PS4 Pro: La recensione della nuova console Sony

La recensione di PlayStation 4 Pro, nuova versione della console Sony che permette di riprodurre giochi e contenuti con risoluzione 4K.

PS4 Pro: La recensione della nuova console Sony
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PlayStation 4 PRO è una scommessa. Per Sony, così come per i consumatori che decideranno di investire su questo nuovo hardware. Da una parte, infatti, il publisher lancia una console pensata per un mercato che ancora non c'è: per quanto lo standard 4K sia sulla bocca di molti utenti, la penetrazione di questa tecnologia non sarà certo rapidissima, e per almeno tutto il prossimo anno i costi dei pannelli saranno tutt'altro che popolari. L'opera di convincimento di Sony si rivelerà difficile e faticosa, soprattutto perché i vantaggi che la massima risoluzione determina -in combinazione con l'HDR- sono difficili da raccontare, e ancora più complessi da mostrare. Si tratta di un balzo qualitativo che va sperimentato in prima persona: il rifiorire di dettagli, la pulizia della scena, la vibrante vivacità dei colori devono incontrare lo sguardo meravigliato del giocatore, lasciarlo a bocca aperta; e di certo non possono farlo attraverso enfatiche recensioni, o grazie a immagini e filmati diffusi su schermi tradizionali. Per convincere il popolo dei giocatori, per smuovere gli occasionali fruitori di contenuti multimediali, servirà tempo, e costanza; ed uno sforzo coordinato da parte di tutta l'industria della tecnologia e dell'entertainment domestico.
Dall'altra parte ci sono gli utenti: quelli che non vedono l'ora di mettere alla prova il nuovo pannello OLED, e quelli che invece vogliono sapere quali migliorie saranno garantite per chi decide di restare fedele alle "vecchie" risoluzioni Full HD. La verità è che oggi - al momento del lancio della nuova console - il supporto da parte delle software house è altalenante, i risultati incostanti, l'approccio non sempre virtuoso.
Della lunga lista di prodotti che si proclamano compatibili con PlayStation 4 PRO sono pochi quelli che hanno sfruttato lo scarto di potenza in maniera davvero eccellente, invece che limitarsi a sbloccare qualche miglioramento "a costo zero". È insomma davvero difficile capire, spulciando la line-up di lancio, che cosa ci riserverà il futuro: dovremo aspettare le prime esclusive ottimizzate per il nuovo hardware, vedere come si muoveranno gli studi first party, e quante risorse vorranno invece investire i publisher multipiattaforma.
D'altro canto, considerando il prezzo di lancio e le specifiche hardware, PlayStation 4 PRO può vantare risultati che hanno in certi casi del miracoloso. Anche se il segnale video in 4K è generato tramite upscaling, lo scarto qualitativo rispetto ad un output nativo è minimo. Quando il gioco è in movimento è praticamente impossibile notare gli artefatti del processo di "allargamento" dell'immagine. La perdita di nitidezza è minima, la pulizia eccezionale, i contorni ben definiti. Si tratta di un traguardo impressionante, e la tecnologia utilizzata nell'upscaling ha tutte le carte in regola per diventare uno standard anche in altri contesti.

Sony ha inoltre progettato la sua macchina in modo che i costi produttivi per i team di sviluppo siano contenuti o addirittura nulli. In questa maniera qualsiasi titolo in arrivo su Ps4 potrà aumentare la risoluzione su PRO e beneficiare, almeno sui pannelli a 1080p, dei miglioramenti derivati da una sorta di supersampling. L'immagine, in pratica, viene ridotta di dimensioni rispetto alla risoluzione nativa, conservando però alcuni dettagli aggiuntivi e vedendo l'aliasing ridotto in maniera consistente. Grazie a questa possibilità PlayStation 4 PRO può perlomeno "salvare la faccia", esibendo una resa migliore per tutti (o quasi) i prodotti in uscita. E tuttavia, sia chiaro, non è certo questo il trattamento standard che gli acquirenti dovrebbero esigere: si tratta anzi del minimo sindacale, e speriamo che le software house vogliano avvicinarsi a PRO con molta più cura e dedizione, prendendo magari esempio da Rise of the Tomb Raider, ad oggi uno dei pochi titoli ottimizzati in maniera seria e competente attorno alle potenzialità dell'hardware.
Prima di addentrarci in una disamina più approfondita della macchina e delle sue caratteristiche, in ogni caso, pensiamo sia doverosa una precisazione. Negli ultimi tempi l'attenzione per un'analisi tecnica che sia soprattutto "quantitativa" è cresciuta a dismisura, ed è facile trovarsi in qualche modo bombardati di dati e confronti. Per "raccontare" le differenze prestazionali di un prodotto che gira sulle due versioni di Ps4, questo approccio sarà generalmente inevitabile. E tuttavia è importante non ridurre la qualità di un videogioco ad una questione di numeri.
Consapevoli che la battaglia delle risoluzioni ha infiammato gli animi dei giocatori all'inizio di questa generazione, ci auguriamo che l'arrivo di Ps4 PRO non inneschi una sorta di "guerra civile": chi deciderà di restare fedele al vecchio modello, lo faccia senza complessi d'inferiorità, sapendo che l'attenzione per i dettagli, lo stile e le atmosfere, bastano molto spesso a delineare il profilo di mondi schiettamente meravigliosi.

