Recensione Neverwinter Nights2: Mask of the Betrayer

Bentornati nei Forgotten Realms

Recensione Neverwinter Nights2: Mask of the Betrayer
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  • Pc
  • La maschera del traditore

    Neverwinter Nights, nonostante sia giunta solo al secondo titolo, è una saga assai nota: considerata da molti come l'erede spirituale di famosi rpg del passato, Nwn è al momento la miglior esponente degli rpg di stile occidentale basati sul mondo, e le regole, di Dungeons and Dragons, il gioco di ruolo da tavolo.
    Dato che il primo Nwn aveva goduto di ben due espansioni, oltre alle numerose aggiunte da parte degli appassionati, nessuno dubitava che anche il seguito, Neverwinter Nights 2, avrebbe avuto almeno una sua espansione; infatti ecco che, dopo un anno, è stata rilasciata questa espansione: “Mask of the Betrayer” (“maschera del traditore”).

    Percorrendo sentieri (s)conosciuti

    La trama di MotB riprende la storia dove la campagna principale era terminata, poco dopo la sconfitta del nemico finale; il protagonista si risveglia, indebolito e confuso, in una caverna dove incontra una maga rossa che gli chiede di seguirla da una persona nella città vicina, Mulsantir. Uscendo dalla caverna i due vengono minacciati da uno spirito-lupo, che viene però divorato da qualche strana entità nascosta all'interno del protagonista: da lì comincia la nuova avventura, concentrata specialmente sugli spiriti e sull'essere all'interno del giocatore, che si svolgerà non come i precedenti capitoli nella costa della spada ma assai più lontano, nella terra dei Rashemen e nel “piano delle ombre” anche se, in un certo senso, non mancheranno visite ai luoghi della campagna originale e incontri con alcuni dei vecchi compagni d'avventura.
    Essendo un'espansione, e non un seguito, da MotB non ci si può certo aspettare grandi innovazioni nel gameplay che è infatti rimasto sostanzialmente identico: per riassumere il giocatore guida, da una visuale in 3a persona modificabile a piacere, sino a 4 personaggi basati sul mondo medioevale-fantasy di D&D (quindi guerrieri, ladri, maghi e un gran numero di mix e varianti) più eventualmente personaggi temporanei evocati o simili; il rapporto con gli npc (cioè i personaggi non giocanti, le “comparse” dei giochi di ruolo) è estremamente vario, con risposte multiple che possono modificare le azioni da compiere nel gioco e l'allineamento (buono o cattivo, legale o caotico) del personaggio. I combattimenti, in tempo reale, che all'apparenza sono simili a tanti altri rpg nascondono all'interno l'uso delle complesse regole di D&D i cui risultati nelle fasi di attacco e difesa, calcolati nel gioco da tavolo in base ai dadi, sono gestiti dal computer. MotB naturalmente presenta un certo numero di aggiunte rispetto a Nwn2 ma si tratta essenzialmente di elementi tecnici come l'ampliamento ai livelli epici (21+) o l'introduzione di 3 nuove razze e di nuove classi (2 normali e 5 di prestigio), più parecchie nuove magie, capacità e simili: novità che possono entusiasmare l'appassionato ma che, considerata la già eccezzionale varietà offerta nel gioco base, lasceranno indifferente il giocatore casuale. Modifiche piccole ma significative si riscontrano nel sistema di gestione degli incantesimi, leggermente ritoccato, e nel sistema del riposo sul campo (tradizionale sistema di cura e recuepro degli incantesimi tra le battaglie) che ora dura 8 ore-gioco e prevede la possibilità di essere sorpresi e attaccati dai nemici prima della guarigione: un'innovazione discutibile sia per la frustrazione derivante dall'affrontare uno scontro imprevisto quando, magari, già si era in punto di morte sia perchè in missioni in cui la velocità è parte della trama, vedere una scritta che indica il passaggio delle 8 ore rende l'ambiente meno credibile e di conseguenza meno immersivo. E' cambiato