Atteso per anni dai possessori della console Microsoft e per un decennio circa dagli affezionati del titolo originale, Ninja Gaiden è finalmente tornato in una incarnazione tanto, moderna quanto classica al tempo stesso. Sviluppato dal Team Ninja di Tecmo, a tutti gli effetti il team più rappresentativo della software house giapponese, fin dalla pubblicazione del primo Dead Or Alive; Ninja Gaiden riesce nel difficile intento di presentarsi con una veste innovativa agli occhi dei giocatori più giovani ed al tempo stesso mantenere quella meccanica classica, tanto cara a chi ha apprezzato anni fa i tre titoli originali.
Falco Pellegrino
Da molte ere l'antico clan degli Hayabusa custodisce la potente e malvagia spada del drago nero; si narra che sia stata scolpita dalle ossa di alcuni draghi neri, sconfitti grazie alla leggendaria spada del drago, e che sia in grado di far convergere in chi la impugna l'odio dell'intero genere umano. Per secoli niente e nessuno ha saputo turbare questo equilibrio, così l'attuale custode della famiglia Hayabusa decide di lasciare tutto nelle mani del figlio Ryu e di dedicarsi ad una vita più serena, dedita all'allenamento, sui monti della sua regione. E' un normale giorno di addestramento come tanti altri per Ryu; nei suoi panni ci esercitiamo sfruttando gli ostacoli ambientali, possiamo correre sulle pareti e da lì spiccare dei salti e combinare entrambi le tecniche per raggiungere delle sporgenze elevate, per poi fermarci ad osservare lo splendido panorama di una primavera che volge al termine e colora le morbide colline intorno al nostro villaggio, fin lassù, fino a quel vulcano dalla sommità celata dalle nuvole. Ma accade qualcosa di insolito; dei guerrieri di un clan sconosciuto ci attaccano e non resta che difenderci, mettendo in pratica le nostre letali tecniche di combattimento. Abbiamo a disposizione, per le armi da taglio, un attacco rapido ed uno pesante e la combinazione dei due da vita a numerosissimi attacchi di diversa natura e forza; ma la nostra abilità deriva anche dalla capacità di sfruttare l'ambiente circostante e così, facendo leva degli ostacoli ambientali, è possibile eseguire attacchi ancor più letali. Ben presto verremo accerchiati da numerosi avversari; potremo colpirli a distanza con degli shuriken, ma la nostra capacità di parare o di schivare gli attacchi nemici sarà fondamentale per riuscire a sopravvivere. Proseguendo comunque il nostro allenamento, arriveremo a disputare un incontro col maestro e rivale Murai, ma subito veniamo informati del massiccio attacco al nostro villaggio. Interveniamo immediatamente, ma sarà comunque troppo tardi; tutti i compagni del clan sono stati sterminati barbaramente e non potremo fare nulla per impedire all'essere demoniaco Doku di sottrarci la spada del drago nero. Inizia così l'avventura di Ryu Hayabusa, che mosso dalla sete di vendetta e dalla volontà di recuperare la malefica spada, si spingerà oltre le sue terre, fino all'Asia occidentale nell'oscuro regno di Vigoor e alle rovine di era antica, in un viaggio che vedrà crescere le sue abilità e che porterà alla luce i pericoli che permeano quelle terre e la natura dello stesso impero Vigooriano. Durante il nostro peregrinare avremo modo di affrontare nemici sempre più potenti e dalle diverse abilità e punti di forza; imparare tutte le possibili tecniche con la spada sarà fondamentale. Non sempre però la spada del drago si rivelerà ottimale per liberarci da situazioni di pericolo, soprattutto in presenza di un elevato numero di nemici contemporaneamente; avremo infatti numerose altre armi di cui man mano entreremo in possesso, ad ognuna delle quali è associata un estesa lista di combinazioni e quindi tecniche eseguibili, proprio come nella migliore tradizione beat em up. Avremo inoltre la possibilità di