Recensione Ninja Gaiden second opinion

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Recensione Ninja Gaiden second opinion
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox
  • Una lunga assenza

    Atteso per anni
    dai possessori della console Microsoft e per un decennio circa dagli affezionati
    del titolo originale, Ninja Gaiden è finalmente tornato in una incarnazione
    tanto, moderna quanto classica al tempo stesso.
    Sviluppato dal Team Ninja di Tecmo, a tutti gli effetti il team più
    rappresentativo della software house giapponese, fin dalla pubblicazione del
    primo Dead Or Alive; Ninja Gaiden riesce nel difficile intento di presentarsi
    con una veste innovativa agli occhi dei giocatori più giovani ed al tempo stesso
    mantenere quella meccanica classica, tanto cara a chi ha apprezzato anni fa i
    tre titoli originali.

    Falco Pellegrino

    Da molte ere l'antico clan degli Hayabusa custodisce la potente e malvagia
    spada del drago nero; si narra che sia stata scolpita dalle ossa di alcuni
    draghi neri, sconfitti grazie alla leggendaria spada del drago, e che sia in
    grado di far convergere in chi la impugna l'odio dell'intero genere umano.
    Per secoli niente e nessuno ha saputo turbare questo equilibrio, così l'attuale
    custode della famiglia Hayabusa decide di lasciare tutto nelle mani del figlio
    Ryu e di dedicarsi ad una vita più serena, dedita all'allenamento, sui monti
    della sua regione.
    E' un normale giorno di addestramento come tanti altri per Ryu; nei suoi panni
    ci esercitiamo sfruttando gli ostacoli ambientali, possiamo correre sulle pareti
    e da lì spiccare dei salti e combinare entrambi le tecniche per raggiungere
    delle sporgenze elevate, per poi fermarci ad osservare lo splendido panorama di
    una primavera che volge al termine e colora le morbide colline intorno al nostro
    villaggio, fin lassù, fino a quel vulcano dalla sommità celata dalle nuvole.
    Ma accade qualcosa di insolito; dei guerrieri di un clan sconosciuto ci
    attaccano e non resta che difenderci, mettendo in pratica le nostre letali
    tecniche di combattimento.
    Abbiamo a disposizione, per le armi da taglio, un attacco rapido ed uno pesante
    e la combinazione dei due da vita a numerosissimi attacchi di diversa natura e
    forza; ma la nostra abilità deriva anche dalla capacità di sfruttare l'ambiente
    circostante e così, facendo leva degli ostacoli ambientali, è possibile eseguire
    attacchi ancor più letali.
    Ben presto verremo accerchiati da numerosi avversari; potremo colpirli a
    distanza con degli shuriken, ma la nostra capacità di parare o di schivare gli
    attacchi nemici sarà fondamentale per riuscire a sopravvivere.
    Proseguendo comunque il nostro allenamento, arriveremo a disputare un incontro
    col maestro e rivale Murai, ma subito veniamo informati del massiccio attacco al
    nostro villaggio.
    Interveniamo immediatamente, ma sarà comunque troppo tardi; tutti i compagni del
    clan sono stati sterminati barbaramente e non potremo fare nulla per impedire
    all'essere demoniaco Doku di sottrarci la spada del drago nero.
    Inizia così l'avventura di Ryu Hayabusa, che mosso dalla sete di vendetta e
    dalla volontà di recuperare la malefica spada, si spingerà oltre le sue terre,
    fino all'Asia occidentale nell'oscuro regno di Vigoor e alle rovine di era
    antica, in un viaggio che vedrà crescere le sue abilità e che porterà alla luce
    i pericoli che permeano quelle terre e la natura dello stesso impero Vigooriano.
    Durante il nostro peregrinare avremo modo di affrontare nemici sempre più
    potenti e dalle diverse abilità e punti di forza; imparare tutte le possibili
    tecniche con la spada sarà fondamentale.
    Non sempre però la spada del drago si rivelerà ottimale per liberarci da
    situazioni di pericolo, soprattutto in presenza di un elevato numero di nemici
    contemporaneamente; avremo infatti numerose altre armi di cui man mano entreremo
    in possesso, ad ognuna delle quali è associata un estesa lista di combinazioni e
