My Sims Party: recensione della versione DS

Un Festival dopo l'altro

My Sims Party: recensione della versione DS
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  • Nuova vita?

    La serie The Sims è tra quelle di maggior successo nella storia dei videogiochi. Probabilmente fu una delle prime a poter contare su un pubblico assai vasto ed eterogeneo, per le sue caratteristiche di accessibilità e un innegabile appeal verso chi era poco avvezzo al videogaming classico. Una serie quindi da sempre appetibilissima per i giocatori occasionali di tutte le piattaforme, nessuna esclusa. All’uscita di Nintendo Wii e Nintendo DS EA, proprietaria attuale del marchio, pensò ad una serie parallela per i possessori delle console della casa di Kyoto: nacque cosi la serie “My Sims”, versione dallo stile più orientale e con contenuti più leggeri. All’interno di questa nuova famiglia trova posto My Sims Party, episodio per Nintendo Wii e Nintendo DS che vuole coniugare i tratti classici della simulazione di vita con quelli del party game.

    No, solita vita

    L’inizio sarà quello di molti giochi: dopo la classica schermata di creazione del personaggio arriverete, nuovi cittadini, in un placido borgo dove tutti, pare, hanno in mente una sola cosa: i festival. Il sindaco vi farà capire che i festival sono l’unico modo per attirare nuovi abitanti in quella che, dopo essere stata una prosperosa città, adesso è un buco di quattro case. E naturalmente il compito di vincere nuovi festival, in maniera tale da attirare ancora più Sims, è affidato a voi.
    Incipit più banale non poteva esserci, ma visti i toni ed i contenuti del titolo EA sarebbe stato assai utopistico aspettarsi qualcosa di meglio: ciononostante subito dovrete affrontare il primo festival, quello d’apertura, composto da tre minigiochi. Il completamento di un festival vi fornirà moneta sonante da spendere nell’altra componente del gameplay, quella simulativa: potrete comprare nuovi pezzi d’arredamento, capi d’abbigliamento, accessori, perfino nuove acconciature da esibire.
    Una volta descritto il gameplay, vediamo come funziona. Ogni festival sarà composto da un determinato numero di minigiochi, e si avrà la possibilità di affrontarlo anche in squadre composte da due o più elementi. Ogni personaggio avrà valori differenti in potenza, velocità e tecnica, e naturalmente ogni minigioco richiederà, a seconda del tipo di sforzo profuso, una maggiore prestanza in una delle tre caratteristiche. Se il vostro personaggio dovesse rivelarsi debole in alcune aree (il che è possibile, dato che è meglio crearne uno sbilanciato su una sola caratteristica piuttosto che uno equilibrato), potrete ricorrere ad un espediente che vi aiuterà nelle vostre fatiche: presso un negozio della città sarà possibile acquistare particolari carte che, una volta utilizzate, vi garantiranno bonus nelle caratteristiche, recupero dalla stanchezza (i vostri Sim si affaticheranno infatti dopo ogni minigioco) o infliggeranno malus ai Sims avversari, rendendoli fiacchi o impedendogli di usare le loro carte. Il problema è che, all’atto pratico, non si riscontra una corrispondenza netta tra le facoltà del vostro personaggio ed i suoi risultati nei minigiochi: potrà benissimo capitare che in un minigioco incentrato sulla forza un Sim prestante fisicamente venga battuto da uno assai più debole. L’effetto di questa componente sul gameplay è quindi prossima allo zero, e solo un personaggio assai squilibrato potrà garantire risultati quantomeno coerenti.
    I minigiochi, per fortuna, riescono ad essere apprezzabili: all’inizio ne avrete pochi a disposizione, poiché ognuno di loro è organizzato da un personaggio, e come abbiamo detto la città è poco popolosa nelle prime fasi. Una volta completati i festival nuovi abitanti porteranno nuove sfide, e seppure poche di queste riescano ad emergere dal mucchio è giusto constatare come tutte le modalità di controllo e tutte le caratteristiche del Nintendo DS siano sfruttate appieno: dal classico minigioco sfondapolpastrelli, in cui dovrete premere un tasto a velocità forsennate, a quelli più elaborati, in cui magari riportare alla luce un fossile richiederà l’uso sapiente di stilo per picconare e microfono per soffiare via i detriti, l’offerta ludica è sufficiente ed abbastanza varia, per quanto non capace di garantire un divertimento assuefacente e travolgente come quello dei vari Mario Party. La possibilità di giocare insieme ad altri amici in modalità multi giocatore mitiga solo in parte la sensazione di generale ordinarietà degli eventi.
    La componente simulativa, alla quale abbiamo prima accennato, è limitata. E’ vero che sarà possibile personalizzare all’estremo il nostro personaggio, essendo presente una grande quantità di amenità con il quale rendere unico il proprio Sim, ma al di fuori di questo elemento le interazioni con gli altri abitanti del villaggio sono ridotte all’osso. Al massimo potrà capitarvi che vi chiedano un favore, spesso constante nel portare un oggetto ad un altro Sim: compiti banali e velocissimi da svolgere, che vi garantiranno come ricompensa degli oggetti e l’amicizia del cittadino aiutato (sbloccandolo come personaggio giocabile nei minigiochi). Niente a che fare quindi con il blasonato Animal Crossing e nemmeno con la serie madre The Sims.

    Carino, ma niente di più

    Tecnicamente il gioco non si presenta male: l’impatto generale è discreto, dato lo stile piacevole con il quale sono resi i personaggi ed i luoghi. Il lavoro è stato più attento sicuramente nella parte simulativa, vista la soddisfacente varietà e cura degli ambienti, ottenuta con un buon uso dei colori: ad un’occhiata più approfondita però viene fuori un livello di dettaglio non all’altezza, ed alcune zone paiono assai spoglie. I personaggi sono simpatici, ben caratterizzati, ma avrebbero certo beneficiato anche loro di una cura più certosina e di un maggior numero di poligoni: lo stile è di certo semplice e cubettoso, ma in questo caso lo è forse fin troppo.
    Nei minigiochi, dove magari ci si sarebbe potuto aspettare di più, non ci sono particolari effetti o soluzioni grafiche che soddisfino un giocatore attento ed esigente anche nella componente grafica.
    Similmente, il comparto audio è assolutamente nella norma, con effetti semplici e non particolarmente elaborati; qualcosa in più fanno le (poche) melodie di gioco, orecchiabili ma senza spunti particolari.

    My Sims Party My Sims PartyVersione Analizzata Nintendo DSMy Sims Party è un gioco con poche pretese. Non è un prodotto orribile o confezionato male, ma semplicemente non riesce ad andare oltre i binari classici dei titoli appartenenti ad un genere che, dal punto di vista degli sviluppatori, è sicuramente di facile realizzazione ma difficile da padroneggiare. Per questo, nonostante i suoi 40 minigiochi riescano ad intrattenere (ma solo pochi a divertire) e nonostante un comparto tecnico sufficiente, l’acquisto è consigliabile solo per un’utenza molto giovane.

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