No Man's Sky Beyond: il gioco di Hello Games a piena potenza, anche su PSVR

A tre anni dalla pubblicazione di No Man's Sky, Beyond rappresenta la piena espressione della visione creativa di Hello Games

No Man's Sky Beyond
Recensione: Multi
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Xbox Series X
  • Tre anni fa Sean Murray promise al pubblico un universo procedurale dove perdersi a tempo indeterminato, nell'abbraccio di un titolo in grado di rapire i giocatori e trascinarli in un viaggio verso i confini dello spazio. Malgrado le grandi ambizioni del progetto, Hello Games non riuscì tuttavia a consegnare un titolo all'altezza delle aspettative, scatenando una tempesta di ragionevole malcontento in seno alla community.

    Già pochi mesi dopo, però, l'aggiornamento Foundation divenne il primo atto di un percorso di redenzione entrato di diritto negli annali del videogioco, che di recente è culminato nella pubblicazione di Beyond, l'espansione che rappresenta a tutti gli effetti il coronamento della visione creativa dello studio inglese. Un update imponente, che finalmente fa di No Man's Sky il gioco che avrebbe dovuto essere sin dal day one.

    Verso l'infinito e oltre

    Prima di procedere con l'analisi degli aspetti che rendono l'ultimo aggiornamento una preziosissima aggiunta al titolo modellato da Sean Murray e soci, vale la pena di stabilire subito un punto essenziale: Beyond non trasforma No Man's Sky in un'esperienza radicalmente differente rispetto a quella arrivata sul mercato tre anni fa.

    Questo per sottolineare che il concept centrale del gioco, quel ciclo di raccolta, crafting ed esplorazione che compone le fondamenta ludiche della produzione, è rimasto sostanzialmente inalterato, ed è pertanto improbabile che il titolo riesca ora a conquistare tutti coloro che nel 2016 avevano considerato il gameplay fondamentalmente ripetitivo e pure un po' noioso. Detto questo, però, è difficile non considerare Beyond come la migliore manifestazione delle ambizioni creative di Hello Games, nonché il punto d'ingresso ideale per quei giocatori che, seppur intrigati dalla formula messa a punto dallo sviluppatore, avevano rinviato le loro imprese spaziali a tempi migliori. Tanto per cominciare, Beyond capitalizza molti dei cambiamenti messi in campo con Atlas Rises e Next, offrendo all'utenza galattica una campagna che riduce al minimo il senso di spaesamento provocato dall'approdo nel gigantesco universo di No Man's Sky.

    Le primissime fasi dell'avventura sono infatti concepite come un ampio tutorial che, passo dopo passo, accompagna gli esploratori in un viaggio alla scoperta di tutte le dinamiche chiave del gameplay, fino al primo contatto con una componente multiplayer che non sembra più una propaggine incompleta, ma appare decisamente più integrata nel tessuto dell'esperienza.

    Una volta completata la questline iniziale e guadagnato l'accesso all'Anomalia, una colossale stazione spaziale che potrete "spostare" di sistema in sistema, il nuovo social hub Nexus vi permetterà di interagire con un massimo di 31 altri giocatori, con i quali potrete affrontare missioni cooperative e visitare le rispettive basi.

    Un aspetto, quest'ultimo, che impone una diversione dedicata ai miglioramenti apportati alla leggibilità dell'interfaccia utente - mai così chiara - e alle dinamiche di costruzione, che non solo garantiscono agli avventurieri galattici un'accresciuta libertà creativa, ma permettono di assemblare insediamenti piuttosto complessi in relativa scioltezza, grazie anche a una modalità visuale più "ariosa" che facilita il posizionamento delle strutture.

    La gamma ampliata delle interazioni con gli NPC, tutti dotati di animazioni e routine aggiuntive, concorre poi a rendere l'universo di gioco più vivo e credibile. Una sensazione sostenuta da una maggiore diversità nella caratterizzazione ambientale dei pianeti, dove ora è perfino possibile domare una varietà infinita di creature, da utilizzare come cavalcature o, alla bisogna, fonti di risorse alimentari da trasformare in consumabili.