    quindi tecniche eseguibili, proprio come nella migliore tradizione beat em up.
    Avremo inoltre la possibilità di venire in possesso di altri utili oggetti; come
    alcuni talismani che permettono di recuperare interamente le forze una volta
    sconfitti, oppure degli elisir per il recupero discreto dell'energia, svariati
    tipi di bracciali da indossare che garantiscono incrementi di alcune delle
    nostre caratteristiche ed infine degli item indispensabili per il superamento di
    alcune situazioni.
    L'azione di gioco non sarà infatti limitata al solo combattimento contro i
    nemici, ma, anche se di rado, sarà necessario recuperare degli oggetti, come
    chiavi o statuette, per poter accedere a sezioni successive dello stage.
    L'elemento esplorativo è si presente, ma assolutamente in secondo piano nei
    confronti dell'elemento azione; il più delle volte infatti la ricerca della
    chiave o dell'oggetto indispensabile, si traduce nel dover trovare il baule che
    lo contiene o ancora eliminare il nemico che la custodisce e comunque la
    procedura è sempre palese e ben guidata, evitando così qualunque possibilità di
    un esplorazione prolungata.
    Tra gli oggetti ben nascosti all'interno degli stage, avremo modo di recuperare
    anche delle pergamene che ci permetteranno di apprendere nuovi tipi di attacchi
    con le armi da taglio e soprattutto le diverse vie per dare sfogo al nostro
    potente Ki.
    Si tratta a tutti gli effetti di attacchi magici ad ampio raggio, che fanno uso
    degli elementi della natura allo scopo di liberarci dei nemici che ci
    circondano, ma anche di renderci temporaneamente inattaccabili.
    L'utilizzo di questi attacchi ninpo va ponderato nella frequenza, dal momento
    che è possibile eseguirne solo in numero limitato e nel tipo, in quanto va
    tenuto conto del tipo di nemici che si vogliono colpire; se inizialmente avremo
    a che fare con l'esercito di Vigoor, proseguendo i nostri nemici verranno
    infatti incarnati da entità demoniache di differente fattezza e resistenza ai
    vari tipi di attacchi ninpo.
    Uccidere un nemico, oltre ad incrementare il nostro karma, che a tutti gli
    effetti rappresenta il punteggio e metro di giudizio del titolo, porterà al
    rilascio da parte di quest'ultimo di un essenza sotto forma di una sfera
    colorata.
    Le essenze rosse, nel momento in cui vengono raccolte, incrementano di un'unità
    il nostro Ki e quindi il numero di attacchi ninpo che è possibile eseguire,
    mentre un essenza blu ripristina parzialmente la nostra salute ed infine le
    essenza gialle, le più frequenti, valgono come valuta di scambio.
    La particolarità di tutte queste essenze sta nel fatto che la loro dimensione e
    dunque capacità, varia tenendo conto della forza del nemico e soprattutto del
    numero di combo eseguite per eliminarlo.
    Ma le essenze, di qualunque tipo, possono anche essere utilizzate per sferrare
    un colpo di grande potenza; tramite l'attacco pesante possono essere assorbite
    tutte le essenze presenti nelle vicinanze e rilasciate sotto forma di un attacco
    devastante diretto al più vicino avversario, la cui potenza e numero di colpi,
    varia in dipendenza al numero di essenze assorbite.
    Come già detto, le essenza gialle vengono utilizzate come valuta di scambio ed
    esattamente possono essere scambiate presso il negozio del vecchio Muramasa a
    Tairon, oppure nei pressi delle statue in bronzo che lo ritraggono, presenti su
    tutto il territorio dell'impero di Vigoor.
    Oltre a permetterci di acquistare elisir, nuove armi e pergamene ninpo, Muramasa
    è in grado di migliorare le caratteristiche delle nostre armi, per portarle a
    livelli superiori, che corrispondono a rinnovati aspetti esteriori e
    soprattutto, nuove possibili combinazioni e potenti attacchi.
    Infine il vecchio fabbro è un collezionista di scarabei d'oro e scambierà
    volentieri i suoi item speciali con tutti quegli che riusciremo a recuperare nei
    vari stage, riservandoci una sorpresa al ritrovamento di tutti i 50 scarabei
    presenti nell'avventura.

