
Monster Hunter Now Recensione: a caccia di mostri nella vita vera
Monster Hunter Now segue la filosofia alla base di Pokemon GO sfruttando la realtà aumentata per dare vita a frenetiche battute di caccia ai mostri.
INFORMAZIONI GIOCO
Articolo a cura di
Antonello "Kirito" Bello
Disponibile periPhone
iPad
Mobile Gaming
Negli ultimi anni Niantic ha provato più volte a replicare lo straordinario successo di Pokémon GO, applicando quella formula apparentemente vincente a licenze importanti, come quelle di Harry Potter e Pikmin, e a proprietà intellettuali assolutamente originali come il recente Peridot, senza mai riuscire davvero nel suo intento (a proposito, qui trovate la recensione di Peridot). È impossibile stabilire sin da ora se Monster Hunter Now diverrà o meno la prossima hit di Niantc, ma la lunga prova cui abbiamo sottoposto il prodotto nelle scorse settimane ci ha permesso di comprendere il pieno potenziale di quello che a nostro avviso è senza dubbio il più divertente gioco in realtà aumentata tra quelli finora confezionati dal noto sviluppatore californiano.
A caccia di mostri nel mondo reale
Poiché la build provata nel corso della beta cui abbiamo partecipato per tutta la durata dell'estate non presentava alcun accenno di trama, abbiamo sospettato fino all'ultimo che i ragazzi di Niantic e Capcom avessero rinunciato del tutto all'idea di implementare in Monster Hunter Now una componente narrativa anche solo marginale. Una volta installata la versione finale del titolo mobile, però, abbiamo realizzato con piacere che il connubio ha escogitato eccome un intreccio volto a giustificare le imminenti attività venatorie.

Dopo aver ricreato il nostro avatar attraverso un discreto editor del personaggio, che già allo stato attuale include una quarantina di volti, quattordici capigliature diverse e tutta una serie opzioni extra per personalizzare a puntino l'aspetto del Cacciatore, siamo stati infatti raggiunti da un Felyne che in un battito di ciglia ci ha fornito l'equipaggiamento iniziale, per poi spedirci ad affrontare un gruppo di Jagras intenzionati a divorarlo. Abbattuti i mostri di taglia piccola ci siamo poi imbattuti in Qualily, Master della Gilda dei Cacciatori, dalle quale abbiamo appreso che, per ragioni ancora ignote, il mostro mondo e quello di Monster Hunter sono ora collegati: come risultato, non solo la donna e il Felyne sono stati strappati alla loro realtà e non sanno come tornarvi, ma creature terrificanti come Rathian, Rathalos e Diablos hanno invaso le strade delle nostre città. Essendo stati testimoni del nostro talento innato con le armi e non potendo contare sull'aiuto della Gilda o di altri Cacciatori, i due NPC - che per certi versi ricordano i protagonisti degli "Isekai Inversi", ossia quelle storie in cui degli individui provenienti da altri mondi vengono catapultati sulla Terra - ci hanno quindi arruolati per indagare su questa inspiegabile anomalia e sbaragliare le bestie incrociate lungo il percorso.
Tenendo fede alle tradizioni del brand, che fatta eccezione per Monster Hunter Rise ha sempre riservato pochissimo spazio all'intreccio, la cornice narrativa di Monster Hunter Now gioca un ruolo estremamente superfluo nell'economia del prodotto, e pretendere il contrario sarebbe stato alquanto irragionevole e fuori luogo.

