Recensione Naruto: Narutimate Hero 2

Secondo appuntamento su PS2 per Naruto!

Playdate
Recensione: Multi
Articolo a cura di

Naruto: ormai un fenomeno di massa

Il fenomeno della Naruto-mania contagia anche il mondo dei videogiochi, spaziando dalla piattaforma Nintendo (sulla quale è ormai giunta alla propria terza incarnazione) a quella Sony, dove la serie in oggetto è invece ferma al secondo capitolo, che andremo appunto ad analizzare in questa nostra recensione. Al pari del primo episodio, il genere di appartenenza rimane quello dei picchiaduro; e come potrete appurare in seguito, si trovano diverse innovazioni e implementazioni rispetto al predecessore, originariamente pubblicato quando il manga era ancora alle prime battute e di conseguenza limitato per caratteristiche e numero di personaggi.

Ma andiamo con ordine: la trama del gioco ci riporta agli attimi precedenti l'esame di selezione dei Chuunin (riprendendo quindi dalla fine del primo episodio) e prosegue fino allo scontro tra i ninja leggendari Jiraya, Tsunade e Orochimaru. Il motore grafico utilizzato per muovere i nostri eroi non mostra particolari differenze rispetto al precedente capitolo, dal quale questo titolo mutua l'utilizzo di un'ottimo cel shading. I personaggi appaiono curati e le scelte cromatiche azzeccate, con toni pastello che rievocano egregiamente la serie animata senza mai eccedere. Un risultato che conferma Narutimett 2 come un titolo tecnicamente curato e degno rappresentante della serie.

E' inoltre doveroso sottolineare come gli sviluppatori si siano impegnati per offrire una vasta implementazione di personaggi selezionabili rispetto al primo episodio (in cui ne erano disponibili soltano dodici) raggiungendo la non indifferente cifra di ben trentatrè unità, comprese alcune varianti degli stessi (come ad esempio Naruto) ma contando fra le proprie fila anche tutti i Genin, i tre ninja leggendari, Sarutobi, Itachi e parecchi altri.

Giudizio egualmente positivo per il comparto audio, caratterizzato da brani estremamente d'atmosfera. Peccato invece per la presentazione del gioco che, seppur ricordi quella del primo e adoperi spezzoni dell’anime, non utilizza come brano di accompagnamento il celebre Haruka Kanata universalmente riconosciuta dagli appassionati come il miglior pezzo dell'intra soundtrack originake.

Quindi, cosa c’è che non và in questo secondo capitolo? È tutto oro quel che luccica? Ovviamente no, esiste sempre un rovescio della medaglia. Ma di questo parleremo in seguito... Prima di proseguire desieriamo sottolineare un'ultima cosa: il gioco è al momento disponibile nella sola versione giapponese. Un'ostacolo, quello della lingua, apparentemente insormontabile ma che può invece essere agevolmente superato utilizzando una delle numerose guide presenti nella rete.

Ma veniamo al gioco

Narutimett Hero 2 presenta in generale tutte le caratteristiche al quale il genere picchiaduro ci ha abituati, con qualche aggiunta in più. Fra esse, la suddivisione degli stage in diversi livelli di profondità e con fondali semi-interattivi, che permettono di sfruttare a proprio vantaggio la conformazione del territorio; cosa che, lo ammettiamo, si presta egregiamente a simulare la natura più squisitamente 'ninja' della serie. Il menù si divide nelle classiche modalità: Storia, One-vs-One, Pratica, la stanza di Naruto, il Negozio di Jiraya e Opzioni. La modalità storia è senza dubbio la più interessante, poichè può, fra le altre cose, esser portata avanti con piena soddisfazione anche da chi gioca esclusivamente in singolo. La modalità appare estremamente curata: ai combattimenti di allenamento vengono alternati minigiochi molto simpatici (ad esempio, una sorta di “Memory” in cui -tramite una combinazione di tasti- si viene guidati dalla tecnica di controllo dell’ombra di Shikamaru), e durante il gioco è possibile raccogliere punti che, accumulandosi, consentono di acquistare in seguito vari oggetti e abilità utili negli scontri One-vsOne.

Ma Passiamo ora al gameplay, l'aspetto che forse più di tutti permette di inquadrare al meglio un gioco di questo tipo...

Gameplay

Ecco dunque arrivato il momento di discutere dei lati meno piacevoli di questo pur gradevolissimo titolo.

