Recensione Monster Hunter

A caccia di giganti nel nuovo MMORPG targato Capcom

Recensione Monster Hunter
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  • PS2
  • Monster Hunter è la prova lampante che il gioco online su Ps2 è incredibilmente arretrato.
    Dove il servizio Live! di X-Box si avvantaggia di una buona gestione, una struttura affascinante ed un parco giochi di tutto rispetto (dietro pagamento), la macchina Sony si mostra molto più claudicante, proponendo un'offerta ludica molto limitata e dimostrando una leggerezza imperdonabile nell'amministrazione degli impianti virtuali.
    Si trovano difatti ben pochi titoli emergenti fra produzioni dalla banda blu, e non molti possono godere dei vantaggi di server ampi e stabili.
    Se si considera la situazione europea c'è ancor meno da stare contenti: vista la natura totalmente gratuita dei servizi in rete, le software house che si imbarcano nei progetti di Massive Multiplayer analizzano a fondo i vari mercati territoriali prima di espandere offerta e copertura. La convinzione perpetrata da anni che il vecchio continente abbia un mercato poco interessato al gioco Online ci ha fatto perdere alcune produzioni di indubbio rilievo: Final Fantasy XI e Resident Evil: OutBreak (pur disponibile nella povertà della modalità Single Player).
    Per risollevare la situazione si dovrà aspettare la prossima generazione di console, senza dubbio: gli sforzi odierni per ampliare la gamma di titoli giocabili in rete si scontra con la limitata potenza della macchina, e pure i nuovi concept risultano troncati e poco significativi, affatto identificativi della macchina Sony.

    Il progetto Monster Hunter è apparso fin dalle sue prime battute molto ambizioso. Lo stile grafico con cui si presentò al popolo videoludico e le flebili promesse di un online d'ampia disponibilità scossero i fedeli Sony di una nuova speranza. Quasi del tutto tradita.
    Di tale tradimento, il sospetto inizia a farsi strada già dopo una prima analisi della filosofia del titolo. Offrendo la possibilità di giocare una limitatissima avventura offline, Monster Hunter mostra il peggio di se.
    La totale assenza di un comparto narrativo stabile e progressivo annulla ben presto l'esperienza di gioco, già appesantita da una monotonia indiscutibile. In effetti la struttura del titolo non varia affatto, come nel caso di altri RPG, in base alla decisione di connettersi alla rete o meno. Per chi è impossibilitato a giocare in rete sarà dunque come trovarsi all'interno di un server totalmente vuoto. Dato che la struttura del titolo si basa sul compimento progressivo di minute missioni (di durata approssimabile ai 20 minuti) totalmente indipendenti e spesso fini a se stesse, l'eventuale utente solitario troverà poca soddisfazione nella gloria effimera che gli sarà riconosciuta, non troppo manifestamente, dagli atoni NPC. Tuttavia il problema di maggior rilevanza, che torna inevitabilmente nella modalità più attraente, si ha nella mancanza totale di libera esplorazione. Abbandonare i complessi cittadini sarà permesso soltanto dopo aver accettato di affrontare una Quest, necessità dovuta al fatto che l'ambiente di gioco viene variato e popolato a seconda della missione da affrontare. Necessità che comprime il giocatore e le sue esigenze e lo costringe a procedere attraverso situazioni non sempre coerenti, tanto meno ben orchestrate.
    Avrete capito: l'acquisto di Monster Hunter valutato in funzione della modalità Single Player è seriamente sconsigliato.
    La produzione Capcom è per sua natura pienamente dedicata al Multiplayer Online, e non trova motivazioni sufficienti, né necessarie (se non nella volontà di arrotondare le vendite), per esistere al di fuori di tale contesto: non può neppure salvarlo, come fu per Outbreak, la fama.

    Veniamo dunque al cuore pulsante di Monster Hunter: l'online gaming.
    Come sopra, il giocatore si troverà di fronte ad un prodotto limitato e di disposizione esplorativa non troppo ampia. Acquisteranno tuttavia significato alcuni elementi del gameplay che offriranno un minimo di spessore al titolo.
    Lo stile fantasy del gioco, ambientato in lande popolate da mastodontici rettili non sempre storicamente verosimili (altre volte direttamente ispirati alle ricostruzioni giurassiche), è stranamente sobrio: mancano divagazioni magiche tipiche del genere, ed ovviamente questa caratterizzazione si paga con la perdita di varietà, ma l'ambientazione generale risulta piuttosto affascinante, improntata sul combattimento fisico. Il giocatore potrà seguire la strada del guerriero (scegliendo l'arma principale fra: spada, spadone, lancia, martello) o del balestriere. Laddove nel single player la scelta obbligata, d'impostazione utilitarista, fa convergere ogni utente verso l'uso delle gigantesche armi da combattimento ravvicinato, l'ipotesi del gioco di squadra impone nel multiplayer una diversificazione d'approccio. Fra l'altro, l'uso delle due tipologie di arma diversifica totalmente l'azione di gioco: il corpo a corpo è giocato tramite attacchi direzionati dalla leva analogica, la pioggia di frecce gestita in una comoda visuale in prima persona. In effetti, per un MMORPG, tale impostazione dell'azione risulta piuttosto inusuale, e si rivela a tutti gli effetti piacevole ed innovativa.
    Così, sebbene nuove limitazioni all'esperienza ludica vengano imposte dall'atterrente limite, di quattro giocatori, di personaggi che contemporaneamente possono affrontare una quest, gli utenti scopriranno nel gioco di squadra una necessità affascinante. Lontanamente dai classici Hack 'n Slash ruolistici, in Monster Hunter dovrete spesso affrontare una singola bestia del tutto fuori misura piuttosto che orde di "truppe sacrificabili", e per farlo avrete bisogno di un minimo di strategia. Si è parlato, nelle anteprime che popolano la rete, di azioni di disturbo, trappole, complesse strategie d'attacco: la situazione attuale non si discosta molto. Pure disponendo di buona esperienza e strumenti bellici oltremodo validi, avvicinare senza premeditazione i gargantueschi rettili comporta spesso la prematura dipartita dell'alter ego ed il fallimento della missione.
    La lodevole volontà di caratterizzare gli scontri obbligando i compagni di squadra a comunicare fra loro prima per pianificare l'azione, poi per adeguarsi all'evolversi della situazione, cozza con la decisione, dichiaratamente estesa a tutte le produzioni Capcom, di non offrire canali di trasmissione audio. Non troppo utile il set di frasi pre-impostate che i giocatori possono gridare con rapidità: senza una testiera USB comunicare diventa praticamente impossibile, muovendo con il joypad l'improvvisato cursore sul tastierino virtuale.

