Recensione Naruto: The Broken Bond

Naruto si trasferisce a Redmond

Recensione Naruto: The Broken Bond
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • Nuovo anno, nuovi tie-in

    Da diversi anni a questa parte, diciamo da quando è cominciata una vera e propria mania per l'animazione giapponese (quella trasmessa su Italia 1, purtroppo) tra le nuove generazioni, si susseguono nel mondo dei videogiochi tie-in d'ogni genere, dedicati, ieri a Dragon Ball e ai Cavalieri dello Zodiaco, oggi a Yu-Gi Ho e Naruto.
    Proprio di quest'ultimo vogliamo parlare oggi, in questa sede.
    E' infatti da poco sbarcato sul mercato europeo Naruto: Broken Bond, ultima fatica del team Red Fox di Ubisoft nonché seguito naturale di Clash of a Ninja, uscito lo scorso anno.
    Il lavoro pare questa volta molto più curato e, già ad un primo sguardo, di qualità decisamente più elevata rispetto allo standard al quale produzioni di questo genere ci hanno abituato.
    Tutto ciò è dovuto anche alla maggior quantità di materiale alla quale il team di sviluppo ha potuto accedere: la serie televisiva, infatti, rispetto allo scorso anno, ha fatto notevoli passi avanti -seppur ancora lontana dal manga- riguardo alla trama ed allo sviluppo dei personaggi.

    A livello di storyboard, quindi, Broken Bond riprenderà logicamente e cronologicamente le fila del predecessore, ponendo come inizio dell'avventura l'attacco di Orochimaru al villaggio della foglia e come fine il combattimento tra Naruto e Sasuke dopo la morte di Orochimaru.
    Chiunque conosca l'anime o il manga si accorgerà perciò che, a differenza di Clash of a Ninja (davvero povero in termini narrativi), quest'ultima incarnazione del Ninja dai capelli biondi copre tutta la parte più corposa ed interessante della prima serie di Naruto ed anche oltre.

    Gameplay a misura d'uomo

    La struttura di gioco riprende, espandendolo, l'esoscheletro “classico” di questo brand: saremo chiamati ad avventurarci in una quest principale (alla GTA) costellata da incarichi secondari e mini giochi utili a guadagnare soldi e punti esperienza.
    La presenza di moltissime attività collaterali (dalla pesca alla corsa sugli alberi, fino ai giochini d'abilità più elaborati), inizialmente disarmante, è utile a spezzare la monotonia delle missioni che, proprio come nel più classico Grand Theft Auto, prevedono poche varianti alla struttura “vai da A a B e sconfiggi il nemico”.
    Dobbiamo tuttavia ammettere che il team di sviluppo ha quantomeno provato a debellare la noia inevitabilmente procurata da una serie di quest molto simili tra loro, inserendo la possibilità di mettere insieme una squadra di tre ninja (Naruto ed altri due), selezionabili tra: Kiba, Shikamaru, Neji e Choji.
    Nella fase esplorativa -davvero ben congegnata- che sottende ogni missione potremo sfaldare in qualsiasi momento il gruppo, prendere il controllo dei compagni ed utilizzare le loro tecniche peculiari per risolvere semplici ed intuitivi enigmi o raccogliere monete altrimenti inarrivabili.
    Il meccanismo è fatto in modo da “costringere” il giocatore che volesse recuperare tutti i segreti a tornare spesso sui suoi passi ed utilizzare le nuove tecniche apprese per raggiungere/sbloccare nuove aree.
    Il primo esempio lo incontriamo già dopo una mezzora di gioco, quando veniamo per la prima volta in contatto con Shikamaru: la sua abilità nel manovrare l'ombra ci consentirà infatti di raggiungere gli spazi al di sotto delle abitazioni, raccogliere le ricompense ed attivare leve nascoste.
    Come abbiamo già anticipato tutto è “a misura d'uomo”: ognuno di questi particolari spot sarà indicato ben visibilmente ed un pop-up abbastanza invasivo ci ricorderà spesso cosa possiamo fare di fronte a quel determinato ostacolo.
    Interessante sottolineare come alcune -rare, a dire il vero- volte l'esito di una missione potrebbe venire davvero compromesso dalla scelta non oculata degli elementi del team.
    In Broken Bond, tuttavia (a differenza di Ultimate Ninja Storm, rivale su PS3), tanto gratificante risulta l'esplorazione, con le oltre 1000 monete da recuperare, le 10 rarissime carte ninja e la miriade di sfide legate agli Achievements, tanto limitativa pare la fase beat 'em up, seconda delle tre componenti fondamentali del brand.
    Nella modalità storia (fatta di continui combattimenti, anche casuali alla JRPG) paiono infatti troppo pochi i cinque personaggi a disposizione ed altrettanto povero il numero di combo (6 o 7) a loro appannaggio.
    Non aiutano, in questo senso, nemmeno le arene: strette, spoglie, chiuse e prive di qualsiasi elementi interattivo.
    Fortunatamente ognuno dei Ninja avrà a disposizione combinazioni uniche, proiezioni ed una parte delle tecniche ammirate nel fumetto e nel cartone animato per risolvere gli scontri: ricordiamo tra le più famose il Rasengan di Naruto e il Byakugan (occhi bianchi) di Neji.
    Qualora combattessimo in team, infine, ci verrà data la facoltà di effettuare potenti attacchi combinati premendo semplicemente un tasto dorsale al termine di una Killer Combo (una combo al cui termine vi è un attacco molto potente capace di sbalzare l'avversario a diversi metri di distanza).
    In quest'ultimo caso le animazioni innescate sono purtroppo sempre le stesse, qualsiasi coppia ninja stessimo utilizzando.
    Prima di proseguire è bene precisare che l'esecuzione di tutti gli attacchi più spettacolari sarà veicolata da QTE o affini, tramite i quali stabilire se e in che misura l'avversario di turno sia stato danneggiato.
    Allo stesso modo sarà possibile schivare o limitare i danni di una Ninjutsu attraverso un evento d'abilità a tempo o -in alcuni casi- semplicemente tentando di schivare i colpi.
    L'ultima delle componenti di Naruto: The Broken Bond è quella RPG, interamente convogliata nella crescita dei personaggi.
    Ultimando missioni e mini-giochi verremo premiati con “punti amicizia”, utili ad aumentare -tacchetta dopo tacchetta- alcuni parametri: Forza (la potenza dei colpi corpo a corpo), Tecniche (la potenza delle tecniche), Vitalità (la lunghezza della barra della vita) e Chakra (la lunghezza della barra del chakra, utile per sferrare le Ninjutsu).
    Nei vari negozi sparsi sul territorio potremo inoltre acquistare pergamene di supporto da equipaggiare al nostro beniamino in modo da potenziare l'efficacia dei colpi, delle parate, del recupero del chakra e quant'altro.
    Tramite le palestre, presenti in ciascun villaggio, avremo infine la possibilità di allenare i quattro comprimari tramite sfide che prevederanno l'utilizzo delle combo più potenti e delle tecniche: una volta superate, anziché fornirci punti esperienza, porteranno direttamente il parametro collegato al livello superiore.

