Monster Hunter Rise Sunbreak Recensione: un'espansione mostruosa

Dopo un primo parere, finalmente possiamo proporvi la recensione definitiva di Sunbreak, la grande espansione di Monster Hunter Rise.

Monster Hunter Rise Sunbreak
Recensione: Nintendo Switch
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • PS5
  • Xbox Series X
  • A poco più di un anno dal lancio del più evoluto e divertente hunting game attualmente in circolazione, Capcom ha infine inaugurato la riapertura della stagione della caccia, dotando Monster Hunter Rise del tanto richiesto Grado Maestro (o G Rank, se come noi preferite la storica nomenclatura originale del brand). Definito dallo stesso sviluppatore nipponico come una "Massiccia Espansione", il DLC già disponibile su PC e Nintendo Switch pone sul piatto nuove meccaniche, accorgimenti vari e soprattutto bestie assenti nel già straordinario pacchetto base (a questo proposito, siete a un click dalla nostra recensione di Monster Hunter Rise), elevando il livello di sfida e, di conseguenza, il valore delle ricompense ottenute al termine di ciascuna missione. Avendo trascorso decine e decine di ore in compagnia di Monster Hunter Rise: Sunbreak, siamo pronti a emettere il nostro verdetto su un'espansione di grande caratura.

    L'Avamposto di Elgado e i Tre Signori

    Laddove i principali emuli di Monster Hunter hanno cercato di distinguersi dall'indiscusso sovrano del genere puntando perlopiù sulla componente per giocatore singolo e su un corposo impianto narrativo (per tutti i dettagli consultate la recensione di GOD EATER 3), la storia ha sempre giocato un ruolo assai marginale nell'economia del franchise di casa Capcom.

    Se in origine questa era soltanto un passabile contorno, tutto è cambiato con l'avvento di Monster Hunter Rise, che tra le altre cose presentava un intreccio intrigante e una campagna single player solida e longeva. Dato l'enorme successo di MH Rise, lo studio giapponese ha evidentemente deciso di perseverare in quella direzione, tant'è che anche Sunbreak propone una dimensione narrativa di tutto rispetto. Ambientata subito dopo la caduta del Drago Anziano noto come Narwa (la Missione base di "7: Dea del tuono", che appunto chiudeva la campagna principale di Rise), la vicenda raccontata dall'espansione ha inizio con l'arrivo nei pressi del Villaggio di Kamura di alcune creature provenienti dalla regione di Elgado. Come spiegato da Fiorayne, cavaliera dell'Ordine Reale giunta per indagare sull'accaduto e richiedere l'aiuto del miglior cacciatore locale, un'antica calamità che diversi decenni prima aveva si era già abbattuta sulla zona pare essersi risvegliata. Fuoriuscito dall'enorme cratere apertosi cinquant'anni prima in una regione costiera non molto distante da Kamura, il Drago Anziano Malzeno, che in passato aveva già portato il regno sull'orlo della rovina, è tornato per completa la sua opera di distruzione.

    Al fine di monitorare il suddetto cratere e impedire alla belva di provocare l'ennesimo disastro, l'Ordine Reale ha edificato un avamposto su un vecchio forte e sta facendo tutto il possibile per impedire che i mostri di Elgado - che di recente sono diventati molto più aggressivi del solito - continuino a invadere e sconvolgere gli ecosistemi delle aree limitrofe.

    Dopo essersi imbattuto nel famelico Lunagaron (ve ne abbiamo parlato nel nostro provato di Monster Hunter Rise: Sunbreak), ossia uno dei temutissimi Tre Signori che dominano la regione, il nostro alter-ego viene incaricato dall'anziano Fugen di aiutare Fiorayne e il regno a risolvere la preoccupante situazione. Lasciandosi alle spalle l'accogliente villaggio ormai liberato dalla minaccia della Furia, la "Fiamma di Kamura" si mette quindi in viaggio per l'Amposto di Elgado, nella speranza di poter sfruttare la propria esperienza per rintracciare il potente Malzeno e porre fine una volta per tutte al suo regno del terrore.

    Complice un quantitativo superiore di dialoghi e scene di intermezzo collocate tra un incarico e l'altro, la campagna di Sunbreak ci ha subito convinti e soprattutto si è assicurata di alimentare costantemente la nostra curiosità circa i suoi sviluppi. Questo risultato è stato raggiunto anche grazie ai numerosi personaggi secondari, che oltre ad avere ricevuto una discreta caratterizzazione hanno persino un ruolo attivo nell'evoluzione del raccolto.

