Omen Exitio: Plague, la recensione dell'avventura horror di Tiny Bull

Omen Exitio: Plague è una lettera d'amore alla tradizione dei librogame, nonché un'ottimo esempio di narrazione horror.

Omen Exitio: Plague, la recensione dell'avventura horror di Tiny Bull
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  • Pc
  • Prima dell'avvento dell'alta definizione, del 4K, della realtà virtuale e di tutte quelle diavolerie moderne (da leggersi col tono di voce di un ex alpino appassionato di cantier-watching) che oggi popolano il panorama dell'intrattenimento ludico, una delle strade preferenziali per l'avventura correva lungo le pagine odorose di un librogame. Concerti di narrativa multitematica che calavano i giocatori nell'abbraccio di mondi suggestivi e ricchissimi, vividamente proiettati sullo schermo dell'immaginazione, da sempre una delle più grandi tecnologie a disposizione dell'homo ludens. E mentre l'elevazione a fenomeno di massa del videogioco ha ormai drasticamente ridotto la diffusione di questo meraviglioso medium (sì, di nuovo l'alpino), c'è chi tenta di preservare quel tipo di esperienza con delle interessanti ibridazioni videoludiche. È il caso del team torinese Tiny Bull Studios, che di recente ha lanciato su Steam Omen Exitio: Plague, un'avventura narrativa che tenta di riproporre in forma digitale tutta la potenza immaginifica dei migliori librogame. Come avrete capito, si tratta di un'impresa tutt'altro che semplice.

    Soldati, pandemie e antichi dei

    Jake Huntington è un uomo in fuga. Alle spalle del medico londinese non si allunga l'ombra di una minaccia mortale o il lungo braccio della legge, ma qualcosa di ben più doloroso e implacabile: il suo passato. La sua mente è l'ospite riluttante di una prigione luttuosa, fatta di rammarico e colpa, che l'uomo condivide con un compagno impietoso: il ricordo della morte dell'amata moglie, consumata da una malattia senza nome.

    Abbracciando, come molti prima di lui, un leniente paradosso, Jake cerca pace nella guerra, arruolandosi nell'esercito di sua maestà la regina Vittoria e navigando verso i confini dell'impero britannico. Un viaggio che segna l'inizio di una storia ancor più oscura e straziante, che lo porterà ad attraversare mezzo mondo per affrontare orrori indicibili, tra le maglie di un racconto che affonda le radici in un immaginario ricco di echi lovecraftiani. Dalle dune di Zanzibar alle nebbie del New England, i ragazzi di Tiny Bull Studios presentano al pubblico un prodotto che ricalca in tutto e per tutto i canoni classici del librogame, proponendo un'esperienza narrativa sorprendentemente suggestiva e ispirata che, di pagina in pagina, cattura il giocatore con un racconto intrigante e ben congegnato, carico di mistero. Data la natura della produzione, non ci azzarderemo ad offrirvi alcun dettaglio sull'avventura che si muove tra le pagine di Omen Exitio: Plague, ma possiamo garantirvi che il titolo non mancherà di appagare tutti i fan dello scrittore di Providence. I rimandi all'universo orrorifico di Lovecraft sono veicolati da una scrittura di qualità che, al netto di qualche sovrabbondanza lessicale, scandisce la progressione in maniera efficace, mantenendo alta la tensione di svolta in svolta. Districando avidamente l'intreccio tessuto dal team di sviluppo, capita di incappare in qualche piccola inconsistenza narrativa, con personaggi, relazioni e vicende gestite in un modo a tratti superficiale, ma si tratta di un difetto riconducibile, in buona parte, alle caratteristiche del medium. Nella gran parte dei casi, infatti, un maggiore approfondimento avrebbe probabilmente appesantito in maniera eccessiva il ritmo del racconto, specialmente trattandosi di un prodotto che cerca di conciliare la fruizione bibliofila e quella squisitamente videoludica. A tal proposito l'opera di Tiny Bull forse pecca un po' di eccessivo tradizionalismo, non tentando mai di superare i limiti classici dei librogame con l'inclusione di qualche ibridazione strutturale tesa ad animare il gameplay, come quelle viste, ad esempio, nell'ottimo Joe Dever's Lone Wolf.

