Recensione Power Stone Collection

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Recensione Power Stone Collection
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    Capcom continua a servire all'utenza PSP una serie di succulenti titoli dal retrogusto nostalgico:
    remake, porting e collection di vecchi titoli continuano ad uscire regolarmente sulla piccola console Sony, che sta diventando manifesto del passato videoludico di una delle case produttrici di software più importanti della storia.
    Questa volta tocca a Power Stone, titolo decisamente più recente ed estremamente originale, che ha prodotto anche un seguito; entrambi i giochi usciti originariamente per cabinato arcade (su scheda Sega NAOMI) e poi convertiti per Dreamcast sono raccolti in un unico UMD sotto il nome di Power Stone Collection.

    In the 19th Century...

    Nel 19° secolo avventurieri esplorano il mondo alla ricerca di un tesoro in grado di fare avverare i sogni: le Power Stone.
    Questa semplice premessa permette a Capcom di introdurre personaggi decisamente unici ispirati principalmente a stereotipi culturali del periodo storico in cui la saga è ambientata. Ecco dunque Falcon (Fokker in giapponese), aviatore inglese, Ryoma il samurai, Accel il cowboy e tanti altri assolutamente ispirati e carismatici che costituiscono il roster di character giocabili del primo e secondo capitolo (in occasione dell'uscita della collection i programmatori hanno reso i personaggi inediti presenti originariamente solo nel secondo capitolo elementi sbloccabili nel primo).
    Anche gli stage si rifanno a luoghi realmente esistenti, come Londo, Oedo e Mahdad (rispettivamente Londra, Tokyo e Baghdad.

    Power Stone è una serie che a prima vista potrebbe essere catalogata tra i picchiaduro, ma che presenta una quantità di elementi originali provenienti da altri generi, come quello dei party game (e gli action RPG nella sua seconda incarnazione).
    In questo titolo Capcom, infatti, siamo chiamati a scorrazzare in stages a tre dimensioni dalle ambientazioni più disparate e ricche di elementi interattivi. Il cuore del titolo è sicuramente il combattimento, ma è nell'esecuzione che Power Stone dimostra la sua unicità.
    Innanzitutto ogni personaggio possiede, saltari e colpi, l'abilità di raccogliere ed utilizzare oggetti, ed addirittura sfruttare alcuni elementi del fondale per eseguire attacchi particolari premendo l'apposito pulsante. Gli oggetti, presenti in gran quantità e varietà, possono avere gli effetti più disparati. Potrete tirare vasi e sedie, spingere tavoli contro gli avversari, oppure sparare con diverse armi da fuoco o ancora colpire con armi da corpo a corpo. Sparsi per gli stage queste armi compariranno ad intervalli irregolari, assieme a scrigni che potrebbero contenere anche oggetti curativi. Di tanto in tanto potrebbe apparire anche una delle famigerate Power Stones. Ogni personaggio inizierà la partita con una power stone in proprio possesso, ma per fare in modo che i poteri di queste pietre si scatenino occorre raccoglierne tre. Ma attenzione! Quando verrete colpiti con una combo, da un oggetto oppure mandati al tappeto, perderete alcune delle pietre che custodite.
    Se invece riuscirete ad accumularne tre il vostro personaggio si trasformerà, guadagnando attacchi devastanti, difesa e agilità potenziate e la possibilità di effettuare due diverse special (attivabili con la pressione di uno dei laterali).
    Potrete restare in questa forma finchè l'apposito misurino di "trasformazione" non sarà scarico, ma usare uno dei due attacchi speciali lo consumerà.

