Recensione Project: Snowblind

Inaspettatamente, uno dei migliori FPS sulla scena

Recensione Project: Snowblind
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • Xbox
  • Pc
  • Un degno rivale

    Crystal Dynamics sembra essersi gettata a capofitto su uno dei generi più in voga del momento (ma anche più difficili da realizzare): gli sparatutto in prima persona. Dopo la semi delusione di Killzone la fiducia nel poter vedere titoli di spicco sulla console Sony era assai bassa, ma tutta l’utenza videoludica amante delle guerre virtuali non puo’ rimanere impassibile di fronte a questo titolo. Project: Snowblind è un gioco che senza troppe premesse riesce a far tremare il re, fin d’ora incontrastato, del podio degli FPS su PS2, Timesplitter 3. Pur non sembrando molto originale la trama risulta davvero ben curata e ottimamente costruita, tanto da avvicinarsi piu’ ad un film Holliwoodiano che ad un classico videogioco. Il protagonista, Nathan Frost, viene riportato in vita dopo una tragedia che lo ha visto perire durante il disperato tentativo di salvare un proprio compagno sul campo di battaglia. Naturalmente di Nathan “uomo” rimane ben poco: grazie a tecnologie avanzatissime (il tutto è ambientato in un lontano 2065 ad Hong Kong) il nostro soldato è una forza speciale dell’esercito per la difesa del globo, in pericolo a causa di una nuova linea terroristica che sta invadendo l’oriente per poi estendersi su tutto il pianeta. I poteri di Frost sono molteplici e verranno scoperti con l’avanzare del gioco, proprio per spingere l’utente a procede curioso tra nuove armi ed abilità riche in fatto di varietà ed originalità.

    Qualità e quantità

    L’aspetto prettamente tecnico del gioco è davvero ottimo, specialmente in fluidità. Il motore di gioco riesce a muovere tutto l’ambiente circostante (ricreato in modo realistico, quasi vivo) senza il minimo cenno di rallentamenti o scatti. I colori sono brillanti e le texture sono davvero buone per un titolo PS2. Effetti speciali a go go: esplosioni, laser, luci al neon, riflessi nelle pozzanghere, campi elettromagnetici e persino elementi molto semplici, come pioggia o scintille, sono riprodotti senza superficialità ma con cura davvero incredibile. Le animazioni sono molto credibili e ben studiate: gli uomini si muovono con scioltezza mentre i robot (ragni, bipedi e astronavi) sono piu’ macchinosi ma reattivi e danno davvero l’idea della massa metallica che li compone. Alcune chicche rendono il titolo ancora piu’ spettacolare: con l’attivazione di alcune capacita’ particolari Nathan riuscira’ a rallentare il tempo entrando in una sorta di “matrix time”, oppure utilizzerà la visione attraverso i muri, in cui i nemici verranno visualizzati con sole linee orizzontali che ne segnano il profilo. Le armi a disposizione sono molte, alcune inedite per questo genere di giochi. Una sorta di pistola, ad esempio, in grado di entrare nei circuiti elettrici di alcuni impianti per poter prendere cosi’ il comando di telecamere, robot sentinella e porte blindate. Abbiamo poi i classici revolver (sempre e comunque in stile puramente futuristico), mitragliette, fucili di precisione, bombe a mano, fumogeni, lanciagranate, ma anche postazioni di fuoco come torrette o robot semovibili. In Project: Snowblind c’è anche la possibilita’ di utilizzare mezzi di trasporto per muoversi piu’ velocemente e piu’ riparati dal fuoco nemico; non saranno di certo indispensabili per la riuscita delle missioni ma sono comunque un introduzione godibile anche se poco sfruttata, visto che le volte che potrete usufruirne sono -come numero- davvero ridotte. Oltre al comparto grafico davvero notevole troviamo un buon doppiaggio per i personaggi che intralceranno la strada di Nathan, le musiche sono anch’esse di buon livello e mai fastidiose e gli effetti sonori nella norma dei classici FPS.

    Play Again

    In generale la giocabilita’ è stata davvero ben congeniata e risulta funzionale al cento per cento nella maggior parte delle situazioni. Pur avendo da gestire un inventario di tutto rispetto dopo poche missioni sarete in grado senza problemi di comandare Nathan Frost nel migliore dei modi, senza incepparvi in qualche colpo sparato nel nulla senza sapere il perche’. Anche la visualizzazione stessa del vostro stato vitale e della vostra componente bioenergetica (che sara’ utilizzata per le abilita’ speciali) è molto semplice e intuitiva e non vi dara’ nessun problema. Molte missioni hanno la possibilita’ di essere giocate in modi differenti a seconda della volonta’ del giocatore. Potrete avanzare silenziosamente stando attenti a telecamere e utilizzando i condotti di areazione (controllando un piccolo insetto robot in avanscoperta per neutralizzare qualche nemico di troppo), oppure potrete affidare la pulizia sistematica alla vostra cara mitraglia da spalla, facendo breccia nelle file nemiche con molto piombo e fiamme. I nemici non esiteranno pero’ a cercare aiuto, suonando appena possibile l’allarme e mettendovi in seria difficolta’, oppure nascondendosi dietro porte o colonne attendendo un vostro passo falso. Oltre alla classica modalita’ single player spicca una bella porzione di gioco dedicata al multiplayer fino a 16 giocatori online e via LAN con molte modalità, tra cui il Deathmatch singolo e a squadre, Quick Demolition, Hunter, Capture the flag, Tactical Assault e Assault. Naturalmente online vengono sacrificati alcuni elemente grafici per rendere il tutto piu’ fluido possibile, ma il lavoro svolto è anche stavolta ottimo, le differenze infatti sono davvero minime e il divertimento è assicurato.

    Dulcis in Fundo

    In sostanza Project: Snowblind è un ottimo titolo che sfrutta la PS2 in modo egregio, senza lasciare alcun dubbio sulla qualita’ e bravura dei programmatori. Il titolo è, e rimarra’, uno dei piu’ belli FPS che si sono visti in questa generazione, grazie -se vogliamo- alla somiglianza con Deux Ex e alla sensazione di guerriglia urbana molto ben sviluppa e ricreata. Un titolo da provare a da avere per gli amanti di questo genere, considerato inoltra il prezzo ridotto con cui si presenta sul mercato.

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