Recensione Nba2K3

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Recensione Nba2K3
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  • NGC
  • Introduzione

    Fin dai tempi in cui nella mia provincia convivevano ben 2 squadre di basket in A1, ci sono state cose che rimanevano sfuggenti e inconcepibili. Ad esempio mi sono sempre chiesto che gusto ci sia a fare un gioco tra persone molto alte, il cui scopo sia quello di palleggiare con le mani un pallone arancione, sudando e spingendosi come torelli con il solo scopo di infilarlo in un cesto dal diametro poco più grande del pallone stesso. A dire la verità, più che questo, mi sono sempre chiesto come fosse possibile agitarsi, scalmanarsi ed urlare per questo genere di spettacolo.
    Ad essere onesti si deve però aggiungere che il basket, a differenza dell’amatissimo calcio, alcuni colpi bassi come perdite di europei con la Francia, eliminazioni con la Corea tanto per citarne alcune, ce le ha sempre risparmiate.
    Evviva il basket, dunque? Si, perché in fondo è un bello spettacolo, fuori dai giri miliardari che stanno distruggendo il nostro calcio; anzi a dire la verità esiste un basket spettacolare, seguitissimo e altrettanto ricco: quello americano dell’NBA.
    Sfido chiunque di voi, anche quelli che come me non hanno mai visto una partita intera, a non essersi soffermati almeno per un istante sulle spettacolari immagini che ogni tanto giungono anche qua da noi.
    Ed allora facciamoci prendere un po’ la mano anche noi, mettiamo il lucido DVD nella nera bocca del mostro, e cominciamo a gustarsi del BUON BASKET!

    When i was a small child, i used to…

    L’ultima volta che giocai con una simulazione di basket, avevo circa 8/10 anni meno di ora: era un simpatico giochetti per PC con una straordinaria grafica che sfruttava appieno la potenza delle nuove schede grafiche EGA. Era un uno contro uno, tra Air Jordan e Scottie Pippen, roba forte dunque. Riavvicinarmi dopo così tanto tempo ad un genere così particolare mi ha dato la sensazione di non potermi appassionare e divertire, almeno come avrei potuto se dalla alte sfere mi fosse stato consegnato un gioco di calcio. Superati questi primi dubbi, ho comunque deciso di provare l’ultima creazione di Sega.

    La presentazione è quanto di più americano esista: le riprese TV, impresse nel DVD, scorrono fluide e arricchite da un gradevole sottofondo musicale. Schiacciate, ogni tanto una stoppata, con un climax ascendente di classe cristallina delle migliori stelle del basket americano. Molto bella, e di sicuro impatto fa venire la voglia di vederla alcune volte anche nel tentativo, per altro quasi vano, di riconoscere qualche stella divenuta famosa anche da noi.

    Ma il gioco?