venire in possesso di altri utili oggetti; come alcuni talismani che permettono di recuperare interamente le forze una volta sconfitti, oppure degli elisir per il recupero discreto dell'energia, svariati tipi di bracciali da indossare che garantiscono incrementi di alcune delle nostre caratteristiche ed infine degli item indispensabili per il superamento di alcune situazioni. L'azione di gioco non sarà infatti limitata al solo combattimento contro i nemici, ma, anche se di rado, sarà necessario recuperare degli oggetti, come chiavi o statuette, per poter accedere a sezioni successive dello stage. L'elemento esplorativo è si presente, ma assolutamente in secondo piano nei confronti dell'elemento azione; il più delle volte infatti la ricerca della chiave o dell'oggetto indispensabile, si traduce nel dover trovare il baule che lo contiene o ancora eliminare il nemico che la custodisce e comunque la procedura è sempre palese e ben guidata, evitando così qualunque possibilità di un esplorazione prolungata. Tra gli oggetti ben nascosti all'interno degli stage, avremo modo di recuperare anche delle pergamene che ci permetteranno di apprendere nuovi tipi di attacchi con le armi da taglio e soprattutto le diverse vie per dare sfogo al nostro potente Ki. Si tratta a tutti gli effetti di attacchi magici ad ampio raggio, che fanno uso degli elementi della natura allo scopo di liberarci dei nemici che ci circondano, ma anche di renderci temporaneamente inattaccabili. L'utilizzo di questi attacchi ninpo va ponderato nella frequenza, dal momento che è possibile eseguirne solo in numero limitato e nel tipo, in quanto va tenuto conto del tipo di nemici che si vogliono colpire; se inizialmente avremo a che fare con l'esercito di Vigoor, proseguendo i nostri nemici verranno infatti incarnati da entità demoniache di differente fattezza e resistenza ai vari tipi di attacchi ninpo. Uccidere un nemico, oltre ad incrementare il nostro karma, che a tutti gli effetti rappresenta il punteggio e metro di giudizio del titolo, porterà al rilascio da parte di quest'ultimo di un essenza sotto forma di una sfera colorata. Le essenze rosse, nel momento in cui vengono raccolte, incrementano di un'unità il nostro Ki e quindi il numero di attacchi ninpo che è possibile eseguire, mentre un essenza blu ripristina parzialmente la nostra salute ed infine le essenza gialle, le più frequenti, valgono come valuta di scambio. La particolarità di tutte queste essenze sta nel fatto che la loro dimensione e dunque capacità, varia tenendo conto della forza del nemico e soprattutto del numero di combo eseguite per eliminarlo. Ma le essenze, di qualunque tipo, possono anche essere utilizzate per sferrare un colpo di grande potenza; tramite l'attacco pesante possono essere assorbite tutte le essenze presenti nelle vicinanze e rilasciate sotto forma di un attacco devastante diretto al più vicino avversario, la cui potenza e numero di colpi, varia in dipendenza al numero di essenze assorbite. Come già detto, le essenza gialle vengono utilizzate come valuta di scambio ed esattamente possono essere scambiate presso il negozio del vecchio Muramasa a Tairon, oppure nei pressi delle statue in bronzo che lo ritraggono, presenti su tutto il territorio dell'impero di Vigoor. Oltre a permetterci di acquistare elisir, nuove armi e pergamene ninpo, Muramasa è in grado di migliorare le caratteristiche delle nostre armi, per portarle a livelli superiori, che corrispondono a rinnovati aspetti esteriori e soprattutto, nuove possibili combinazioni e potenti attacchi. Infine il vecchio fabbro è un collezionista di scarabei d'oro e scambierà volentieri i suoi item speciali con tutti quegli che riusciremo a recuperare nei vari stage, riservandoci una sorpresa al ritrovamento di tutti i 50 scarabei presenti nell'avventura.
