Monster Hunter World Iceborne Recensione: a caccia di mostri tra i ghiacci

Iceborne è un'espansione in grado di offrire una mole stratosferica di contenuti e migliorare ulteriormente la ricetta di Monster Hunter World.

Monster Hunter World Iceborne 4K
Recensione: Multi
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Dopo tre lustri scanditi da un ciclo adamantino, che vedeva ogni capitolo di Monster Hunter culminare - a un annetto dall'esordio - in una riedizione ampliata e dura come l'acciaio, Capcom ha deciso di infrangere la tradizione per abbracciare un modello di supporto più moderno, coerente con quello portato avanti negli ultimi 20 mesi. Attenzione, però, perché il pacchetto composto dal team di Osaka non si limita a promuovere Monster Hunter World alla sua versione "Ultimate", ma si fa portavoce delle grandi ambizioni di una compagnia nel pieno di una nuova "età dell'oro", che da qualche tempo non sbaglia un colpo. Dopo aver passato non meno di una sessantina d'ore in compagnia di Iceborne, buona parte delle quali col fiato mozzo, possiamo quindi confermarvi che Capcom ha messo a segno un altro bel colpaccio, riuscendo a migliorare ulteriormente uno dei titoli più brillanti dello scorso anno.

    Verso l'Oltreterra

    Dopo aver respinto la minaccia del possente Xeno'jiiva, e restituito al Nuovo Mondo un nuovo equilibrio, i membri della Quinta Flotta non sono certo rimasti con le mani in mano. Ogni notte, sotto il tenue chiarore della Stella di Zaffiro, attorno ai fuochi si narrano imprese sempre nuove: storie di indomito coraggio ed eterna fratellanza, che corrono sul filo di un esercito di lame acuminate, al contempo strumento e testimonianza del valore dei mastri cacciatori. Sul futuro dei campioni di Astera si allunga però una nuova ombra, densa di pericoli tali da far vacillare perfino il più incallito dei veterani.

    Qualcosa si aggira tra le lande del Nuovo Mondo, un essere capace di alterare un ecosistema tanto delicato quanto colmo di insidie, e mai così prolifico. Il nostro compito è dunque quello di scoprire l'origine di questi misteriosi influssi, che hanno scatenato l'improvvisa migrazione di stormi di Legiana verso nord, al seguito di una creatura maestosa e letale: il Velkhana. Ad attenderci c'è il morso gelido di una terra tutta da scoprire, le Distese Brinose, che tra le sue zanne di roccia racchiude un'avventura entusiasmante. Come da tradizione, la campagna di Iceborne si apre con un mistero e una nuova frontiera da reclamare in punta di spada, teatro di un'epopea che, proprio come in Monster Hunter World, non punta a conquistare i giocatori con il proprio vigore narrativo. L'arma scelta dal team di Kaname Fujioka e Yuya Tokuda è ancora una volta il desiderio di mettesi alla prova, di sfidare i propri limiti e forgiare col gameplay un nuovo universo di gesta da raccontare. Un concerto di guizzi adrenalinici cui fa da cornice una storia comunque intrigante, per quanto molto vicina - in termini di espedienti narrativi - a quella del gioco base.

    Non mancano però momenti di genuina epicità, disseminati lungo il percorso verso quella che probabilmente è una delle battaglie più spettacolari nella storia di Monster Hunter. Onde evitare di essere ridotti a un cumulo sanguinolento di materiali da crafting, eviteremo di entrare troppo nel dettaglio, ma possiamo assicurarvi che lo studio ha preparato per voi un ricco banchetto di sorprese. Una scorpacciata resa ancor più gustosa da una direzione artistica impeccabile, che delinea con maestria i contorni di scenari traboccanti di particolari suggestivi, popolati da colossi tanto magnifici quanto mortali, pronti a regalarvi una nuova collezione di avventure costellate di prodezze memorabili e imprecazioni straordinariamente articolate.

