Recensione Parappa the Rapper

Bentornato Parappa! Non sei affatto cambiato....

Recensione Parappa the Rapper
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  • You Gotta do what?

    Nato 10 anni fa su Playstation in un titolo che ha praticamente generato dal nulla i giochi musicali, Parappa, il cagnolino rapper è diventato in breve una vera e propria mascotte del mondo sony, generando un totale di 3 giochi e una serie animata purtroppo mai apparsa nei nostri lidi.
    Dopo l’ultima apparizione, su Ps2, è passato davvero molto tempo prima che il nostro eroe si rifacesse vivo ed accogliamo dunque con gioia questo remake del primo episodio su PSP... sì, ancora un remake, che però permetterà ai più giovani di vivere le piccole grandi avventure di Parappa.

    Eccoci dunque nel colorato (e cartaeco, lo stile realizzativo è lo stesso, per citare un altro gioco celebre, di Paper Mario) mondo di Parappa, l’eroico (se così si può dire) cagnolino che vive le sue avventure incontrando i personaggi più vari e stravanti, rappando con loro per imparare di più sulla vita e farsi nuove amicizie: potrà sembrare strana come prospettiva, ma è davvero impagabile prendere lezioni di karate da una cipolla, di guida da un alce o di cucina da una gallina... il tutto per trasformare Parappa in un cagnolino degno delle attenzioni della ragazza dei suoi sogni, Sunny Funny... che naturalmente non è una cagnolina ma un fiore.
    Se vi sono bastate queste righe per andare in confusione, sappiate che PSP alla mano tutto diventa perfetto e assume il proprio senso logico, trascinando il giocatore in una follia colorata dal primo stage all’ultimo concertone finale.
    Ma andiamo con ordine: come rappa Parappa?

    Kick, punch, it’s all in the mind!

    Per capire come far esibire il nostro piccolo artista, dobbiamo partire dall’idea che ogni livello sia un duetto: Parappa infatti incontrerà diversi personaggi che trasformeranno le cose di tutti i giorni in una sfida canora a colpi di rime e tempismo, esibendosi in strofe di lunghezza variabile che andranno ripetute alla perfezione premendo i tasti (vengono sfruttati sia i frontali che i dorsali) a seconda delle indicazioni su schermo.
    Con il susseguirisi degli stage gli assoli e le combinazioni di tasti diventano gradualmente più complessi arrivando a rappresentare una discreta sfida per chi si affaccia per la prima volta a questo genere di titoli o per chi ha poco ritmo nel sangue, ma nel complesso si tratta di una curva di apprendimento ben studiata che con un paio di tentativi extra permette di toglieris parecchie soddisfazioni. La qualità della nostra esibizione infatti, oltre ad essere indicata da una scala di valori (Cool, Good , Bad e Awful) sempre visualizzata, influirà sulla qualità della canzone (ogni rappata fuori posto è effettivamente tale) e su quello che vedremo su schermo, con scenari divertenti e colorati in caso di buona prova o catastrofici in caso di fiasco: in pratica meglio si gioca, migliore diventa il gioco stesso e a goderne è l’esperienza complessiva capace di trasformare un concept moltosemplice in un vero spettacolo.

    I just can’t get you out of my head...

    È chiaro come il sole però che, trattandosi di un musicale, il coinvolgimento dipenda in gran parte dalle canzoni presenti nel gioco: altri titoli della categoria, come Gitaroo Man o Ouendan, offrono un ampia varietà di generi e stili, avendo dunque parecchie chances di cogliere l’attenzione del giocatore che magari non apprezza questo o quel genere ini particolare.
    Nel caso del titolo PSP invece, deve essere ben chiaro che si tratta solo ed esclusivamente di RAP... con diverse basi e arrangiamenti, ma comunque di rap al 100%.
    Questo vuol per caso dire che l’acquisto del suddetto titolo è sconsigliato a chi non apprezza le musicalità proprie dei Jovanotti e Articolo 31 prima maniera?
    Assolutamente no: gli artisti Sony sono riusciti a creare delle canzoni estremamente leggere e divertenti che, grazie anche all’assurdità delle situazioni a schermo, sono in grado di penetrare nella testa fino a insediarvisi perennemente... e qui entra in gioco la citazione di Kylie Minogue presente nel titolo: potrà capitarvi davvero di essere in giro, a lavoro o impegnati in qualsiasi altra cosa e trovarvi a canticchiare i motivetti che più vi hanno colpito.
    Un grandissimo traguardo per un gioco musicale e l’ennesima dimostrazione che, così come dieci anni fa, Parappa the Rapper è un titolo irrinunciabile per qualsiasi giocatore.

    10 anni e non sentirli...

    ... che generalmente è un complimento ma, in questo caso è l’inizio della categoria “difetti” per quel che riguarda questo gioco.
    Partiamo da quello decisamente più evidente, ovvero che il gioco è lo stesso di 10 anni fa: stessa grafica, stessa storia, stesse canzoni... con la differenza di una rappresentazione in widescreen che non è certo un’aggiunta ma un’imposizione fisica della console.
    Chiunque abbia già giocato allo sfinimento l’ormai storica versione Playstation non troverà nulla di nuovo in questo adattamento PSP, perdendo verosimilmente ogni interesse a riguardo se non per avere sempre con se uno dei giochi migliori mai realizzati, che si presta molto bene per le partite veloci.
    Velocità, appunto... il secondo difetto: Parappa The Rapper è breve, molto breve, terminabile in poco più di un’ora senza che gli 8 remix scaricabili dalla modalità infrastruttura della console (una delle aggiunte di questa edizione “anniversario”).
    E prorpio con le aggiunte andiamo a cogliere un altro difetto, in questo caso quasi sconcertante per la sua pochezza creativa, ovvero lo sviluppo della modalità multiplayer a 4 giocatori: scordatevi lotte all’ultimo sangue concatenando rime perfette per ostacolare i vostri avversari... perché si tratta semplicemente di cimentarsi nello stesso livello (senza sapere come si stanno comportando gli avversari) per poi vedere alla fine della canzone chi ha ottenuto il punteggio migliore: divertente quanto inutile, ovvero PER NIENTE.
    Uno scivolone clamoroso nel riproporre un titolo che avrebbe giovato in maniera strepitosa di una modalità cooperativa a più giocatori.

    Parappa the Rapper Parappa the RapperVersione Analizzata PSPParappa The Rapper è un gioco strepitoso, divertente, fresco, gioioso... irrinunciabile per qualsiasi tipo di giocatore, un vero e proprio monumento del videogioco moderno. Ovviamente ci riferiamo dell’originale uscito 10 anni fa, perché questa versione PSP realizzata per festeggiare i dieci anni del cagnolino più musicale dei videogiochi ci ripropone sì la stessa mitica esperienza, ma fa di tutto per non offrirci stimoli nuovi che possano tenere il titolo al passo di un’offerta videoludica ormai strabordante. Parliamoci chiaro: se la proposta è questa, il gioco in questione poteva benissimo essere venduto sul Playstation store a pochi euro, mettendolo dunque a disposizione anche dei possessri di PS3 vogliosi di un tuffo nel passato, ma non certo per apparire sugli scaffali a 30€. Così com’è è un clamorso buco nell’acqua, un’occasione sprecata di rivalutare una vera e propria icona dell’era playstation, che si slava solo grazia alla bontà del prodotto originale. Se non l’avete mai provato, andateci a occhi chiusi... in caso contrario, pensateci davvero bene!

    6.5

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