Recensione Naruto: Ultimate Ninja Storm

Naruto combatte su Playstation 3

Naruto: Ultimate Ninja Storm
Recensione: PlayStation 3
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Disponibile per
  • PS3
  • Naruto Uzumaki è il protagonista dell'omonima serie animata di grande successo, tratta dal manga di Masashi Kishimoto e diffusa in tutto il mondo. Atari, in collaborazione con gli instancabili team di Namco Bandai (da sempre maestri nella riproduzione videoludica degli anime più famosi), è pronta oggi ad accontentare la nutrita schiera di fan, distribuendo in esclusiva Playstation 3 il nuovo capitolo Next Generation delle gesta del celebre Ninja biondo.
    Dopo "Rise of a Ninja", pubblicato solo sull'ammiraglia Microsoft per mano di Ubisoft, arriva così Ultimate Ninja Storm. Il prodotto recupera la struttura ludica portante già utilizzata per l'apparizione 360, mescolando sapientemente fasi esplorative a momenti dedicati al combattimento puro. Il lavoro si mostra subito qualitativamente elevato, perfettamente in grado di compiacere gli appassionati per un'adesione fedele agli eventi narrati nelle opere originali. Il plot riprende le situazioni raccontate nel corse delle prime serie animate: nelle prime fasi di gioco, il maestro Kakashi si complimenta con il nostro eroe per aver conseguito il grado di Genin, e, nel corso dell'avventura, fra battaglie d'allenamento, missioni di apprendimento ed esami per conseguire gradi più elevati, condurremo Naruto nelle sue avventure, fino alla difesa del Villaggio della Foglia dagli assalti dei clan avversari.

    Esplorando il Villaggio della Foglia

    Un'introduzione di grande effetto ci accompagna fino al menu principale, dove possono essere selezionate due diverse modalità di gioco: Missione Suprema, ovvero l'avventura principale, e Battaglia Libera, che prevede la sola fase di combattimento in stile picchiaduro, nella quale è possibile sfidare un amico o la CPU. Il titolo può essere catalogato come un action game, in quanto anche le fasi di combattimento non somigliano troppo a quelle di un picchiaduro classico, dimostrandosi molto semplificate ed inquadrando il protagonista con un visuale in terza persona (come accade, già da qualche tempo, per la serie ludica DragonBall Budokai Tenkaichi). La "Missione Suprema", comunque, prevede una fase esplorativa all'interno del vasto Villaggio della Foglia - e, successivamente, nella Foresta della Morte - in cui è necessario svolgere varie quest per proseguire. All'interno delle locazioni potremo incontrare praticamente tutti i personaggi della prima serie, fra cui Sasuke, Sakura, il maestro Kakashi, e tutti gli altri. A questa fase di gioco si alterneranno epiche battaglie e prove di agilità e riflessi fra le più disparate: una serie di scontri, missioni e minigiochi condurranno Naruto lungo il faticoso cammino attraverso i diversi gradi ninja. L'esplorazione si compie dunque in una fedele riproduzione tridimensionale del villaggio, dove gli amanti della catone potranno facilmente riconoscere alcuni dei luoghi più celebri della serie animata. Come in "Rise of a Ninja" (e nella maggior parte degli adventure game più recenti), buona parte delle richieste avanzate dal prodotto consisterà in questa fase nella collezione di particolari oggetti, quali ad esempio pergamene o ingredienti per il ramen (!!) sparsi all'interno del livello, da consegnare a determinati personaggi per ricevere in cambio mosse nuove o un livello di chakra potenziato. Per muoversi nell'ambiente di gioco si dovranno utilizzare alcune delle tecniche ninja più famose: per saltare da un palazzo all'altro, ad esempio, sarà necessario aiutarsi con il celebre "cannone di Naruto", per accedere a locazioni più lontane. Se inizialmente la fase esplorativa può sembrare un passatempo simpatico, la scarsa varietà del level design contribuirà molto presto a a farvi passare la voglia di girovagare, e le side quest non indispensabili per il proseguimento dell'avventura potrebbero essere abbandonate anzitempo. Nemmeno l'interazione con i personaggi non giocabili aiuta: potremo giusto scambiare due parole, niente più, a discapito della caratterizzazione generale. Tuttavia, chi si lascerà rapire dal titolo Namco-Bandai, magari per una sua particolare predilezione per il protagonista o la serie animata, troverà un gran numero di attività da intraprendere. In qualsiasi momento della fase d'esplorazione sarà possibile richiamare con il tasto START il menu dedicato alle missioni per trovarne ben 100, suddivise in 5 livelli a seconda della difficoltà. Non tutte saranno immediatamente accessibili, la maggior parte di esse andranno sbloccate con il procedere del gioco: adempiendo a determinate richieste, raccogliendo oggetti nascosti, vincendo un minigioco o più semplicemente dialogando con un personaggio chiave segnalato sulla mappa.
    Molte subquest impongono di affrontare simpatici minigame: giocare a nascondino con Kohonomaru, correre su un albero schivando i rami o attraversare una fitta foresta evitando di schiantarsi contro un tronco. Queste sono mini-sfide un po' ripetitive nel concept di base, ma in grado di aggiungere un pizzico di varietà alla struttura principale.
    Le missioni di livello più alto sono invece per lo più battaglie che vedranno protagonisti Naruto e i suoi amici.

