Recensione OlliOlli 2: Welcome to Olliwood

Grindando sul set!

Recensione OlliOlli 2: Welcome to Olliwood
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Disponibile per
  • PSVita
  • Pc
  • PS4
  • Nonostante una quantità di contenuti non proprio traboccante, per via di questo suo minimalismo essenziale e della passione quasi morbosa per l'Hi-Score, OlliOlli è diventato un gioco di culto per gli appassionati della filosofia arcade. Arrivato sul mercato, quasi redivivo, da un tempo perduto in cui al giocatore era richiesta una dedizione assoluta ed il gameplay era l'unico valore possibile, il prodotto firmato Roll7 ha convinto i maniaci dei virtuosismi “digitali”, impegnandoli in un percorso di ricerca e autoperfezionamento lastricato di cadute indecorose e improperi. Proprio come quello di chi decide di darsi allo Skateboarding estremo.
    A poco di più di un anno di distanza dalla pubblicazione del primo episodio (arrivato giusto in questo periodo su Wii U e 3DS), il team di sviluppo rilancia con OlliOlli 2: Welcome to Olliwood, episodio ancora più “eccessivo” e complesso.

    Sangue e sudore

    Nelle sue fondamenta ludiche, OlliOlli 2 appare come un calco preciso del suo predecessore. Ci troviamo di fronte ad un arcade bidimensionale, al controllo di uno skateboarder spericolato. L'obiettivo è quello di arrivare alla fine del livello senza sfracellarsi rovinosamente al suolo, ed anzi mostrando la propria abilità nell'esecuzione di trick e grind estremi.
    Il sistema di controllo ruota attorno all'utilizzo dello stick analogico sinistro, che in combinazione con i tasti dorsali permette di effettuare i varie acrobazie. Così come nella realtà, per riuscire nell'impresa è importante il tempismo: tutti i trick vanno “chiusi” premendo il tasto X al momento giusto, esattamente quando lo skate sta per toccare terra. A seconda di quanto saremo precisi otterremo un moltiplicatore di punteggio per massimizzare il risultato del trick, mentre se mancheremo il colpo finiremo con un atterraggio “goffo” che vanificherà tutti gli sforzi compiuti in fase aerea.
    A queste possibilità si aggiunge il sistema di grind: se durante il salto ci troveremo in prossimità di una ringhiera, di un muretto o di qualsiasi altro elemento su cui scivolare, potremo premere nuovamente la leva analogica per cominciare l'acrobazia ed aumentare il contatore della combo.
    OlliOlli 2, tuttavia, non si accontenta e va oltre, aggiungendo alcune novità che sublimano il gameplay del predecessore. Se non bastasse la facoltà di aggiungere rotazioni a mezz'aria, adesso è possibile eseguire un atterraggio “manual”, spostando il penso in avanti o indietro sullo skate per non spezzare il contatore delle combo. Questa possibilità permette di fatto di arrivare alla fine del livello senza mai interrompere la sequenza, e sprona il giocatore a ricercare con attenzione l'esecuzione virtuosa e impeccabile.
    Si tratta solo del primo passo per completare le richieste dei 25 stage che compongono la prima fase carriera, e sbloccare così altrettanti livelli in versione “Pro”. In certi casi, infatti, bisognerà spingersi ben oltre, cercando di massimizzare il punteggio con i nuovissimi “grind switch” (dei “cambi di posa” eseguiti mentre stiamo scivolando, e possibili soltanto dopo un grind perfetto), oppure addirittura con i Revert. Questi “atterraggi girati” (da cui è possibile tornare in “manual” per prolungare la combo) sono l'invenzione più spietata di OlliOlli 2, dal momento che vanno eseguiti con una precisione infinitesimale ed in una finestra temporale ridottissima.

