Recensione Olliolli

Un piccolo arcade game a base di trick improbabili e grind spericolati

Recensione Olliolli
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS3
  • 3DS
  • PSVita
  • Wii U
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Il 2014 è cominciato dispensando modestissime soddisfazioni ai giocatori console, che ancora attendono l'uscita di un titolo di rilievo. Mentre su PC si fa un gran chiacchierare di Broken Age e The Banner Saga, chi ha deciso di passare alla Next-Gen ha messo le mani su Don't Starve e Dr. Luigi, non proprio due blockbuster da capogiro. Figurarsi poi i poveri utenti PsVita: già tenuti a stecchetto durante l'anno, saranno tutt'altro che felici in questo periodo di magra. Sony prova a venire incontro ai propri fedelissimi con un poker di titoli in arrivo uno dopo l'altro, nelle quattro settimane che vanno dal 21 gennaio all'11 febbraio. Le due produzioni di spicco del quartetto sono Dragon Ball Z: Battle of Z e Dustforce, brillante platform uscito su Steam qualche tempo fa.
    A chiudere questo breve ciclo troviamo il TxK di Jeff Minter (uno che lavora nel settore da un sacco di anni, ma che sembra ostinato a sviluppare sempre lo stesso gioco); ad aprire le danze invece c'è OlliOlli, minuscola produzione sviluppata dal team Roll7, al suo esordio sul portatile Sony.
    Il titolo, disponibile al prezzo di circa dieci euro, si presenta come un arcade ispirato al mondo dello skateboarding, che sembra recuperare alcuni tratti degli endless runner più famosi.

    Nose frontflip 720 shove-it

    La prima cosa che colpisce di OlliOlli è il tremendo adattamento italiano, francamente imbarazzante per un titolo pubblicato direttamente da Sony. Le schermate che ci accompagnano nel tutorial sono zeppe di errori, traduzioni dozzinali, ed hanno persino problemi con le lettere accentate (“modalitr”). Capita così che “attempt” venga tradotto con “attentato” invece che con “tentativo”: un errore che probabilmente avrebbe persino evitato il traduttore automatico di Google.
    Il “primo contatto” con il titolo firmato Roll7, insomma, è abbastanza traumatico, e sottolinea fra l'altro le modestissime pretese della produzione. Un volta scesi in pista sarà inevitabile notare l'incredibile somiglianza con Canabalt, il famosissimo endless runner che ha spopolato su iOS. La grafica minimale, i pixel ben in rilievo ed i colori smorti dello sfondo riportano alla mente il gioco di Adam Atomic, e l'unico tratto distintivo sembra essere quello che il nostro anonimo protagonista corre - questa volta - con uno Skate sotto ai piedi.

    In verità anche il control scheme è molto meno semplicistico, e fin da subito il titolo mette in chiaro che il suo focus non è solo sulla prontezza di riflessi, ma anche sulla capacità di eseguire spericolate acrobazie con il giusto tempismo.
    Sostanzialmente si utilizza uno solo dei tasti frontali, che serve per la spinta e per gestire gli atterraggi. La leva analogica sinistra, in combinazione con i tasti dorsali, permette di effettuare i vari trick, dai più semplici (ollie) ai più complessi (kickflip, e frontside shove-it): bisogna disegnare una mezzaluna oppure tenere premuta la direzione, e rilasciare al momento in cui vogliamo saltare e far schizzare lo skate. Tutte le acrobazie vanno “chiuse” premendo il tasto X al momento giusto: dobbiamo quindi seguire la parabola del nostro alter ego e poi premere il pulsante poco prima di atterrare. A seconda di quanto saremo precisi otterremo un moltiplicatore di punteggio per massimizzare il risultato del trick, mentre se mancheremo il colpo finiremo con un atterraggio “goffo” che incrementerà di un valore irrisorio il nostro score.
    A queste possibilità di aggiunge il sistema di grind: in prossimità di una ringhiera, di un muretto o di qualsiasi altro elemento su cui scivolare, potremo premere nuovamente la leva analogica per cominciare l'acrobazia e far partire una combo. Anche il punteggio del grinding è basato sul tempismo come per gli atterraggi, ed in generale per non cadere rovinosamente a terra e terminare la propria prestazione in maniera poco elegante bisogna impegnarsi parecchio: prima per metabolizzare bene il control scheme, poi per evitare gli ostacoli e cercare di “agguantare” tutte le ringhiere senza perdere troppa velocità.
    OlliOlli, a differenza del titolo a cui l'abbiamo paragonato, non è un “endless” game, ed anzi propone una struttura a missioni: in ognuna delle cinque location disponibili (si va dal porto ad una futuristica “neon city”) dovremo compiere una serie di percorsi, cercando al contempo di superare cinque specifici obiettivi, legati spesso al punteggio, al recupero di oggetti sparsi per lo stage, o all'esecuzione di una precisa serie di acrobazie. Portare a termine il gioco è veramente questione di poche ore, ma riuscire a raggiungere i punteggi suggeriti dal team di sviluppo, soprattutto in modalità “pro”, vi terrà impegnati per parecchio: si tratta di un esercizio di fine tempismo e reattività, che impone una coordinazione digitale alle volte fuori norma, ed una meticolosa conoscenza di tutti i percorsi.

    A dire la verità, però, dubitiamo che molti si dedicheranno all'impresa. OlliOlli è un titolo semplice, immediato, che sembra più adatto ad una partita ogni tanto che ad uno studio meticoloso e metodico. Capita spesso di accendere la PsVita e giocare per una manciata di minuti (a volte anche solo per pochi secondi), ma da qui a dedicarsi anima e corpo all'esecuzione della combo perfetta la distanza è abissale. OlliOlli fa troppo poco per “acchiappare” il giocatore, risultando poco sapido dal punto di vista artistico anche se ben incisivo sul fronte musicale: la selezione di brani predilige sonorità underground e bpm spinti, ostentando un paio di tracce sinceramente indovinate, ma le musiche sono troppo poche per lasciarci pienamente soddisfatti.
    OlliOlli potrebbe comunque essere un buon compagno di viaggio soprattutto per chi sente il richiamo dell'agonismo: le sfide giornaliere (i traduttori preferiscono farvi “giocare la quotidiana”), che dobbiamo affrontare con un solo tentativo, o la massiccia integrazione con le leaderboard, spingeranno i più competitivi ad esibirsi in qualche sequenza di trick spesso e volentieri.

    Olliolli OlliolliVersione Analizzata PlayStation VitaIl problema principale di OlliOlli, al di là della becera e superficiale traduzione, è il prezzo. Il titolo dei Roll7 è un arcade tutto sommato indovinato, che mescola suggestioni da endless runner con un impianto di gioco un po' più complesso: per portare a termine le sfide serve molta manualità, un po' di studio, tempismo e prontezza di riflessi. Anche la struttura a missioni è perfetta per il “pick up and play”, mentre l'estetica minimale non dispiace, anche se sicuramente non brilla. E' anche vero che si tratta di un titolo diretto, immediato ed un po' spicciolo, adatto per una distratta partita ogni tanto e non certo capace di monopolizzare le attenzioni del giocatore. Su iOS si trovano alternative che saranno pure più semplicistiche, ma il prezzo a cui vengono vendute è veramente irrisorio se confrontato con i dieci euro richiesti per OlliOlli. Consigliato sole se avete un amore viscerale per lo skate e l'estetica retrò.

    6

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