Project CARS 2: Recensione del nuovo racing game di Slightly Mad Studios

Chi ha detto che i simulatori di guida debbano essere per forza freddi, noiosi ed elitari? Project CARS 2 dimostra il contrario...

Project CARS 2: Recensione del nuovo racing game di Slightly Mad Studios
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Anche nei videogiochi, come ogni anno in questo periodo, inizia la stagione sportiva, e sugli scaffali dei negozi arrivano Fifa, Pro Evolution, i due NBA. In questa nuova annata però le uscite sono ancora più serrate e oltre ai soliti noti, nel calendario trovano spazio tre nuovi giochi di guida, e non tre giochi di guida qualunque. Ad aprire le danze, anticipando così Microsoft con il suo pantagruelico Forza Motorsport 7 e Sony con il concreto Gran Turismo Sport, troviamo i più piccoli (e più coraggiosi?) Slightly Mad Studios che, per chi non li conoscesse, dal 2005 anche sotto altri nomi (SimBin, Blimey! Games) hanno tirato fuori dalle loro officine inglesi due ambiziosi simulatori di guida come GTR e GT Legends. Nel corso degli anni sono arrivati poi i più amichevoli Need For Speed: Shift e relativo seguito, Test Drive: Ferrari Legends e infine Project Cars, gioco che ha segnato il ritorno della software house a un gameplay radicale come quelli delle origini, senza fronzoli ma tanta, tantissima fisica. Project Cars è stato un buon gioco, fortemente voluto dal team di sviluppo come dagli utenti, che ne hanno aiutato l'uscita grazie a un trionfante e a tratti rivoluzionario sistema di crow founding. Per Project Cars infatti non è stato utilizzato il solito Kickstarter ma il ben più complesso e inclusivo World of Mass Development, sviluppato dagli stessi Slightly Mad Studios e appositamente per questa storia d'amore. Project Cars è stato proprio questo: una storia d'amore, oltre a un titolo che contro tutto e tutti è comunque riuscito ad arrivare al traguardo, piazzando anche la ragguardevole cifra di oltre due milioni di copie suddivise tra le tre piattaforme di riferimento. Numeri che hanno convinto Bandai Namco a farsi avanti, con l'obiettivo di aiutare gli sviluppatori inglesi ad esprimere totalmente le loro innegabili potenzialità. Il risultato di questa collaborazione è Project Cars 2, ed è proprio lì, ad attenderci a bordo pista...

    Camber Bender

    A capo del progetto troviamo ancora una volta Ian Bell, un tipo totalmente diverso da Dan Greenawalt di Turn 10 e Kazunori Yamauchi di Polyphony Digital, e questo si riflette inevitabilmente anche nel "suo" gioco: Project Cars e relativo seguito sono infatti simulatori che t'accolgono amichevoli e con una pinta di birra in mano, ma non hanno paura di mostrare il loro lato più scontroso, meno domabile, che poi rappresenta da sempre l'aspetto più caratterizzante di tutta la scuola anglosassone degli "sportivi elettronici", se così possiamo chiamarli.

    A differenza della proposta americana e giapponese, quella di Ian Bell e degli Slightly Mad Studios ha anche una libertà in più: non essendo un nome ancora del tutto affermato, effettivamente nuovo, Project Cars può permettersi di imporre un nuovo carattere a un genere che almeno su console è fermo al primo Forza, che però è a sua volta un'evoluzione dell'ibrido tra arcade e simulazione ideato nel lontano 1997 negli uffici Polyphony con il primo Gran Turismo. Project Cars, ma molto più questo seguito, cerca proprio di scardinare questa principio, provando a rendere "pop" ciò che non lo è mai stato: il simulatore puro. Il timido tentativo del primo Project Cars ha dovuto fare i conti con una "production value" che non poteva tenere testa ai giganti più famosi, e una conseguente austerità nei menù e nell'offerta che non poteva avere più di tanto presa su quel pubblico che nei videogiochi cerca più divertimento che dedizione. Project Cars 2 nasce con due obiettivi: offrire un'esperienza di gioco più ricca e frizzante, e spingere l'acceleratore sulle variabili fisiche proposte dal modello di guida. Il risultato finale? A un passo dalla perfezione.

    Shock Absorber

    Basta il primo giro di pista per capire quanto gli Slightly Mad Studios si siano avvicinati al cuore della questione, alle mani sul volante, alla sensazione di essere un corpo all'interno di una vettura soggetta a determinate sollecitazioni. Non è soltanto una questione di visuale, che naturalmente all'interno si muove, sobbalza quando si scavalcano bruscamente i cordoli, ma proprio di risposta ai comandi, di quattro ruote poggiate sul tarmac bollente che girano, si scaldano, si consumano, abbracciate a sospensioni indipendenti di cui lentamente si imparano le reazioni. Quella sensazione, per capirci meglio, di spingere al limite resistenza meccanica e umana, per un altro sporchissimo decimo di secondo guadagnato. La simulazione che batte sotto al cofano di Project Cars 2 è ineccepibile, ma allo stesso tempo è perfettamente leggibile anche da chi non ha mai girato davvero su una pista o su una macchina particolarmente performante, e questo è possibile grazie a un realismo cristallino che permette alle vetture di "comunicare" con straordinaria efficacia ai piloti/giocatori ogni movimento meccanico in corso. E quando arrivi a percepire il rilascio della singola sospensione, con conseguente rintocco di mescola sul dorso animale della pista, puoi reagire, puoi vincere e morire, entrare definitivamente in quella sorta di trance agonistica che è la vera essenza dei motorsport, e reagire di conseguenza per evitare il peggio e sfruttare il meglio della situazione. Certamente è un carico di emozioni e nozioni che non tutti sanno o vogliono gestire, proprio per questo Project Cars 2 non lesina in quanto a opzioni, ed è possibile attivare aiuti di ogni tipo, oltre a lasciarci gestire al millimetro la difficoltà, in modo da rendere più mansuete anche le belve meno propense a rimanere in pista.

