Recensione One Piece: Unlimited World R per PS Vita

Nuove isole, mondi e nemici da battere per la ciurma più famosa del mondo

One Piece: Unlimited World R
Recensione: PlayStation 3
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS3
  • 3DS
  • PSVita
  • Wii U
  • Esiste un gioco ambientato nell’universo di One Piece che possa definirsi imperdibile? Il fan sfegatato di Rufy e compagnia bella potrà sforzarsi quanto vuole, accampando tutte le scuse del caso, ma la risposta possibile (e onesta) è una sola: certo che no. Negli anni Bandai Namco, da sempre in possesso dei diritti del brand, si è inventata praticamente di tutto. Dai Musou in pieno stile Dynasty Warriors, agli RPG incentrati sull’esplorazione, gli esperimenti non sono di certo mancati. Eppure l’eccellenza tanto agognata resta un miraggio alla stregua del famigerato tesoro cercato con foga dai protagonisti del manga.
    Potrebbero essere queste le mirabolanti premesse di un'entusiastica recensione pronta a decretare la fine di questa “maledizione” con il qui preso in esame One Piece Unlimited World R: primo, vero, capolavoro della saga. Purtroppo non è così. Non che l’episodio esordito su 3DS e giunto -con un po’ di ritardo- su PS Vita non abbia potenzialità. E tuttavia, nel tentativo di abbracciare un pubblico più ampio possibile, si accontenta di proporre un gameplay poco profondo, che alla lunga si rivela ripetitivo e limitato.

    Chi sono, da dove vengo, dove devo andare?

    La nuova moda degli sceneggiatori di Bandai Namco sembra quella di disorientare il videogiocatore con incipit poco chiari, righe di testo spicciole e ed una non precisata collocazione temporale. In One Piece: Unlimited World R dovrete fronteggiare, senza alcuna preparazione, un oscuro nemico che ha ben pensato di rapire buona parte dei componenti della vostra ciurma, trovandovi quindi a fare campo base in un’isola densamente popolata ma sprovvista di negozi e attività che consentano il sostentamento dell'economia locale. La non perfetta localizzazione dei sottotitoli (per usare un eufemismo) già rende la situazione difficile da decifrare, ma di per sé la sceneggiatura mostra lacune francamente imbarazzanti e incomprensibili. Si viene strattonati da una situazione all’altra con poca credibilità, mentre i personaggi si scambiano dialoghi un po' farraginosi, tra omissioni e frasi sottintese. Certo, ad un titolo che vuole concentrarsi soprattutto sull'azione, l’abbandono della ridondanza classica delle scene d’intermezzo degli RPG nipponici fa bene: ma in questo senso si è toccato l’altro estremo. Pur di rubare il minor tempo possibile al giocatore, lo si costringe a inseguire una trama mai del tutto chiara, né sviluppata con strumenti adeguati. In un tale contesto i neofiti possono ritenersi fuori dai giochi: inutile che proviate a capirci qualcosa. I fan, al contrario, potrebbero rimanere scottati dalla differenza nei confronti dell’opera originale di Eiichiro Oda, che pure ha partecipato (ma sembra in maniera abbastanza distratta) alla realizzazione della sceneggiatura.
    Senza capire il perché insomma, vi ritroverete con due compiti: ritrovare il resto della ciurma e costruire una modesta cittadina che funga da campo base.