    Battaglie, giocabilità complessiva e longevità

    Le fasi di combattimento sono, nonostante i difetti, le più interessanti e coinvolgenti del titolo. I combattimenti, rigorosamente in 3D, vedono fronteggiarsi un ampio numero di personaggi fedelmente tratti dalla serie: ben 35, di cui molti disponibili solo in una fase avanzata del gioco, ciascuno con le sue tecniche e caratteristiche peculiari. Le arene sono ampie e multidimensionali, e riproducono luoghi ed eventi presenti nel cartone.
    Lo stile degli scontri è però molto lontano da quello di un vero e proprio picchiaduro. In queste fasi il gameplay si modella su quello già sperimentato della serie Ultimate Ninja, votata alla semplificazione e pensata per un pubblico meno specializzato di quello degli hardcore gamer. Mantenendo la stessa visuale in terza persona (a differenza della natura sostanzialmente bidimensionale dei giochi Ps2 che preludono a questo episodio), si scopre così un sistema di controllo esile e scheletrico. Un solo tasto (cerchio) è associato all'attacco, e le combinazioni disponibili devono essere eseguite sfruttando i modificatori direzionali. Con gli altri tasti è possibile pararsi e schivare, lanciare shuriken, sferrare attacchi magici invocando i chakra ed usare alcuni oggetti che si materializzano durante gli scontri. Eppure padroneggiare il sistema di controllo, esaurire il parco mosse a disposizione di un singolo personaggio, ed in generale affrontare i nemici (anche quelli più ostici) si rivela un passatempo disimpegnato, e non riesce a stimolare quei giocatori in cerca di una vera sfida. Una maggiore varietà di mosse e un sistema più avanzato di controllo non avrebbero affatto guastato, aggiungendo spessore notevole ad un titolo che, così come si presenta, appare adatto a riprodurre le situazioni tipiche dell'anime senza però disporre di un impianto ludico pienamente soddisfacente. Alla scarsa varietà in fatto di gameplay si contrappone infatti un nutritissimo numero di situazioni: Ultimate Ninja Storm recupera gli espedienti già visti su Ps2 e ne aggiunge di inediti per aumentare il coinvolgimento. Interessante ad esempio anche la possibilità di combattere in un team con 2 personaggi di supporto, pronti a sferrare attacchi singoli o combinati se richiamati al momento opportuno. Ma più in generale, Quick Time Event, furiosi scontri a suon di button mashing, lunghe catene di tasti da premere per attivare un attacco magico, sono tutte soluzioni che permettono, senza che il giocatore abbassi la soglia dell'attenzione, di tenere incollate le pupille del player sullo schermo mentre si verificano gli attacchi più strani e impressionanti di sempre. Certo, questi espedienti risultano avvincenti se la sfida è rivolta ad un avversario umano, ma sono tutt'altro che impressionanti in single player.
    Tirando le somme, gli scontri prediligono la spettacolarità e l'immediatezza alla tecnica. E' anche vero però che, a lungo andare, nonostante il buon numero di sequenze speciali, il rischio maggiore è quello di cadere in battaglie un po' ripetitive, con un palpabile e fastidioso effetto di "deja-vù" (del resto le tecniche che coinvolgono il chackra sono sempre le solite per ogni personaggio). Allora potrebbe essere in un certo senso giustificata (ma solo per gli appassionati), la ricerca di nuove nuove tecniche (collezionando le antiche pergamene) in fase di esplorazione.