    Forza
    bruta

    Nulla da spartire con Brute Force, se non il concetto che queste parole
    esprimono; l'aspetto visivo di Ninja Gaiden è infatti la più palese
    applicazione del concetto di forza bruta.
    Ogni elemento presente su schermo è modellato facendo un uso a volte
    spropositato di poligoni, dal protagonista, al più insignificante elemento di
    contorno dello scenario ed è sorprendente come, nonostante questa immensa mole
    di geometrie, il tutto si muova ad un frame rate di sessanta semiquadri al
    secondo, costanti in ogni situazione, fatta eccezione per dei rarissimi casi in
    cui delle leggere variazioni si manifestano con un lieve tearing.
    La filosofia della "forza bruta" è stata portata quasi all'estremo,
    probabilmente anche della potenza di calcolo di xbox, a tal punto che laddove si
    sarebbe potuto rappresentare un rilievo su una superficie tramite del bump o
    delle semplici texture, si è preferito modellarla direttamente con dei poligoni,
    col risultato che le unghie dei personaggi, le più piccole pieghe dei vestiti ed
    ogni singolo elemento decorativo di questi ultimi è stato modellato con dovizia
    e generoso uso di poligoni.
    Nonostante questo abuso, Ninja Gaiden non si priva neppure di mostrare in alcuni
    casi degli splendidi panorami dalla smisurata estensione visiva, capaci di
    lasciare increduli anche i più scettici e d'altro canto, in grado di porre un
    evidente punto di domanda sul reale sfruttamento delle capacità di calcolo di
    xbox da parte delle altre software house.
    Le texture che ricoprono le superfici poligonali sono però di qualità
    incostante, forse proprio in conseguenza del grande lavoro di ottimizzazione
    fatto dal Team Ninja; i personaggi sono infatti mappati con grande cura e con
    texture di qualità ottima, mentre gli ambienti presentano mappe di fattura solo
    buona ed in alcuni casi bassa, forse proprio in conseguenza alla necessità di
    mantenere un frame rate sempre costante.
    Ciò che colpisce fortemente in Ninja Gaiden, al pari della decantata mole
    poligonale, sono le fantastiche e naturali animazioni di cui godono protagonista
    e nemici, umani o demoniaci che siano.
    Far eseguire a Ryu le sue evoluzioni ed i suoi attacchi devastanti, non è solo
    gratificante dal punto di vista prettamente ludico, ma lo è anche dal punto di
    vista visivo; il protagonista infatti si muove con una naturalezza incredibile
    che con buona probabilità ha eguali solo nel campo della CG cinematografica.
    Ottime anche le animazioni degli altri personaggi ed in particolare dei demoni
    che danno perfettamente l'impressione che si tratti di esseri inumani,
    velocissimi e furtivi alcuni, potenti e lenti altri.
    Nulla di particolare sul versante degli fx visivi; l'illuminazione ambientale è
    diffusa, decisamente semplice e le zone d'ombra sono precalcolate e
    rappresentate tramite texture, mentre l'environment mapping, raramente
    applicato su lame ed armature, è precalcolato ed assolutamente parco di dettagli
    ed infine gli unici effetti di post-produzione presenti, riguardano la scia
    lasciata dai colpi più potenti di arma da taglio ed un grossolano effetto di
    blooming ad enfatizzare la luminosità di alcuni elementi nelle cut-scene
    notturne.
    Degna di menzione è infine la realizzazione degli specchi d'acqua, secondo il
    modello di T&L water tanto cara ai tecnici NVidia; questi sono capaci di
    riflette perfettamente su ogni increspatura l'ambiente sovrastante tramite
    environment mapping in tempo reale, ma non i personaggi ed in più presentano
    increspature che risentono in discreta misura del passaggio del protagonista,
    anche se le suddivisioni geometriche con cui sono rappresentate, non sono molto
    elevate.
    Chiudono il quadro dell'aspetto visivo, una pulizia video da primato come Team
    Ninja ci ha da sempre abituato, assecondata da un ponderato uso di antialias a
    tutto schermo ed il completo supporto degli schermi wide.

    Loop...