    È inoltre possibile scendere nel dettaglio di ogni singola leva, grilletto e input analogico e digitale, in modo da rendere i comandi il più possibile affini al nostro stile di guida. Un numero di opzioni decisamente fuori dal comune che coinvolge tutti i sistemi di controllo possibili, e permette anche ai pad di dire prepotentemente la loro anche con le impostazioni base. Certo, più il veicolo scelto sarà veloce e di conseguenza indisciplinato e più i limiti di tutto ciò che non è un volante vero e proprio verranno a galla, ma i problemi che hanno afflitto al riguardo il primo gioco della serie sono stati brillantemente risolti, e ora è possibile godersi l'esperienza Project Cars al 90% anche con un normale joypad e senza abilitare aiuti elettronici.

    It's my life

    La modalità carriera di Project Cars 2 è filosoficamente simile a quella del gioco precedente, ma più ricca, variegata e divertente. Dimenticatevi il continuo gareggiare per racimolare crediti e comprare così macchine sempre più potenti, come accade nei giochi più famosi; nel gioco Slightly Mad Studios l'impostazione è molto più realistica e non è presente nessuna valuta da scambiare con nuovi mezzi, che verranno forniti dai costruttori o dai team in base all'evento al quale ci appresteremo a partecipare. Si può partire con i kart, con la docile ma divertente Ginetta o provare il brivido della Formula Rookie, e in caso di vincita avanzare verso categorie più performanti e variegate. La scelta di proseguire o di saltare di categoria rimarrà comunque sempre in mano al giocatore che potrà decidere se cambiare totalmente genere di corse oppure seguire una carriera più omogenea, iniziando con i kart per farsi strada fino alle ben più aggressive indycar. Non esistono gare singoli nella carriera di Project Cars 2, se non negli eventi speciali ai quali potremo essere invitati, ma ogni categoria sarà composta da una o più campionati di cui potremo decidere lunghezza e altri dettagli, come la presenza o meno dei giri di prova o di una o più sessioni dedicate alle qualifiche. Il bello di questo simulatore è che al contrario di quanto avviene altrove, queste due porzioni di pregara acquistano un'importanza particolare anche per chi di solito è abituato a puntare al cuore della competizione il prima possibile, e questo ancora una volta è merito del realismo e l'organicità della proposta. È uno spasso durante le qualifiche fare il miglior tempo per poi rientrare ai box, e da lì osservare i piloti gestiti dalla IA cercare di battere il nostro record e scambiando quattro chiacchiere con l'ingegnere di pista, al quale potremo comunicare ciò che non ci piace dell'assetto corrente per delle piccole e importanti modifiche che potremo testare appena il traffico su pista si sarà un po' diradato, o nel caso in cui qualcuno riesca davvero a fare meglio di noi (gli esperti potranno naturalmente mettere le mani personalmente su ogni aspetto della vettura. Ma esistono ed è possibile creare anche campionati in cui le posizioni di partenza vengono decise casualmente. L'unica regola che non si può cambiare in Project Cars 2 è questa: nei circuiti dedicati ai kart, possono gareggiare soltanto i kart. Chi preferisce strutture più arcade continuerà a farlo, ma l'approccio alla carriera degli Slightly Mad Studios, per quanto ancora migliorabile, è molto più realistico e coeso dell'offerta avversaria.

    Living Tracks

    In pista Project Cars 2 è belva ferina, sorpresa ad ogni giro, grazie a un sistema di guida di cui abbiamo già sviscerato gli aspetti migliori e grazie a quelle che il team di sviluppo chiama "Living Tracks". Non solo infatti Project Cars include un numero di piste record (oltre quaranta, ma le variabili sono più di 130), ma ognuna cambierà dinamicamente anche in base all'ora, al meteo e persino alle stagioni. Inoltre, rispetto al prequel ora il motore di gioco è capace di gestire dinamicamente la diffusione dei liquidi che in caso di pioggia bagneranno realisticamente la pista andando a formare pericolose pozzanghere là proprio dove accade anche nella realtà.