    L'abile concatenamento di queste tre strutture è possibile anche grazie ad un sistema di controllo davvero intuitivo.
    In combattimento i tasti frontali sono adibiti ad attacchi leggeri e potenti (e combo, premendoli in determinate sequenze ed inserendo anche le direzioni), parata e salto.
    I grilletti alle proiezioni e allo sfruttamento delle tecniche (attivate premendo entrambi gli stick nelle direzioni indicate, “mimando” il movimento delle mani) ed il dorsale sinistro funge da modificatore per i frontali, permettendo l'utilizzo di pillole curative e potenziamenti per forza e chakra.
    Durante le fasi esplorative, chiaramente, il tutto si semplifica: lo stick sinistro asserve ai movimenti ed il destro alla telecamera (regolabile in maniera completamente manuale).
    Il trigger destro viene utilizzato per correre velocemente, il sinistro, abbinato, per scivolare e da solo, alla stregua degli scontri, per attivare le Ninjutsu.
    L'uso dei front button è dimezzato e limitato al salto ed alle azioni contestuali (parlare, distruggere casse, attivare leve...) eseguite con lo stesso pulsante.

    E poi??

    Oltre alla modalità storia Naruto: The Broken Bon offre anche la possibilità di affrontare un torneo di arti marziali (in singolo o in squadra) scegliendo tra oltre venti personaggi (sbloccabili durante l'avventura), comprensivi di Naruto trasformato in volpe a nove code, ninja leggendari (Tsunade, Orochimaru e Jirayia), Kikumaro e chi più ne ha più ne metta.
    Possedendo una connessione ad internet a banda larga ed un abbonamento Xbox Live Gold, inoltre, potremo cimentarci nelle sfide online contro altri giocatori umani, assolutamente prive di qualsiasi forma di latenza o lag.
    Il comparto online della produzione Ubisoft è in grado di aumentare effettivamente la longevità del prodotto non solo grazie alla bontà del codice ed alla moltitudine di personaggi selezionabili ma anche alla luce di un funzionale sistema di classifiche e crescita.
    Le sfide classificate prevederanno infatti un sistema di punteggio abbastanza ben congegnato che attribuirà un numero di punti (purtroppo solo per la vittoria) adeguato al dislivello tra i due giocatori.
    Ottenendo diverse vittorie potremo ottenere nuovi titoli (Chunin, Genin, Jonin...) fino ad aspirare alla massima carica di Hokage.
    Ognuno di questi traguardi è legato ad un obiettivo della gamertag Xbox Live, rendendo ancor più efficace l'aumento di longevità di cui sopra.