Enfant PROdige

PlayStation 4 PRO si presenta con un look molto simile a quello della nuova versione "slim" della console. Assemblata con le stesse plastiche satinate, assomiglia di fatto ad una versione più "massiccia" dell'hardware regolare: una Ps4 "con uno strato in più". Il desing è sicuramente meno elegante rispetto a quello della vecchia edizione, ma mantiene l'angolatura della superficie frontale come tratto distintivo, e in fin dei conti la macchina riesce ad avere un suo carattere ed una discreta presenza, anche grazie al led che corre lungo il solco inferiore.
La scelta di Sony, quella cioè di lavorare ad un design comune per le due console che si troveranno contemporaneamente sul mercato, è vincente e condivisibile: è importante comunicare agli utenti che le macchine fanno parte della stessa famiglia, veicolando -anche grazie all'impatto visivo- l'idea che PlayStation 4 PRO sia tutt'altra cosa rispetto ad un balzo generazionale. Interfaccia e form factor, insomma, non cambiano per precisa scelta dell'azienda, e pure il nuovo DualShock 4 è sostanzialmente identico al precedente: ci sono inavvertibili migliorie costruttive, che purtroppo non sembrano interessare le plastiche degli stick analogici, estremamente sensibili all'usura.
PlayStation 4 PRO, insomma, è diretta ed esplicita riguardo la sua natura: quella cioè di un versione "potenziata" dell'hardware di base. Le specifiche tecniche sono ormai note a tutti, a partire dalla GPU con un maggior numero di unità computazionali (36 CU a 911mhz, capaci di generare fino a 4.2Tflops), per arrivare alla RAM (oltre ad avere una banda passante di 218Gb al secondo, maggiore rispetto alla Ps4 "liscia", la PRO monta un Gigabyte extra di memoria DDR3, destinato ad ospitare applicazioni non ludiche e che in pratica ha liberato 1 Gigabyte di memoria GDDR5, 512 mega per i giochi ed il resto per renderizzare l'interfaccia della console in 4k). Migliorata lievemente anche la CPU, come sempre un 8 core griffato AMD, basato però sulla tecnologia Polaris e spinto fino a 2.1Ghz.
Lo scarto di potenza garantito dal miglioramento delle componenti hardware serve a PlayStation 4 PRO per spingere sul fronte della risoluzione, ed affacciarsi quindi sul mondo del 4K. Questo, almeno, è quello che Sony identifica come il principale punto di forza della sua console. Le specifiche sono in ogni caso troppo basse per poter garantire una risoluzione 4K nativa sui prodotti tecnicamente più spinti, e la maggior parte dei videogiochi compatibili al lancio ed in arrivo nei prossimi anni dovrà "accontentarsi" di una risoluzione upscalata. Le virgolette, in questo caso, sono d'obbligo, perché già allo stato attuale dei fatti i risultati ottenuti dalla tecnica definita checkerboard sono impressionanti. Si tratta, in pratica, di un algoritmo di upscaling che prende un quadrato di 2x2 pixel e lo "allarga" facendolo diventare un quadrato di 4x4 (per questo è definito "a scacchiera"). È una tecnologia moderna, efficace, che genera un segnale video con una pulizia invidiabile. Anche su pannelli ad ampia diagonale la nitidezza è garantita, l'aliasing davvero ridotto, la quantità di dettagli aggiuntivi che si riesce ad apprezzare sulle texture è ottima.

