Recensione Quake 3: Revolution

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Recensione Quake 3: Revolution
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Introduzione

Quake si è sempre conteso il titolo di miglior sparatutto in soggettiva con Unreal, sollevando ondate di polemiche che tutt'oggi durano. Come se non bastasse, adesso è disponibile su Ps2 Timesplittes, che si è presentato come nuovo contendente al podio.
Forse fra i tre titoli il nuovo arrivato, fra l'altro uscito a breve distanza dal lancio della console, sembrava avere tutte le carte in regola per dominare sugli altri; tuttavia, anche se abbiamo dovuto aspettare un po', la nuova "rivoluzione" del gioco BullFrog sembra essere decisamente la migliore.
E anche se c'è chi la chiamerebbe semplicemente conversione, questo termine non le farebbe onore. La nuova versione di Quake ha infatti molto di più di quello che ci si potrebbe aspettare da un semplice trasporto su console, a partire dalle arene, dalla velocità di gioco fino alle armi e all'IA dei nemici.
Ma andiamo con ordine. ;)

Il gioco

Inizierei parlando dell'aspetto grafico: su questo punto niente si deve rimproverare agli sviluppatori. Il lavoro svolto è eccezionale, e non presenta pecche di alcun genere. Le texture sono di alto livello, decisamente dettagliate e azzeccate, gli effetti di luce e le esplosioni sono costruite grazie al sistema delle particelle e si rivelano integrate nell'ambiente di gioco e senza dubbio spettacolari. Anche le scalettature sono minime e nella frenesia del gioco nessuno le noterà. Quake III Revolution viaggerà infatti a ben 60 frame al secondo, garantendo una fluidità e una velocità spettacolari anche nelle situazioni di maggior affollamento. Forse un calo si può notare nella modalità a quattro giocatori, ma niente di poi così particolarmente grave.
Le modalità offerte dal single player sono comprendenti delle classiche Death Match e Catch the Flag, più alcune nuove aggiunte che contribuiscono ad aumentare la longevità. Combatterete le vostre battaglie in ben 32 arene, fra le quali 27 tratte dai precedenti capitoli e 5 inedite. Le locazioni si rivelano ampie e costruite con cura maniacale, all'altezza del gioco e sempre divertenti.
Per quanto riguarda le armi e i vari power up, il sistema è simile a ciò che Quake ha proposto finora: gli strumenti di morte con i quali potrete ridurre a brandelli il vostro avversario sono 12, cioè l'insieme delle armi finora apparse. Oltre a recuperare la vostra energia grazie alle apposite sfere, potrete anche guadagnare dei bonus, quali il danno raddoppiato o la velocità extra.
Altro punto a favore del titolo è l'IA dei BOT (ovvero i personaggi controllati dal processore). La grande naturalezza e astuzia (naturalmente si nota bene solo a difficoltà elevate) con le quali sono gestiti i vostri avversari vi permette di svolgere emozionanti partite anche da soli.
I 42 personaggi disponibili (naturalmente non da subito ma solo andando avanti nel gioco) e gli altri segreti da scoprire sono infine delle finezze che fanno sempre piacere.
Anche il sonoro è a buoni livelli, sia per quanto riguarda la musica di sottofondo, decisamente metallica e accattivante, sia per gli effetti delle vostre armi: a chi non fa piacere ascoltare il tintinnio di un proiettile vuoto che cade a terra a fianco di un corpo morto, dopo un potente sparo.
Il gioco non è compatibile con il mouse e la tastiera USB, ma il sistema di controllo è talmente ben progettato che non se ne sente la mancanza. Ciò che manca in realtà, ed è la più grave pecca del gioco, è la possibilità di gioco in rete. Non è, e non sarà mai possibile destreggiarsi in appassionanti scontri via Internet. Questo influisce abbastanza su un titolo che ha fatto la sua fortuna grazie proprio al multiplayer online. Tuttavia la possibilità di giocare in quattro, modalità che fra l'altro surclassa quelle dei due antagonisti, e addirittura in otto grazie al cavo che connette due televisori, supplisce, seppur in minima parte, alla grave lacuna.

Conclusioni

Inizierei parlando dell'aspetto grafico: su questo punto niente si deve rimproverare agli sviluppatori. Il lavoro svolto è eccezionale, e non presenta pecche di alcun genere. Le texture sono di alto livello, decisamente dettagliate e azzeccate, gli effetti di luce e le esplosioni sono costruite grazie al sistema delle particelle e si rivelano integrate nell'ambiente di gioco e senza dubbio spettacolari. Anche le scalettature sono minime e nella frenesia del gioco nessuno le noterà. Quake III Revolution viaggerà infatti a ben 60 frame al secondo, garantendo una fluidità e una velocità spettacolari anche nelle situazioni di maggior affollamento. Forse un calo si può notare nella modalità a quattro giocatori, ma niente di poi così particolarmente grave.
Le modalità offerte dal single player sono comprendenti delle classiche Death Match e Catch the Flag, più alcune nuove aggiunte che contribuiscono ad aumentare la longevità. Combatterete le vostre battaglie in ben 32 arene, fra le quali 27 tratte dai precedenti capitoli e 5 inedite. Le locazioni si rivelano ampie e costruite con cura maniacale, all'altezza del gioco e sempre divertenti.
Per quanto riguarda le armi e i vari power up, il sistema è simile a ciò che Quake ha proposto finora: gli strumenti di morte con i quali potrete ridurre a brandelli il vostro avversario sono 12, cioè l'insieme delle armi finora apparse. Oltre a recuperare la vostra energia grazie alle apposite sfere, potrete anche guadagnare dei bonus, quali il danno raddoppiato o la velocità extra.
Altro punto a favore del titolo è l'IA dei BOT (ovvero i personaggi controllati dal processore). La grande naturalezza e astuzia (naturalmente si nota bene solo a difficoltà elevate) con le quali sono gestiti i vostri avversari vi permette di svolgere emozionanti partite anche da soli.
I 42 personaggi disponibili (naturalmente non da subito ma solo andando avanti nel gioco) e gli altri segreti da scoprire sono infine delle finezze che fanno sempre piacere.
Anche il sonoro è a buoni livelli, sia per quanto riguarda la musica di sottofondo, decisamente metallica e accattivante, sia per gli effetti delle vostre armi: a chi non fa piacere ascoltare il tintinnio di un proiettile vuoto che cade a terra a fianco di un corpo morto, dopo un potente sparo.
Il gioco non è compatibile con il mouse e la tastiera USB, ma il sistema di controllo è talmente ben progettato che non se ne sente la mancanza. Ciò che manca in realtà, ed è la più grave pecca del gioco, è la possibilità di gioco in rete. Non è, e non sarà mai possibile destreggiarsi in appassionanti scontri via Internet. Questo influisce abbastanza su un titolo che ha fatto la sua fortuna grazie proprio al multiplayer online. Tuttavia la possibilità di giocare in quattro, modalità che fra l'altro surclassa quelle dei due antagonisti, e addirittura in otto grazie al cavo che connette due televisori, supplisce, seppur in minima parte, alla grave lacuna.

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