Recensione Moto GP3

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Recensione Moto GP3
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  • PS2
  • Sgomma, inchioda e va a manetta!!!!

    230 cavalli, 145 chilogrammi di peso, 330 chilometri orari di velocità massima… soltanto due ruote; sono i dati anagrafici delle belve della classe regina del campionato mondiale di motociclismo. Ogni anno i piloti della MotoGP scendono in pista e combattono, perché è proprio questo il termine più adeguato. Non ci sono sorpassi durante i pit stop, non ci sono cambi gomme, se superi l'avversario è solo merito della tua bravura e del tuo coraggio. Le moto impennano, i telai si flettono, si imbarcano e le ruote si staccano da terra in un turbinio di acrobazie fatte per domare il proprio mezzo e imporgli la traiettoria; un minimo errore e si è fuori.
    Tutto questo da vita ad uno degli spettacoli più adrenalinici che si possano vedere nell’ambito degli sport motoristici. Staccate al limite, derapate in curva impossibili, sorpassi continui e arrivi al fotofinish da cardiopalmi.
    Ed ora è tornato il nostro turno: è di nuovo il momento di infilare la tuta, gli stivali e il casco; la vostra moto è li, sul cavalletto posteriore e attende fuori del paddock. Il meccanico è pronto ad avviarla non appena sarete saliti in sella. Una brusca scossa del motore ausiliare e il cuore del motociclo inizia a pulsare, un ronzio corposo ma costante, quasi il rumore di un motore elettrico. L’ago del contagiri indica il minimo a 5000, la potenza massima a 16000… Un’altra scossa e la ruota posteriore è libera dal cavalletto, la potenza si può scaricare al suolo. La gomma da tempo è nuova e tiepida, durerà due o tre giri prima di dover rientrare. Possono bastare: Le sospensioni sono perfette, il motore scarica a terra tutta la potenza che può dare e voi sentite vostra la pista.
    Quest’anno nessuno ci potrà stare davanti.
    Il campionato mondiale 2002 ha portato la rivoluzione nel mondo delle corse su due ruote. Il regolamento della classe 500 è stato ampiamente riveduto e sono state ammesse alle competizioni le moto con motore a 4 tempi di cilindrata massima 1000cc. Tutte le case motociclistiche hanno bruscamente interrotto lo sviluppo delle motociclette 500 a 2 tempi prediligendo le neo arrivate 4 tempi. Il risultato di questa politica della DORNA si è visto già dalla prima gara: un campionato completamente rinnovato, con motocicli mai visti, prestazioni impressionanti e quindi spettacolo garantito.
    Per la terza volta Namco propone un gioco di corse motociclistiche agli utenti di Playstation 2; i primi due hanno riscosso un ottimo successo, nonostante le svariate critiche che sono state mosse ad entrambi. I pochi percorsi selezionabili e il gameplay “arcade” erano in assoluto i difetti maggiormente riscontrati sia dalla critica sia dal pubblico nel primo capitolo. In MotoGP 2 sono stati inseriti più circuiti, condizioni atmosferiche e alcune componenti “simulative”, ma i più lo hanno visto come una specie di “data disk” e non come un vero seguito. Forte del successo di pubblico che sta riscuotendo la nuova classe regina del motomondiale arriva ora la Namco con il suo MotoGP3 e questa volta le promesse che fa al pubblico di giocatori sono molte.
    Le premesse ci sono tutte e il popolo degli amanti dei giochi di corse (di cui fa parte anche chi scrive questo articolo…) attende ormai da tempo un gioco di moto che renda pienamente onore a questo sport. Ma è inutile indugiare oltre, il motore è in temperatura…. Andiamo a fare un paio di giri in pista per verificare se la squadra corse Namco ha fatto quest’anno un buon lavoro.

    Cosa c'è di nuovo per occhi e orecchie?