    Queste operazioni contribuiscono a far sentire i giocatori come i nuovi pionieri di una frontiera siderale, in linea con le caratteristiche di un titolo che, sin dalle sue origini, punta a fomentare la voglia di vestire i panni di un impavido esploratore lanciato verso l'ignoto. Non mancano comunque incarichi più strutturati e lineari, compresi nuove quest legate a personaggi come Nada e Polo, le cui vicende si integrano molto meglio con la storyline di Artemis. Più in generale, la "campagna principale" di No Man's Sky è ora caratterizzata da un senso di progressione molto più esplicito e appagante, che rende il gameplay più scorrevole e - nei limiti della formula - riduce considerevolmente la sensazione di vagare tra le stelle senza una meta. Sia chiaro: la parte migliore del titolo di Hello Games rimane quel ricco coacervo di panorami e storie che si accumulano nella memoria strada facendo, ma ora è sicuramente più facile limitare gli effetti più logoranti di questo concept tanto libertario quanto straniante. C'è tanto da fare nell'universo di No Man's Sky, ed ora ogni aspetto dell'esperienza risulta piacevolmente accessibile.

    Virtualità procedurale

    Se i miglioramenti introdotti da Beyond toccano praticamente ogni elemento del gameplay, la più grande delle novità è sicuramente rappresentata da un'aggiunta che i giocatori desideravano sin dal day one. Un'attesa ripagata con una modalità VR che, fortunatamente, si conferma all'altezza delle aspettative, al netto dei dei limiti imposti dall'hardware di PlayStation.

    Come prevedibile, anche su PS4 Pro l'esordio del VR porta con sé tutta una serie di compromessi tecnici evidenti, tra fenomeni di popping accentuati e una pulizia dell'immagine notevolmente - e inevitabilmente - ridotta rispetto alla controparte tradizionale. Fatta eccezione per qualche occasionale difficoltà nella lettura di menù e scritte in sovrimpressione, bisogna però dire che il lavoro svolto da Hello Games nel tradurre l'universo procedurale di No Man's Sky in realtà virtuale ha dell'incredibile.

    Sin dai primissimi istanti, infatti, l'immersività del mondo di gioco raggiunge livelli inattesi, avvolgendo i sensi con un concerto audiovisivo quasi inebriante. È sempre difficile descrivere nel dettaglio le sensazioni innescate dalla VR, ma possiamo garantirvi che ogni componente dell'esperienza è stato alterato e rifinito per amplificare il coinvolgimento dell'utente.

    Questo a partire da una revisione intelligente di interfaccia e sistema di controllo, ottimizzati per dare al giocatore la sensazione di trovarsi "fisicamente" sulla superficie di un pianeta alieno, o nell'angusto abitacolo di un veicolo spaziale. Utilizzando i Move è ad esempio possibile richiamare l'inventario avvicinando al volto la mano sinistra, per attivare un menu olografico che può essere controllato con l'ausilio dell'altro controller, mimando i gesti - ormai istintivi - utilizzati per gestire un qualsiasi dispositivo touch.

    L'interfaccia sulla mano destra permette invece di alternare e ricaricare gli strumenti del Multi-tool, che può essere riposto semplicemente portando l'arma verso la spalla corrispondente. Allo stesso modo, spostando la mano sinistra verso il lato del viso e premendo il grilletto, sarà possibile attivare lo scanner per poi puntarlo con l'altra verso l'oggetto da analizzare.

    Meccaniche che rendono la transizione verso la realtà virtuale sorprendentemente immediata e naturale, per quanto il passaggio a PSVR richieda - per forza di cose - un certo periodo di adattamento. Una considerazione che vale in particolar modo per il sistema di volo, che richiede ai giocatori di impugnare (premendo i grilletti in prossimità degli strumenti) le leve all'interno della cabina per governare motori e timone.