    Ultimi appunti: pur vantando una buona longevità in single player e un numero di missioni e minigiochi non indifferente, l'assenza de gioco online inizia ad essere un grave handicap per un titolo di fine 2008. Peccato, perché vista la semplicità complessiva del sistema di controllo, delle battaglie e dei sottogiochi, non sarebbe stata una grande fatica implementare un multiplayer decente. A detta degli sviluppatori, in futuro sarà possibile scaricare dal PSNetwork alcuni elementi aggiuntivi, quali nuovi personaggi giocabili da utilizzare nelle battaglie, stage e missioni extra.
    Per il momento, invece, chi vuole sfidare un amico può utilizzare il multiplayer locale.

    Grafica e Sonoro

    Il comparto visivo è il punto forte del gioco. Sin dalle prime fasi di gioco risalta una grafica semplice, che non fa gridare al miracolo, ma vivace, pulita e coloratissima, perfettamente in grado di riprodurre su schermo i tratti visivi tipici della produzione animata. Il risultato, impressionante, è dovuto ad un ottimo rendering che vede l'uso massiccio del cell shading: una scelta vincente per un titolo dedicato ad un anime, in grado di regalare al giocatore la sensazione di essere immerso in uno degli episodi della serie. Per la gioia dei molti appassionati, talvolta quasi si fatica a distinguere il gioco da un video animato, soprattutto durante le fasi di battaglia. Il tutto grazie anche ad una sapiente gestione delle visuali dal taglio cinematografico e un buon montaggio di scene di intermezzo ricavate direttamente dalla serie. Particolare menzione meritano gli effetti di luce, apprezzabili durante gli scontri e realizzati in modo esemplare, di grande impatto visivo. Data la semplicità intrinseca del cell shading, il motore grafico è sempre fluido e raramente accenna a qualche rallentamento, anche nelle fasi più concitate. Unica nota negativa è una fastidiosa tendenza all'aliasing un po' troppo frequente. La risoluzione massima supportata è di 720p, ideale per apprezzare l'ampia palette di colori e godere appieno dell'effetto "cartone animato", che un po' si perde se la console è collegata sfruttando l'uscita analogica.
    La colonna sonora spazia da motivetti rilassanti (a lungo andare ripetitivi), a diverse BGM riprese direttamente dall'anime. Scene d'intermezzo e dialoghi sono in inglese o giapponese, con sottotitoli in italiano.

    Naruto: Ultimate Ninja Storm Naruto: Ultimate Ninja StormVersione Analizzata PlayStation 3Il titolo è esplicitamente dedicato agli appassionati della serie animata: di buon impatto visivo, è penalizzato da un sistema di combattimento troppo semplificato e da meccaniche di gioco tendenzialmente ripetitive (la struttura delle missioni non è così varia, nonostante la presenza di minigame tutto sommato divertenti). Nonostante la pesante assenza dell’online, il numero elevato di missioni da portare a termine offre un buon numero di ore di gioco in compagnia dei protagonisti dell’anime, ma che solo gli aficionados saranno felici di portare a termine. Del resto, assieme a Rise of a Ninja, Storm rappresenta la miglior trasposizione videoludica delle gesta di Naruto, grazie ad un feeling visivo unico e curato. Meno “rivoluzionario” del suo predecessore, di cui riprende quasi in toto la formula di gioco, resta un prodotto che non risalta nell'ambito del genere di appartenenza, ma può fare la felicità degli estimatori di manga ed anime.

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