Forza bruta
Nulla da spartire con Brute Force, se non il concetto che queste parole esprimono; l'aspetto visivo di Ninja Gaiden è infatti la più palese applicazione del concetto di forza bruta. Ogni elemento presente su schermo è modellato facendo un uso a volte spropositato di poligoni, dal protagonista, al più insignificante elemento di contorno dello scenario ed è sorprendente come, nonostante questa immensa mole di geometrie, il tutto si muova ad un frame rate di sessanta semiquadri al secondo, costanti in ogni situazione, fatta eccezione per dei rarissimi casi in cui delle leggere variazioni si manifestano con un lieve tearing. La filosofia della "forza bruta" è stata portata quasi all'estremo, probabilmente anche della potenza di calcolo di xbox, a tal punto che laddove si sarebbe potuto rappresentare un rilievo su una superficie tramite del bump o delle semplici texture, si è preferito modellarla direttamente con dei poligoni, col risultato che le unghie dei personaggi, le più piccole pieghe dei vestiti ed ogni singolo elemento decorativo di questi ultimi è stato modellato con dovizia e generoso uso di poligoni. Nonostante questo abuso, Ninja Gaiden non si priva neppure di mostrare in alcuni casi degli splendidi panorami dalla smisurata estensione visiva, capaci di lasciare increduli anche i più scettici e d'altro canto, in grado di porre un evidente punto di domanda sul reale sfruttamento delle capacità di calcolo di xbox da parte delle altre software house. Le texture che ricoprono le superfici poligonali sono però di qualità incostante, forse proprio in conseguenza del grande lavoro di ottimizzazione fatto dal Team Ninja; i personaggi sono infatti mappati con grande cura e con texture di qualità ottima, mentre gli ambienti presentano mappe di fattura solo buona ed in alcuni casi bassa, forse proprio in conseguenza alla necessità di mantenere un frame rate sempre costante. Ciò che colpisce fortemente in Ninja Gaiden, al pari della decantata mole poligonale, sono le fantastiche e naturali animazioni di cui godono protagonista e nemici, umani o demoniaci che siano. Far eseguire a Ryu le sue evoluzioni ed i suoi attacchi devastanti, non è solo gratificante dal punto di vista prettamente ludico, ma lo è anche dal punto di vista visivo; il protagonista infatti si muove con una naturalezza incredibile che con buona probabilità ha eguali solo nel campo della CG cinematografica. Ottime anche le animazioni degli altri personaggi ed in particolare dei demoni che danno perfettamente l'impressione che si tratti di esseri inumani, velocissimi e furtivi alcuni, potenti e lenti altri. Nulla di particolare sul versante degli fx visivi; l'illuminazione ambientale è diffusa, decisamente semplice e le zone d'ombra sono precalcolate e rappresentate tramite texture, mentre l'environment mapping, raramente applicato su lame ed armature, è precalcolato ed assolutamente parco di dettagli ed infine gli unici effetti di post-produzione presenti, riguardano la scia lasciata dai colpi più potenti di arma da taglio ed un grossolano effetto di blooming ad enfatizzare la luminosità di alcuni elementi nelle cut-scene notturne. Degna di menzione è infine la realizzazione degli specchi d'acqua, secondo il modello di T&L water tanto cara ai tecnici NVidia; questi sono capaci di riflette perfettamente su ogni increspatura l'ambiente sovrastante tramite environment mapping in tempo reale, ma non i personaggi ed in più presentano increspature che risentono in discreta misura del passaggio del protagonista, anche se le suddivisioni geometriche con cui sono rappresentate, non sono molto elevate. Chiudono il quadro dell'aspetto visivo, una pulizia video da primato come Team Ninja ci ha da sempre abituato, assecondata da un ponderato uso di antialias a tutto schermo ed il completo supporto degli schermi wide.
Loop...
La componente audio in Ninja Gaiden, non lascia certamente il segno come quella visiva, ma si comporta egregiamente, non deludendo sotto alcun aspetto. Gli sfx svolgono in maniera più che adeguata il loro dovere, riproducendo impatti, versi e rumori, proprio come sarebbe lecito aspettarsi, soprattutto per quanto concerne gli effetti associati ai colpi scagliati con le armi del protagonista. Più deludenti sono purtroppo le musiche che accompagnano l'avventura di Ryu; nelle fasi più importanti, le melodie si fanno epiche, ma per la durata di buona parte degli stage, le destrezze del protagonista sono sottolineate da musiche composte da brevi motivetti riprodotti in loop, dalla bellezza molto incostante. Inoltre tali sottofondi vengono riprodotti in maniera continua, dall'inizio alla fine dello stage, senza mai variare dinamicamente nei combattimenti o nelle brevi fasi esplorative. Come da norma, è supportato pienamente l'audio multicanale 5.1, anche se a giovarne sono principalmente gli sfx associati ai nemici ed ai colpi sferrati e non tanto agli effetti ambientali.
