Pokémon Scarlatto e Violetto: recensione del primo DLC La Maschera Turchese

La Maschera Turchese è la prima avventura del pacchetto di espansione Il Tesoro dell'Area Zero per Pokemon Scarlatto e Violetto.

Pokémon Scarlatto e Violetto: recensione del primo DLC La Maschera Turchese
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Switch
  • Pubblicati in tutto il globo lo scorso novembre, Pokémon Scarlatto e Violetto hanno venduto più di 22 milioni di copie, ciononostante i capitoli di ultima generazione non sono stati accolti con grande fervore. Difatti, se da una parte i suddetti hanno rivoluzionato la storica struttura alla base dell'esperienza, impattando in positivo sulla componente esplorativa (per maggiori dettagli consultate il nostro speciale sulle vie dell'open world di Pokémon Scarlatto e Violetto), dall'altra le due più recenti iterazioni del franchise hanno fatto molto discutere a causa di un impianto tecnico obsoleto e una marea di bug che tuttora permane.

    A quasi un anno di distanza dal lancio dell'avventura principale, ci siamo recentemente cimentati con la "Maschera Turchese", vale a dire la prima parte del Pass di Espansione cui è stato dato il nome de "Il tesoro dell'Area Zero". Dopo aver setacciato in lungo e in largo l'area di Nordivia, siamo infine pronti a svelarvi le nostre consolidate impressioni su un DLC abbastanza povero di contenuti.

    La leggenda dell'Orco cattivo

    Ambientata durante la "ricerca di tesori" vissuta dal protagonista nel corso della campagna principale di Pokémon Scarlatto e Violetto, il primo DLC del Pass di Espansione si apre con un'improvvisa telefonata da parte del professor Zim, il quale avverte il nostro alter-ego di essere stato selezionato per partecipare al viaggio di studi organizzato ogni anno dall'Accademia Arancia/Uva in collaborazione con l'Istituto Mirtillo.

    Incontrata anche Rea, professoressa proveniente dalla suddetta scuola di Unima e apparentemente ossessionata da fenomeno Teracristal di Paldea, per il giovane allenatore viene dunque accompagnato in quel di Nordivia (Kitakami nella versione originale), una regione finora inedita e ispirata alle tradizioni folkloristiche del Giappone. Non a caso, i suoi abitanti sono soliti indossare dei jinbei colorati, l'architettura delle case strizza l'occhio alle tipiche dimore nipponiche e il clima di festa che permea l'intera Kitakami è un chiaro riferimento al "matsuri" giapponese, ossia un festival con tanto di bancherelle che solitamente si tiene nei pressi dei santuari shintoisti e che attira in strada centinaia di persone. Quella di Nordivia è del resto una terra molto legata alle tradizioni e alle credenze popolari, tant'è che gli abitanti di Verdegiada - l'unico e per giunta minuscolo centro abitato dell'intera regione - sono soliti celebrare ogni anno la gesta dei "Beniamici", tre Pokémon che secondo la leggenda si sacrificarono per sconfiggere un orco malvagio, sottrargli alcune delle maschere da cui traeva i suoi poteri e ricacciarlo sul monte da cui proveniva.

    Forte del Pokédex aggiornato e affiancato di volta in volta da Riben e Rubra, due abili studenti dell'Istituto Mirtillo che qui fungono sostanzialmente da rivali, il protagonista si ritroverà a esplorare l'intera Kitakami, al scopo di raccogliere quante più informazioni possibili sul mito dei Beniamici e scoprire la verità sul temutissimo ed enigmatico Ogerpon (il grazioso Pokémon mascherato che funge da mascotte de "La Maschera Turchese").

    Preferiamo non raccontarvi troppi dettagli sulla del brevissimo DLC confezionato da Game Freak, che appunto si esaurisce in appena cinque ore circa, ciononostante è opportuno precisare che tutta la vicenda ruota attorno al passato dei quattro Pokémon leggendari soprammenzionati. Mascherata dai toni scherzosi e puerili che contraddistinguono il brand, la storia del contenuto scaricabile mira a trasmettere un messaggio profondo e molto attuale, ma sfortunatamente il racconto ci ha convinti solo in minima parte, a causa di eventi alquanto telefonati, un'eccessiva linearità e lo scarsissimo spazio dedicato alla lotta.