    Appare subito evidente che tra le novità più importanti ci sono la già citata presenza del parco moto completamente aggiornato e l’aggiunta delle piste mancanti in precedenza. Essenzialmente la struttura di MotoGP rimane inalterata rispetto alle precedenti uscite: abbiamo una modalità arcade, un campionato, il time attack e la modalità multigiocatore (praticamente ciò che non può assolutamente mancare a un gioco di questo genere nel 2003…). Tutte quante non hanno subito quella grossa “rivoluzione” in termini di contenuti che qualcuno si aspettava. Allora viene da domandarsi che cosa c’è di nuovo in questo gioco, a parte le moto e le piste? La risposta si ha quando si prova a settare il gameplay in modalità “simulazione”. Nel momento in cui attivate questa opzione sarete trasportati in un gioco completamente differente, un gioco in cui il vostro motociclo smette di comportarsi da ammasso di poligoni texturizzati e diventa una moto in carne ed ossa (…forse è meglio dire in alluminio e carbonio…). Nervosa, grintosa, pronta a sbalzarvi di sella ad ogni minimo errore; quando entrate in curva la moto non è più nei “binari” su cui si trovava nella modalità arcade, ora slitta, derapa, l’avantreno chiude se frenate troppo in curva, il retrotreno cede se accelerate troppo presto in uscita, si avvertono chiaramente i saltellamenti di entrambe le ruote. Dimenticatevi le uscite di pista senza conseguenze, qui ogni volta che si tocca la sabbia, a meno che non si sia dritti come i dardi, si è in terra! Insomma un’esperienza davvero diversa da i giochi di moto apparsi finora sul mercato (almeno quello delle console ). Ad aumentare il realismo di questa modalità contribuiscono anche l’introduzione di due ulteriori parametri di guida (che possono essere attivati/disattivati all’interno della stessa simulazione) ovvero la posizione del pilota e la frenata differenziata. Pur non essendo una novità assoluta nei giochi di moto questi due elementi sono stati implementati in maniera magistrale nel modello di simulazione del motociclo e, una volta acquisita la padronanza completa dell’influenza che questi possono avere sulla vostra guida, riuscirete di sicuro a fare dei tempi sul giro invidiabili.
    Ci troviamo di fronte quindi a una simulazione di guida eccezionalmente ben riuscita; a questo punto sarebbe lecito esigere una modalità campionato di pari valore. Purtroppo questa potrebbe deludere un po’ gli amanti di questo sport; nonostante la presenza dei tanto citati 16 round di cui è composto il motomondiale, si può notare l’assenza di profondità nella gestione del motociclo. Nella schermata delle impostazioni del motociclo infatti appaiono dei parametri a dir poco assurdi, del genere “ accelerazione” o “manovrabilità” . Sicuramente per i neofiti risultano molto funzionali per avere dei risultati rapidi nel settaggio della moto ma chiunque ami un poco i motori sa benissimo quali e quanti siano i parametri su cui si interviene per ottimizzare le prestazioni di una moto in circuito. Sarebbe stato molto più coerente inserire in quel famigerato menu delle voci riguardanti la trasmissione primaria, quella secondaria, i settaggi delle forcelle e dell’ammortizzatore posteriore, l’angolo di inclinazione del cannotto e l’offset.
    C’è poi il tasto dolente dei giochi di guida… l’intelligenza artificiale. Il novanta per cento dei piloti in pista fanno la loro traiettoria, punto e basta. Soltanto i primi in classifica mostrano un po’ di giudizio nel non speronarvi selvaggiamente se sbagliate una staccata e frenate troppo presto. Questo significa che l’IA del computer è sicuramente sviluppata, ma non correttamente: capisco che Rossi sia più bravo a guidare di Pete Riba o di Van Der Goobergh, ma anche questi due li sanno usare i freni….
    Sono inoltre inserite alcune modalità che contribuiscono ad aumentare la longevità generale di questo gioco. La prima è la modalità sfida, un insieme di prove da portare a termine che vi darà la possibilità di sbloccare parecchi extra. Sfruttare bene questa modalità dà la possibilità di apprendere molto sulla guida sia delle due tempi sia delle quattro tempi. Poi c’è la modalità leggende, in cui dovrete sfidare appunto le leggende del motociclismo come Mick Doohan e Kevin Schwantz, e lì sì che le cose si fanno serie….nulla di rivoluzionario ma sempre ben accetto.
    Ultima novità di sicuro pregio è la modalità multiplayer: ora è possibile sfidarsi non più in due ma in quattro giocatori, mediante l’uso del multitap e, cosa da non sottovalutare, di tre amici.. Inoltre è possibile giocare anche l’intero campionato in multiplayer, che aggiunge al divertimento quell’ultimo passo prima dell’online…..