Allo stesso tempo, però, dobbiamo riconoscere di aver gradito l'intenzione del team di legittimare tanto la comparsa dei mostri quanto la decisione dell'avatar di dar loro la caccia e provare a scoprire cos'abbia provocato la connessione tra il nostro mondo e quello di Qualily. Ad ogni modo, non aspettatevi grandi risvolti, anche perché la vicenda si sviluppa molto lentamente e i dialoghi tra i personaggi sono perlopiù finalizzati a trasmettere di volta in volta al giocatore le nozioni indispensabili per poter diventare un Cacciatore professionista.
Formula che vince non si cambia
Nonostante questa volta le battute di caccia abbiano luogo tra i vicoli delle nostre città, che come in tutti i giochi targati Niantic si tramutano in mappe colorate e punteggiate da luoghi di interesse, la formula alla base di Monster Hunter non si discosta granché dalle normali iterazioni del brand di Capcom. La campagna è del resto suddivisa in missioni che, a seconda delle circostanze, incaricano l'utente di recuperare un certo numero di materiali, annientare una serie di mostri piccoli, cacciare una bestia di grandi dimensioni, lottare con indosso uno specifico pezzo di equipaggiamento, e così via.

Come di consueto, portare a termine le suddette premia gli sforzi del giocatore accrescendo il suo Grado Cacciatore (GC) e sbloccando ad ogni level up delle nuove funzionalità, come ad esempio la forgia, la caccia di gruppo, le quest giornaliere e naturalmente delle tipologie di armi non disponibili nelle prime battute dell'avventura.
Se il titolo in realtà aumentata ha quindi conservato tutti gli elementi gli caratteristici del franchise, le differenze principali tra Monster Hunter Now e un episodio tradizionale della serie vanno individuate perlopiù nella sua struttura.

Dimenticate infatti la mensa dei Felyne e persino la bacheca che solitamente consente di selezionare le missioni da intraprendere, poiché a questo giro i bersagli delle quest compariranno casualmente nei vostri dintorni, a seconda del terreno circostante. Dovendo lavorare unicamente con la mappa basata su quella del mondo reale e non potendo trascinare i giocatori in aree sempre diverse, come invece accade in genere negli hunting game, i ragazzi di Capcom e Niantic hanno escogitato una simpatica soluzione per diversificare gli ambienti e, di conseguenza, le creature affrontabili una volta usciti dalle nostre case. Laddove le mappe di Pokémon GO e Peridot risultano pressoché vuote, con punti di interesse, Palestre o Habitat solitamente ben distanziati l'uno dall'altro, quella di Monster Hunter Now è costantemente suddivisa in tre biomi differenti (Foresta, Palude e Deserto), che a seconda del terreno permettono di raccogliere minerali, ossa di mostro e parecchie altre risorse indispensabili per il crafting, e naturalmente influenzano anche le belve incontrabili. Se per esempio le zone desertiche incrementano le probabilità di imbattersi in un Barroth, la palude è invece l'habitat preferito del Jyuratodus, mentre le foreste pullulano di Rathian e Tobi-Kadachi.
Proprio i biomi rappresentano a nostro avviso la novità più riuscita e apprezzabile di Monster Hunter Now, in quanto la loro costante presenza consente di giocare anche nelle zone rurali e prive di punti di interesse: al contrario di Pokémon GO, che nelle aree di campagna o montagna è completamente vuoto, la mappa frazionata in habitat garantisce continuamente delle attività da svolgere, e dal momento che i biomi cambiano ogni ventiquattro ore, il sistema si assicura di non penalizzare in alcun modo i Cacciatori che vivono lontani dai centri abitati più affollati. Non a caso, aprendo l'applicazione anche solo per qualche minuto, magari nel cuore della notte, è possibile affrontare almeno una manciata di mostri e raccogliere qualche minerale senza neanche uscire di casa.
L'arte venatoria in realtà aumentata
Com'era prevedibile, l'aspetto più rivoluzionario di Monster Hunter Now risiede nel sistema di combattimento, che per la prima volta dalla nascita del brand di Capcom chiede all'utente di controllare il proprio avatar attraverso rapidi comandi touch. Sulla scia di quanto accade in Pokémon GO, toccare ripetutamente lo schermo permette di attaccare il bersaglio e concatenare delle combo, che variano a seconda dell'arma equipaggiata, ma le somiglianze tra Monster Hunter Now e il tutt'altro che dinamico titolo realizzato in collaborazione con The Pokémon Company terminano qui.