    A chiunque si impegni per superare le sfide proposte da ogni stage, per raggiungere i punteggi suggeriti nei livelli “pro”, o ancora per affrontare la tormentosa modalità RAD (in cui sono permessi solo atterraggi e grind perfetti), l'obiettivo del team di sviluppo apparirà chiaro e lampante: OlliOlli 2 vuol essere un gioco intransigente, spietato, caratterizzato da una difficoltà a tratti addirittura eccessiva, che sproni l'utente ad un percorso di perfezionamento lento e costante.
    Se non siete amanti di questo tipo di sfide, ve lo diciamo subito, la proposta Roll 7 non fa per voi: mollerete in preda alla frustrazione o, tuttalpiù, dopo aver concluso i livelli con punteggi mediocri e acrobazie troppo semplici.
    C'è da dire che anche i più pazienti, di fronte alla severità di OlliOlli 2, potrebbero sentirsi un po' frustrati. Qui non c'è margine d'errore, e sbagliare un aggancio significa molto spesso dover ricominciare tutto il livello. Riuscire a terminare gli stage in un'unica combo può riempire di soddisfazione, ma il sistema di calcolo del punteggio è così rigido che ormai non ci sono vie di mezzo: la prova è superata alla grande oppure buttata alle ortiche. Un atteggiamento forse un po' troppo “fanatico” anche per i passionisti dell'Hi-Score.

    OlliOlli 2 compie grandi passi avanti anche sul fronte del look. Abbandonata la grafica “pixellosa” del predecessore ci troviamo davanti ad un 2D altrettanto minimale ma molto più rifinito, ed il nuovo contesto “filmico” fa bene alla varietà. L'idea è quella di correre attraverso i set di quattro produzioni cinematografiche, schizzando così fra templi Aztechi, ambientazioni futuristiche, scenografie Western e fantasie orrorifiche. Il viaggio attraverso i clichè di (H)Olliwood è piacevole e accompagnato da una colonna sonora ritmata e trascinante, composta da avvolgenti sonorità elettroniche e fascinazioni chill-out.
    Il level design è sicuramente virtuoso, anche se forse si sarebbe potuto fare qualcosa in più per far emergere la strisciante ma avvertibile componente “platform”. In certi momenti OlliOlli 2 sa trasformare i suoi stage in modo da costringere l'utente ad effettuare particolari sequenze di grind e salti, letteralmente “schivando” gli ostacoli che lo farebbero cadere senza speranza. Talvolta bisogna farlo per recuperare degli oggetti sparsi nello stage e completare così uno degli obiettivi, altre volte invece anche per raggiungere la fine del livello è necessario stare attenti alle traiettorie.
    Quando decide di puntare anche sul posizionamento degli elementi dello schema e stuzzica i riflessi del giocatore (oltre che la sua voglia di osare in termini di acrobazie), OlliOlli 2 pare davvero trasformarsi, mescolando con grande successo la filosofia arcade con una struttura da gioco di piattaforme che avremmo voluto vedere un po' più sfruttata (e che non crediamo avrebbe snaturato la formula di base).
    Nonostante si “trattenga” un po' su questo fronte, lo scarto qualitativo rispetto al predecessore è netto ed evidente in tutti i comparti. OlliOlli 2 è finalmente un titolo con valori produttivi adeguati al suo prezzo, gradevole e completo.

    OlliOlli 2: Welcome to Olliwood OlliOlli 2: Welcome to OlliwoodVersione Analizzata PlayStation VitaRoll7 si prende un anno di tempo per sviluppare un sequel che surclassa il suo predecessore. Il concept di base viene recuperato e valorizzato alla grande, non solo da un colpo d'occhio finalmente piacevole e vario, ma anche dagli indovinati innesti a livello di gameplay. Portata alle estreme conseguenze, la filosofia arcade di OlliOlli 2 finirà per scacciare gli avventori occasionali e chi non crede nel culto dell'Hi-Score, mentre manderà in visibilio i maniaci dell'esecuzione perfetta, dell'allenamento costante, della dedizione assoluta e integrale. Così come c'è, in molti casi, un solo sistema per arrivare in fondo agli stage di OlliOlli 2 con punteggi degni di tal nome, c'è anche un solo modo per approcciarsi alla produzione Roll7: accettando di dedicarsi con metodo a sbloccare tutti gli obiettivi, i livelli Pro, e poi affrontando la modalità RAD. Se dovete giocarlo pigramente, meglio lasciar fare. Qualcosa ancora manca ad OlliOlli 2, e sono sfide quotidiane un po' più strutturate ed un level design più incisivo (le cose si fanno interessanti solo negli ultimi stage ed in qualche livello Pro). Eppure il team di sviluppo ha saputo creare, nell'arco di due episodi, un “instant classic” del gaming arcade.

    8

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