Le innovazioni riguardo il gameplay appaiono da subito minime, e i difetti che avevano caratterizzato il primo episodio sono nuovamente e tristemente presenti: in alcuni casi (come ad esempio l'uso delle Special Moves) addiritura peggiorati. I tasti rimangono semplicissimi: uno per saltare, uno per colpire, uno per impastare il chakra (diviso in tre livelli) e uno per lanciare kunai e/o shuriken, a seconda del tipo di arma che il proprio personaggio usa nel fumetto. Le combinazioni e le mosse a disposizione dei personaggi sono moltissime e, fortunatamente, piuttosto semplici da memorizzare (apprezzabili le doppie prese di Naruto con un uso della tecnica superiore della moltiplicazione) ma il punto cardine del gioco rimane sicuramente il Chakra, che anche stavolta si conferma una componente fondamentale del gameplay. Il metodo di utilizzo delle Special non è infatti mutato rispetto al passato: tre volte il tasto del chackra più il tasto cerchio e si utilizzerà il colpo più potente a disposizione del personaggio, con la possibilità di aumentare i danni colpendo a ripetizione i tasti richiesti dal computer o di girare il più possibile l’analogico nel caso del Rasengan di Naruto. Una pratica che, disgraziatamente, alla lunga può portare a danni fisici al joypad... o a se stessi, com'è capitato al nostro baldo recensore durante una sessione particolarmente concitata. La spellatura alla mano guadagnata nel tentativo di ruotare la levetta analogica il più velocemente possibile è segno che, in Naruttimet hero 2, i giocatori possono condividere le sofferenza dei propri alter ego virtuali.

C’è da aggiungere che la lunghezza delle cut-scenes riguardanti le mosse speciali non è affatto diminuita e, quando si raggiunge il massimo numero di special (ossia quattro), si rischia di dover rimanere a guardare le animazioni del gioco anche per un paio di minuti. Un’operazione che alla lunga annoierebbe anche il giocatore più paziente. Ciò che stupisce di più (in negativo!) è tuttavia il cambio delle combinazioni dei tasti, che nel primo capitolo ricordava molto da vicino la posizione delle mani come avviene regolarmente nel fumetto. Un difetto che si può sicuramente considerare controbilanciato dalla grande varietà di special presenti, che vanno dall’utilizzo del “Chidori” di Kakashi e Sasuke alla spaventosa quanto temibile mossa dello Sharingan di Itachi, passando per le tecniche più spettacolari come le evocazioni di animali da parte dei ninja leggendari e quelle di Sarutobi. Il gioco è, da questo punto di vista, senza dubbio godibile per un qualsiasi appassionato della serie e può, in linea generale, essere considerato un valido picchiaduro; tuttavia, considerando che si tratta un seguito, era lecito aspettarsi un lavoro migliore da parte di Bandai, che proprio ultimamente sembra essersi concentrata sui videogames ricavati da serie animate, come ad esempio la celebre serie Dragon Ball Z:Budokai.

Audio e Grafica

Dal momento che abbiamo già trattato questo aspetto in precedenza, non ci dilungheremo ulteriormente. Ci limiteremo a sottolineare come il cell shading sia stato migliorato, con una resa finale dei personaggi assolutamente perfetta. Il giocatore potrà compiacersi di una trasposizione ludica dei propri personaggi preferiti che ci sentiamo di definire impeccabile, e anche nelle scene fisse la tecnica dei “pupazzi di cartone” è usata in maniera ottimale. Riguardo al sonoro rimane il rammarico di non poter ascoltare le bellissime canzoni che compongono la colonna sonora ufficiale, anche se quelle usate sono comunque di buon livello e contribuiscono in modo più che discreto a creare l’atmosfera ideale.

videogiochi videogiochiVersione Analizzata PlayStation 2Naruto: Narutimett Hero 2 non può essere considerato il classico gioco per fan sfegatati, disposti ad accontentarsi di un titolo nel complesso mediocre; ben realizzato sotto innumerevoli punti di vista nonostante i difetti riguardanti il gameplay, che si possono almeno in parte considerare compensati dalle varie chicche presenti nel gioco. Considerato il genere, anche la longevità si dimostra generalmente buona: cinque/sei ore di gioco intenso sono sufficienti per svolgere al meglio la modalità Storia, mentre il multyplayer offre un'ottima varietà nella selezione dei personaggi. Esiste tuttavia (e vi avevamo avvertiti!) un rovescio della medaglia: preso da solo, questo gioco si rivela valido; se confrontato con il primo, perde qualche punto per via dei miglioramenti “superflui”. Rimane quindi tangibile la delusione per questo seguito dopo un predecessore che ci aveva per lo meno ben impressionato per le potenzialità, rimaste a tuttora non sviluppate. Resta consigliato in generale a tutti gli appassionati della serie e a chi è in cerca di un picchiaduro simpatico da giocare, con una valutazione finale a nostro avviso invariata rispetto al primo episodio.

7