    Nel primo caso si tratterà di affrontare una serie di livelli tridimensionali, attaccando briga con chiunque vi si pari dinnanzi, cercando al contempo di raccattare in giro denaro, item e materie prime. Il combat system è piuttosto basilare, ma si avvale di un paio di feature davvero intriganti. Tra schivate, mosse base e l’immancabile salto, il control scheme sfrutta i pulsanti frontali e dorsali, evitando in qualsiasi contesto di affidarsi a touch-screen e touch-pad. Semplice e immediato, il gioco assomiglia nella sua componente action ad un classico Musou, ovviamente nella declinazione "piratesca" che già Tekmo-Koei ha esplorato con i due Pirate Warriors.
    Sarete costantemente supportati, nelle vostre avventura, da due compagni di battaglia, normalmente controllati dalla CPU ma dei quali potrete prendere il controllo in qualsiasi momento; riempiendo una specifica barra potrete sfoderare un devastante attacco combinato o sfruttare singolarmente le tecniche uniche di ciascuno dei personaggi. Rufy può scatenare il suo temibile Cannone Gum Gum, Zoro creare un vortice mortale con le sue lame, Chopper curare sé stesso o un membro della squadra. Non aspettatevi chissà quale supporto dai compagni, che per lo più si limiteranno ad attaccare a testa bassa qualunque cosa si muova, ma nei momenti più disperati potrebbero salvarvi da morte certa dandovi esibendosi in mosse particolarmente efficaci. Inoltre, eseguendo correttamente una serie di comandi che compariranno di tanto in tanto nella parte destra dello schermo, godrete per un certo lasso di tempo di un sensibile bonus d’attacco.
    A fronte di un immediatezza alle volte pericolosamente vicina al button mashing, l’alternanza tra orde di nemici e boss fa ben sperare -nei primi livelli- almeno sul fronte della varietà. Purtroppo proseguendo nell'avventura le cose si rivelano meno piacevoli. Basta qualche partita in più per scontrarsi con i limiti cronici di un prodotto facile fino all’eccesso: dopo aver guadagnato un po’ d’esperienza e potenziato i personaggi, gli scontri diventano poco più che una formalità. Come se non bastasse, la maggior parte degli sgherri ha la pessima abitudine di restare a terra per lunghi secondi, prima di raddrizzarsi per farsi nuovamente prendere a pugni. Una tale scelta di design non solo rende impossibile inanellare combo degne di questo nome: spezzetta il ritmo ben oltre l’accettabile, frustrando all’inverosimile il videogiocatore navigato, costretto a lunghi attimi di stasi dopo ogni attacco.
    Fortunatamente l’altissimo numero di nemici da abbattere e la resistenza ai colpi dei boss rendono le cose meno noiose e più intriganti di quanto possa sembrare, ma una maggior attenzione ai dettagli e nella gestione dei personaggi avrebbe fatto la differenza.
    Anche in quest’ultimo abito infatti, Unlimited World R non spicca particolarmente per profondità e si affida completamente alla selezione delle “parole forti”. Dietro a questa infelice locuzione si nasconde l’equipaggiamento di ogni personaggio. A fianco dei classici livelli di forza, gli sviluppatori hanno dotato gli avatar di specifici slot da riempire con alcune frasi che donano bonus speciali all’utilizzatore. Si va dal classico incremento dell’attacco, passando per il recupero di punti vita o l’abbassamento dei danni ricevuti. Niente di particolarmente originale: alla stregua di qualsiasi “arma” o “corazza”, anche le parole forti possono essere recuperate in giro per gli scenari o ottenute al termine dei livelli come ricompensa.

    Un mondo nuovo tutto da costruire

    Parallelamente alle sessioni di combattimento, in One Piece: Unlimited World R dovrete preoccuparvi di rimettere in piedi l’economia della piccola isola che darà ospitalità ai protagonisti. Chiunque abbia giocato al vecchio (e bellissimo) Dark Cloud potrebbe farsi prendere da un’immotivata frenesia scoprendo che con le risorse raccattate nei livelli potrete ricostruire negozi, empori e quant’altro. Purtroppo, se nel gioco sviluppato da Level-5 la ricostruzione dei villaggi si inseriva in un contesto ben più ampio e molto interattivo, Rufy e compagni risolveranno ogni problema tramite un asettico menù: raccolte le risorse, costruirete automaticamente l’edificio desiderato senza decidere dove posizionarlo. Nonostante l’iniziale delusione, vedere l’isola, inizialmente vuota, dotarsi di sempre più servizi ha un certo fascino e veicola un buon senso di progressione. L'operazione di restauro, per altro, non è fine a sé stessa: la farmacia fornisce ottimi medicinali, ad esempio, e l’orto è ideale per rifocillarsi di vivande. Il fabbro potenzia retino e canna da pesca con cui catturare gli animaletti che infestano gli scenari.
    Anche da questo punto di vista insomma, si intravedono grandi potenzialità, solo in parte sfruttate a dovere. Gestire l’isola regala soddisfazioni, ma resta il rammarico di un meccanismo che funziona solo a metà.