    Graficamente MotoGP3 non stupisce molto rispetto alla versione precedente; in gioco singolo la fluidità è molto elevata, i nuovi circuiti sono riprodotti egregiamente e le moto sono riprodotte altrettanto bene. E’ stata aggiunta una visuale “dal cupolino”: il dettaglio dell’avantreno che si può apprezzare da questa vista è decisamente appagante, sono riprodotti in maniera eccellente, specie quello della Honda RC211V e dell’Aprilia RS3. Si sa, non sono cose utili al fine del gioco, ma fanno sempre il loro effetto.
    Alcune piccole chicche di questo tipo di visuale sono per esempio il riflesso dei cordoli sul trasparente del cupolino e il mutare del colore della tramatura del carbonio, di cui è composta la carenatura, al variare della posizione del motociclo rispetto al sole.
    La modalità Split Screen fa il suo dovere; nonostante il frame rate si assesti su valori inferiori rimane inchiodato su questi. E’ praticamente impossibile riscontrare rallentamenti in-game.
    I replay rimangono immutati rispetto a MotoGP2, di conseguenza mantengono inalterata la spettacolarità.
    Anche il compatro sonoro ha ricevuto un “aggiustamento” pregevole: si sa, da un gioco di corse ci si aspetta una buona colonna sonora, anche se non è proprio indispensabile, e una riproduzione fedele dei rombi dei motori. Per quanto riguarda la colonna sonora non c’è nulla da dire, è un insieme di musiche techno che dicono decisamente poco, soltanto un paio di tracce si salvano; cambia invece il discorso per i rumori dei motori, che sono riprodotti in maniera eccellente, soprattutto quelli delle new entry quattro cilindri; il sibilo dell’Aprilia RS3 e il corposo rombo della RC211V fanno davvero bene il loro lavoro.

    Questa volta Namco lo vincerà il campionato mondiale?

    Sicuramente questo MotoGP3 si è fatto attendere da molti appassionati del mondo delle moto; chi si aspettava la simulazione motociclistica di assoluto riferimento per il mercato console purtroppo rimarrà deluso dal gioco della Namco. Chiunque invece sia disposto a sorvolare sulla struttura del campionato un po’approssimativa e su una gestione del motociclo praticamente invariata rispetto al passato, potrà godersi, a mio avviso, un eccellente gioco di guida. Ciò che invece potrebbe essere veramente il tallone di Achille di MotoGP3 è il divario che esiste tra la modalità arcade e la simulazione. Un giocatore medio che giochi alla prima di queste due modalità riuscirà a imparare e a vincere in tempi abbastanza contenuti, con una curva di apprendimento costante. Di contro si può affermare che la guida arcade non aggiunge nulla a quanto era presente il MotoGP1 e 2 e di conseguenza viene naturale spingersi verso la simulazione. Come già detto la difficoltà di gestione della moto in questo caso lievita vertiginosamente, provocando frustrazione e un successivo abbandono del gioco. Questo si sarebbe potuto evitare facilmente, introducendo un tutorial alla guida in pista “alla F355 Challenge”, o una serie di prove tipo “patenti Gran Turismo” così che anche chi non ha mai visto un gioco di moto si possa godere appieno tutte le mille sfumature della guida di un bolide su due ruote.
    L’impressione finale che da questo MotoGP3 è di un centro mancato di poco: gli elementi di successo ora ci sono tutti, solo che non sono approfonditi a dovere. E ormai per la terza volta consecutiva ci apprestiamo ad attendere speranzosi un nuovo MotoGP (peraltro già annunciato….)
    Per adesso il giudizio è comunque positivo, anche se non arriva all’eccellenza: se potete provatelo bene prima di acquistarlo, è un gioco che rivela le proprie potenzialità dopo un certo tempo.

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