    Apparentemente l'idea di includere due giochi della stessa serie potrebbe risultare una scelta dicutibile. Perché giocare il primo capitolo, tecnicamente più obsoleto, se si ha a disposizione un seguito virtualmente migliore sotto tutti i punti di vista?
    Questa teoria è valida per la maggiorparte dei videogiochi, ma tra i due titoli presenti in Power Stone Collection vi sono grandissime differenze.
    Il primo episodio è un picchiaduro ad incontri tutto sommato convenzionale. Ci si muove liberamente in arene tridimensionali chiuse, un po' come accadeva in Ehrgeiz della Dream Factory, e sono presenti due tasti di attacco (uno per il pugno e uno per il calcio) ed uno per la presa. Infine tra le modalità single player selezionabili è presente unicamente il classico story mode "a la Street Fighter" in cui si affrontano vari avversari in locazioni sparse su una mappa del mondo simile al nostro.
    Power Stone 2, invece, potenzia gli aspetti non convenzionali del primo rendendoli il centro del gameplay.
    Non più combo nè tecnicismi particolari; in questo titolo ci si affida principalmente all'uso degli oggetti e all'adrenalinica raccolta delle pietre. L'azione, decisamente più frenetica, è portata ad un nuovo livello dalla presenza di stage ampi e vari, che si trasformano e cambiano radicalmente nel corso della partita. In uno dei livelli, per esempio, cominceremo il combattimento su un'areonave (dotata di postazioni equipaggiate con cannoni, sulle quali potremo anche salire per scatenarne la potenza di fuoco sui nostri avversari) che pian piano si distruggerà perdendo pezzi e riducendo il campo di gioco, fino a quando non esploderà del tutto: a questo punto ci ritroveremo in caduta libera e dovremo tentare di recuperare uno degli ombrelli presenti nello schermo, evitando al tempo stesso che il nostro avversario faccia lo stesso. In fine, giunti a terra, lo scontro continuerà in una nuova arena, anch'essa interattiva.
    Anche le opzioni presenti nel secondo capitolo sono più varie ed appaganti. Sarà infatti possibile giocare uno story mode (in cui sceglieremo la progressione degli stage ed affronteremo anche dei Boss giganteschi) oppure un versus mode contro tre avversari contemporaneamente.
    Infine, accumulando delle monete nella modalità storia, sarà possibile acquistare, in un apposito negozio, diversi oggetti che funzioneranno da power up, armi aggiuntive o addirittura elementi con cui personalizzare il vostro personaggio.

    Power Stone Collection presenta due ottime conversioni. Il sistema di controllo si adatta bene alla PSP, e dopo un po' di partite e grazie allo stick analogico riuscirete a muovervi senza problemi il vostro alter ego nel gioco.
    Il motore grafico è stato trasposto in modo piuttosto fedele, anche se la qualità delle texture e l'aspetto un po' cubettoso ed elementare dei personaggi e degli ambienti fa sentire il suo peso, specialmente nel primo Power Stone (la cui uscita risale al 1999). Il tutto è vagamente peggiorato dal fatto che la PSP è pur sempre una console portatile, e dunque è inevitabile una certa perdita di dettaglio causata dal "rimpicciolimento" del gioco. E' quindi praticamente impossibile ammirare l'originalità delle trasformazioni dei personaggi, oppure alcuni graziosi particolari nelle ambientazioni.
    Anche se il titolo è stato adattato al formato dello schermo PSP, i puristi potranno, grazie ad un'apposita opzione, selezionare il classico formato 4:3.
    Invariato rimane invece l'intero comparto sonoro, che mantiene la bellezza dei temi musicali tipicamente arcade in grado di evocare alla perfezione lo spirito avventuroso del gioco. Anche gli effetti sonori sono rimasti identici a quelli che potevano ascoltare nella versione da sala o per Dreamcast.
    Ci si sarebbe però aspettato qualcosa di più dalla conversione di un tititolo come Power Stone. Malgrado ci sia ben poco da eccepire sotto il profilo tecnico (a parte dei caricamenti un po' troppo lunghi e qualche piccola delusione grafica) sarebbe stata una scelta intelligente, considerato che il gioco raggiunge il suo massimo in più giocatori, quella di inserire la possibilità di giocare in rete, o almeno in game sharing. Invece per approfittare dell'opzione multiplayer dovrete affidarvi alla CPU, con cui potrete sfidarvi anche in versus mode, oppure trovare qualche amico in possesso di una copia del gioco.
    Oltre alla possibilità già citata di sbloccare personaggi extra nel primo Power Stone, Capcom ha pensato bene di dotare il gioco di una Gallery nuova di zecca in cui ammirare diversi filmati e tre minigame sbloccabili. Purtroppo però le novità si fermano qui.

    Power Stone Collection Power Stone CollectionVersione Analizzata PSPPower Stone e Power Stone 2 sono degli ottimi titoli, freschi ed originali. Malgrado riescano a dare il meglio soprattutto in multiplayer, il buon numero di contenuti sbloccabili vi terrà impegnati per un po’, e nel frattempo potreste provare a convincere i vostri amici a prenderne una copia scaricandone una demo sulla loro PSP. L’uscita di questa collection segna un gradito ritorno ed è di buon auspicio per i più nostalgici. Potrebbe essere un trampolino di lancio per altre raccolte di giochi Capcom meno popolari e più recenti (Rival Schools!) oppure addirittura per un nuovo episodio legato alle mitiche pietre del potere...

    7

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