Recensione Ninja Gaiden Sigma 2

Tutte le aggiunte della versione PS3

Recensione Ninja Gaiden Sigma 2
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  • PS3
  • Il mercato delle console è un microcosmo spietato. Le grandi case come Sony e Microsoft sono costrette a sfidarsi a colpi di esclusive, per avere la meglio sul diretto concorrente. In questa generazione, Playstation3 ha perso moltissimi titoli "only for"(anche se i team interni hanno posto prontamente rimedio), ma lentamente, dopo i primi due anni di vita, il marchio sta recuperando alcuni brand davvero importanti. E' questo il caso di Ninja Gaiden, che giunge in una riedizione esclusiva su Ps3, un anno dopo la sua commercializzazione sull'ammiraglia di casa Microsoft. Sigma 2 è dunque una versione rivista e corretta del titolo Tecmo, con nuove ed importanti implementazioni; insomma una vera chicca per gli appassionati dell'azione esagerata.

    Un pizzico di femminilità

    Trattandosi di una riedizione, non c'è nessuna novità di rilievo da segnalare riguardo al comparto narrativo. La trama di fondo è la stessa del titolo edito per X360, traballante e pretestuosa come allora, seppur veicolata da Cut Scene comunque spettacolari, soprattutto per i pregi di un Art design innegabilmente fascinoso. Rimandiamo ovviamente alla recensione completa per qualsiasi considerazione più approfondita, cercando di analizzare in questa sede le novità di rilievo di Sigma. Consistente aggiunta sul versante del gameplay è infatti quella di tre nuovi personaggi giocabili. A nostra disposizione non ci sarà solo il fido Ryu Hayabusa, vera e propria colonna portante di questa serie, ma anche tra donzelle prosperose che incanteranno gli occhi del pubblico maschile. Le tre nuove co-protagoniste sono Rachel (e fin qui nulla di inaspettato), Ayane (direttamente da DOA!) e Momiji, la splendida sacerdotessa custode del clan del drago comparsa solo nello spin-off della serie per NDS. Belle, prosperose, scollate (e scosciate) queste nuove eroine non incrementeranno solo il rooster dei personaggi, ma introdurranno nuovi -inediti- capitoli nell'avventura e -addirittura- nuovi nemici disegnati appositamente per l'occasione. Le vicende raccontate nei capitoli extra, ovviamente, non influiranno comunque sulla narrazione principale. Confermiamo quindi un plot non propriamente "d'autore", abbastanza caotico, poco lineare e ancor più frammentato proprio per l'introduzione di nuovi capitoli paralleli. Il tutto ammantato dall'alone kistch ed eccessivo a cui il Team Ninja ci ha abituati.

    Due è meglio di uno

    Il Gameplay è rimasto sostanzialmente invariato rispetto al titolo edito per la console Microsoft, d'altronde non c'era davvero nessun motivo di cambiare un impianto ludico che ha ricevuto consenso unanime da critica e pubblico. Per migliorare il proprio prodotto, era necessario solo smussare qualche spigolo ed ampliare la gamma di situazioni. L'introduzione di nuovi personaggi offre ovviamente spunti originali per il gameplay: alle centinaia di mosse a nostra disposizione con Ryu Hayabusa, che già garantiscono una varietà ludica e concettuale senza pari, si aggiungono le prospettive belliche femminili. Certo, impersonare Ayane e Momiji non garantisce uno spettro di mosse così ampio come quello di Ryo, dal momento che ogni comprimaria impugna soltanto la propria arma distintiva ed è dotata di un singolo Ninpo. Eppure, l'inserimento di apposite sezioni dedicate alle tre eroine vivacizza la progressione e stuzzica il ritmo di gioco, favorendo un approccio agli scontri comunque peculiare. Ayane, ad esempio, è molto veloce e agile; si muove compiendo pirotecnici salti per lo stage, e combatte con due Katane. E' equipaggiata con un arco e con dei dardi esplosivi, che le permettono di colpire gli avversari dalla distanza, e veicola globalmente un'azione pulita e rapidissima. Momiji combatte invece con la spada Naginata, ed ha movenze e tempistica più simili a quelli di Ryu. Il Character Design distintivo, comunque, la rende piacevolissima da interpretare. La bellissima (e provocante) Rachel predilige, al contrario delle sue colleghe, la forza bruta alla velocità d'esecuzione.
    L'introduzione di questi livelli inediti, in generale, potrebbe incuriosire anche quegli utenti che hanno già affrontato l'avventura di Ryo su Xbox 360, anche se non rappresenta forse il valore aggiunto più consistente dell'offerta di Sigma 2.
    L'introduzione più pregevole è infatti la modalità cooperativa, che ci ha piacevolmente sorpreso nonostante le iniziali reticenze. Quando fu annunciato che le missioni da svolgere in coppia sarebbero state indipendenti dai livelli della main quest, infatti, il co-op mode ci apparve come un'aggiunta posticcia e poco integrata. Si rivela invece piacevole e corposa, grazie alla presenza di una quarantina di stage di difficoltà crescente, di un buon menù di selezione dell'equipaggiamento, e di un netcode stabile quanto mai, che permette lunghe sessioni di gioco scevre da problematiche di sorta. Sfortunatamente manca la possibilità di giocare in coppia sulla stessa console (ma del resto la vivacità dell'azione sarebbe stata troppo castrata da un eventuale Split-Screen), anche se si possono affrontare le arene selezionando una compagna controllata dalla CPU. In questo caso "l'assistente" si comporta in maniera saggia, nonostante qualche avventatezza; resta il fatto che se dovesse cadere anzitempo sotto i colpi avversari, sarebbe comunque possibile rianimarla (come avviene anche nelle partite online, a tutto vantaggio del coinvolgimento).