    Una volta finito il preambolo del caricamento, il gioco presenta un ricco menu introduttivo: si deve riconoscere a Sega per lo meno tre grandi meriti: aver creato un database di giocatori tra NBA, NCAA (il campionato universitario) e le stelle di sempre davvero importante, aver inserito un numero davvero significativo di personalizzazioni del gioco e la presenza di diverse modalità di gioco.
    Nba 2K3 racchiude in se un numero di giocatori davvero molto alto: per gli esperti di Nba non sarà difficile riconoscere tutti i loro beniamini, nonché tutte le giovani promesse del basket universitario (il trampolino di lancio per il passaggio proprio all’Nba). Per chi, come il sottoscritto, è un po’ avulso dal lucente mondo del basket americano, è ammirevole la possibilità di giocare con le selezioni dei migliori giocatori degli ultimi decenni: Jordan, Pippen tanto per citare due personaggi cari a chi scrive. Ammirevole anche l’inclusione per ogni giocatore delle sue caratteristiche distintive, sia fisiche come il colore della pelle e dei capelli oppure la presenza di fascie o bandane, la buona somiglianza dei visi e il numero sempre elevatissimo di statistiche associate. A questo proposito va ricordato la possibilità offerta dal gioco di creare dal niente un giocatore con elevatissime possibilità di personalizzazione.
    Il secondo aspetto che salta agli occhi, è il numero di opzioni disponibili: è possibile impostare un po’ di tutto: dall’attivazione o disattivazione delle principali regole del gioco (violazione di campo, passi, parabola discendente…) a cose meno nobili, come gli aiuti nei tiri liberi. La possibilità di calibrare con elevata precisione il livello di difficoltà in un gioco è secondo me fondamentale per non creare frustrazione nelle prime partite. Va ricordato, giusto per inserire un po’ di nozionismo in questa recensione, che il primo gioco a prevedere opzioni di difficoltà fu un certo Tank, almeno una ventina di anni or sono…
    Unita a questa sterminata serie di opzioni (va però tenuto presente che il gioco, almeno nella versione in prova fosse tutto in inglese, per cui chi non fosse avvezzo alla lingua dei britannici diventa obbligatorio l’uso di un vocabolario), esistono svariate possibilità di gioco. Non manca l’opzione Quick Start, davvero gradita nelle prime partite, impareggiabile se dovete sfidare un amico. Sono selezionabili tutte le squadre delle 4 Conferences, più come le squadre All Star degli ultimi decenni. Anche qua avrei davvero gradito l’inclusione del Dream team olimpionico di Barcellona, ma i gusti americani e quelli europei sono sempre troppo distanti.
    Unito a questo, ed alla classica simulazione di un campionato è possibile effettuare tornei decidendo noi in modo integrale le modalità di sfide, ed accesso alla fase finale; è inoltre possibile effettuare un due contro due (personalizzabile fino al canonico 5 contro 5) in arene esterne, o dentro i palazzetti, oppure cimentarsi con una specie di simulazione “manageriale” per tutto l’arco della stagione. Su questa tipologia di gioco non vorrei soffermarmi più di tanto: posso capire che per gli americani o gli hard core fan, sarà una miniera di divertimento, ma sinceramente per chi non è abituato a pensare alle strategie del basket, risulta essere un po’ ostica.

    Vendo gioco per Ps2 quasi nuovo.