    Una scelta che però non inficia la godibilità generale del prodotto, che tra l'altro pone davanti ai giocatori un dedalo di bivi e snodi narrativi, con scelte in grado di alterare profondamente il corso degli eventi, anche in maniera sorprendente. A volte si tratterà si semplici scelte dialogiche o di condotta, mentre in altri casi l'esito di un'impresa dipenderà dal modo in cui abbiamo deciso di modellare il nostro protagonista. Sì perché, aderendo al classico modello ruolistico del genere (prendete ad esempio la serie Dimensione Avventura), il gioco dispensa punti esperienza come premio per gran parte delle azioni svolte dal protagonista, che potranno poi essere investiti per aumentare l'abilità di Jake in ognuna delle sue caratteristiche chiave: combattimento, osservazione, medicina, agilità e carisma. A volte il titolo vi offrirà diverse strade per uscire da una situazione spinosa, corrispondenti ad altrettanti tiri abilità, mentre in altri casi le circostanze richiederanno l'utilizzo di una specifica caratteristica, pena il fallimento. Non riuscire in una prova, però, non rappresenta una vera sconfitta, dato che anche un fallimento contribuirà a forgiare la vostra personale storia in Omen Exitio: Plague, durante la corsa (di 5 ore circa) verso uno dei 5 possibili finali, tutti caratterizzati, a diversi livelli, dalla solita sfumatura fatalista lovecraftiana. Da questo punto di vista, è un po' discutibile la scelta del team di permettere ai giocatori di assegnare punti abilità anche in concomitanza con i succitati nodi decisionali, per adattare le capacità del personaggio alle necessità del momento. Si tratta comunque di una dinamica che Tiny Bull punta a modificare nel prossimo futuro, come parte di un supporto post lancio che pare prestare molta attenzione al feedback offerto dall'utenza. Sulle stesse note, il team torinese è intenzionato a arricchire l'offerta ludico-narrativa di Omen con contenuti post lancio gratuiti che, nei mesi a venire, andranno a rimpolpare la trama del gioco con "side stories" dedicate all'approfondimento di alcuni aspetti e personaggi chiave dell'avventura. A questo proposito, risultano piacevoli le contaminazioni storiche dell'intreccio, con l'inserimento di personaggi ed eventi tratti dalle cronache del ventesimo secolo. Un'aggiunta che contribuisce ad amplificare l'effetto trascinatore di una narrazione sincopata, che non risparmia ai giocatori colpi di scena e sequenze ad alto tasso di tensione, tra le spire di una storia che, malgrado qualche lieve calo ritmico, coinvolge dall'inizio alla fine.

    Orrore multisensoriale

    Tenendo a mente la natura del titolo, nonché gli evidenti limiti budgetari della produzione, non stupisce il fatto che il comparto audiovisivo di Omen Exitio: Plague non sia esattamente il suo principale punto di forza.

    Questo però non vuol dire che il team di sviluppo non abbia fatto un buon lavoro nell'ottimizzare efficacemente le risorse a propria disposizione. L'interfaccia da "diario consunto" del gioco è piacevole e intuitiva, con sezioni dedicate ai personaggi, appunti e inventario facilmente navigabili. Lo stesso discorso vale anche per la scheda del personaggio, con tutte le informazioni sullo stato attuale di Jake, compreso quello di salute, che vi converrà monitorare dopo ogni scontro (puramente testuale) e dopo prove d'abilità particolarmente azzardate. Per offrire all'immaginazione un degno supporto durante lo svolgersi della trama, Tiny Bull ha provveduto a correlare alla narrazione una lunga serie di artwork caratterizzati da uno stile litografico molto piacevole, che offrono al giocatore spunti sui quali costruire la propria scena mentale. Di tanto in tanto, vi capiterà di notare una certa ripetitività tra le immagini riportate su carta dal protagonista, ma la qualità illustrativa si mantiene sempre su buoni livelli e, più in generale, fa il suo lavoro nel fornire al lettore un quadro piuttosto definito delle azioni in corso. Un po' più carente il comparto sonoro, con un numero limitato di tracce che, specialmente sul fronte dell'effettistica, risultano un po' deficitarie sia sul fronte della varietà che del missaggio. Buono l'accompagnamento musicale che, pur mantenendo i suddetti difetti, riesce comunque a sottolineare in maniera efficace ogni passaggio della storia, favorendo un senso di inquietudine persistente che si sposa alla perfezione con l'alone di mistero che avvolge l'avventura. Permangono una manciata di bug minori, sebbene il gioco non inciampi mai in problemi realmente invalidanti. In linea di massima, il comparto tecnico proposto da Tiny Bull si dimostra più che adeguato alle caratteristiche ludiche di Omen, un prodotto destinato a una fetta molto specifica dell'utenza, quella alla ricerca di un'esperienza narrativa d'impatto, originale e curatissima.

    Omen Exitio: Plague Omen Exitio: PlagueVersione Analizzata PCOmen Exitio: Plague è un prodotto videoludico particolare, dedicato a una specifica platea: quella degli amanti delle avventure narrative di una volta, magari con una certa nostalgia per l’epoca d’oro dei librogame. Una definizione ludica che però non inficia affatto la godibilità dell’esperienza sviluppata da Tiny Bull, forte di una scrittura di ottima qualità, in grado di immergere i giocatori in una vicenda dalle tinte chiaramente lovecraftiane. Pur non allontanandosi mai dal canone classico del librogame, approfittando delle possibilità offerte dal medium videoludico, Omen si conferma come un titolo avvincente, caratterizzato da un comparto narrativo di qualità capace di mantenere alto il livello della tensione, obbligando i giocatori a ponderare con attenzione ogni scelta. Svolte in grado di modificare in maniera sostanziale il dipanarsi delle vicende, durante la corsa a perdifiato verso una manciata di finali che, come nella migliore tradizione lovecraftiana, metteranno a dura prova la sanità mentale del vostro alter ego.

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