C’è chi può...
Proprio come il filmato che presenta il loro logo, Team Ninja si erge dal mare di software house in balia della tempesta del marketing, freneticamente intente a rimodellarsi di volta in volta ai gusti del mercato. Team Ninja, dall'alto del loro isolato e sereno promontorio, si concede l'azzardo di andare contro tendenza, dotando Ninja Gaiden di meccaniche e concetti fortemente legati a quelli che erano gli standard videoludici degli anni passati. Un mondo di gioco diviso in stage, una trama poco approfondita, nemici potenti ed astuti, molteplici boss per ogni stage, capaci ognuno di sottrarre anche fino a circa l'80% di vita con un solo attacco ed un sistema di salvataggio a checkpoint, che spesso risultano troppo pochi e troppo distanti tra di loro o dai momenti più cruciali. A questo si aggiunge una difficoltà più elevata della media già dal primo stage, l'impossibilità di raggirare i nemici tenendoli in target e di portare con se più di un tot numero di elisir ed armi da lancio. Ma proprio come nei classici, anche in Ninja Gaiden il giocatore più dedito alla pratica e più paziente, sa esaltarsi come in pochi altri titoli. Pur trattandosi di una meccanica semplice infatti, la moltitudine di combinazioni ed acrobazie possibili e la necessità di imparare alla perfezione come e quando schivare gli attacchi nemici, rendono necessaria una costante e paziente pratica. La capacità di mettere chiaramente in evidenza l'esperienza e di esaltare le tecniche più studiate, piuttosto che l'approccio casuale, è sinonimo di un sistema di gioco ottimamente realizzato e bilanciato; ciò appare improvvisamente palese, una volta guadagnata una certa pratica, facendo sembrare tutto più facile ed in un certo senso, logico. Anche l'aspetto visivo riprende questa filosofia, con tecniche di visualizzazione che estremizzano il concetto di grafica della scorsa generazione e che sfiorano appena quella attuale. Ninja Gaiden stupisce fondamentalmente per la grande mole di poligoni che sa muovere e non certo per particolari effetti visivi, dal momento che, fatta eccezione per del raro blooming e per la realizzazione degli specchi d'acqua, davvero non è stato utilizzato nessun effetto di questa generazione e soprattutto nessun effetto che metta in mostra le capacità di xbox nel campo degli shared e del multitexturing. La necessità di acquisire una certa pratica, gioca inoltre a favore della longevità, arricchita ulteriormente da i differenti livelli di difficoltà e dalla ricerca dei 50 scarabei d'oro, necessari sia per ottenere tutte le armi ed oggetti, sia per sbloccare il primo originale ninja gaiden, nella veste della conversione per snes ed aprire cosi le porte alla possibilità di ottenere anche i successivi due capitoli. Ninja Gaiden sfrutta inoltre il servizio xbox Live! sia attraverso la modalità Master Tournament, sia per quanto riguarda il download content, che già tutti gli iscritti al servizio Live! avranno avuto modo di testare, grazie al gratuito Hurricane Pack, che aggiunge nuovi costumi per Ryu, armi, nemici e la possibilità di controllare direttamente il movimento della telecamera virtuale a 360°. Infine, riprendendo lo slogan inventato da Konami per Metal Gear Solid The Twin Snakes, si potrebbe definire Ninja Gaiden semplicemente come "Next Generation Classic" e questo, in un panorama di titoli alla perenne ricerca della novità a discapito del bilanciamento di gioco, non è affatto un male.
Recensione Ninja Gaiden second opinion
Leggi la nostra recensione e le opinioni sul videogioco Ninja Gaiden second opinion - 450
Una lunga assenza
Atteso per anni
dai possessori della console Microsoft e per un decennio circa dagli affezionati
del titolo originale, Ninja Gaiden è finalmente tornato in una incarnazione
tanto, moderna quanto classica al tempo stesso.
