due ruote e sulla qualità sonora delle tracce hard rock ad alta concentrazione di energia.

    Monster Energy Supercross 6 Monster Energy Supercross 6Versione Analizzata Xbox Series XIl giudizio su SX6 non si discosta molto da quello del precedente episodio: Milestone ha continuato sulla strada tracciata lo scorso anno, puntando su modello di guida ancor più accessibile e personalizzabile per accontentare un pubblico più vasto. Sul fronte contenutistico non c'è molto da eccepire: è stata aggiunta la spettacolare “Rhythm Attack”, implementato il cross-play nel multiplayer e dato qualche ritocco alle altre modalità di gioco. Un lavoro di affinamento che ha riguardato un po' tutta la simulazione di Milestone, in particolare IA e motore fisico. Nonostante l'aggiunta di un mentore come Jeremy McGrath, la Carriera non riesce a essere al livello di altre produzioni motoristiche. Lo stesso discorso vale per il comparto tecnico che continua a non entusiasmare. Ed è un peccato: con una grafica pienamente al passo coi tempi e una modalità Carriera di ben altro spessore, il racing di Milestone sarebbe stato un piccolo gioiello.

    7

    Che voto dai a: Monster Energy Supercross 6

    Media Voto Utenti
    Voti: 7
    6
    nd