Molti titoli di lancio e alcuni di quelli che arriveranno nei primi mesi del 2017 ottengono questo risultato senza troppa fatica né compromessi sul fronte del framerate, partendo da una risoluzione nativa molto elevata di 3200x1800 pixel, che Ps4 PRO ha dimostrato di poter gestire. Resta ovviamente impossibile estendere queste considerazioni a tutti i titoli in arrivo, dal momento che sarà la pesantezza della scena poligonale e del motore grafico a determinare l'agilità con cui l'hardware riuscirà a renderizzare il flusso video. Alcun giochi per raggiungere i 4K dovranno partire da risoluzioni più basse, come la classica 2560x1440 o proporranno soluzioni dinamiche per adattarsi alla complessità della scena mantenendo inalterato il frame rate.
L'hardware di upscaling di Ps4 PRO, in ogni caso, è parzialmente programmabile, e questo ci permette di essere discretamente ottimisti per il futuro: avendo accesso diretto agli algoritmi di elaborazione dell'immagine, i team di sviluppo potranno facilmente adattarli alle proprie esigenze.
Al netto di qualche esempio un po' meno virtuoso (Paragon ha un'opzione che permette di effettuare l'upscaling a partire da un segnale di 1080p, con risultati che esibiscono limpidamente le differenze rispetto alla tecnica checkerboard), la situazione al lancio è incoraggiante, soprattutto per quel che riguarda le esclusive. Anche Uncharted 4, che renderizza nativamente l'immagine a 2550x1440p, si presenta in ottima forma su un pannello 4K, aiutato poi dalle meraviglie dell'HDR.

Ecco: se c'è un elemento da non sottovalutare nel considerare l'acquisto di PlayStation 4 PRO, questo è sicuramente l'High Dynamic Range. L'adozione di questo nuovo standard è davvero una "rivoluzione copernicana" in fatto di qualità visiva.
Cercando di semplificare il discorso, l'HDR permette di godere di una gamma maggiore di colori, che avvicinano la resa su schermo a quella che l'occhio umano è in grado di percepire; il tutto grazie al supporto di specifici pannelli che offrono un gradiente di luminosità finalmente rinnovato (aspetto che prima d'ora non è stato mai modificato sin dai tempi del tubo catodico). Il risultato è davvero incredibile: i giochi che fanno uso dell'HDR mostrano scorci di una bellezza senza paragoni. Un'area prima più scura diviene maggiormente "limpida", chiara, luminescente: la volumetria delle geometrie acquista dunque una solida profondità, e le superfici su cui si infrange la luce filtrano i raggi con un realismo ammaliante. Considerando che l'incremento della gamma cromatica permette il manifestarsi di dettagli aggiuntivi (legati alla possibilità di visualizzare una più ampia gamma cromatica), possiamo sostenere che la differenza equivale approssimativamente a quella che intercorre tra la standard definition e l'HD. L'High Dynamic Range anticipa insomma l'arrivo di un nuovo, impressionante standard estetico.

Bisogna in ogni caso considerare l'acquisto di una TV che supporti questa tecnologia è affare spinoso. Al di là del fattore legato ai costi, ad oggi i produttori sono abbastanza reticenti ad indicare i tempi di risposta dei pannelli, ed il rischio è quello di trovarsi per le mani un televisore ottimo in fatto di qualità visiva, ma poco adatto al gaming, magari per via di un avvertibile input lag. Ricordandovi che con HDR attivo il tempo di risposta può aumentare anche di molto, se dovessimo darvi un consiglio per gli acquisti propenderemmo per la serie KS8000 di Samsung (Amazon). In base alla risoluzione e alla frequenza di aggiornamento, il ritardo va dai 20 ai 38 millisecondi: un riscontro ancora accettabile. Se invece preferite orientarvi su un OLED, la serie LG B6 (Amazon) ha senza ombra di dubbio la qualità visiva più alta, ma salgono anche l'input lag e il prezzo.
Al di là di queste considerazioni, sono ancora una volta le esclusive Ps4 che mostrano l'utilizzo più convincente di questa tecnologia. Il già citato Uncharted 4 sfrutta il potenziale dell'HDR in maniera impeccabile, incantando il giocatore con una resa dei materiali davvero impressionante: dalla spire flessuose della sabbia alle superfici increspate dell'oceano, passando per le rigogliose foreste tropicali e le distese rocciose del Madagascar, il risultato è impareggiabile. Altri prodotti utilizzano l'HDR in maniera molto più regolare e standardizzata, e a giudicare da quello che abbiamo potuto vedere (in occasione di un evento che ci ha permesso di posare gli occhi anche su Horizon e Days Gone), le variazioni possono essere consistenti. Per tirare fuori il meglio da Ps4 PRO, insomma, i team di sviluppo dovranno comunque lavorare con attenzione, e non tutti i titoli della line-up di lancio ci sono sembrati ottimizzati con convinzione.