Sviluppato dal Team Ninja di Tecmo, a tutti gli effetti il team più
rappresentativo della software house giapponese, fin dalla pubblicazione del
primo Dead Or Alive; Ninja Gaiden riesce nel difficile intento di presentarsi
con una veste innovativa agli occhi dei giocatori più giovani ed al tempo stesso
mantenere quella meccanica classica, tanto cara a chi ha apprezzato anni fa i
tre titoli originali.
Falco Pellegrino
Da molte ere l'antico clan degli Hayabusa custodisce la potente e malvagia
spada del drago nero; si narra che sia stata scolpita dalle ossa di alcuni
draghi neri, sconfitti grazie alla leggendaria spada del drago, e che sia in
grado di far convergere in chi la impugna l'odio dell'intero genere umano.
Per secoli niente e nessuno ha saputo turbare questo equilibrio, così l'attuale
custode della famiglia Hayabusa decide di lasciare tutto nelle mani del figlio
Ryu e di dedicarsi ad una vita più serena, dedita all'allenamento, sui monti
della sua regione.
E' un normale giorno di addestramento come tanti altri per Ryu; nei suoi panni
ci esercitiamo sfruttando gli ostacoli ambientali, possiamo correre sulle pareti
e da lì spiccare dei salti e combinare entrambi le tecniche per raggiungere
delle sporgenze elevate, per poi fermarci ad osservare lo splendido panorama di
una primavera che volge al termine e colora le morbide colline intorno al nostro
villaggio, fin lassù, fino a quel vulcano dalla sommità celata dalle nuvole.
Ma accade qualcosa di insolito; dei guerrieri di un clan sconosciuto ci
attaccano e non resta che difenderci, mettendo in pratica le nostre letali
tecniche di combattimento.
Abbiamo a disposizione, per le armi da taglio, un attacco rapido ed uno pesante
e la combinazione dei due da vita a numerosissimi attacchi di diversa natura e
forza; ma la nostra abilità deriva anche dalla capacità di sfruttare l'ambiente
circostante e così, facendo leva degli ostacoli ambientali, è possibile eseguire
attacchi ancor più letali.
Ben presto verremo accerchiati da numerosi avversari; potremo colpirli a
distanza con degli shuriken, ma la nostra capacità di parare o di schivare gli
attacchi nemici sarà fondamentale per riuscire a sopravvivere.
Proseguendo comunque il nostro allenamento, arriveremo a disputare un incontro
col maestro e rivale Murai, ma subito veniamo informati del massiccio attacco al
nostro villaggio.
Interveniamo immediatamente, ma sarà comunque troppo tardi; tutti i compagni del
clan sono stati sterminati barbaramente e non potremo fare nulla per impedire
all'essere demoniaco Doku di sottrarci la spada del drago nero.
Inizia così l'avventura di Ryu Hayabusa, che mosso dalla sete di vendetta e
dalla volontà di recuperare la malefica spada, si spingerà oltre le sue terre,
fino all'Asia occidentale nell'oscuro regno di Vigoor e alle rovine di era
antica, in un viaggio che vedrà crescere le sue abilità e che porterà alla luce
i pericoli che permeano quelle terre e la natura dello stesso impero Vigooriano.
Durante il nostro peregrinare avremo modo di affrontare nemici sempre più
potenti e dalle diverse abilità e punti di forza; imparare tutte le possibili
tecniche con la spada sarà fondamentale.
Non sempre però la spada del drago si rivelerà ottimale per liberarci da
situazioni di pericolo, soprattutto in presenza di un elevato numero di nemici
contemporaneamente; avremo infatti numerose altre armi di cui man mano entreremo
in possesso, ad ognuna delle quali è associata un estesa lista di combinazioni e
quindi tecniche eseguibili, proprio come nella migliore tradizione beat em up.
Avremo inoltre la possibilità di venire in possesso di altri utili oggetti; come
alcuni talismani che permettono di recuperare interamente le forze una volta
sconfitti, oppure degli elisir per il recupero discreto dell'energia, svariati
tipi di bracciali da indossare che garantiscono incrementi di alcune delle
nostre caratteristiche ed infine degli item indispensabili per il superamento di
alcune situazioni.
