Recensione Pariah

L'avversario di half life 2 è arrivato,ma manca il bersaglio

Recensione Pariah
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • Le aspettative

    C'è stato più di un motivo per seguire l'evolversi di Pariah con interesse e speranza: il team di sviluppo (famoso per il primo Unreal), la realizzazione tecnica (Unreal Engine al massimo delle sue possibilità) e millantate evoluzioni di gameplay e intelligenza artificiale.
    Niente di nuovo, bene o male tutte le software house pensano di programmare la panacea in grado di polverizzare il mai troppo lodado Half Life 2, spesso scontrandosi con una realtà differente e spietata.
    Anticipiamo che Pariah non sarà il gioco che speravamo fosse, ma che comunque rappresenta un interessante tentativo di introdurre alcune limitate buone idee.
    Ma andiamo con ordine.

    Genesi

    Pariah è un mondo scosso dalla guerra tra gli shroud, una fazione ribelle che ha occupato vaste lande boschive e desertiche, e i governativi, solitamente arroccati in città modernissime e asettiche: noi vestiremo i panni di Jack Mason.
    Jack è un dottore incaricato del trasporto di una ragazza, Karina, che giace, momentaneamente, in stasi criogenica per arrestare il propagarsi di un virus: un incidente (provocato da un missile shroud) ci costringerà a un atterraggio di fortuna.
    Questa dinamica porterà alla liberazione di Karina e al contagio di Mason.
    Le vicende dei due personaggi si intrecceranno per tutta la durata di Pariah essendo legati da un destino simile e da una lotta comune contro il virus.
    Purtroppo ne' il prestante medico ne' la bella pulzella avranno modo di suscitare un minimo di presenza carismatica con dialoghi al limite del paradossale e una recitazione (seppur virtuale) che si sperava un po' più ispirata.
    Anche i colpi di scena sono limitati ad alcune estemporanee sensazionali rivelazioni, spesso senza un filo logico e permane una certa casualità tra l'evolversi della trama e le azioni da compiere.
    Non di rado il nostro scopo sarà “Trovare Karina”: il fatto è che non si sa perchè dobbiamo cercarla o per quale motivo continua a scappare, restituendo al videogiocatore solamente un costante senso di confusione.

    Gameplay

    Non crediamo si possa iscrivere pariah nel videogioco più gustoso da giocare, ma come abbiamo accennato vi sono alcuni spunti interessanti.
    La base fisiologica su cui si sviluppa è chiaramente l'impostazione che ha mostrato qualche anno fa Unreal e poi, successivamente, Unreal 2. L'IA è un mix tra buoni propositi e pessimi intenti: i nemici si nascondono, ma non interagiscono tra loro, sbucano all'improvviso, ma a volte stanno fermi a subire i dolori della nostra artiglieria.
    Inoltre c'è un certo squilibrio tra danno inflitto e reazione avversaria, rendendo spesse volte il gioco fin troppo semplice.
    Le armi sono studiate attentamente e possono essere, squilli di tromba, potenziate! Questa caratteristica rende l'evolversi della vicenda legato al tipo di upgrade che decideremo di compiere, consegnandoci un cammino facile o difficile a seconda delle scelte compiute.
    Durante il nostro peregrinare noteremo degli scudetti arancioni rotanti, questi non sono altro che punti da spendere nel nostro inventario per colmare uno dei 3 possibili potenziamenti che ogni arma dispone (per una completa evoluzione occorreranno 6 punti, 1 per il primo livello, 2 per il secondo e 3 per il terzo)
    A video tale dinamica sarà mostrata, oltre da un sensibile miglior bilanciamento dell'arma, da delle sfere blu incastonate vicino al calcio.
    La velocità generale di gioco e l'agilità del personaggio ricordano molto quello che si è visto in Halo e risultano leggermente inferiori ad Unreal 2.
    Nel gioco si nota l'uso di un evoluto modello fisico, l'Havok 2, lo stesso presente in Half Life 2, ma utilizzato in ben altro modo: sebbene ogni tanto sia effettivamente utile per favorire alternative nel gameplay, molto spesso si adagia sulla pura presenza scenografica.
    Le esplosioni provocano un buon effetto di spostamento d'aria, i corpi rimbalzano nello scenario in maniera abbastanza convincente, forse con una leggera tendenza ad accentuare alla Max Payne le loro dinamiche.
    Come in Halo, titolo con cui condivide più di una somiglianza, in Pariah avremo la possibilità di pilotare alcuni mezzi: si passa dalla simil motoretta a 3 ruote semi moderna, molto post olocausto nucleare, ad una sorta di carro armato che spara bombe rotonde (di una scomodità da primato) a mezzi che ricordano il jeeppone di Halo (tanto per cambiare) armato di doppio fuoco mitragliatrice/missili.
    Queste prelibatezze meccaniche si troveranno sempre in luoghi in cui, se giocati a piedi (si può citare un deserto, o zone boschive particolarmente grandi) provocherebbero un netto calo di coinvolgimento e quindi la noia.
    Non è certo un'idea malvagia riempire questi buchi in questo modo, ma come in un altro titolo Bungie fin troppo nominato, sono gli scenari in se fin troppo ripetuti a rendere alcuni tratti noiosi e privi di pathos.
    Gli interni, come gli esterni, soffrono di una certa monotonia strutturale, troppo spesso ci si cala in un bunker e scatta un allarme, o vi sono scenari tutti uguali legati da corridoi, e dopo aver vissuto le stesse dinamiche per una decina di volte non sarà certo facile coinvolgere ancora il videogiocatore.

