Recensione Need for Speed: Hot Pursuit II

Leggi la nostra recensione e le opinioni sul videogioco Need for Speed: Hot Pursuit II - 2034

Need for Speed: Hot Pursuit
Recensione: Xbox 360
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • Wii
  • PS3
  • iPhone
  • Pc
  • Drive to live, live to drive

    Ogni essere umano ha bisogno della sua dose di emozioni forti, brividi, una passione che gli faccia salire l’adrenalina, sentire il cuore che batte a mille e il sangue pulsare vivo e vivace nelle vene. Ognuno cerca queste emozioni in qualcosa di diverso, seguendo i propri gusti e le inclinazioni personali. Uno dei mezzi che permettono di raggiungere certe sensazioni facilmente è senza dubbio la velocità. Tralasciando il non poco importante problema di provare sì il brivido, ma riuscire anche a portare a casa la pelle intatta e non essere arrestati, avete davanti a voi varie possibilità. Potete chiedere a papà di comprarvi per il compleanno una Porche o una Lotus Elise e andare in pista a divertirvi, prendere il vostro pandino, mettervi a correre come degli invasati e affrontare ogni curva con il freno a mano tirato, oppure, e se state leggendo questa recensione è probabile che sia il vostro caso, considerare la non disprezzabile idea di comprarvi un bel videogioco di simulazione di guida. Dando per scontato lo scarto delle due prime possibilità, invece di inserire le chiavi nel cruscotto, poggiamo delicatamente il disco nel lettore del cubetto, scaldiamo il pad, start, si parte…

    Schiacciando a fondo l’acceleratore

    Una delle caratteristiche salienti dei titoli della serie Need for Speed è sempre stata quella di poter guidare macchine da sogno che, non solo non ci potremo mai permettere, ma neanche incroceremmo sulle nostre strade facilmente. E qui, qualunque siano i vostri gusti in fatto di veicoli sportivi, ce n’è davvero per tutti. Più di 20 macchine tra cui scegliere (ventitre per l’esattezza). Qualche esempio? Porche 911 Turbo, BMW M5, Lotus Elise, Jaguar XKR Coupè. Se non fosse abbastanza e preferite qualcosa di più esotico e ancor più potente potreste invece dare un occhiata alla McLaren F1, o la Mercedes CLK GTR, o magari la Dodge Viper GTS. In caso non foste ancora contenti potete sempre puntare su alcuni veicoli di marchi classici come Ferrari, Lamborghini o Aston Martin.
    Con un parco macchine del genere è lecito aspettarsi diverse modalità di gioco per sfruttare appieno tutto quello che è stato messo a disposizione dai programmatori. E il titolo della Electronic Arts sotto questo punto di vista non delude:
    - Hot Pursuit: già dal nome è chiaro che si tratta della modalità “principe” del gioco. Trentatre scenari in cui, oltre a dovervela vedere con gli altri piloti, dovete riuscire a venire a patti con delle pattuglie della polizia che faranno di tutto per fermarvi tagliandovi la strada, tamponandovi da dietro e cercando di buttarvi fuori dal percorso, organizzando dei posti di blocco e altro ancora. Mentre sarete inseguiti apparirà un barra colorata appena sotto lo specchietto. La barra si consumerà con una certa lentezza, e se riuscirete a non farvi fermare prima dai vostri inseguitori, quando giungerà alla fine, sarete salvi. Se invece le forze dell’ordine avranno la meglio e riusciranno in qualche modo a bloccarvi, sarete arrestati. Assisterete a un breve filmato, tecnicamente parlando molto carente, in cui il pilota del vostro veloce mezzo viene inseguito dal classico poliziotto obeso americano. Questo significa, ovviamente, il game over. Se invece arriverete al traguardo sani e salvi e nelle prime tre posizioni, guadagnerete una certa somma che vi permetterà di sbloccare altri percorsi e nuove auto in differenti modalità di gioco.
    - Championship: trentatre scenari anche in questa modalità. La differenza, rispetto alla Hot Pursuit, è una sola ma significativa: la totale assenza della polizia. Quindi una gara diversa dedicata a chi ama la competizione classica senza interferenze solo con altri piloti. Meno arcade e un po’ più tecnica a livello di stile di gioco, fatta apposta per chi vuole affrontare ogni curva al meglio per limare qualche secondo prezioso. Anche qui classificandovi nei primi tre guadagnerete del denaro che vi permetterà di andare avanti nel campionato fino a ottenere il titolo di Campione Mondiale.
    - Single Challange: il bello di questa modalità è che è totalmente personalizzabile sotto ogni aspetto (numero di giri, veicolo, presenza della polizia, ecc.). La “Sfida Singola” prevede diverse sottomodalità: “Single Race” (non sono necessarie spiegazioni), “Be the Cop”: sarete dall’altra parte della barricata e dovrete riuscire a fermare e arrestare i folli piloti. Potrete chiamare in aiuto altre pattuglie e, addirittura, un elicottero. Le altre sottomodalità sono il “Lap Knockout”, in cui al termine di ogni giro verrà eliminato il pilota in ultima posizione, il “Tournament”, dove potrete creare dei tornei totalmente personalizzati, e, infine, il “Free Run”: ideale per prendere confidenza con i tracciati senza polizia e altri concorrenti.
    - Quick Race: è una gara generata dal programma in modo autonomo che deciderà la macchina che guiderete, il numero di giri, la pista, ecc. Ideale per una partitina “al volo” se avete poco tempo.