L'azione di gioco non sarà infatti limitata al solo combattimento contro i
nemici, ma, anche se di rado, sarà necessario recuperare degli oggetti, come
chiavi o statuette, per poter accedere a sezioni successive dello stage.
L'elemento esplorativo è si presente, ma assolutamente in secondo piano nei
confronti dell'elemento azione; il più delle volte infatti la ricerca della
chiave o dell'oggetto indispensabile, si traduce nel dover trovare il baule che
lo contiene o ancora eliminare il nemico che la custodisce e comunque la
procedura è sempre palese e ben guidata, evitando così qualunque possibilità di
un esplorazione prolungata.
Tra gli oggetti ben nascosti all'interno degli stage, avremo modo di recuperare
anche delle pergamene che ci permetteranno di apprendere nuovi tipi di attacchi
con le armi da taglio e soprattutto le diverse vie per dare sfogo al nostro
potente Ki.
Si tratta a tutti gli effetti di attacchi magici ad ampio raggio, che fanno uso
degli elementi della natura allo scopo di liberarci dei nemici che ci
circondano, ma anche di renderci temporaneamente inattaccabili.
L'utilizzo di questi attacchi ninpo va ponderato nella frequenza, dal momento
che è possibile eseguirne solo in numero limitato e nel tipo, in quanto va
tenuto conto del tipo di nemici che si vogliono colpire; se inizialmente avremo
a che fare con l'esercito di Vigoor, proseguendo i nostri nemici verranno
infatti incarnati da entità demoniache di differente fattezza e resistenza ai
vari tipi di attacchi ninpo.
Uccidere un nemico, oltre ad incrementare il nostro karma, che a tutti gli
effetti rappresenta il punteggio e metro di giudizio del titolo, porterà al
rilascio da parte di quest'ultimo di un essenza sotto forma di una sfera
colorata.
Le essenze rosse, nel momento in cui vengono raccolte, incrementano di un'unità
il nostro Ki e quindi il numero di attacchi ninpo che è possibile eseguire,
mentre un essenza blu ripristina parzialmente la nostra salute ed infine le
essenza gialle, le più frequenti, valgono come valuta di scambio.
La particolarità di tutte queste essenze sta nel fatto che la loro dimensione e
dunque capacità, varia tenendo conto della forza del nemico e soprattutto del
numero di combo eseguite per eliminarlo.
Ma le essenze, di qualunque tipo, possono anche essere utilizzate per sferrare
un colpo di grande potenza; tramite l'attacco pesante possono essere assorbite
tutte le essenze presenti nelle vicinanze e rilasciate sotto forma di un attacco
devastante diretto al più vicino avversario, la cui potenza e numero di colpi,
varia in dipendenza al numero di essenze assorbite.
Come già detto, le essenza gialle vengono utilizzate come valuta di scambio ed
esattamente possono essere scambiate presso il negozio del vecchio Muramasa a
Tairon, oppure nei pressi delle statue in bronzo che lo ritraggono, presenti su
tutto il territorio dell'impero di Vigoor.
Oltre a permetterci di acquistare elisir, nuove armi e pergamene ninpo, Muramasa
è in grado di migliorare le caratteristiche delle nostre armi, per portarle a
livelli superiori, che corrispondono a rinnovati aspetti esteriori e
soprattutto, nuove possibili combinazioni e potenti attacchi.
Infine il vecchio fabbro è un collezionista di scarabei d'oro e scambierà
volentieri i suoi item speciali con tutti quegli che riusciremo a recuperare nei
vari stage, riservandoci una sorpresa al ritrovamento di tutti i 50 scarabei
presenti nell'avventura.
Forza
Nulla da spartire con Brute Force, se non il concetto che queste parolebruta
esprimono; l'aspetto visivo di Ninja Gaiden è infatti la più palese
applicazione del concetto di forza bruta.
Ogni elemento presente su schermo è modellato facendo un uso a volte
spropositato di poligoni, dal protagonista, al più insignificante elemento di
contorno dello scenario ed è sorprendente come, nonostante questa immensa mole
di geometrie, il tutto si muova ad un frame rate di sessanta semiquadri al
secondo, costanti in ogni situazione, fatta eccezione per dei rarissimi casi in
cui delle leggere variazioni si manifestano con un lieve tearing.
