Recensione Playmobil: Hype the time quest

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Introduzione

Da quando PS2 ha visto la luce degli scaffali del mercato occidentale, sono stati prodotti per questo fantastico sistema un discreto numero di titoli dedicati ad un pubblico medio giovane. Ne sono una prova recentissime produzioni come Crash Bandicot 3, Tarzan Free Ride e via dicendo. Tuttavia mai nessuno si era preso la briga di realizzare un gioco appositamente pensato per i giovanissimi, ovvero quella fascia di pubblico comprendente gli "under 10"......almeno fino a questo momento. Per sopperire a questa mancanza scende in campo niente meno che Playmobil Interactive (ormai i videogiochi li fanno proprio tutti) con la release di Hype Of The Time Quest, gioco che non si capisce bene cosa voglia essere, se un rpg o un ibrido tra più categorie. Una cosa comunque è sicura, le ambientazioni ed i personaggi sono ripresi direttamente dal mondo playmobil, il che è tutto dire.

C'era una volta...

Il gioco comincia narrando le vicissitudini di un mago alle prime armi intento a trasformare una statua di pietra in un essere vivente che lo serva. Dopo diversi tentativi e quando ogni speranza sembra essere persa la statua diviene miracolosamente viva. A questo punto il mago comincerà a parlare con l'ex statua e scoprirà che in realtà è un cavaliere di nome Hype trasformato in statua mediante un sortilegio dal cavaliere nero, che poi ha provveduto a spedirlo in un'altra epoca. Spinto dall'amore per la principessa Vibe, Hype decide di provare a ritornare nel suo tempo (il futuro) ma purtroppo non sarà in grado di farlo da solo. Compresa la situazione il mago decide di aiutare il baldo cavaliere ma per riprendersi da tutto il tempo passato immobile "come una statua" Hype dovrà rispolverare le tecniche fondamentali del combattimento ed è qui che il mago ci guiderà in una serie di piccoli tutorial iniziali nel corso dei quali sarà possibile familiarizzare con il sistema di controllo. Durante questa primissima parte di gioco il mago ci spiegherà come colpire determinati bersagli (manichini da giostra medievale) e ci istruirà circa l'utilizzo di spada e balestra compreso il modo di lanciare gli incantesimi. Alla fine dei tutorial sarà lo stesso mago a donarci una chiave che ci consentirà di aprire un cancello per passare al primo effettivo livello di gioco. Da qui in poi comincerà la nostra avventura che ci vedrà impegnati in quattro diversi scenari che si riveleranno ai nostri occhi nel corso di 14 livelli tutti da esplorare. Dovremo lottare contro un discreto numero di nemici, i quali ostacoleranno il nostro cammino nei modi più disparati. Tra i vari nemici segnaliamo la presenza di fantasmi, draghi, mostri di vario genere e altri ancora. Il numero complessivo della tipologia dei personaggi impiegati in questo game è di un'ottantina. Durante le sue avventure Hype potrà correre, saltare, usare differenti armi ed incantesimi. Tuttavia gli incantesimi verranno acquisiti dal personaggio nel corso del gioco a seguito del recupero di determinati oggetti che ne abiliteranno l'uso. La prima magia ci verrà donata dal mago stesso ma tuttavia non potremo usarla in maniera indiscriminata. Infatti l'utilizzo degli incantesimi sarà limitato ad una barra del mana che potrà essere reintegrata attraverso alcune pozioni. Oltre alla visuale in terza persona potremmo disporre di una visuale in soggettiva che ci tornerà utile qualora volessimo prendere accuratamente la mira verso un determinato bersaglio da colpire. Purtroppo in questa situazione segnaliamo un controllo non proprio ottimale del campo visivo in quanto esso risponderà ai nostri comandi più o meno come risponderebbe un aeroplano: in pratica mettendo la levetta analogica verso il basso la visuale si alzerà e viceversa. Comunque, nella modalità in soggettiva potremmo disporre di un sistema di bloccaggio dei bersagli attraverso un rettangolo che li "aggancerà" (questo qualora utilizzassimo armi a media e lunga gittata come la balestra). Come dicevamo in apertura, il gioco è ripreso direttamente dal mondo playmobil il che si traduce in una resa grafica dei personaggi praticamente identica alle loro controparti in plastica. Da un punto di vista meramente tecnico il gioco non offre alcuno spunto di interesse. Nonostante la pubblicità sul catalogo Ubisoft parli di un'ambientazione medievale estremamente realistica ed di una eccezionale grafica 3D, ci spiace dover contraddire questi aspetti. La realizzazione tecnica è quanto di più brutto ci sia mai capitato di vedere (sarebbe difficile fare peggio). Quello che c'è su schermo è l'essenziale dell'essenziale, i personaggi sono costituiti da un numero esiguo di poligoni. Il dettaglio scarso e le texture appaiono piatte e tutt'altro che realistiche (le texture delle rocce ne sono un esempio eclatante). Le animazioni sono dozzinali e caratterizzate un numero di frame decisamente basso. Anche la realizzazione dei nemici si mette in evidenza per una resa approssimativa. Le scelte cromatiche, tra l'altro, non contribuiscono a rendere irrealistica la grafica ma il tutto si può considerare parzialmente giustificabile dalla fascia di utenza cui il gioco è dedicata (difficilmente un bimbo si interesserebbe di texture mapping). Tuttavia, se per l'aspetto grafico possiamo trovare qualche scusa questo non possiamo farlo per il sistema di controllo decisamente ostico se si considera che il gioco dovrebbe finire nelle mani di un pubblico infantile, e questo nonostante sia concettualmente abbastanza semplice. Apprendere i vari controlli infatti non dovrebbe essere difficile anche se i più piccoli dovranno impegnarsi abbastanza. Purtroppo anche la risposta del personaggio ai comandi impartiti non sembra efficiente, soprattutto per quanto riguarda i salti od il prendere la mira verso determinati bersagli. Anche i nemici saranno un po' difficilotti da sconfiggere e qualche bambino potrebbe stancarsi anzitempo. Le musiche sono ripetitive e ben presto stancheranno anche il giocatore meno esigente. Per quanto riguarda la longevità il gioco si segnala per una durata di oltre quaranta ore ma nemmeno sotto questo aspetto ce la sentiamo di dargli la sufficienza in quanto vi stancherete molto, molto prima dell'epilogo. L'unica nota positiva è la localizzazione del prodotto mediante sottotitoli in italiano sul parlato in inglese...... in questo caso c'è comunque un atro problema: i bambini che ancora non sanno leggere o che sono alle prime armi nelle intricate strade della lingua italiana non avranno un approccio felicissimo con l'avventura, a meno che un genitore non passi del tempo con loro per giocarci (cosa molto improbabile: le ultime statistiche dicono che in media i genitori dedicano attenzioni alla cura affettivo/psicologica del bimbo 7 minuti al giorno, 14 minuti la domenica).

...e speriamo non ci sia più!

Cosa dire in conclusione di questa recensione.........Il gioco delude sotto ogni aspetto ed il target a cui è rivolto da solo non è sufficiente a giustificare la realizzazione approssimativa e le molte pecche che affliggono il sistema di controllo. La grafica è sicuramente al di sotto delle potenzialità dell'emotion engine (e nemmeno di psone) e stupisce che il volantino pubblicitario ne descriva l'engine come "eccezionale". Non vogliamo essere cattivi ma francamente sarebbe il caso che playmobil pensasse a fare i mitici personaggi in plastica che hanno accompagnato l'infanzia di ognuno di noi, perché se c'è una cosa che sono bravi a fare è proprio quella.