Il combat system messo a punto da Niantic e Capcom è infatti molto più frenetico e articolato, tant'è che il giocatore ha, tra le altre cose, la possibilità di mandare a segno degli attacchi caricati, che appunto richiedono una pressione prolungata, innescare le tecniche peculiari dei singoli strumenti di morte, come la micidiale Lama Spirito della spada lunga, o addirittura scorrere il dito sul touch screen per effettuare delle tempestive schivate laterali. Mentre i mostri piccoli - come Jagras, Shamos e Noios - sono fondamentalmente carne da macello e quasi mai riescono ad arrecare danno al giocatore, quelli più voluminosi dispongono di pattern di attacco estremamente dannosi e un istante prima di servirsene brillano di rosso: un inconfondibile segnale che suggerisce al Cacciatore il momento ideale per compiere un balzo indietro o portarsi a un lato del nemico, al fine di evitare il suo attacco e al tempo stesso aggirarlo, per poi colpirlo indisturbatamente o addirittura prendere di mira eventuali parti frantumabili (la coda, la cresta, le zampe, e così via). Se a primo acchito questa soluzione appare troppo semplice, salire di rango e affrontare mostri di volta in volta più letali tende a diventare parecchio coinvolgente.
Dovendo garantire la sicurezza dei Cacciatori riversatisi per strade e non potendo pretendere che questi rimanessero nello stesso luogo per diversi minuti, affinché partecipassero e completassero missioni di caccia tanto lunghe e impegnative quanto quelle proposte da Monster Hunter World o Rise (siete a un bioma di distanza dalla recensione di Monster Hunter Rise: Sunbreak), il team di sviluppo ha limitato la durata degli scontri ad un massimo di 75 secondi, oltre i quali l'obiettivo preso di mira taglierà la corda.

Se all'annuncio di Monster Hunter Now questa decisione aveva suscitato più di qualche perplessità, durante la lunga prova cui abbiamo sottoposto il prodotto ci siamo ricreduti del tutto, giacché il compromesso adottato dallo sviluppatore assicura un ritmo sempre sostenuto e in linea con l'esperienza tipica del franchise. Tenendo poi presente che il tempo di completamento di una caccia influenza la valutazione, la ricompensa in denaro e persino i materiali recuperati attraverso lo scalco delle creature sconfitte, l'utente è costantemente incentivato a migliorare l'equipaggiamento, attuare strategie differenti e stabilire nuovi record personali.
Contenuti e multiplayer
Se nel complesso il sistema di combattimento di Monster Hunter Now è riuscito a intrigarci e divertirci oltre le nostre più rosee aspettative, dobbiamo comunque ammettere di essere rimasti abbastanza delusi dall'offerta contenutistica del prodotto, che al momento non è particolarmente generosa.

Non solo i mostri grandi che infestano il mondo reale sono solamente tredici, limitando non poco la scelta di armi e armature realizzabili mediante il crafting, ma delle quattordici tipologie di strumenti di morte proposte dalle più recenti iterazioni del brand principale, soltanto sei hanno purtroppo trovato spazio in Monster Hunter Now. Oltre all'immancabile spada e scudo disponibile sin dai primi minuti della campagna, accrescendo il proprio Grado Cacciatore è possibile sbloccare lo spadone, la spada lunga, il martello, la balestra leggera e la balestra pesante, e sebbene i pattern di attacco dei suddetti arnesi appaiano adeguatamente diversificati, siamo del parere che il connubio formato da Capcom e Niantic avrebbe dovuto implementare almeno la lancia e le doppie lame, garantendo così un maggior numero di approcci alla lotta. In compenso gli sviluppatori hanno studiato un paio di escamotage ancora una volta in grado di migliorare l'esperienza dei giocatori più isolati. Una di queste è senza dubbio la nuova funzione assegnata alla Palla-Pittura, che tanto il Cacciatore quanto il suo compagno Felyne possono lanciare contro i nemici più grandi per marchiarli e affrontarli in un secondo momento.
Immaginate di incontrare un mostro che non avete mai visto prima, ma di non avere abbastanza punti salute per tentare l'impresa e di essere persino a corso di oggetti di recupero. In altre circostanze sareste costretti a rinunciare alla caccia o al limite a ricorrere alle microtransazioni per acquistare kit di soccorso (che in ogni caso vengono distribuiti gratuitamente una volta al giorno, seppur in quantità assai limitate). L'introduzione della Palla-Pittura, invece, consente di sfidare una creatura già marchiata dopo aver recuperato con calma i propri HP, che appunto si rigenerano col passare del tempo.
Nel corso dei nostri test abbiamo fruito di Monster Hunter Now prevalentemente da soli, ma un tutti gli hunting game che si rispettino solo soliti includere delle componenti multiplayer più o meno marcate. L'ultima fatica di Niantic non si è certo sottratta alla regola, tant'è che al momento di aggredire un mostro il giocatore può scegliere se scendere in campo da solo o se invece reclutare tre utenti nelle immediate vicinanze per cacciare in compagnia.