    Fatta eccezione per i due rivali, che a intervalli regolari lotteranno contro l'avatar del giocatore, la nuova "mini-regione" Nordivia presenta invero pochi avversari, come gli opzionali Orchi di Nordivia nascosti nei luoghi più remoti della zona, e tra un dialogo e l'altro fatica a garantire una soddisfacente dose di azione. La sensazione è che la prima parte de "Il tesoro dell'Area Zero" servisse unicamente a introdurre gli stereotipati Riben e Rubra, che vi anticipiamo ricopriranno un ruolo importante anche nella seconda metà.

    Difficoltà adattabile

    Tra l'altro, benché il Pass di Espansione punti a svelare il segreto dell'Area Zero, "La Maschera Turchese" non aggiunge davvero nulla circa il fenomeno del Teracristal e addirittura sembra dare per scontato che il giocatore non si sia ancora introdotto nell'enorme Voragine di Paldea in cui questo ha avuto inizio.

    Giacché che il DLC può essere affrontato in qualsiasi momento dell'avventura principale, è assai probabile che questo sia stato concepito per incastrarsi poco dopo l'inizio della "ricerca di tesori" avviata in quel di Paldea, con buona pace di chi sperava di trovare nei due DLC dei contenuti che compensassero lo scarso post-game offerto dal gioco base. Sebbene la nuova proposta di Game Freak non sia stata effettivamente in grado di offrirci una sfida degna di tale nome, occorre sottolineare che a questo giro lo sviluppatore ha escogitato una soluzione potenzialmente in grado di adattare l'esperienza ai progressi fatti dall'utente nel main game. Avviando l'espansione solo dopo aver conquistato la Lega Pokémon e l'Area Zero, le creature incontrabili a Nordivia hanno un livello compreso fra 55 e 75, con sporadici avversari in possesso di squadre attorno al livello 80. Al contrario, lanciarsi all'esplorazione di Nordivia subito dopo l'inizio di Pokémon Scarlatto e Violetto fa sì che le creature incrociate lungo il percorso partano invece dal livello 12, per poi "accompagnare" la crescita del protagonista e della sua squadra.

    Sulla carta la scalabilità assicura al giocatore la possibilità di fruire del DLC in ogni momento, ma all'atto pratico la soluzione intentata da Game Frak interviene unicamente sul livello dei Pokémon, lasciando immutato il numero di creature possedute dagli allenatori disseminati per la mappa.

    Sia chiaro, rispetto a quanto accadeva nel Pass di Espansione di Pokémon Spada e Scudo (qui trovate la recensione de L'Isola Solitaria dell'Armatura), stavolta non sarete costretti ad autoimporvi di non usare bestiole di livello 90 o superiore per non rischiare di azzerare il tasso di sfida, ciononostante un contendente in possesso di due o tre Pokémon soltanto sarà un ostacolo da poco, indipendentemente dalla forza dei suoi mostriciattoli. La scalabilità dell'esperienza rappresenta senza dubbio un grande passo in avanti, ma siamo convinti i ragazzi di Game Frak avrebbero dovuto mettere in conto diversi altri fattori, anziché focalizzarsi unicamente sul livello dei Pokémon.

    Un'offerta contenutistica sottotono

    Avendo visto la luce a distanza di quasi un anno dall'uscita dei giochi Pokémon di ultima generazione, era tutto sommato lecito aspettarsi che i DLC rimescolassero un po' la componente ludica, introducendo magari qualche meccanica nuova, ma così non è stato. Ludicamente parlando, questa prima parte de "Il tesoro dell'Area Zero" non ha posto sul piatto nessuna diavoleria inedita e addirittura ha sfruttato quasi per niente il fenomeno del Teracristal, che almeno in teoria dovrebbe essere l'attrattiva principale dei giochi di nona generazione. Complice la decisione di Game Freak di ambientare "La Maschera Turchese" nelle prime ore dell'avventura, è dunque probabile che ci tocchi aspettare la Parte 2: "Il Disco Indaco" per assistere all'introduzione di novità degne di rilievo.