L'ultima questione da affrontare, lasciando poi ad un articolo di approfondimento il compito di valutare il rapporto fra PlayStation 4 PRO e Realtà Virtuale, è legata ai miglioramenti che è possibile ottenere restando ancorati alle risoluzioni tradizionali.
Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un'ampia varietà di situazioni, con pochi esempi davvero virtuosi. I team di sviluppo che hanno sfruttato la potenza aggiuntiva per migliorare la qualità degli shader o delle texture, oppure per lavorare su sistemi di illuminazione più complessi, sono ad oggi davvero pochi, e molti sono riusciti nell'impresa probabilmente sbloccando su Ps4 PRO alcune funzionalità già presenti nella versione PC dei loro prodotti (a dimostrazione del fatto che l'archittettura della console Sony si è davvero spostata in quella direzione). Citiamo quindi Killing Floor 2, Hitman, Paragon, e l'ormai esemplare caso delle "Enriched Visuals" di Rise of the Tomb Raider. Molti altri titoli (compreso Ratchet & Clank) si accontentano invece di sfruttare i benefici derivanti da una sorta di supersampling, processo che abbiamo spiegato in apertura. È significativo, in ogni caso, che lo facciamo praticamente tutti i titoli di rilievo usciti negli ultimi mesi, dal tris di sparatutto che ha monopolizzato le attenzioni dei giocatori ad ottobre, agli sportivi di settembre, arrivando persino all'italianissimo Ride 2. Se avete deciso di acquistare Ps4 PRO nonostante non abbiate una TV 4K, insomma, potete comunque stare sereni: almeno in fatto di nitidezza e pulizia della scena, i benefici saranno avertibili. Se volete approfondire il significato dei termini tecnici utilizzati in questo articolo cliccate qui.

PlayStation 4 Pro PlayStation 4 ProVersione Analizzata PlayStation 4PlayStation 4 PRO è una piattaforma particolare, primo esempio di un aggiornamento tecnico per un hardware casalingo. Si tratta di una macchina che non inaugura una nuova generazione, e che anzi professa una forte continuità con la Ps4 “tradizionale”, ribadita dal design così come dal profilo dell'esperienza utente. Proprio per questa sua unicità, è davvero impossibile valutarla secondo criteri classici. Dal punto di vista ingegneristico la console resta un vero gioiello, e conferma una volta di più quali siano i benefici di un'architettura “chiusa” e condivisa, capace di rappresentare uno standard fortemente ottimizzato. I risultati ottenuti sui pannelli 4K e HDR sono francamente incredibili, soprattutto se rapportati al prezzo di lancio. Così come accadde per l'hardware di base, inoltre, Sony sembra aver pensato anche e soprattutto agli sviluppatori, offrendo loro gli strumenti necessari per migliorare la resa qualitativa dei propri prodotti con poco sforzo economico e produttivo. Potenzialmente, insomma, le fondamenta su cui costruire un futuro radioso ci sono tutte. D'altro canto gli utenti non dovrebbero in alcun modo giustificare un “gioco al ribasso”; cercando, promuovendo e premiando i prodotti con ottimizzazioni più consistenti. Al momento, comunque, è difficile prendere posizione. La differenza di prezzo rispetto ad una PlayStation 4 regolare è davvero bassa, così come la spesa necessaria per effettuare una sostituzione. Il prezzo di vendita è talmente vantaggioso che non c'è un vero motivo per preferire la versione “tradizionale”, anche per chi ha un semplice pannello Full HD. Le considerazioni che abbiamo fatto poco sopra, se non il fatto che molti giochi di recente uscita abbiano sbloccato il supporto per Ps4 PRO, dovrebbero rassicurare i potenziali acquirenti. Ovviamente sarà solo su un pannello 4K e con il supporto all'HDR che la console tirerà fuori le unghie, e mostrerà senza remore la sua vera ragion d'essere. E se pensate di acquistare una nuova TV, non sottovalutate in alcuna maniera l'High Dynamic Range, perché il suo apporto alla qualità complessiva della scena non è affatto minoritario. Anche in questo caso, tuttavia, bisogna ribadire che i titoli più intriganti arriveranno fra qualche mese: a cominciare da For Honor per arrivare a Horizon: Zero Dawn. C'è ancora tempo, insomma, perché Ps4 PRO dia il meglio di sé. Considerando tutti questi fattori, non resta che chiudere la nostra lunga analisi con uno strano miscuglio di entusiasmo e cautela. PlayStation 4 PRO è una macchina ben progettata, interessante, a tratti sbalorditiva; ma deve dimostrare di poter costruire un mercato consistente, convincendo quindi i team di sviluppo a lavorare per farla risplendere. Potete insomma guardarla con molto interesse, ma senza fretta.