anche il sistema di influenza verso i compagni, ora più orientato all'utilità pratica di un buon rapporto o ai rischi di uno pessimo: i compagni ora possono abbandonare spontaneamente il party se non vi è sintonia con il protagonista, e si ha solo una chance di trattenerli prima della separazione. Và segnalato come, purtroppo, sono semi scomparsi i rapporti TRA i compagni che pure erano stati una bella innovazione di Nwn2, tanto che ora gli alleati sembrano quasi viaggiare soli con il giocatore anche se il gruppo è di 4 persone. Vera innovazione in Motb è la barra dello spirito, collegata all'essere che dimora nel protagonista e al suo desiderio di nutrirsi: la necesità di soddisfare questa entità tocca sia il ritmo del gioco che le scelte di comportamento e allineamento; pur non potendo scendere nei dettagli si può anticipare che il gioco offre vari modi di accontentare, temporaneamente, il proprio parassita: modi che ovviamente variano a seconda dell'orientamento preferito (essere "buoni" o "cattivi"). Una piccola nota la merita anche la nuova modalità per incantare gli oggetti, attività non più affidata ai tavoli da lavoro ma a oggetti speciali, le “sacche dell'incantatore”, che alcuni personaggi portano con sé.
    MotB si presenta ufficialmente come un titolo indipendente dal gioco base, aperto anche ai nuovi giocatori: se la prima affermazione è esatta, la seconda è abbastanza discutibile; è possibile iniziare la nuova campagna senza ripetere quella base, ed è vero che oltre a poter importare il proprio personaggio dai salvataggi di Nwn2 si può sia selezionarne uno proposto dal gioco sia realizzarne uno da zero (attraverso il tradizionale e completissimo sistema di creazione, che spazia dalle capacità come personaggio ai suoi tratti fisici e morali) il quale verrà portato automaticamente al livello 18, il minimo per l'espansione; tuttavia usare nuovi personaggi, e non eroi cresciuti con fatica nel gioco base significa sia dover utilizzare, quasi alla cieca, personaggi in teoria potenti ma sconosciuti sia avere a disposizione come equipaggiamento iniziale solo i mediocri oggetti di partenza offerti dal gioco. Tutto questo renderà l'esperienza, già mediamente più difficile di Nwn2, assai più frustrante: Motb non è quindi comprensivo verso i principianti e se quelli che sceglieranno classi basate sulla magia potranno più o meno cavarsela, magari tenendo la difficoltà al livello medio o basso, chi sceglierà personaggi da guerriero rischia facilmente di morire già nei primi scontri. Colpa di tutto ciò non è tanto nel bilanciamento dei nemici rispetto al proprio livello quanto nell'intelligenza artificiale dei compagni che, se possibile, è addirittura peggiorata: alleati che si fanno distanziare senza motivo, che rimangono inerti o che lanciano magie palesemente inadatte durante le battaglie in corso sono quasi la normalità, non l'eccezzione, e chi non ha la voglia o la preparazione per micro-gestire i singoli membri del party durante il combattimento rischia di finire male. Quanto alla natura dei compagni essi sono nella norma per un gioco basato su D&D, come dire folli per altri rpg: si potrà contare sull'aiuto di maghe rosse calve e tatuate, mezze celestiali con ali e corna, mezzi-strega “goth” con manie da playboy e altri (anche un ex-compagno dalla storia base); sarà di nuovo presente la possibilità di avere un'avventura romantica con un personaggio del sesso opposto (a seconda che il proprio sia maschio o femmina) anche se il modo in cui è stata sviluppata questa opzione sembra un po' malfatto, se paragonato a come era lento il progredire del rapporto romantico nel gioco base. Il gioco presenta anche vari finali differenti, a seconda delle scelte effettuate durante e alla fine del gioco; alcuni di questi sembrano lasciare aperta la porta ad altre, future, espansioni.

    Invecchiare male con l'età...