    In sostanza, se avete amato gironzolare per Paldea senza dover seguire un percorso prestabilito, il primo DLC di Pokémon Scarlatto e Violetto saprà regalarvi qualche ora extra di divertimento, anche perché la mappa open world di Nordivia, per quanto contenuta, presenta una mezza dozzina di biomi ben differenziati e brulicanti di esemplari da aggiungere alle vostre collezioni.

    Il nuovo Pokédex di Nordivia include infatti 200 voce esatte, tra le quali vi sono un centinaio di bestie provenienti dalle passate generazioni di Pocket Monsters, sette creature completamente inedite e non per ultima la forma alternativa di una vecchia conoscenza. Considerando che durante la nostra prova abbiamo impiegato due pomeriggi appena per acciuffarli tutti, il biglietto di ingresso del Pass di Espansione (pari a 35€) ci sembra al momento poco consono all'offerta effettiva.

    Per quanto marginali, le uniche novità proposte da "La Maschera Turchese" vanno individuate nell'introduzione del Bastone Rotoselfie, strumento necessario per scattarsi delle foto con una prospettiva diversa, e in una maggiore personalizzazione dell'avatar, che oltre a fregiarsi di maschere a tema e nuove cover per lo Smart Rotom, potrà finalmente sbarazzarsi delle odiate uniformi scolastiche indossate per tutta la durata del main game e sostituirle con vivaci jinbei e altri completi tradizionali da festa.

    Segnaliamo poi la presenza di un'attività chiamata Caccia all'Orco, un simpatico mini-gioco che chiede al giocatore di salire in sella a Miraidon/Koraidon (a seconda sella versione) e raccogliere le bacche colorate nei paraggi, per poi depositarle entro lo scadere del tempo a disposizione. Più un passatempo che altro, il mini-gioco consente comunque di vincere dei Mochi: strumenti che faranno di certo gola a tutti gli appassionati della sfera competitiva, in quanto permettono di intervenire sui punti base dei Pokémon.

    L'aspetto meno riuscito del pacchetto va infine ricercato, come prevedibile, nell'impianto tecnico, che ha ereditato tutte le molteplici problematiche che hanno afflitto Pokémon Scarlatto e Violetto sin dal lancio. Rallentamenti e cali di frame rate, senza dimenticare lo sgradevole effetto pop-in che penalizza grosso modo ogni elemento dello scenario, si susseguono senza sosta. Buono, invece, l'accompagnamento sonoro, che oltre alle tracce già udibili tra le lande di Paldea include dei brani inediti e in linea coi paesaggi e le tematiche folkloristiche di Nordivia.

    Pokémon Scarlatto e Violetto: il Tesoro dell'Area Zero Pokémon Scarlatto e Violetto: il Tesoro dell'Area ZeroVersione Analizzata Nintendo SwitchFocalizzato quasi esclusivamente sulla trama, “La Maschera Turchese” è un DLC in cui la lotta gioca un ruolo assai minore del previsto, tant’è che i ragazzi di Game Freak non solo non hanno implementato nuove meccaniche di gameplay, ma addirittura hanno finito per accantonare - seppur temporaneamente - il fenomeno Teracristal, che al contrario sarà al centro del secondo DLC. Il piatto forte dell’esperienza, che purtroppo è penalizzata dalle medesime problematiche di natura tecnica già riscontrate nel gioco base, è dunque rappresentata dall’introduzione di un nuovo Pokédex da completare, che come di consueto vi spingerà a setacciare ogni anfratto della seppur piccola regione di Nordivia. Considerando che i due contenuti scaricabili del Pass di Espansione formano un unicum e che il racconto cominciato nel primo DLC si concluderà soltanto nel prossimo, ogni giudizio definitivo (con voto annesso) è pertanto rimandato all’inverno, quando potremo finalmente mettere le mani anche sulla seconda e ultima parte dell'espansione, che al momento non sembra particolarmente brillante.

    Che voto dai a: Pokémon Scarlatto e Violetto: il Tesoro dell'Area Zero

    Media Voto Utenti
    Voti: 0
    ND.
    nd