    Ecco, a proposito di improperi acrobatici, ci sentiamo di confermare - dall'alto di un probabile caso di stress post traumatico - che Iceborne non è un'espansione adatta a novizi e deboli di cuore. Per quanto determinate build avanzate riescano infatti a resistere piuttosto bene all'avanguardia zannuta messa in campo da Capcom, già dopo una manciata di missioni comincerete ad avvertire improvvisi sudori freddi in zone impronunciabili: manifestazione fisiologica di un grado di sfida tarato per resettare il senso di sicurezza maturato dai veterani negli ultimi venti mesi. Per questo motivo, vi consigliamo di considerare l'espansione come la naturale prosecuzione dell'endgame di Monster Hunter World, e pertanto di prepararvi adeguatamente prima di emigrare alla volta di Seliana, il nuovo hub cittadino. Sì, Iceborne vi farà un sacco male, e lo adorerete anche per questo.

    Maestri della caccia

    In linea con i canoni storici delle versioni "Ultimate", la chiave di volta dell'impietoso livello di sfida di Iceborne è un roster composto da un ricco campionario di mostruosità artigliate, alcune nuove di pacca e altre recuperate dal passato della serie, cui si aggiunge una lunga serie di versioni "alternative" di belve appartenenti a entrambe le categorie.

    Prima di procedere oltre, permetteteci però di rassicurarvi su un punto essenziale: considerare questi mutanti alla stregua di semplici "reskin" è un errore e un delitto. Ognuna di queste creature è infatti dotata di pattern d'attacco e abilità totalmente inedite, che vanno a braccetto con una revisione stilistica sempre ispirata e coerente con le peculiarità di ciascuna variante.

    Benvenuti a SelianaLa nostra "casa lontano da casa" è Seliana, un ridente avamposto di montagna dotato di ogni comfort. Oltre a incantare i sensi con una grande pregevolezza stilistica, l'hub di Iceborne risulta meno dispersivo rispetto ad Astera, grazie a una migliore organizzazione degli spazi che permette di velocizzare i preparativi in vista di una caccia. Il tutto senza sacrificare un ricco bouquet di frivolezze, tra bagni termali, saune e momenti dedicati all'arredamento del proprio alloggio, personalizzabile in ogni aspetto con una valanga di elementi d'arredo (in parte sbloccabili completando missioni). L'insediamento ospita anche una Centrale a Vapore che è possibile rifornire con diversi tipi combustibile (raccolto durante le missioni o creato sacrificando risorse), attivando un minigioco che ci chiederà di azzeccare una lunga serie di combinazioni di tasti per portare a pieno regime il macchinario, e ricevere in cambio una mole piuttosto abbondante di oggetti utili. Il tour si chiude con una visita all'Osservatorio Lynian, gestito da un npc che ci chiederà di utilizzare uno strumento dedicato per scattare fotografie a questa particolare specie di mostriciattoli, in cambio di ricompense di vario genere. Quest'attività secondaria introduce anche una sorta di basilare "photo mode", che permette di muovere liberamente la telecamera per migliorare la qualità degli screenshot effettuati col tasto Share

    Tanto per dirne una, tirando in ballo un vero campione d'infamia, il Glavenus Caustico possiede la stessa coda affilata della controparte "standard", ma coperta da una selva di escrescenze acide che, toccando il suolo lasciano una scia di liquami verdastri in grado di infliggere un malus alla difesa dei cacciatori. Un'abilità decisamente spiacevole, che però ci offre un buon appiglio per parlare di un tratto che condividono molti dei colossali predatori di Iceborne: la capacità di trasformare il terreno di scontro in un vero e proprio inferno.
    Il Brachydios, ad esempio, ha la tendenza a ricoprire il campo di battaglia con pozze di una sostanza vischiosa e altamente volatile, che applica lo status "scoppio" e può detonare in una raffica di esplosioni altamente mortifera. L'aggraziato Namielle è invece in grado di inondare intere zone, ostacolando i movimenti dei giocatori in attesa del gran finale: una scarica elettrica che attraversa istantaneamente tutta l'area allagata, con le conseguenze che potete facilmente immaginare. Variabili letali che richiedono una gestione ancor più attenta di movimenti e strategie d'assalto, oltre a una conoscenza perfetta della gamma di abilità in dotazione a ciascun mostro. È dunque piacevole constatare che la difficoltà maggiorata di Iceborne non dipende esclusivamente dai valori di attacco, difesa e vitalità dei wyvern, ma anche - e soprattutto - dalla necessità di tornare a temprare le proprie abilità per bilanciare efficacemente quelle dei titanici avversari. Dinamiche che, come di consueto, affondano le radici in un combat system profondo e meravigliosamente appagante, ulteriormente arricchito da una buona dose di gradite novità.