    Anziché insistere con le Missioni Furia, che per quanto spassose (almeno in gruppo) non sono mai state recepite tanto bene dalla communtity, stavolta Capcom ha provato ad arricchire la componente single player di Sunbreak trasformando gli NPC dell'Avamposto di Elgado e del Villaggio di Kamura in cacciatori da portare in missione. Se di norma i personaggi non giocanti che popolano gli HUB di MH sono fondamentalmente inutili e assillano il giocatore con richieste alquanto noiose, gli alleati - ribattezzati in "Seguaci" - possono ora accompagnarci in una serie di battute di caccia offline, similmente a quanto accade da sempre nei capitoli di Toukiden e GOD EATER. Rigorosamente affidati all'intelligenza artificiale, ognuno di essi possiede un'arma preferita e uno stile unico, nonché di una personale routine comportamentale che spinge l'utente a memorizzare le abilità dei singoli.

    Per esempio, se alcuni seguaci tendono a supportare o curare la Fiamma di Kamura per tutta la durata della battaglia, altri ancora si concentrano sull'arte venatoria, danneggiando e distraendo le fiere di turno. Chiaramente gli alleati controllati dal sistema non possono rimpiazzare del tutto i compagni arruolabili in modalità online, ma nel complesso la loro introduzione offre una dilettevole variante che può tornare particolarmente utile durante il farming delle materie prime. E dal momento che il grosso del lavoro spetta sempre e comunque al giocatore, va sottolineato non solo che gli svenimenti dei guerrieri non vengono conteggiati, ma addirittura questi si riprendono da soli e tornano a combattere in un brevissimo lasso di tempo.

    In alternativa è anche possibile utilizzare degli strumenti per accelerarne la difesa. Pertanto, se di norma le missioni di Grado Maestro apparirebbero quasi proibitive in solitaria, la possibilità di portarsi dietro il Canyne, il Felyne e qualche seguace, ha giovato enormemente alla modalità offline di Monster Hunter Rise: Sunbreak, specie in portabilità e in assenza di accessi alla rete. Per il rovescio della medaglia, siamo piuttosto insoddisfatti del nuovo HUB introdotto dal DLC.

    Mentre il pacchetto base di MH Rise includeva un Villaggio di Kamura suggestivo e colorato, che coi suoi molteplici riferimenti al Giappone feudale, le musiche a tema e non per ultimi gli alberi di ciliegio, ci aveva conquistati sin dal primo istante, l'Avamposto di Elgado è un luogo abbastanza misero e poco fantasioso, il cui stile strizza l'occhio all'altrettanto dispersivo HUB principale di MH World. Essendo legata al fantomatico regno e al suo presunto Ordine Reale, avremmo ad esempio preferito che la base operativa di Sunbreak adottasse uno stile vagamente medievale e che ci trascinasse in una vera e propria fortezza.

    Infrangere le tradizioni

    Chiunque abbia un minimo di familiarità con gli episodi numerati di Monster Hunter saprà che questi sono sempre stati seguiti da una riedizione riveduta e ricca di contenuti extra, come il Rango G e un bestiario enormemente ampliato. E sebbene col passare del tempo le cosiddette "versioni G" (o Ultimate in Occidente) siano state rimpiazzate dalle espansioni, almeno con Monster Hunter World: Iceborne la formula ludica era rimasta la stessa. Con Sunbreak, invece, qualcosa è cambiato.

    Anziché focalizzare i propri sforzi sulla realizzazione di una parterre di bestie immensa e capace di infrangere il record detenuto sin dal 2017 da MHGU (correte a rileggere la recensione di Monster Hunter Generations Ultimate), i ragazzi di Capcom sono intervenuti in maniera massiccia sul gameplay, apportandovi una serie di accorgimenti che, seguendo la solita prassi, ci saremmo aspettati di vedere soltanto a partire da un eventuale Monster Hunter di sesta generazione. Introdotti in MH Rise, gli Insetti-Filo e il Canyne erano con tutta probabilità le novità più riuscite del pacchetto base, poiché rivoluzionavano rispettivamente il sistema di combattimento e quello di movimento, snellendo ambedue i processi e offrendo al giocatore tante nuove opzioni.

    Con l'avvento di Sunbreak, non solo lo sviluppatore ha implementato una nutrita selezione di mosse Fildiseta e Abilità Scambio, espandendo i moveset delle quattordici armi (avete già consultato la nostra guida alle nuove abilità di Monster Hunter Rise: Sunbreak?), ma l'inedita meccanica dell'inversione delle abilità scambio consente ora di partire in missione con due set di tecniche preimpostate e di passare in qualsiasi momento della battaglia dal primo al secondo e viceversa.