    L'upgrade del personaggio avviene in modo piuttosto insolito, rafforzando l'idea che Monster Hunter sia una produzione comunque originale. L'assenza di abilità e caratteristiche fisiche relega l'aumento progressivo dell'efficacia soltanto nell'arma a disposizione. La creazione nuove armi o l'evoluzione quelle già esistenti avviene non solo previa ampia disposizione monetaria, ma grazie ad una serie di oggetti reperibili direttamente nel campo di battaglia. Interessante sistema invero, purtroppo nichilito dai due fattori di cui sopra: libertà d'esplorazione assente, che impedisce all'utente di giocare sessioni di ricerca degli oggetti più utili, e difficoltà di comunicazione (per effettuare scambi fra player).

    Il comparto tecnico di Monster Hunter è decisamente valido.
    Avrete capito che il titolo si avvantaggia di uno stile unico, piacevole alla vista e scenograficamente molto coinvolgente. Il Character Design è di livello molto elevato, ed ottimamente trasposto in grafica di gioco, con qualche attenzione in più per quanto riguarda la modellazione poligonale dei giganteschi mostri. I personaggi, di buona varietà visiva grazie all'aggiornamento dello sprite a seconda dell'equipaggiamento indossato, sono animati fluidamente e coerentemente con lo stile di gioco, in tutte le azioni a loro disposizione (cucinare, pescare, mangiare, varie ed eventuali spavalderie da taverna).
    E' però il carattere delle locazioni che più stupisce il giocatore, proponendo una grafica pulita ed un orizzonte molto ampio, dimostrando saggezza infinita nella scelta dei cromatismi e nell'illuminotecnica, riflettendo una serenità ambientale incontaminata che non sempre è facile trovare. L'assenza ragionata di toni cupi, la mancata depravazione umana sulle strutture ambientali, trasporta l'utente in un mondo che chiede a gran voce di lasciarsi esplorare in ogni angolo, mentre gli sviluppatori impediscono la libera uscita.
    Alla creazione di un'atmosfera indimenticabile contribuisce il comparto sonoro. Sapientemente, la direzione di Monster Hunter sa quando proporre al giocatore momenti di piacevole silenzio, rotto dall'armonia degli effetti naturali e dei riverberi di vita, timida e nascosta. Alla stessa maniera, il gioco sottolinea i momenti d'azione con brani musicali adatti al contesto, non sempre brillanti ma adeguatamente selezionati. Unica nota di monotonia nella campionatura degli effetti legati al combattimento.

    I pregi dell'ottimizzazione tecnica di Ps2 si scoprono nel Framerate Stabile e nei tempi i caricamento intermedi, del tutto accettabili.

    Monster Hunter Monster HunterVersione Analizzata PlayStation 2E' un peccato, in definitiva, che Monster Hunter soffra proprio negli aspetti irrinunciabili del gioco Online: comunicazione, libertà di movimento in ambienti di vastità improponibile, party play auspicabilmente più ampio di 4 giocatori. La scena globale del titolo mostra una volontà innovativa di non poco conto, contravvenendo agli schemi classici del gioco di Ruolo Online. Contravvenendo fin troppo, a dire il vero, per catene di programmazione già ampiamente descritte. Monster Hunter perde l'occasione di soddisfare appieno l'utenza: pur proponendo molte missioni, un set di azioni eseguibili che definisce piccoli dettagli ormai irrinunciabili (il comportamento dei cacciatori diventa verosimile e vario), uno stile visivo eccellente ed un sistema di combattimento fuori dagli schemi, la produzione Capcom è poco duratura: venire a patti con i difetti del titolo diventa ben presto poco accettabile. Così, i veri fan dell'RPG Online torneranno allo loro sicura disposizione di prodotti PC, ed i fedelissimi del Monolite potrebbero abbandonare presto i server (di stabilità e velocità mai criticabili, fortunatamente). Monster Hunter riuscirà probabilmente a guadagnarsi molti ammiratori, sopratutto fra coloro che al gioco di ruolo chiedono sobrietà e serietà. Speriamo che la futura comunità Online resista sui server ufficiali tanto da creare l'Humus necessario per far ponderare a Capcom la creazione e la diffusione di un seguito, magari nella nuova generazione dell'intrattenimento casalingo.

    7.0

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