Recensione Prince of Persia: Spirito Guerriero

Leggi la nostra recensione e le opinioni sul videogioco Prince of Persia: Spirito Guerriero - 1322

Recensione Prince of Persia: Spirito Guerriero
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • Xbox
  • iPhone
  • NGC
  • Psp
  • Il tramonto dell'eroe



    Che cosa significa per voi la paura? Per me significa svegliarsi ogni notte in un posto sconosciuto, percepire il pericolo nel silenzio, correre per sfuggire alla morte e sapere che ciò durerà per tutta la vita...Già una volta vi ho narrato una storia a cui avete creduto a fatica; ora continuerò quel racconto da dove mi sono interrotto un anno fa. Vi racconterò di come un principe fiero, prode e orgoglioso, dopo aver vinto il più acerrimo nemico di suo padre e del suo popolo, sia diventato un fuggiasco, un animale impaurito e inferocito cacciato da un creatura innaturale. Creato dalla furia delle Sabbie del Tempo il Dahaka, così si chiama l'infame abominio, brama la vita di colui che ha portato disordine nel lungo fiume degli eventi. Lo desidera, il perché non ci è dato saperlo, e per questo lo insegue, forte della sua immortalità. Fino a quando non lo avrà non gli darà pace.Mi sta cacciando da molti anni ormai.Quante volte è quasi riuscito a impadronirsi di me, quante ferite hanno lasciato i suoi artigli sul mio provato corpo. Mille sono gli stratagemmi che ho architettato per porre fine alla sua esistenza e mille quelli che sono falliti miseramente; quanti trabocchetti per almeno arrestare la sua inesorabile avanzata e quanti insuccessi ho collezionato.. E quante volte ho avuto la tentazione di rinunciare e abbandonarmi al gelido abbraccio del Dahaka e della morte... Ma all'ultimo istante l'orgoglio, la volontà di sopravvivere, la sfida... e mi ritrovavo di nuovo a correre. Fuggire si, ma in eterno? E' questo il destino di un principe? Soccombere senza speranza al tempo che era riuscito già una volta a domare? Eppure ci deve essere un modo, qualcuno deve sapere come fermare questo orrore che cammina sulla terra...Certamente! Ogni male ha una sua fonte, basta solo trovarla!
     
    Dove sarà però questo posto, DOVE? Sono anni ormai che viaggio e non ho ancora trovato traccia...Forse mi sto ponendo la domanda sbagliata...Ma certo! Non "dove" ma "quando"!
     
    Questo posto sicuramente non è in questa epoca....

    La nascita del Guerriero

    Ha così inizio la seconda avventura di Prince of Persia, un nuovo mirabolante viaggio ai confini del mondo conosciuto e oltre, alla ricerca di un modo per sopravvivere agli assalti della temibile creatura nata dalle Sabbie del Tempo. Il principe non è più un giovane dai modi aristocratici e dai forti ideali. All'incrollabile fede nella giustizia e nell'onore si sono andati sostituendo lentamente ma inesorabilmente lo spirito di sopravvivenza e la paura. Combattere con tutte le proprie forze per vedere il nuovo giorno, questo è lo spirito del guerriero. Gli anni di lotte hanno temprato il principe nel corpo e nello spirito. Ora si aggira per le notti senza stelle come un'ombra nell'oscurità. Le sue lame sono letali e chi ha combattuto con lui non può sicuramente raccontarlo. Ma in questo periodo il principe non ha solo combattuto: ha cercato, parlato, viaggiato in lungo e in largo con il solo scopo di trovare il posto da cui provengono i suoi poteri e la sua maledizione. Dopo molti anni di ricerche ha finalmente trovato il luogo in cui hanno avuto origine le Sabbie del Tempo.
     