    Anche il passaggio continuo delle vetture modifica il bagnato sulla pista visto che come accade davvero l'acqua tenderà ad appiccicarsi agli pneumatici, modificando ulteriormente la diffusione dell'elemento. L'intelligenza artificiale riesce a gestire tutto questo con grande efficacia, evita trenini inutili, scalda le gomme e, modificando il valore che regola la sua complessità, andrà a cercarsi il tragitto migliore per evitare incidenti e imprevisti, modificando in caso di necessità anche assetto e gomme tramite lo stop ai box. Il risultato di tutto ciò che abbiamo descritto fin qui sono gare il cui esito non è mai scontato, dove un improvviso acquazzone può cambiare totalmente le sorti di una competizione. In una delle ultime gare a cui ho avuto la fortuna di partecipare ha minacciato pioggia fin dalle qualifiche eppure, scegliendo pneumatici d'asciutto ho voluto rischiare, e tutto è andato bene fino a quattro giri dalla fine, quando ha iniziato a piovere copiosamente e il mio vantaggio si è ridotto al minimo, fino a quando non sono stato superato da due vetture, ritrovandomi terzo.

    Mentre cercavo di recuperare, tagliando una curva per uno sbaglio sono riuscito fortuitamente a superare chi mi precedeva, ma l'arbitro di gara mi ha imposto di tornare nella mia terza mesta posizione entro 24 secondi per evitare una sanzione più dura. Ho lasciato l'acceleratore facendo sfrecciare il mio avversario di nuovo davanti, per poi ritornare a mordere l'asfalto cercando di riprendere ciò che era mio, ciò che mi spettava dopo tanta fatica di diritto, ritrovandomi con un motore surriscaldato a un giro dalla fine, e obbligandomi a tenere a bada la mia brama di vittoria proprio nel rettilineo che mi avrebbe molto probabilmente permesso di riagguantare almeno una posizione. L'esperienza è resa più viva dalle comunicazioni che ci verranno inviate via radio dai box, che su PlayStation 4 avverranno tramite lo speaker del pad... "attento, fai riscaldare le gomme prima di spingere davvero", "complimenti, nel primo settore hai fatto un record personale", "dietro si stanno avvicinando: difenditi".

    Licenza di vincere

    Dalla modalità multiplayer di Project Cars 2 ci aspettavamo grandissime cose, ma almeno allo stato attuale dovremo accontentarci di una impostazione più canonica, anche se impreziosita da un sistema di patenti che potrebbe fare la differenza rispetto alle altre community online. Il gioco infatti monitora costantemente le performance dei giocatori, la loro aggressività, la percentuale di incidenti, e li suddivide tramite diverse licenze in modo da garantire a tutti il tipo di competizione preferita.

    Chi fa sempre casino alla prima curva, tramite questo sistema verrà fatto gareggiare con chi farà altrettanto. Usiamo il condizionale perché al momento non è possibile ancora capire quanto poi sarà efficace nel medio e lungo periodo ma le potenzialità ci sono, l'idea su carta ha perfettamente senso. Oltre alle competizioni dirette è anche possibile partecipare a delle sfide che si alterneranno settimanalmente: al momento si tratta semplicemente di hot lap con circuito e veicolo predefinito. Ottima anche la presenza di tutti i tool necessari per mandare in streaming le gare, inclusa una cabina di regia per scegliere le riprese e commentare e mostrare al meglio e rigorosamente in tempo reale gli eventi su pista. Nemmeno tecnicamente Project Cars 2 delude, il frame rate, almeno su PlayStation 4, sembra assestarsi sempre nei paraggi dei 60fps alla guida, mentre nei replay è possibile notare molte più incertezze. Tra la miriade di opzioni, è possibile anche attivare e disattivare una manciata di effetti grafici, ma questa libertà è rivolta soprattutto a chi non gradisce blooming e altre diavolerie che potrebbero distogliere l'attenzione dalla guida, più che a chi è alla ricerca di una maggiore velocità.

    Project CARS 2 Project CARS 2Versione Analizzata PlayStation 4Gli Slightly Mad Studios non hanno creato soltanto un ottimo simulatore di guida, ma lo hanno reso accessibile, amichevole, intrigante e mai criptico, impenetrabile o freddo, come spesso (sempre) avviene quando si tenta questa apparentemente impossibile commistione di sottogeneri. Project Cars 2 ha un numero sbalorditivo di circuiti, un roster di auto più che discreto e le innumerevoli categorie presenti gli garantiscono anche una rinfrancante varietà. In questo seguito debutta anche il rally, e ancora una volta il risultato va ben oltre le nostre attese. Ogni aspetto del gioco poi è totalmente customizzabile, in modo da essere digeribile e divertente da qualunque tipo di giocatore. Su pista la sua natura simulativa non si trasforma in noia, ma in adrenalina pura, grazie a una IA davvero sorprendente, anche se con qualche immancabile sbavatura che speriamo verrà limata nelle inevitabili patch future. L'unico dubbio che ci rode dentro è la presunta mancanza (momentanea) di veri e propri campionati online. Comunque sia, se i soliti noti vi hanno stancato ora c'è un altro campione ad attendervi in pista, e il suo nome è Project Cars 2.

    8.8

    Che voto dai a: Project CARS 2

    Media Voto Utenti
    Voti: 28
    7.5
    nd