Recensione Parascientific Escape: Cruise in the Distant Seas

Quattro ragazze bloccate su una nave da crociera devono trovare il modo di fuggire, sfruttando poteri paranormali quali telepatia, telecinesi e lettura della mente, in una visual novel di stampo asiatico che strizza l'occhio alla serie Zero Escape.

Recensione Parascientific Escape: Cruise in the Distant Seas
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  • 3DS
  • Benché il mercato dei videogiochi sia ormai internazionale, sia in termini di produzione che di fruizione, certi generi specifici rimangono molto ancorati al proprio territorio di provenienza.
    Questa affermazione trova riscontro soprattutto in certe tipologie di prodotti, ideati, sviluppati ed evoluti in Giappone, culla del videogioco almeno fino ad una decina di anni fa, periodo nel quale è iniziato un lento ma inesorabile declino.
    Impossibile quindi non citare i musou, molto apprezzati in patria ma meno in occidente (anche se è bastato pubblicarne uno a tema Zelda per sbancare). Un altro genere usualmente apprezzatissimo nel paese del Sol Levante ma molto meno conosciuto da noi risponde al nome di escape game, tipologia di titoli che ha avuto origine praticamente sulle console portatili e che ha poi vissuto una sorta di seconda giovinezza in ambito mobile.
    Universalmente apprezzata da critica e pubblico, la serie Zero Escape può essere considerata come la più riuscita del genere, e Parascientific Escape prova mettersi in scia, mirando all'utenza che ha amato i due titoli proposti da Spike Chunsoft (il terzo episodio, per altro, è in arrivo in estate).

    Poteri nascosti

    A tutti gli effetti Parascientific Escape: Cruise in the Distant Seas è una visual novel con elementi puzzle, nella quale però la narrazione vira verso gli escape game più classici, in uno o più personaggi sono bloccati in un luogo e devono trovare il modo di fuggire. Si tratta però di una produzione asiatica e non strettamente giapponese, fattore che si nota subito dando un'occhiata al character design, ben lontano da quanto proposto dai migliori titoli nipponici, ai quali il gioco si ispira senza però raggiungere gli stessi livelli qualitativi.
    Protagoniste della storia sono quattro ragazze che per motivi diversi sono imbarcate su una grande nave da crociera. La storia le presenta una alla volta: si inizierà a prendere confidenza con Hitomi, studentessa sedicenne, per poi incontrare le altre grazie ad un susseguirsi di eventi sospetti, che sembrano essere guidati da una sola persona secondo uno schema ben preciso.
    L'elemento caratteristico delle ragazze, che si espande poi a tutto l'immaginario del mondo di gioco, è rappresentato dal fatto che queste posseggono poteri incredibili quali telepatia, telecinesi e lettura della mente. Non solo tali prodigi esistono nel mondo di gioco, ma sono anche accettati dalla comunità, benché le protagoniste non siano così inclini da utilizzarli in pubblico (elemento che automaticamente ne riduce l'uso a specifici momenti all'interno della storia).
    La vicenda, tutta ambientata sulla nave, prende il via quando il sistema di sicurezza del gigantesco mezzo entrerà in funzione, a causa di un incidente che obbligherà all'evacuazione dei passeggeri. Ovviamente (altrimenti che Escape Game sarebbe?) le ragazze rimarranno bloccate sull'imbarcazione, ma ognuna in un luogo diverso, e sarà nostro compito aiutarle a fuggire, scoprendo nel contempo cos'è successo e qual è il motivo per il quale sono salite a bordo.
    La narrazione avviene in perfetto stile visual novel, con le figure a mezzo busto dei vari personaggi che mostrano il loro stato d'animo con svariate espressioni. Non c'è però alcun modo per influire sui dialoghi, in quanto non sono presenti scelte multiple: la trama è quindi completamente lineare e alterna le sezioni in cui i personaggi parlano a quelle più ricche di gameplay, nelle quali è necessario trovare il modo di fuggire dai vari luoghi risolvendo numerosi enigmi.

    Per far ciò bisogna analizzare con meticolosità gli sfondi, alla ricerca di indizi e oggetti da poter utilizzare in modo da attivare meccanismi, aprire porte e ottenere utensili più complessi a partire da elementi più semplici. In sezioni specifiche, poi, i poteri delle ragazze attiveranno minigame abbastanza interessanti, come quello in cui usare la telecinesi per ruotare gli ingranaggi del blocco di apertura di una cassaforte.
    Il gameplay è quindi abbastanza vario, e su questo fronte non ci si può lamentare. Gli appassionati del genere sanno che, per quanto vivace e movimentata, la struttura di base deve essere accompagnata da una trama di tutto rispetto, capace di tenere il giocatore sulle spine. Purtroppo Parascientific Escape: Cruise in the Distant Seas pecca proprio sotto questo aspetto. La storia infatti intriga solo inizialmente ma le venature di mistero tendono a diluirsi anche a causa dei dialoghi, non certo ben scritti e soprattutto mal localizzati, ricchi di errori di battitura o traduzioni in inglese non del tutto corrette.

    Parascientific Escape: Cruise in the Distant Seas Parascientific Escape: Cruise in the Distant SeasVersione Analizzata Nintendo 3DSPassato praticamente in sordina benché uscito da quasi un mese, Parascientific Escape: Cruise in the Distant Seas convince solo a metà. Basta uno screenshot per accorgersi che stilisticamente non può competere con molte delle produzioni per console portatile di stampo nipponico. Il gameplay invece abbastanza vario e, se si chiude un occhio sui tanti difetti di traduzione (non proprio perdonabili per un titolo nel quale si legge moltissimo) e su una trama non irresistibile, ci si ritrova con un titolo tutto sommato appagante, soprattutto pensando ai cinque Euro spesi per poterlo scaricare dall'eShop di Nintendo. Purtroppo la qualità profusa da Spike Chunsoft nei diretti concorrenti è decisamente lontana, ma chi apprezza le visual novel dovrebbe comunque dargli una possibilità.

    6

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