    Già all'uscita di Nwn2 si erano levate proteste per la pesantezza del motore grafico; critiche però attenuate dal risultato estetico che per l'epoca faceva faville. Dopo un anno, purtroppo, la qualità dello stesso non è cambiata il che significa che la valutazione è complessivamente peggiorata; non che il risultato sullo schermo sia brutto, anzi: chi ha un pc sufficentemente potente godrà di scenari grandiosi. Solo, il risultato è comunque inadatto a quanto ci si può aspettare dalle pretese hardware: il sistema di prova (Amd 3800+, Nvidia 8600gt, 1.25 GB ram) che già aveva mostrato splendidi scorci in altri giochi di ruolo (Oblivion, Two worlds, vari rpg della Bioware) arranca sull'Electron engine di MotB se appena si azzarda (a 1024*768 di risoluzione) a superare il livello medio (texture, ombre ecc) di dettaglio, livello il cui effetto grafico è perdipiù inferiore a quello offerto dai dettagli bassi dei giochi più recenti. Per dirlo in poche parole, dal lato grafico MotB chiede molto e rende poco. Non si vedono neanche particolari innovazioni grafiche in questa espansione, salvo forse qualche effetto di luce in alcune nuove magie; si può essere soddisfatti di quanto si vede entrando nel piano delle ombre (in cui ambienti e personaggi giocano fra il bianco e il nero) dove il contrasto con i colori rende il tutto assai suggestivo; questa però è più un'azzeccata scelta stilistica che una qualità specifica del motore grafico. Per quanto riguarda le visuali, nonostante la presenza di una nuova modalità "rts" aggiunta a quelle tradizionali esse rimangono sostanzialmente migliorabili; "molto" migliorabili, in effetti, in quanto il giocatore è costretto o ad affidarsi alla discutibile qualità della telecamera automatica o a riposizionare semi-costantemente la visuale col tasto centrale del mouse (cosa facile, per fortuna). Anche il sonoro lascia complessivamente insoddisfatti: se la colonna sonora (tutti motivi nuovi) e gli effetti sono all'altezza il doppiaggio in italiano è palesemente eseguito da attori non professionisti, con accenti e toni spesso freddi e inadatti al contesto. Una nota positiva, non sono stati riscontrati: questo forse è dovuto al ritardo della versione italiana rispetto ad altre come quella Usa, uscita qualche mese fà.
    Per quanto riguarda la sua longevità, MotB non dà adito a lamentele: diviso in tre capitoli di durata ragionevole (per un espansione) offre una ventina abbondante di ore di gioco, senza contare le potenzialità che derivano dal poter reiniziare l'avventura effettuando però scelte diverse; giocarlo almeno due volte, una con allineamento buono e una col cattivo, è il minimo per vedere tutto quello che il gioco ha da offrire e i piccoli bivi offerti dalla trama sino ai vari finali. Il multiplayer è tratto di peso dal gioco base, il che offre un certo livello di divertimento extra a chi l'ha apprezzato in Nwn2. Tutto questo, e ciò che si potrà realizzare con il potente editor messo a disposizione dei giocatori, è sicuramente un punto a favore del titolo.

    Neverwinter Nights2: Mask of the Betrayer Neverwinter Nights2: Mask of the BetrayerVersione Analizzata PC“Neverwinter Nights2: Mask of the Betrayer” può contare su un pregio che lo eleva rispetto alla concorrenza: di concorrenti, al momento, non ne ha. Se ci fosse qualche titolo alternativo i difetti di questa espansione brillerebbero più delle poche luci del “piano delle ombre” presente nel gioco; purtroppo, non essendocene, MotB è paragonabile solo al titolo base di cui rappresenta un'accettabile espansione con un gameplay e uno stile grafico consolidato, molti nuovi contenuti (perlopiù tecnici) e una storia magari non brillante ma mediamente originale. Tutto questo lo rende quindi un titolo appetibile per gli appassionati della serie o del mondo D&D, ed anche per coloro che desiderano conoscere il seguito della storia di Nwn2 e il destino dei suoi personaggi. Tutti gli altri purtroppo, quelli che magari arrancavano già in Nwn2 o che erano giunti stanchi alle battute finali, difficilmente troveranno in questa espansione motivi sufficienti per l'acquisto.

    7

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