    Ma come si guidano queste macchine?

    Questo nuovo capitolo della serie Hot Pursuit non si discosta molto dai sui predecessori per l’ approccio e lo stile di gioco. Soprattutto nelle modalità in cui è presente la polizia sarà necessario fare a sportellate con tutti. Ogni tipo di tattica, più o meno scorretta, è concessa. Niente scrupoli quindi: se dovete tagliare la strada a un avversario non serve pensarci due volte. Gli incidenti non lasciano tracce sui vostri veicoli. Solo alcuni frontali, con altri mezzi del traffico o ostacoli a bordo pista, lasciano, talvolta, delle vistose ammaccature ma che misteriosamente scompaiono dopo poco. Ad ogni modo, lo stesso manuale di istruzioni, definisce il gioco un incrocio tra simulazione e arcade. C’è del vero in questo in quanto molte curve vanno affrontate con un po’ di cautela, calibrando la velocità, all’ inizio potreste aver bisogno di un po’ di pratica per capire bene come reagisce la vostra macchina ai movimenti dello stick analogico. Tirare il freno a mano in una curva, oltre che divertente, è spesso anche utile ma dovrete “prenderci un po’ la mano” con il controsterzo perché il veicolo reagisce in maniera abbastanza realistica. Per quello che riguarda il comportamento del sistema di controllo vi sono effettivamente delle differenze tra una macchina e l’altra anche se non sconvolgenti. Quando sarete al volante di un’ auto più lunga e dall’impostazione un po’ meno sportiva si percepirete una maggiore sensazione di “pesantezza” ai movimenti del joypad aumentando così un poco il realismo.
    Passando dai tecnicismi del sistema di controllo ai tecnicismi del motore grafico si inizia, purtroppo, a notare i veri problemi di questo gioco. Le auto sono veramente belle, dettagliate, curate e realistiche con i riflessi sulla carrozzeria, gli interni visibili e il pilota animato. I particolari sono molto curati, e se qualcuno avesse davvero intenzione di comprarsi un’ auto sullo stile di quelle presenti in questo titolo, potrebbe quasi (esagerando un poco) cominciare a fare una cernita preliminare dando un’ occhiata ai modelli del gioco senza andare dal concessionario. Purtroppo non si può dire altrettanto dei paesaggi e delle piste. Se i fondali, il cielo e le nuvole, pur non proprio definiti al massimo, sono piacevoli da guardare e appaiono realistici, altrettanto non si può dire delle texture dei modelli degli ostacoli a bordo pista (rocce e erba in primis): piuttosto povere, poco definite e quasi sempre con un poco piacevole effetto “sfocato”. A volte poi gli scenari sono scarsamente caratterizzati, con profili un po’ troppo squadrati e molti alberi simili a delle semplici sagome di cartone che non aumentano certo la sensazione di realismo. Pur non facendo gridare al miracolo sono invece belli alcuni effetti particellari dell’acqua a bordo pista come alcune cascatelle o geyser.
    Si tratta di difetti abbastanza evidenti ma che comunque potrebbero essere trascurabili (a meno che non siate dei maniaci della grafica perfetta); il vero problema di questo gioco è un altro: il framerate. Per un ironico gioco di parole con il titolo “Need for Speed: Hot Pursuit II” manca di fluidità, la sensazione di velocità è spesso davvero troppo bassa e, a volte, soprattutto nei momenti in cui sono presenti vari veicoli avversari, il framerate rallenta ulteriormente ed evidente qualche scatto di troppo. Non ci troviamo di fronte a qualcosa di ingiocabile, ma è davvero un peccato, dato che in questo modo viene a mancare proprio quella sensazione adrenalinica che serve per rendere grande un gioco di corse e di cui si parlava nell’introduzione.
    Tutti questi problemi potrebbero dipendere dalla natura multipiattaforma del prodotto, e quindi da una mancata ottimizzazione per la versione GC. Forse sarebbe bastata un po’ più di cura e lavoro da parte dei programmatori per renderlo un ottimo videogame. Questo titolo non va affossato ma, tanto meno, merita di essere osannato; vale la pena dargli un’occhiata forse, ma se cercate le sensazioni di Burnout, o riuscite ad attendere un titolo più valido, potrebbe essere una buona idea soprassedere.

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