    Cell Shading opaco

    Il comparto visivo della produzione Red Fox si avvale dell'oramai abusata tecnica del cell shading, indispensabile però per rendere al meglio un videogioco ispirato ad un cartone animato.
    I modelli sono solidi e ed artisticamente riusciti ma presentano molte imperfezioni nei volti figlie -forse- della poca dimestichezza nell'utilizzo di engine di questo tipo.
    Solo alcuni tra protagonisti e comprimari somigliano alle controparti “reali” mentre gli altri, Naruto compreso, non risultano affatto soddisfacenti.
    Completamente anonimi i modelli dei comprimari (negozianti, abitanti dei villaggi...), realizzati sin troppo spesso con lo stampino ed incapaci di distinguersi per alcunchè.
    Buono il comparto animazioni, capace di regalare dei veri e propri tocchi di classe durante le cut-scene (realizzate con il motore di gioco) rappresentanti l'esecuzione delle tecniche di combattimento ninja.
    I fondali di gioco mostrano sin troppo spesso imperfezioni, nella modellazione di alcuni elementi come nella texturizzazione, a volte curata e di buon livello, a volte slavata, imprecisa ed esteticamente fastidiosa.
    Ottimi invece gli effetti particellari e la resa dell'acqua, in grado, assieme ad un discreto sistema d'illuminazione, di offrire scorci paesaggistici davvero di buon livello; peccato che nella stragrande maggioranza dei casi le ambientazioni esterne risultino chiuse da alberi o accorpamenti rocciosi e l'orizzonte sia così estremamente limitato alla vista.
    Il motore soffre poi di alcuni problemi legati alle collisioni e alle compenetrazioni poligonali, davvero esagerate in un ambiente dove gli elementi interattivi sono limitati a dei semplici barili e ad alcune rocce particolari.
    Fortunatamente il frame rate è stabile a 60fps, eccezzion fatta per alcuni frangenti in cui gli effetti grafici riempiono letteralmente lo schermo facendo evidente pressione sul motore di gioco che accusa qualche rallentamento.
    Di rado ma presente anche un fastidioso fenomeno di tearing.
    A livello sonoro questa produzione è davvero una perla in ambito di tie-in: il doppiaggio nipponico (selezionabile nel menù opzioni) è fedele a quello dell'anime ed è capace di immergere, assieme ad un comparto di effetti ambientali di tutto rispetto, completamente il giocatore nell'atmosfera della saga.
    Anche la colonna sonora è quella originale giapponese che in questi anni abbiamo imparato ad apprezzare.
    La produzione sfrutta a dovere le sofisticate tecniche di riproduzione audio digitale dando la possibilità a coloro i quali possedessero un impianto con codifiche Dolby Digital 5.1 di fruire a 360° di un'esperienza uditiva di tutto rispetto.

    Naruto: The Broken Bond Naruto: The Broken BondVersione Analizzata Xbox 360Naruto: The Broken Bond, miscelando generi diversi (action, RPG e BEU), non riesce sicuramente a distinguersi come baluardo, come punto di riferimento per nessuno di essi. Tuttavia, alcune idee molto interessanti come la possibilità di utilizzare protagonista e comprimari assieme per risolvere gli enigmi, ed un sistema di controllo intuitivo e funzionale rendono molto appetibile la produzione Ubisoft. La struttura di gioco, oramai vecchia ed a tratti noiosa, viene leggermente rinvigorita dall'inserimento di meccanismi collaterali, segreti ed obiettivi da sbloccare e la longevità, già rinnovata, viene ulteriormente rinfrescata dall'aggiunta di una modalità online di buona fattura. Nonostante tutto, complice un comparto tecnico sin troppo altalenante, un impianto narrativo incapace di stare in piedi senza conoscenza pregresse sulla serie ed una struttura di gioco comunque già troppo abusata, quest'ultimo tie-in di Naruto si conferma irrinunciabile per gli appassionati e soltanto “da provare con riserva” per chi non fosse a conoscenza della saga. Si tratta, in ogni caso, di una quindicina d'ore d'azione godibile e, anche quando ripetitiva, mai frustrante.

    7

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