La filosofia della "forza bruta" è stata portata quasi all'estremo,
probabilmente anche della potenza di calcolo di xbox, a tal punto che laddove si
sarebbe potuto rappresentare un rilievo su una superficie tramite del bump o
delle semplici texture, si è preferito modellarla direttamente con dei poligoni,
col risultato che le unghie dei personaggi, le più piccole pieghe dei vestiti ed
ogni singolo elemento decorativo di questi ultimi è stato modellato con dovizia
e generoso uso di poligoni.
Nonostante questo abuso, Ninja Gaiden non si priva neppure di mostrare in alcuni
casi degli splendidi panorami dalla smisurata estensione visiva, capaci di
lasciare increduli anche i più scettici e d'altro canto, in grado di porre un
evidente punto di domanda sul reale sfruttamento delle capacità di calcolo di
xbox da parte delle altre software house.
Le texture che ricoprono le superfici poligonali sono però di qualità
incostante, forse proprio in conseguenza del grande lavoro di ottimizzazione
fatto dal Team Ninja; i personaggi sono infatti mappati con grande cura e con
texture di qualità ottima, mentre gli ambienti presentano mappe di fattura solo
buona ed in alcuni casi bassa, forse proprio in conseguenza alla necessità di
mantenere un frame rate sempre costante.
Ciò che colpisce fortemente in Ninja Gaiden, al pari della decantata mole
poligonale, sono le fantastiche e naturali animazioni di cui godono protagonista
e nemici, umani o demoniaci che siano.
Far eseguire a Ryu le sue evoluzioni ed i suoi attacchi devastanti, non è solo
gratificante dal punto di vista prettamente ludico, ma lo è anche dal punto di
vista visivo; il protagonista infatti si muove con una naturalezza incredibile
che con buona probabilità ha eguali solo nel campo della CG cinematografica.
Ottime anche le animazioni degli altri personaggi ed in particolare dei demoni
che danno perfettamente l'impressione che si tratti di esseri inumani,
velocissimi e furtivi alcuni, potenti e lenti altri.
Nulla di particolare sul versante degli fx visivi; l'illuminazione ambientale è
diffusa, decisamente semplice e le zone d'ombra sono precalcolate e
rappresentate tramite texture, mentre l'environment mapping, raramente
applicato su lame ed armature, è precalcolato ed assolutamente parco di dettagli
ed infine gli unici effetti di post-produzione presenti, riguardano la scia
lasciata dai colpi più potenti di arma da taglio ed un grossolano effetto di
blooming ad enfatizzare la luminosità di alcuni elementi nelle cut-scene
notturne.
Degna di menzione è infine la realizzazione degli specchi d'acqua, secondo il
modello di T&L water tanto cara ai tecnici NVidia; questi sono capaci di
riflette perfettamente su ogni increspatura l'ambiente sovrastante tramite
environment mapping in tempo reale, ma non i personaggi ed in più presentano
increspature che risentono in discreta misura del passaggio del protagonista,
anche se le suddivisioni geometriche con cui sono rappresentate, non sono molto
elevate.
Chiudono il quadro dell'aspetto visivo, una pulizia video da primato come Team
Ninja ci ha da sempre abituato, assecondata da un ponderato uso di antialias a
tutto schermo ed il completo supporto degli schermi wide.
Loop...
La componente audio in Ninja Gaiden, non lascia certamente il segno come
quella visiva, ma si comporta egregiamente, non deludendo sotto alcun aspetto.
Gli sfx svolgono in maniera più che adeguata il loro dovere, riproducendo
impatti, versi e rumori, proprio come sarebbe lecito aspettarsi, soprattutto per
quanto concerne gli effetti associati ai colpi scagliati con le armi del
protagonista.
Più deludenti sono purtroppo le musiche che accompagnano l'avventura di Ryu;
nelle fasi più importanti, le melodie si fanno epiche, ma per la durata di buona
parte degli stage, le destrezze del protagonista sono sottolineate da musiche
composte da brevi motivetti riprodotti in loop, dalla bellezza molto incostante.