    Le migliorie apportate al titolo non si fermano. Il team ha "smussato" lo spigoloso livello di difficoltà, per evitare di proporre un'esperienza di gioco tutt'altro che rilassante, ed anzi spesso più irritante del dovuto. I fan della serie possono però stare tranquilli: nonostante il gameplay sia stato addolcito, l'esperienza rimane sempre e comunque ardua ed impegnativa. Ciò che è veramente cambiato è il numero e il posizionamento di checkpoint e item curativi (è vivamente consigliato esplorare a fondo ogni ambiente), mentre le routine comportamentali dei nemici restano più o meno quelle di sempre, ed anzi dimostrano qualche miglioramento. L'IA nemica, infatti, memorizza il nostro stile di combattimento e reagisce di conseguenza, quindi è opportuno variare il più possibile l'impiego di armi e le combo eseguite, ponendo attenzione sulla pluralità dell'approccio.
    Migliorato sotto più punti di vista anche il sistema di telecamere. La regia è stata resa senza alcun dubbio più "intelligente", e la ri-calibrazione della visuale è molto veloce e precisa; ciò aiuta senza alcun dubbio a sbrogliare le situazioni più intricate e caotiche che si presenteranno in battaglia. Niente più muri o oggetti che ostruiscono la visuale quindi, ma un preciso sistema di inquadrature che ci assicura sempre lo scorcio migliore per la battaglia. Tutto il resto del comparto ludico è rimasto pressoché invariato, dalle splendide "finishing move" che si legano fluidamente alle combo eseguite, fino alla presenza di fasi più esplorative. Ricordiamo di nuovo l'indirizzo della nostra review, per chi volesse approfondire.

    Ninja Gaiden come lo conosciamo, non fosse per...

    Sfortunatamente tra tante novità ne troviamo una che segna un passo indietro del franchise, almeno a livello stilistico. In Ninja Gaiden Sigma 2 la violenza è stata notevolmente ridotta, cancellando quasi del tutto la presenza del sangue dalle schermate di gioco. Gli arti mutilati spruzzeranno liquido blu, ed il rosso acceso dei litri di sangue versato dai nemici sarà presente solo sulle nostre armi e in qualche (timida) scia lasciata durante il combattimento. Davvero uno stravolgimento per tutti gli appassionati della serie, abituati in questi anni a livelli di violenza estremi, che garantivano al titolo un carattere decisamente fuori norma. Ma del resto, dopo l'abbandono di Itagaki, era chiaro che la sua personalissima visione, così estrema ed eccessiva, potesse essere in qualche maniera ridimensionata. Per chi non sopporta la censura (ideologica o artistica che sia), questo "downgrade" sarà difficile da metabolizzare, anche se a livello ludico l'assenza del sangue non compromette una giocabilità stellare.

    Tecnicamente

    Dal punto di vista tecnico, Ninja Gaiden Sigma 2 è un titolo eccellente, che mantiene un alto profilo anche ad un anno di distanza dalla sua prima release. Ottime texture, modelli poligonali mozzafiato ed effetti particellari a dir poco spettacolari lasciano sempre di stucco il videogiocatore. Ottimi e dettagliati i nuovi modelli di nemici e comprimari, animati in maniera sopraffina. La possibilità di smuovere i seni delle protagoniste, invece, va citata solo a margine, globalmente ininfluente dal punto di vista della qualità tecnica (ma magari capace di dispensare qualche gioia agli occhi) . La cifra artistica del gioco è sempre di tutto rispetto, e lo si vede anche dal fantastico level design, incredibilmente vario e coinvolgente. Futili i paragoni fra le tra le due versioni: l'ultima release vede qualche miglioramento dal punto di vista della texturizzazione, mentre restano invariati Polygon Count e qualità delle mappe superficiali (che in certi casi cominciano a sentire il peso degli anni). La fluidità dell'azione è garantita, ma anche nella versione Ps3 qualche oscillazione del framerate è ravvisabile nelle parti finali dell'avventura, in cui il numero di nemici è davvero sconvolgente. Buono come sempre l'audio e il doppiaggio, particolarmente d'effetto quello in lingua originale. Di nuovo, nella nostra prima recensione potete trovare analisi più dettagliate.

    Ninja Gaiden Sigma 2 Ninja Gaiden Sigma 2Versione Analizzata PlayStation 3L’arrivo di Ninja Gaiden Sigma 2 sarà salutato da tutti i fan dell’azione con estremo piacere. Chi ha già giocato il prodotto del Team Ninja sulla console Microsoft può decidere in tutta leggerezza di trascurare questa release, anche se i fan più sfegatati non si lasceranno scappare l’occasione di impersonare le sexy co-protagoniste in nuovi livelli di gioco o nelle arene del co-op mode. Al di là delle aggiunte, tuttavia, crediamo che il titolo in oggetto renda più vivace ed appetibile la line up di Ps3, e confermiamo quindi la buonissima impressione avuta al tempo della prima analisi. L’assenza del sangue scalfisce un po’ il carattere e lo stile della saga, ma le novità ripagano abbondantemente di questa mite censura.

    8.5

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