Recensione Pullblox

Un eccellente Puzzle Game sulle piattaforme digitali Nintendo

Recensione Pullblox
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Disponibile per
  • 3DS
  • Il servizio di digital delivery legato alle piattaforme portatili di Nintendo non ha mai brillato per quanto riguarda la quantità di uscite ma, di tanto in tanto, ha offerto titoli di grande caratura e a prezzi tutto sommato adeguati, malgrado la moltitudine di giochi a bassissimo costo che caratterizzano l'affermato mercato del gaming su cellulari, rappresentato dall'App Store di Apple e dall'Android Market.
    Pullblox, intitolato Pushmo nella versione statunitense, è l'ultimo rappresentate di una ristretta cerchia di titoli che puntano ad offrire un'esperienza completa, al pari delle uscite più tradizionali su cartuccia, ad una frazione del prezzo e senza ricorrere ad alcun supporto fisico.
    Dalla sua, poi, ha anche un altro onere: quello di opporsi al format ormai abituale dei puzzle game, affermatosi proprio su iPhone, che tende a ridurre la sfida in modo da adeguarsi alla più ampia fascia di pubblico possibile.
    Capolavoro o tentativo troppo ardito?

    Follia nipponica

    L'ambientazione riporta alla mente tante follie nipponiche viste in questi anni ma va ad inserirsi tra quelle leggere, in linea con molta produzione Nintendo del presente e del passato, da Pikmin a Kirby: i Pushmo sono un popolo di esseri tondi e paffuti, vestiti in maniera minimale con abiti simili a quelli classici da lottatori di Sumo.
    La loro giornata prevede un'alternarsi di momenti di ozio e di lavoro, per costruire le strane strutture che vanno a formare i veri e propri livelli di gioco: le folli architetture verticali sono formate da insiemi di blocchi che ricordano i classici pezzi di Tetris e la loro presenza attira instancabilmente i bambini della tribù che, come novelli felini, si arrampicano sulle cime senza poi più essere in grado di scendere.
    L'anziano del villaggio, quindi, dopo un tutorial abbastanza esteso ma non tedioso, chiederà al Pushmo controllato dal giocatore di aiutarlo a scalare le varie strutture, in modo da portare in salvo i ragazzi.
    Per farlo si dovranno manipolare i blocchi, tenendo a mente poche e semplici regole.

    Regole semplici

    Il gameplay effettivo di Pullblox può essere riassunto in tre semplicissime regole che, però, nascondono molte insidie e permettono la creazione di livelli a prima vista innocui ma che, alla prova dei fatti, riusciranno a mettere in difficoltà ben più di un giocatore.
    Ogni blocco può essere spinto e tirato su quattro diversi livelli di profondità, partendo dal primo, il più lontano dal giocatore e che ospita tutta la struttura all'inizio di ogni livello, per arrivare al quarto, il più vicino agli occhi di chi gioca.
    I blocchi possono essere spostati anche afferrandoli lateralmente, a patto di avere abbastanza spazio attiguo per poter far muovere anche il protagonista.
    Proprio il paffuto eroe rappresenta l'ultima abilità, e di riflesso anche limitazione: può saltare sopra ai blocchi ma solo con un elevazione pari ad uno.
    Rapidamente, quindi, si appenderà la struttura dei livelli e si capirà che nella maggior parte delle occasioni si dovrà puntare a costruire forme a scale, in modo da permettere la risalita verso l'alto del protagonista.
    Se i primi livelli non fanno che accompagnare il giocatore nella comprensione delle meccaniche, dopo poche decine si inizierà a dover ragionare a lungo sul da farsi, analizzando la conformazione dei blocchi in maniera preventiva grazie ai tasti dorsali e facendo largo uso della funzione di riavvolgimento, che permette di ritornare indietro di molti secondi, annullando l'effetto di una serie di spostamenti non ben ponderati o potendo risalire su una zona rialzata, in seguito ad un salto mal calibrato.

    3D o no?

    Pullblox fa largo uso delle funzionalità 3D della console, mostrando i livelli con una telecamera non pienamente frontale, in modo da massimizzare l'effetto tridimensionale.
    Se all'inizio la presenza della profondità sembrerà solo un orpello grafico, quando i livelli inizieranno a complicarsi quello che prima era solo un orpello diventerà un vero e proprio strumento, da sfruttare per cercare di trovare il pattern giusto per riuscire a proseguire in altezza, con il piglio dello scacchista che pianifica le proprie mosse guardando ben oltre la prossima, con una strategia a lungo termine che punta al risultato, non al colpo di fortuna.
    Graficamente lo stile è simpatico e gradevole, con evidenti richiami ad altri personaggi di Nintendo del passato, con una fissazione per i suini che si evince tanto dalla loro presenza all'interno di svariati livelli, quanto nelle esplosioni colorate visibili al completamento di uno stage, composte a volte da fuochi artificiali, altre proprio da piccoli maiali stilizzati, disegnati in pixel art.

    Cura per i dettagli

    Pullblox ha il pregio di risultate sempre avvincente, malgrado il netto cambio di approccio rispetto a tutti i puzzle game che si sono affermati in questi anni in ambito mobile: il format di successo attuale prevede livelli facilissimi, da finire in pochi secondi, e che nascondono il tasso di sfida solamente dietro alla manualità o al ragionamento necessari per ottenere tutti i collezionabili, rappresentati da stelline, paperelle o altri elementi adatti al contesto.
    Pullblox, invece, propone una sfida sostenuta, senza divagazioni o varianti di alcun tipo: l'obiettivo finale è sempre raggiungere la sommità per salvare il proprio piccolo concittadino, dando la massima libertà d'approccio e senza nascondere alcun elemento da raccogliere per massimizzare un eventuale punteggio.
    È forse una visione vecchio stile che dimostra ancora una volta che le produzioni giapponesi classiche stanno continuando per la loro strada, rimanendo in parte impermeabili alle contaminazioni.
    In quest'ottica, quindi, Pullblox si configura come un puzzle game complesso rispetto alla media prodotta dalla concorrenza, quasi intransigente in alcuni passaggi, che permette di saltare un livello solo quando è passato del tempo e sono stati fatti svariati tentativi di risoluzione a vuoto.
    È però anche un titolo curato fino al limite del concepibile, fiero delle proprie radici nipponiche e incline a mettere in difficoltà il giocatore non solo per il gusto di farlo ma per gratificarlo con un gran senso di soddisfazione nel momento in cui si riesce ad intuire la mossa corretta, in modo da sbrogliare una situazione a prima vista impossibile da risolvere.

    Pullblox PullbloxVersione Analizzata Nintendo 3DSPullblox è la risposta giapponese ad un modo di fare puzzle game che preferisce l'immediatezza alla riflessione, prendendo le distanze dall'imperante presenza della fisica come unica meccanica da sfruttare, risultando avvincente e brillante in ogni dettaglio. Il prezzo è sicuramente un fattore decisionale importante ma le decine di livelli presenti, così come l'editor incluso che permette di creare strutture a piacimento, esportandole poi sotto forma di QR Code in modo da condividerle con gli amici o la già ampia comunità online, vanno a comporre un pacchetto in grado di far percepire il valore ottenuto in cambio dei soldi spesi. Pullbox è quindi un puzzle game intelligente, ben architettato, che di diritto di inserisce tra i grandi successi visti in passato su DS, tra Pic Pic e Picross.

    9

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