Inoltre tali sottofondi vengono riprodotti in maniera continua, dall'inizio
alla fine dello stage, senza mai variare dinamicamente nei combattimenti o nelle
brevi fasi esplorative.
Come da norma, è supportato pienamente l'audio multicanale 5.1, anche se a
giovarne sono principalmente gli sfx associati ai nemici ed ai colpi sferrati e
non tanto agli effetti ambientali.
C’è chi può...
Proprio come il filmato che presenta il loro logo, Team Ninja si erge dal
mare di software house in balia della tempesta del marketing, freneticamente
intente a rimodellarsi di volta in volta ai gusti del mercato.
Team Ninja, dall'alto del loro isolato e sereno promontorio, si concede
l'azzardo di andare contro tendenza, dotando Ninja Gaiden di meccaniche e
concetti fortemente legati a quelli che erano gli standard videoludici degli
anni passati.
Un mondo di gioco diviso in stage, una trama poco approfondita, nemici potenti
ed astuti, molteplici boss per ogni stage, capaci ognuno di sottrarre anche fino
a circa l'80% di vita con un solo attacco ed un sistema di salvataggio a
checkpoint, che spesso risultano troppo pochi e troppo distanti tra di loro o
dai momenti più cruciali.
A questo si aggiunge una difficoltà più elevata della media già dal primo stage,
l'impossibilità di raggirare i nemici tenendoli in target e di portare con se
più di un tot numero di elisir ed armi da lancio.
Ma proprio come nei classici, anche in Ninja Gaiden il giocatore più dedito alla
pratica e più paziente, sa esaltarsi come in pochi altri titoli.
Pur trattandosi di una meccanica semplice infatti, la moltitudine di
combinazioni ed acrobazie possibili e la necessità di imparare alla perfezione
come e quando schivare gli attacchi nemici, rendono necessaria una costante e
paziente pratica.
La capacità di mettere chiaramente in evidenza l'esperienza e di esaltare le
tecniche più studiate, piuttosto che l'approccio casuale, è sinonimo di un
sistema di gioco ottimamente realizzato e bilanciato; ciò appare improvvisamente
palese, una volta guadagnata una certa pratica, facendo sembrare tutto più
facile ed in un certo senso, logico.
Anche l'aspetto visivo riprende questa filosofia, con tecniche di
visualizzazione che estremizzano il concetto di grafica della scorsa generazione
e che sfiorano appena quella attuale.
Ninja Gaiden stupisce fondamentalmente per la grande mole di poligoni che sa
muovere e non certo per particolari effetti visivi, dal momento che, fatta
eccezione per del raro blooming e per la realizzazione degli specchi d'acqua,
davvero non è stato utilizzato nessun effetto di questa generazione e
soprattutto nessun effetto che metta in mostra le capacità di xbox nel campo
degli shared e del multitexturing.
La necessità di acquisire una certa pratica, gioca inoltre a favore della
longevità, arricchita ulteriormente da i differenti livelli di difficoltà e
dalla ricerca dei 50 scarabei d'oro, necessari sia per ottenere tutte le armi
ed oggetti, sia per sbloccare il primo originale ninja gaiden, nella veste della
conversione per snes ed aprire cosi le porte alla possibilità di ottenere anche
i successivi due capitoli.
Ninja Gaiden sfrutta inoltre il servizio xbox Live! sia attraverso la modalità
Master Tournament, sia per quanto riguarda il download content, che già tutti
gli iscritti al servizio Live! avranno avuto modo di testare, grazie al gratuito
Hurricane Pack, che aggiunge nuovi costumi per Ryu, armi, nemici e la
possibilità di controllare direttamente il movimento della telecamera virtuale a
360°.
Infine, riprendendo lo slogan inventato da Konami per Metal Gear Solid The Twin
Snakes, si potrebbe definire Ninja Gaiden semplicemente come "Next Generation
Classic" e questo, in un panorama di titoli alla perenne ricerca della novità a
discapito del bilanciamento di gioco, non è affatto un male.
Quanto attendi: Ninja Gaiden
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