    Rispetto all’edizione per 3DS, questa per PS Vita si arricchisce di un’inedita Modalità Arena. Gli sviluppatori hanno ben pensato di inserirla in un contesto narrativo ben definito, in cui dovrete vincere un torneo indetto da Doflamingo, nel tentativo di imporvi come i combattenti più potenti del mondo. L’espediente può dirsi riuscito e l’elevato numero di scontri 1 VS 1 a cui dovrete prendere parte sopperisce, in buona parte, ai difetti e limiti ravvisati nel combat system nella campagna principale. Non supportati dagli alleati, sarete chiamati a dosare con attenzione ogni attacco e a difendervi con caparbietà. Inoltre, considerante le profonde differenze tra le abilità speciali di ogni personaggio, la scelta del proprio lottatore sarà un dettaglio tutt’altro che secondario per il superamento della battaglia. Un’aggiunta quindi azzeccatissima e molto gradita.
    Davvero nulla da eccepire sul fronte grafico-sonoro. Questa versione per PS Vita è praticamente identica a quella per PS3 e, fatto salvo rarissimi rallentamenti, visivamente è davvero impressionante. Le ambientazioni avrebbero potuto essere un po’ più dense di dettagli, è vero, ma è un buon compromesso visti i tanti personaggi che si muoveranno contemporaneamente, le ottime animazioni e gli spettacolari effetti speciali che riempiranno spesso e volentieri lo schermo.
    Ottimo anche il sonoro. Tantissime musiche accompagneranno più che degnamente ogni momento dell’avventura, mentre il doppiaggio dei personaggi (anche in giapponese) farà la felicità di tutti gli appassionati.

    One Piece: Unlimited World Red One Piece: Unlimited World RedVersione Analizzata PlayStation VitaOne Piece: Unlimited World R, con un pizzico di attenzione in più da parte degli sviluppatori, avrebbe potuto essere il primo grande gioco dedicato al famoso manga di Eiichiro Oda. L’idea di dividere l’avventura in combattimenti e fasi di costruzione dell’isola è vincente. Anche la nuova Modalità Arena fa emergere tutte le potenzialità di un combat system che, purtroppo, nella campagna principale arranca piuttosto in fretta. Complice una certa facilità di fondo, non tutte le venti ore che impiegherete per giungere ai titoli di coda potranno dirsi propriamente divertenti: dopo l’ennesima orda di nemici sbaragliata senza difficoltà, qualche sbadiglio scapperà anche agli irriducibili. Inoltre la gestione dell’isola è fin troppo pilotata per poterla ritenere una vera e propria parte integrante del gameplay. Comunque divertente e sviluppato con condizione di causa, One Piece: Unlimited World R accontenterà chi desiderava rivestire i panni di Rufy, Zoro e Nami. Sfortunatamente i neofiti si scontreranno non solo con una trama incomprensibile: dopo qualche stage dovranno fare i conti con i limiti di un gameplay che non decolla. Nuovamente, quindi, la produzione si dedica soprattutto ai fan. Questa versione PsVita, grazie ad una componente tecnica più che solida e generalmente paragonabile, per impatto visivo, a quella della console casalinga, è consigliatissima a chi volesse un leggero passatempo portatile per l'estate.

    7

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