    La più importante di queste è senza dubbio il Rampino Artiglio, un potenziamento per la fionda che vi permette di agganciarvi al corpo di una bestia per dedicargli una discreta varietà di feroci attenzioni. Raggiungendo la testa e premendo cerchio potrete ad esempio imporre alla vostra riluttante cavalcatura improvvisi cambi di direzione, mentre con R2 scatenerete un Colpo Sussultante: un attacco che scaricherà in una volta tutti i proiettili della fionda, infliggendo danno e costringendo il mostro a una carica precipitosa. Se questa si concluderà con una sonora testata su pareti rocciose o ostacoli di vario genere, la belva finirà a terra stordita e sarà per breve tempo alla vostra mercé.

    Tenete a mente che si tratta di una meccanica da usare con attenzione e cautela, visto che i nemici potranno liberarsi dalla vostra presa con relativa facilità, infliggendovi una buona dose di danni. La fionda può inoltre essere usata - finalmente - senza riporre l'arma nel fodero, anche per dare corpo a combo inedite e sorprendentemente utili. Sparando un colpo durante una delle sciabolate circolari della Lama Caricata, potrete ad esempio interrompere la combinazione in corso e, con le giuste munizioni e un tempismo impeccabile, mettere in "stunlock" il wyvern. In linea di massima, a prescindere dall'utilizzo del balestrino, ogni pezzo d'equipaggiamento offre nuove tecniche che inspessiscono il profilo strategico del combat system e amplificano il peso specifico del fattore abilità.

    Come nel caso della Spada Lunga, con la quale sarà possibile eseguire dei fendenti "Iai": potenti colpi che, se sfruttati a dovere, bloccheranno la quasi totalità degli assalti avversari. Tutte le aggiunte al sistema di combattimento contribuiscono ad alterare in maniera significativa il "meta" di Monster Hunter World, aprendo la strada alla composizione di nuove build studiate per massimizzare l'efficienza mortale dei cacciatori, col contributo di una valanga di armi e armature nuove di zecca.

    Che si tratti delle versioni "variant" di dotazioni già esistenti o di elementi modellati da zero, l'arsenale di Iceborne comprende equipaggiamenti (fino al livello 12 di rarità) caratterizzati da un design eccellente, addirittura migliore rispetto a quello visto nel gioco base. Particolarmente piacevole è la differenziazione - spesso netta - tra set alpha e beta, con questi ultimi che rimangono la scelta ideale per i giocatori più smaliziati in virtù del maggior numero di slot per gioielli, che ora arrivano fino al livello quattro. Una categoria aggiuntiva che, di nuovo, aumenta in maniera significativa la gamma delle possibili build, tra gemme dotate di due diverse abilità (come alcuni amuleti) e altre capaci di offrire bonus alquanto consistenti. Sulle stesse note, portando a termine determinate missioni facoltative potrete ottenere versioni potenziate dei mantelli, dotati di slot che si attiveranno al momento dell'utilizzo.

    Se la composizione del proprio set ideale richiederà, come di consueto, una buona dose di farming (parte integrante della progressione in Monster Hunter World), abbiamo notato una maggiore generosità nel drop di alcuni gioielli, irragionevolmente rari nella versione base del titolo.

    Tra i miglioramenti alla "qualità della vita" dei giocatori rientra anche la possibilità di recuperare con un singolo tasto tutte le ricompense di fine missione, di cavalcare la fauna locale fino alla destinazione scelta (una volta selezionata la meta il movimento è automatico) o di inserire automaticamente gli oggetti nella borsa nei menu di scelta rapida. Tutte le operazioni di revisione e aggiornamento delle dinamiche di gioco, insomma, contribuiscono ad affinare ulteriormente un costrutto ludico già ampiamente promosso, che con Iceborne diventa ancora più ampio e sfaccettato. E non siamo ancora arrivati al piatto forte.

    Un nuovo endgame

    Come anticipato, Iceborne introduce una nuova categoria di missioni (la terza) che i cacciatori potranno affrontare solo dopo aver terminato la campagna principale di Monster Hunter World. Portando a termine questi incarichi, accumuleremo punti esperienza che ci permetteranno di accrescere sia il nostro Grado Cacciatore che, per l'appunto, il neo introdotto Grado Maestro.