    Se sulle prime avrete qualche difficoltà a sottomettere il velivolo alla vostra perizia, dopo qualche ora vi ritroverete a fendere le nuvole con la disinvoltura di un pilota provetto, lasciandovi alle spalle una scia di carcasse pirata. Tale è la qualità dei controlli che, anche in assenza di un reticolo di mira, difficilmente vi ritroverete a mancare un bersaglio col fidato Multi-tool, che diventerà rapidamente un'estensione digitale del vostro braccio.

    Per un'esperienza ancora più immersiva e avvincente, non possiamo fare a meno di consigliarvi di optare immediatamente per il sistema di movimento "fluido", che vi consentirà di spostarvi semplicemente premendo il tasto "Move" sinistro e utilizzando i tasti frontali dell'altro per modificare la direzione.

    Una soluzione che, grazie anche alla solidità prestazionale della modalità, non ci ha mai provocato alcun malessere, neanche durante le manovre aeree più ardite. Il team ha comunque provveduto a inserire nell'offerta opzioni alternative per tutti gli stomaci, come il classico movimento a teletrasporto, cui si aggiunge la facoltà di offuscare i bordi della visuale per ostacolare l'insorgenza di motion sickness.

    Pur rinunciando a un ottimo incentivo al coinvolgimento, è anche possibile escludere integralmente i controlli di movimento in favore del Dualshock 4, utilizzando il visore per gestire la telecamera. Quale che sia la vostra scelta, è difficile pensare a un modo in cui Hello Games avrebbe potuto rendere più godibile in VR un prodotto come No Man's Sky, reso ancor più affascinante da una conversione quasi perfetta.

    Un universo imperfetto

    Malgrado gli indiscutibili meriti del pacchetto contenutistico messo insieme dal team britannico, l'ultima espansione di No Man's Sky mostra il fianco con una mole di grattacapi alquanto consistente. Dopo il terzetto di patch pubblicato nelle ore immediatamente successive al lancio, il gioco mostra ancora una certa instabilità generale, che si manifesta con frequenti cali di frame rate, crash improvvisi e bug di ogni sorta, tra compenetrazioni, missioni bloccate, NPC insolitamente apatici e errori nel caricamento degli interni di strutture e mercantili.

    Tenendo a mente i trascorsi di Hello Games, possiamo tranquillamente aspettarci che una lunga serie di piccole correzioni arriverà nei prossimi giorni a risolvere gran parte delle problematiche e, considerando la portata dell'aggiornamento, possiamo comunque considerare positivo il bilancio di questo nuovo esordio. Ci piacerebbe comunque vedere finalmente "limate" alcune delle asperità ereditate dai precedenti update, come ad esempio le sequenze di uscita dai Colossus, che ancora proiettano gli astronauti tra le ruote del possente exoscafo, lasciandogli la sensazione di avere a che fare con un titolo ancora in fase di sviluppo.

    No Man's Sky No Man's SkyVersione Analizzata PlayStation 4 ProA tre anni dall’arrivo sul mercato di un prodotto tanto ambizioso quanto incompleto, il team di Hello Games sembra essere finalmente riuscito a dare piena forma alla sua visione creativa. Beyond è il coronamento di un tragitto lungo e impervio, la migliore manifestazione di quel potenziale che nel 2016 avevamo solo intravisto. L’ultimo aggiornamento di No Man’s Sky propone una lunga serie di miglioramenti che alternano in maniera significativa la qualità della vita dei giocatori, tra le maglie di un’esperienza mai così ricca e stimolante. Da una parte abbiamo un senso di progressione più definito e appagante, dall’altra una serie di modifiche strutturali che amplificano la fruibilità della formula, godibilissima anche in multiplayer. L’aggiunta di una modalità VR praticamente impeccabile - almeno dal punto di vista delle dinamiche di gioco - rappresenta poi il tassello mancante di un mosaico videoludico avvolgente, che rapisce i sensi e li incanta con dosi sempre abbondanti di meraviglia audiovisiva. Permane qualche problema tecnico, ma niente che impedisca a No Man’s Sky trascinare il pubblico in un viaggio senza confini, verso i limiti estremi dell’universo.

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