    Il secondo episodio delle avventure del Principe è ambientato nella misteriosa "Isola del Tempo", un reame ormai al tramonto governato da una creatura che si fa chiamare appunto "La Regina del Tempo". Il minuscolo regno è costituito per la maggior parte dall'enorme e inquietante palazzo della sovrana, un dedalo di sentieri e passaggi segreti custoditi con trappole di tutti i tipi e sorvegliate da misteriosi guerrieri di sabbia.Il nostro compito sarà quello di impedire che la regina porti a conclusione il rito che creò le sabbie del tempo e per fare questo dovrete per prima cosa tornare indietro lungo la linea degli eventi al giorno in cui si celebrò il "rito". Il viaggio nel tempo è reso possibile da alcuni varchi nascosti nelle stanze del castello. Ovviamente non sono semplici da raggiungere: i trabocchetti a cui bisogna sopravvivere sono ancor più letali di quelli del primo capitolo. Colonne costellate di aculei, lunghi baratri e minuscoli sentieri sono ancora una volta all'ordine del giorno in questo gioco. Per coloro che non avessero giocato il primo capitolo (andare subito a ripetizioni...) facciamo un piccolo ripasso: la più grande forza del nostro protagonista risiede nella sua agilità. Può arrivare praticamente ovunque unicamente sfruttando il suo corpo. Potremo arrampicarci sfruttando piccole sporgenze, strisciare contro pareti rocciose, saltare da un costone ad un altro ed eseguire evoluzioni, salti e molti altri giochi di equilibrismo aggrappandoci alle aste di acciaio che si possono trovare lungo il percorso. Inoltre potrete effettuare delle lunghe corse "contro le pareti" che servono a superare i baratri invalicabili con un semplice salto e a raggiungere le sporgenze più alte. Ma ancora non basta. Spesso vi troverete di fronte ad ostacoli davvero insormontabili, almeno nell'epoca in cui vi trovate... Eh si, i portali possono essere riutilizzati durante tutti i momenti del gioco. Dovrete perciò viaggiare tra passato e presente per sfruttare le differenze architettoniche del palazzo nelle differenti epoche. Il castello della Regina del Tempo, nei giorni che videro la nascita delle Sabbie, era al suo massimo splendore: tutto funzionava perfettamente e brillava di una luce intensissima. Al contrario, nel presente il castello è ormai un cumulo di macerie completamente spoglio di ogni ricchezza passata, tetro e inospitale.  Nel castello del passato sarà spesso necessario attivare degli interruttori o aprire delle porte che sono chiuse o bloccate dalla fatiscenza nel castello del presente, dove di contro dovrete sfruttarne il degrado generale per entrare in stanze inaccessibili nel passato.



    A mettere i bastoni tra le ruote al principe non ci pensa solo l'architettura: in entrambe le epoche il castello è sorvegliato dai servi della Regina: ancora una volta il Principe dovrà prodigarsi in scontri "molti contro uno" forte di rinnovate abilità di spadaccino. In questo episodio scompare il "coltello del tempo" e viene sostituito dalle armi secondarie. Inizialmente avremo a disposizione solo un'arma da taglio (o un bastone di legno...) per misurarci contro i nemici. Una volta sconfitto un avversario sarà possibile raccogliere l'arma impugnata dal villano per farne uso. A questo punto le già molte combo che si possono realizzare con un'arma vengono sostituite in blocco da quelle realizzabili con due spade. Come nel precedente episodio potrete eseguire molte acrobazie sfruttando pali, pareti o avversari per giungere alle spalle dei malcapitati ed essere ancor più letali. In questo episodio il principe si rivela ancor più violento che nel precedente: molte delle combo, se eseguite correttamente, portano a dei risvolti alquanto crudi: sgozzamenti, decapitazioni e mutilazioni varie sono molto frequenti nonché necessarie al completamento del gioco. Dal nemico abbattuto con queste tecniche scaturirà la sabbia del tempo che, ancora una volta, potrà essere utilizzata dal nostro eroe per alterare gli eventi.Come nel precedente episodio potremo rallentare lo scorrere del tempo per raggiungere, ad esempio, un'uscita prima che si chiuda; potremo "riavvolgerlo" per porre rimedio ad un qualche errore commesso durante il gioco (i salti sbagliati che conducono alla morte si sprecano...). Potrete anche usare i poteri del tempo in combattimento per accelerare a dismisura i movimenti e quindi essere estremamente letali.Naturalmente la durata del potere non è infinita e il numero di volte in cui sarà concesso di usarlo è molto limitato. La scoperta di un nuovi portali contribuisce non solo ad aprire vie nei castelli, ma anche ad aumentare il numero di contenitori di sabbie a vostra disposizione e, in qualche raro caso, donerà una nuova magia al principe. Rimane un ultimo e sinistro pericolo: il Dahaka. Questa bestia dalle sembianze vagamente umane (ancor più vagamente ricorda Nelo Angelo di Devil May Cry..) è sempre sulle vostre tracce. Nel castello del presente spesso dovrete confrontarvi con lui nel modo in cui vi siete confrontati finora: fuggendo. Le fughe dal Dahaka sono delle fasi che godono di vita propria. La strada, come si può immaginare, non è per nulla agevole. Uno sbaglio e il Dahaka vi avrà a portata di tiro. Uno sbaglio e sarete oblio...