    Sebbene la porzione iniziale della campagna si muova principalmente tra i panorami glaciali di Distese Brinose, il mistero al centro dell'avventura ci porterà a fare ritorno nelle diverse regioni intorno ad Astera, opportunamente riallineate col nuovo quoziente di sfida (discorso che vale anche per i vecchi mostri).

    Una scelta più che ragionevole, visto che sfruttare esclusivamente l'ambientazione principale di Iceborne avrebbe ridotto in maniera consistente la varietà complessiva dell'esperienza, che in questo modo si mantiene su ottimi livelli. Considerazioni che non intaccano in alcun modo la qualità strutturale e stilistica della nuova zona, un articolato mosaico di scenari mozzafiato che torna a testimoniare il talento del team giapponese per il level design.

    Anche Distese Brinose, come il resto delle mappe di Moster Hunter World, è modellata per arricchire il gameplay con una discreta quantità di interazioni ambientali, tra ghiacciai pronti a cedere sotto il peso di un wyvern particolarmente corpulento e distese nevose che, per quanto suggestive, possono rallentare i cacciatori fino a renderli delle facili prede (è presente un gioiello che blocca l'effetto). Per quanto abbondante (tra incarichi principali, missioni facoltative e taglie), la mole contenutistica offerta dalla campagna di Iceborne fatica a rivaleggiare con quella di Monster Hunter World, sebbene alcuni specifici elementi (le indagini "a caccia di impronte") siano gestiti in maniera molto più snella.

    Ecco però che, in coda all'avventura, Capcom decide di raddoppiare la posta in gioco con una svolta di quelle che fanno saltare un battito e balenare in testa il pensiero "ok, non uscirò mai più di casa": Distese Brinose non è l'unica mappa dell'espansione. A pochi minuti dalla battaglia finale vi ritroverete infatti travolti da un ciclone di meraviglia e giusto timore, quando compirete i primi passi nelle profondità delle Terre Guida. Senza entrare troppo nei dettagli, si tratta di un'ambientazione composta da biomi radicalmente diversi ma interconnessi, che di fatto riscrive le dinamiche tipiche dell'endgame di Monster Hunter World.

    Esplorando le Terre Guida e affrontando le creature dei diversi ecosistemi, contribuirete attivamente allo studio di questa particolarissima anomalia naturale, guadagnando punti che gradualmente aumenteranno il livello dei singoli biomi. Un sistema di progressione collaterale che, spedizione dopo spedizione, causerà la comparsa di nuove risorse, specie e potenti mostri temprati, per la gran parte ancora non annunciati. Questo vuol dire ancora più battaglie lama contro zanna, pezzi d'equipaggiamento mai visti e divertimento a pacchi.

    Senza dire altro, possiamo garantirvi che si tratta di un'aggiunta doppiamente stimolante: in primis perché inserisce nelle prime fasi dell'endgame una piacevole nota di imprevedibilità (una volta scoperti, i mostri saranno affrontabili anche in contesti più tradizionali), e poi perché costituisce un'ottima base per il futuro supporto post lancio di Capcom, che potrebbe anche decidere di aumentare gradualmente il livello massimo dei biomi lasciando a piede libero creature sempre più implacabili. Una prospettiva tanto allettante quanto spaventosa, specialmente considerando l'autotreno di percosse che ci ha travolto nelle ultime 60 ore. Maledetto Zinogre.

    Monster Hunter World: Iceborne Monster Hunter World: IceborneVersione Analizzata PlayStation 4 ProCapcom non si è limitata ad aggiungere a Moster Hunter World un’espansione corposa e appagante, ma l’ha di fatto trasformato nella migliore “versione Ultimate” nella storia del franchise. Tra revisioni e aggiunte al gameplay, miglioramenti alla qualità della vita dei giocatori, e una mole contenutistica semplicemente sorprendente, Iceborne eredita tutti i punti di forza del gioco base e ne amplifica ulteriormente la godibilità, arrivando a riscrivere le regole di un endgame potenzialmente senza fine. Il tutto tra le maglie di un’esperienza hardcore che farà la gioia dei veterani più incalliti, specialmente una volta superati i titoli di coda. Tutti elementi che concorrono nel dare nuovo vigore a uno delle più belle sorprese videoludiche dello scorso anno, che siamo certi tornerà a rapire l’utenza per decine e decine di ore.

    9.3

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