    Tecnicamente

    L'unreal engine, non sarà attualmente il migliore tecnicamente, ma di sicuro è il più plasmabile.
    Pariah offre a video uno spettacolo altalenante, fatto di pregevoli scorci e pessimi particolari.
    Non ci ha convinti nel numero di poligoni mossi, alcuni esterni son fin troppo spigolosi, ma seduce con un ottimo uso di un buon bumpmapping.
    Alcuni effetti speciali, come l'acqua, o alcune texture, non sono curati come dovrebbero, ma l'algoritmo che illumina e riscalda gli oggetti è di notevole fattura.
    Il tutto gira estremamente fluido su una 6800 256 Mb, ottimamente fluido su una 5700 ultra 128 Mb e discretamente fluido su una 5700LE.
    Il setting pare molto scabile ma non consigliamo di scendere sotto un Athlon/Pentium 1 Ghz, 512 Mb di ram e una scheda video da Geforce 3/ Radeon 8500 in su.
    Di rilievo uno degli ultimi livelli di gioco che mette in mostra scorci veramente interessanti e alla frusta le schede video, tra rifrazioni e giochi di luce, oltre che una quantità notevole di nemici tutti contemporaneamente su schermo.
    Riguardo al sono ci troviamo di fronte a una prova incolore, pessima nella recitazione, con effetti nella norma.

    Multiplayer

    Purtroppo i server di gamespy sono deserti, certamente non un buon segno, ma possiamo basarci sulle sensazioni che ci ha fornito la demo uscita qualche mese fa.
    Pariah in multiplayer, vuoi per i mezzi, vuoi per il suo frenetico dinamismo (caratteristica che non si intravede minimamente nel single player) acquista sicuramente qualche punto, senza però scostarsi molto da quello già presente ( in particolar modo Unreal Tournament).
    Le arene sono abbastanza piccole in rapporto al numero di giocatori, ma i bunker e le possibilità di interazione, oltre che gli upgrade delle armi, ne fanno sicuramente un interessante variante.
    Il problema è che il multiplayer è legato indissolubilmente a un certo successo commerciale che a quanto sembra Pariah non ha avuto.

    Pariah PariahVersione Analizzata PCCi sembra di aver analizzato il titolo in tutte le sue sfaccettature, il voto di 7,2 è giustificato da una buona longevità (12-14 ore di gioco, circa 16 livelli), una discreta realizzazione tecnica, una storia che, seppur potenzialmente interessante, è stata mal narrata e un gameplay tendente al monotono ma con qualche interessante idea. Purtroppo si ha la sensazione che a un certo punto dello sviluppo ci si sia resi conto che il titolo non sarebbe stato come si sperava e quindi si è deciso di metterlo insieme senza sacrificare troppe energie.

    7.2

    Quanto attendi: Pariah

    Hype
    Hype totali: 1
    70%
    nd