In alterativa, registrare gli amici attraverso il QR code permette di unirsi a un gruppo specifico di Cacciatori e combattere assieme, indipendentemente dalla distanza fra i vari componenti del party. Pertanto, laddove in Pokémon GO capitava di non poter partecipare a eventi o raid in assenza di amici nei paraggi, in Monster Hunter Now non vi troverete praticamente mai nella fastidiosa condizione di non poter usufruire di un determinato contenuto.
Comparto tecnico e monetizzazione
Trattandosi di un gioco mobile in realtà aumenta, sul piano artistico Monster Hunter Now non è particolarmente elaborato, anche perché la maggior parte dell'esperienza si basa su una mappa colorata non troppo fantasiosa e in linea con gli standard del genere. Se menu e interfaccia utente sono altrettanto elementari, lo stesso non si può dire per i modelli poligonali dei mostri, che essendo stati mutuati da Monster Hunter World vantano un ottimo livello di dettaglio e animazioni molto accurate. Impeccabile inoltre l'accompagnamento musicale, che si avvale degli storici brani (qui opportunamente riarrangiati) e degli effetti sonori che da sempre valorizzano la serie targata Capcom.
Passando infine alla sempre spinosa questione relativa alla monetizzazione, va detto che nelle settimane spese in compagnia di Monster Hunter Now non abbiamo mai sentito il bisogno di aprire il portafoglio, giacché le risorse richieste dal crafting possono essere abbondantemente recuperate attraverso la caccia e l'esplorazione dei biomi.

Considerando poi che ogni giorno il giocatore riceve un certo numero di kit di soccorso, e che i punti salute vengono ripristinati col passare del tempo, almeno in questa fase è abbastanza improbabile rimanere a corto di oggetti curativi, specie se le sfide coi mostri vengono affrontate con un minimo di prudenza e lungimiranza.
Gli unici oggetti che potreste voler acquistare attraverso le microtransazioni sono le Palle-Pittura, che al contrario non vengono fornite gratuitamente, ma dal momento che il compagno Felyne ne riceve tre ogni giorno, potreste delegare al gatto il compito di marchiate le fiere che intendete affrontare in un secondo momento. Certo, la situazione potrebbe cambiare con l'avvento dei prossimi aggiornamenti, ma allo stato attuale gli acquisti in-app non sono affatto essenziali.
Monster Hunter NowVersione Analizzata iPhoneAdattando la formula ludica di Monster Hunter al modello Niantic, che a questo giro è stato rivisto per andare incontro alle necessità dei giocatori più isolati, lo studio californiano ha confezionato stavolta la sua applicazione più frenetica e divertente. Presentando solo tredici mostri grandi e sei categorie di armi, allo stato attuale l’offerta contenutistica appare un tantino manchevole, ma conoscendo Niantic e la sua già confermata intenzione di supportare il prodotto con eventi stagionali che introdurranno nuove storie, creature, equipaggiamenti e quant’altro, Monster Hunter Now sembra viaggiare verso un futuro tutto sommato roseo.
7.7
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