    Inutile che la cornice sia bellissima se il quadro è brutto, no? Proviamo allora ad analizzare assieme il gioco vero e proprio. Prima cosa le ambientazioni: sia i palazzetti che gli ambienti in esterno sono realizzati con molta cura; non mi è dato di sapere se ricalcano fedelmente o meno gli ambienti originali ma sono comunque molto ben dettaglieti ed animati. Fa sempre piacere vedere il riflesso dei riflettori calcolato in tempo reale sul parquet, così come “ci piacciono non poco” i messaggi che scorrono sui tabelloni luminosi piuttosto che i secondi che rimangono per tirare tutto visibile in tempo reale durante la partita. E’ piacevole vedere come le animazioni degli spettatori sia abbastanza varie, così come la presenza delle ragazze pon pon ai margini del campo di gioco. Tutto questo, più che durante il gioco, risulta molto godibile nei frequenti replay che intervallano le varie azioni di gioco. Anche la frequenza dei replay (mitico il logo ESPN, che appare prima e dopo ogni sequenza animata) è personalizzabile nella infinita schiera delle opzioni, così come cosa vedere in questi intermezzi. La cura rivolta da Sega a questi dettagli si nota clamorosamente nella possibilità di decidere (giocando ovviamente all’aperto) quale tipo di clima trovare: è simulata perfino la pioggia realizzata con grande cura!
    Gli omini sono realizzati con una buona cura: non siamo a livelli maniacali ma i loro movimenti sono coerenti, le texture precise sopra i poligoni e quest’ultimi ben uniti tra loro. Posseggono un numero davvero impressionante di animazioni riprese da modelli reali sia per quanto riguarda i movimenti “canonici” sia per quello che concerne lo spettacolo di schiacciate aeree o quant’altro. L’unica cosa che stona un po’ è il movimento degli omini sopra il parquet, soprattutto se si utilizzano inquadrature un po’ particolare. Certe volte infatti, si ha la spiacevole sensazione che stiano più pattinando che correndo anche se questo essendo solo accennato non disturba più di tanto. Quello che invece mi ha turbato non poco è una gestione non perfetta dei movimenti associati ai pulsanti del controller. Tanto per farvi un esempio, in fase difensiva è possibile cercare di strappare la palla al giocatore avversario. Se premete ripetutamente il tasto associato a questa mossa, si nota come l’omino cominci uno strampalato balletto ripetendo all’infinito il movimento. Le possibilità di tiro, passaggio, accelerata ed ogni altro genere di “finte” sull’avversario sono gestire in modo davvero convincente dall’ottimo controller Sony. A dire il vero si poteva spendere qualche riga di codice in più per la gestione della vibrazione, feature per altro disattivata di default nel gioco, e che si fa sentire poco nel gioco.
    Le possibilità di movimento sono comunque molto buone: sono state simulate davvero bene schiacciate, passaggi dal dietro, finte e quanto altro: risulta un po’ ostico all’inizio difendere, in quando si deve fare l’abitudine alla gestione dell’IA degli avversari. Per quanto realizzata abbastanza bene (gli omini tendono a comportarsi in modo sufficientemente vario) purtroppo con la presenza di alcuni pattern. E’ infatti possibile strappare la palla all’avversario mente questo avanza in fase offensiva nella sua metà campo con una straordinaria percentuale di riuscita, così come se si impedisce il tiro all’avversario, questo avrà una probabilità di “mettere i tiro da tre” allo scadere dei suoi secondi con una facilità alle volte sorprendente.
    Altra cosa molto gradita è la possibilità di gestire in modo del tutto nostro la telecamera durante il gioco. Si deve dare atto a Sega di aver fatto un buon lavoro col motore poligonale che sta dietro a Nba 2K3, non è da tutti poter permettere al giocatore di scegliere tra una telecamera isometrica e una laterale. Tra le due (quella isometrica è tipo i primi FIFA per intenderci) esiste una differenza di gestione delle figure nello spazio immensa: quello che non mi è piaciuto affatto, è la decisione da parte di Sega di includere uno sgradevole “effetto matrix” quando la telecamera deve girare tra un campo e l’altro. Giocando con la isometrica, infatti si ottiene che il giocatore indipendentemente da quale campo occupi, abbia la telecamera sempre dietro. Chiaramente alla fine di una azione, la telecamera deve effettuare una rotazione di 360° per spostarsi nella direzione contraria. Sega ha risolto il problema “immobilizzando” lo schermo durante la rotazione. Considerando che il motore poligonale, durante qualunque fase di gioco non mostra mai cenni di cedimento, non credo che Sega abbia inserito questa “pecca” per mascherare eventuali problemi, fatto sta che fino ad alcuni anni fa, (Playstation per intenderci) i programmatori utilizzavano strumenti come questo, o il fogging (giocate a Silent Hill se non sapete cos’è) per mascherare problemi di bad clipping. Voglio essere chiaro, non credo che questo sia il caso di Nba 2K3, ma i miei ricordi mi portano fin qua…

    C’è altro?

    Nba 2K3 è nella migliore tradizione americana spettacolo anche fuori dal campo: durante il caricamento prima di ogni partita viene fatto un piccolo preambolo sulle squadre, così come tutta la partita risulta essere commentata in modo abbastanza convincente. Anche in questo caso la lingua inglese rischia di tagliare fuori una fetta di giocatori. Durante il gioco esistono dei simpatici siparietti animati come il doppio cinque dato al giocatore che sbaglia un tiro libero. Il gioco permette un’analisi statistica del match molto completa e una gestione della tattica, nonché delle sostituzioni molto accurata. Tirando le somme, si deve riconoscere a Sega di aver creato un gioco che sfiora sotto certi aspetti livelli di eccellenza, ma non privo di pecche.
    Graficamente convincente, dotato di un sonoro e di un commento buoni, ben giocabile e come tutti le simulazioni longevo, Nba 2K3 è un gioco rivolto ad un pubblico amante del basket, oppure a chi cerca una buona simulazione sportiva. Per chi non segue regolarmente il basket in genere può sfruttare il gioco riducendo l’aspetto simulativo per un approccio più “arcade” (cosa per altro settabile tra le molteplici opzioni).
    In generale, evitando di fare una media tra i voti, Nba 2k3 prende senza problemi un 9 + 0,3 ossia un voto eccellente per il gioco ed un piccolo bonus per l’impegno profuso da Sega nella creazione del database giocatori e per l’elevato numero di personalizzazioni effettuabile.

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