    La componente audio in Ninja Gaiden, non lascia certamente il segno come
    quella visiva, ma si comporta egregiamente, non deludendo sotto alcun aspetto.
    Gli sfx svolgono in maniera più che adeguata il loro dovere, riproducendo
    impatti, versi e rumori, proprio come sarebbe lecito aspettarsi, soprattutto per
    quanto concerne gli effetti associati ai colpi scagliati con le armi del
    protagonista.
    Più deludenti sono purtroppo le musiche che accompagnano l'avventura di Ryu;
    nelle fasi più importanti, le melodie si fanno epiche, ma per la durata di buona
    parte degli stage, le destrezze del protagonista sono sottolineate da musiche
    composte da brevi motivetti riprodotti in loop, dalla bellezza molto incostante.
    Inoltre tali sottofondi vengono riprodotti in maniera continua, dall'inizio
    alla fine dello stage, senza mai variare dinamicamente nei combattimenti o nelle
    brevi fasi esplorative.
    Come da norma, è supportato pienamente l'audio multicanale 5.1, anche se a
    giovarne sono principalmente gli sfx associati ai nemici ed ai colpi sferrati e
    non tanto agli effetti ambientali.

    C’è chi può...

    Proprio come il filmato che presenta il loro logo, Team Ninja si erge dal
    mare di software house in balia della tempesta del marketing, freneticamente
    intente a rimodellarsi di volta in volta ai gusti del mercato.
    Team Ninja, dall'alto del loro isolato e sereno promontorio, si concede
    l'azzardo di andare contro tendenza, dotando Ninja Gaiden di meccaniche e
    concetti fortemente legati a quelli che erano gli standard videoludici degli
    anni passati.
    Un mondo di gioco diviso in stage, una trama poco approfondita, nemici potenti
    ed astuti, molteplici boss per ogni stage, capaci ognuno di sottrarre anche fino
    a circa l'80% di vita con un solo attacco ed un sistema di salvataggio a
    checkpoint, che spesso risultano troppo pochi e troppo distanti tra di loro o
    dai momenti più cruciali.
    A questo si aggiunge una difficoltà più elevata della media già dal primo stage,
    l'impossibilità di raggirare i nemici tenendoli in target e di portare con se
    più di un tot numero di elisir ed armi da lancio.
    Ma proprio come nei classici, anche in Ninja Gaiden il giocatore più dedito alla
    pratica e più paziente, sa esaltarsi come in pochi altri titoli.
    Pur trattandosi di una meccanica semplice infatti, la moltitudine di
    combinazioni ed acrobazie possibili e la necessità di imparare alla perfezione
    come e quando schivare gli attacchi nemici, rendono necessaria una costante e
    paziente pratica.
    La capacità di mettere chiaramente in evidenza l'esperienza e di esaltare le
    tecniche più studiate, piuttosto che l'approccio casuale, è sinonimo di un
    sistema di gioco ottimamente realizzato e bilanciato; ciò appare improvvisamente
    palese, una volta guadagnata una certa pratica, facendo sembrare tutto più
    facile ed in un certo senso, logico.
    Anche l'aspetto visivo riprende questa filosofia, con tecniche di
    visualizzazione che estremizzano il concetto di grafica della scorsa generazione
    e che sfiorano appena quella attuale.
    Ninja Gaiden stupisce fondamentalmente per la grande mole di poligoni che sa
    muovere e non certo per particolari effetti visivi, dal momento che, fatta
    eccezione per del raro blooming e per la realizzazione degli specchi d'acqua,
    davvero non è stato utilizzato nessun effetto di questa generazione e
    soprattutto nessun effetto che metta in mostra le capacità di xbox nel campo
    degli shared e del multitexturing.
    La necessità di acquisire una certa pratica, gioca inoltre a favore della
    longevità, arricchita ulteriormente da i differenti livelli di difficoltà e
    dalla ricerca dei 50 scarabei d'oro, necessari sia per ottenere tutte le armi
    ed oggetti, sia per sbloccare il primo originale ninja gaiden, nella veste della
    conversione per snes ed aprire cosi le porte alla possibilità di ottenere anche
    i successivi due capitoli.
    Ninja Gaiden sfrutta inoltre il servizio xbox Live! sia attraverso la modalità
    Master Tournament, sia per quanto riguarda il download content, che già tutti
    gli iscritti al servizio Live! avranno avuto modo di testare, grazie al gratuito
    Hurricane Pack, che aggiunge nuovi costumi per Ryu, armi, nemici e la
    possibilità di controllare direttamente il movimento della telecamera virtuale a
    360°.
    Infine, riprendendo lo slogan inventato da Konami per Metal Gear Solid The Twin
    Snakes, si potrebbe definire Ninja Gaiden semplicemente come "Next Generation
    Classic" e questo, in un panorama di titoli alla perenne ricerca della novità a
    discapito del bilanciamento di gioco, non è affatto un male.

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