    Luce ed Ombra



    Tecnicamente Prince of Persia è un quadro di rara bellezza come fu il suo predecessore: le splendide animazioni delle acrobazie del principe sono in gran parte ereditate dall'episodio precedente mentre le moltissime combo durante i combattimenti sono realizzate ex novo per l'occasione. Tanti nemici, tutti con le proprie mosse, abilità e peculiarità: dai semplici spadaccini alle guerriere acrobate, passando attraverso spettri, enormi cani di sabbia e giganteschi Orchi che dovrete sconfiggere in un modo alquanto "Tolkeniano". Ancora una volta la parte del leone è giocata dal castello: enormi spazi costellati di appigli irraggiungibili per chiunque non sia il nostro principe, decorati con lampade, arazzi, statue e quant'altro. Tutto splendidamente realizzato e minuziosamente curato nell'architettura e nella regia. Il senso di precarietà, di vertigine e di tensione che provocano le lente arrampicate a decine di metri dal suolo è intervallato dall'immensa soddisfazione che si prova a vedere il Principe che raggiunge la meta con una corsa contro il muro seguita da un salto sulla parete opposta. Altrettanto riuscito è il divario tra il castello del presente, scuro e ormai inabitabile, e quello del passato, ricco di luce e colorato d'oro.Le fasi in cui si manifesta il Dahaka sono inquietanti: d'un tratto i colori del gioco sfumano fino a divenire tenui grigi. E' il segnale che la bestia è vicina e che vi ha visto. Nel momento in cui sarete riusciti ad allontanarvi abbastanza dalla vostra nemesi i colori lentamente inizieranno a tornare normali. Ma attenzione: potrebbero sbiadire ancora al primo errore.

    La trama invece non convince quanto quella del primo episodio: l'ottimo spunto iniziale si perde presto lasciando spazio ad un senso di deja vu abbastanza marcato. I personaggi di contorno al Principe non godono di una caratterizzazione altrettanto forte (Se si esclude il Dahaka, che terrorizza letteralmente). Anche la componente audio perde qualcosa: la narrazione in stile favola del precedente episodio è molto meno accentuata, se non assente. Qualcuno potrà apprezzare questa mancanza, e forse è un effetto voluto da Ubisoft: infondo questa avventura del Principe poco ha a che spartire con il mondo delle fiabe delle mille e una notte.

    Lo Spirito del Sequel

    Prince of Persia: Lo Spirito Guerriero è un bellissimo gioco che delude sotto più punti di vista. Esteticamente curatissimo, graficamente all'avanguardia, divertente e impegnativo soffre però della "Febbre da Sequel". Le poche innovazioni introdotte nel gameplay sono praticamente abbozzate: sembra che per fare uscire il gioco durante il periodo delle feste si sia rinunciato ad approfondire gli eccellenti spunti forniti dal viaggio nel tempo.La possibilità di visitare la stessa locazione durante due epoche distinte lascerebbe presagire l'adozione di una struttura di gioco non lineare. Invece il gameplay obbliga ad usare i portali in momenti predefiniti. Tutto scorre con la linearità dell'originale Prince of PErsina sino al termine del gioco.Altrettanto si può dire degli enigmi che si affrontano: per giungere alle vette più impervie la strada è una sola. Pochissima libertà viene lasciata al giocatore, che al massimo potrà aguzzare la vista per scorgere qualche appiglio che lo porterà ad un forziere che contiene un artwork o un power up. Tutto questo influisce pesantemente sulla rigiocabilità di Prince of Persia 2. E' un po' come i vecchi laser games: per finire il gioco si deve fare solo quanto programmato. I combattimenti poco importano. Le combo sono molte, questo è vero, ma i nemici sono nella maggior parte dei casi poco coriacei e non permettono un adeguato sfruttamento dei poteri del Principe. Attenzione: Prince of Persia è comunque un gran bel gioco. Solo che rispecchia troppo quanto visto nel precedente episodio. Quello che più lascia perplessi è il cattivo sfruttamento dei viaggi nel tempo, che avrebbero potuto assegnare al titolo il grado di capolavoro e lo hanno invece solo trasformato in un'occasione in parte mancata. Se avete amato Prince of Persia: Sands of Time e cercate qualcosa di più nel secondo episodio forse rimarrete con un po' di amaro in bocca. Se non avete giocato le Sabbie del Tempo, di contro, adorerete Lo Spirito Guerriero, così come vi innamorerete dell'ultima fatica Ubisoft se vi piacciono i giochi "alla vecchia maniera". Una cosa è sicura: Prince of Persia: Lo Spirito Guerriero merita ampiamente di essere giocato da chiunque.

    Che voto dai a: Prince of Persia: Warrior Within

    Media Voto Utenti
    Voti: 144
    7.6
    nd