    Utilizzando la cassa oggetti, gli utenti sono infatti liberi di creare due configurazioni da cinque Abilità Scambio ciascuna, per un totale di dieci mosse extra cui poter accedere durante la lotta. È un espediente che, oltre a consentire una maggiore personalizzazione dei pattern di attacco del proprio personaggio, dona maggiore flessibilità a un sistema di combattimento già profondo e stratificato.

    Se per esempio in Rise gli utilizzatori delle Doppie Lame erano costretti a scegliere tra il Volo e la Furia Demoniaca, l'inversione offre la possibilità di adattare la rosa delle mosse equipaggiate a seconda delle necessità e del nemico fronteggiato. A proposito degli Insetti-Filo, segnaliamo che non è più necessario eseguire uno scattofilo per potersi arrampicare sulle pareti: a partire da Sunbreak, per raggiungere alture e piani sopraelevati sarà sufficiente correre sui muri entro l'esaurimento della stamina, che una volta terminata riporterà il nostro alter-ego al punto di partenza. Una soluzione molto utile nelle due mappe inedite, la cui verticalità non rappresenta alcun ostacolo e soprattutto non impone fastidiose deviazioni. Per quanto riguarda invece il Canyne, questo è stato dotato di una speciale borsa in cui l'animale può riporre gli oggetti raccolti durante la caccia, per poi consegnarli al proprio padrone a fine missione. Proseguendo, non solo Sunbreak permette di ampliare ancora la memoria del Felyne e del Canyne, consentendo loro di avvalersi di un maggior numero di abilità, ma gli sviluppatori hanno escogitato una serie di mosse segrete per ambedue gli assistenti, rendendoli persino più utili di quanto già non lo fossero in Rise.

    A ragion veduta, durante una battuta di caccia il vostro Felyne potrà allestire un vero e proprio cannone con cui prendere di mira il mostro in zona, o magari vi supporterà con uno speciale rimedio che per un lungo lasso di tempo fa recuperare progressivamente i punti salute perduti.

    Se le suddette novità rappresentano senza dubbio il piatto forte di Sunbreak, al contrario i suoi punti deboli vanno ricercati nella difficoltà non particolarmente elevata e in un bestiario un po' più limitato del previsto. Rispetto ai mostri di Rango Alto, quelli del Grado Maestro sono nettamente più forti, come imposto dalla tradizione, ma al momento di iniziare il DLC ci siamo imbattuti in un livello di sfida decisamente più ragionevole di quanto preventivato, anche perché dalla nostra potevamo contare sulle migliori armature High Rank, per giunta potenziate al massimo.

    Di conseguenza, durante l'espansione ci è capitato di perdere i sensi soltanto di rado, il più delle volte a causa dei nuovi e terribili pattern di attacco con cui Capcom ha rafforzato le sue creature. Tra vecchie conoscenze e una manciata di belve del tutto inedite, i nuovi mostri "grandi" di Sunbreak sono soltanto diciassette - ma ve ne parleremo in uno speciale di prossima pubblicazione - ossia poco meno della metà delle creature solitamente portate in dote dalle espansioni G/Ultimate. Per fare un confronto, laddove MH World proponeva 54 mostri, di cui 36 di grandi dimensioni, la sua espansione Iceborne aveva invece portato il totale alla notevole cifra di 94, di cui 71 grandi. Dal momento che Monster Hunter Rise: Sunbreak godrà di un massiccio supporto post-lancio, è plausibile che buona parte dei contenuti pianificati da Capcom venga pubblicato nel corso dei mesi; allo stesso tempo, però, era lecito aspettarsi un pacchetto base ancor più sostanzioso.

    Monster Hunter Rise: Sunbreak Monster Hunter Rise: SunbreakVersione Analizzata Nintendo SwitchCome anticipato nell’introduzione, Monster Hunter Rise: Sunbreak è un ottimo DLC, un'ambiziosa espansione che arricchisce non poco l'esperienza di base. Il prodotto migliora e amplia in maniera significativa il sistema di combattimento, quello di movimento e addirittura introduce una nuova modalità offline basata sull’utilizzo di compagni controllati dall’intelligenza artificiale, così da impreziosire ulteriormente l'esperienza ludica. Sul fronte del bestiario, le new entry del DLC sono di numero inferiore rispetto a quelle di Iceborne e concentrate nella fase conclusiva della campagna principale. Il già annunciato supporto post-lancio, che a quanto pare si protrarrà fino al 2023 inoltrato, andrà ad ampliare ulteriormente l'offerta di Sunbreak, così da renderlo ancor più mastodontico di quanto non sia oggi.

    8.8

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