Raiden V Director's Cut: Recensione della versione PlayStation 4

Lo sparatutto 2D Raiden 5 approda su Playstation 4 con una buona conversione, dedicata però ai soli appassionati del genere...

Raiden V Director's Cut: Recensione della versione PlayStation 4
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  • PS4
  • Xbox One
  • Cosa può pensare una larga fetta di videogiocatori moderni di fronte a Raiden 5: Director's Cut, shooter bidimensionale recentemente pubblicato su Playstation 4 e PC.
    Che il gioco ed il genere di cui fa parte sono "fuori tempo massimo"? O che lo stile sarebbe "troppo giapponese"? Che tutti quei proiettili fanno solo venire il mal di testa? Razionalmente non si può dar loro torto: lo sparatutto bidimensionale è un genere da almeno un lustro in fatiscente disuso, che vive dei riflessi dell'epoca arcade e che su console attuali ha veramente poco spazio per esprimersi.
    Laddove non sono bastati i concetti innovativi di Cave ed il loro piano di pubblicazione dell'intera line up in HD su Xbox 360 per rivitalizzare un genere antico quasi quanto il videogioco, un Raiden 5 che si fregia di celebrare il 25esimo anniversario della serie (rispetto alla release arcade nel 2015) ha senso solo agli occhi di chi è cresciuto e maturato insieme alla saga e agli innumerevoli spin-off, non di certo a chi associa alla parola "sparatutto" soltanto Call of Duty, Battlefront o al massimo Half Life.

    Ed è un peccato perché Raiden 5 è un titolo estremamente valido, per il suo ritmo indiavolato, la sua velocità pazzesca e soprattutto il gameplay certosino in cui non c'è (quasi) mai un proiettile fuori posto. E' senza dubbio una pietra miliare per il brand, nonostante alcune pecche nel level design e l'assoluta scarsità di extra degni di questo nome nella conversione casalinga.
    Ma mai come in questo caso il nostro consiglio è il seguente: se avete incrociato un altro Raiden nei decenni precedenti proseguite nella lettura, mentre se di Raiden conoscete il solo personaggio di Metal Gear Solid chiudete pure la scheda sul browser...

    27 anni a bordo di un jet

    Il primo Raiden debuttò in sala giochi nel 1990. Era l'epoca in cui il genere degli sparatutto bidimensionali era all'ultimo grido e soprattutto c'era spazio per tutti, colossi in divenire e piccole software house nipponiche. La misconosciuta Seibu Kaihatsu pensò bene di evitare la competizione nei cieli della fantascienza più spinta, per dedicarsi ad un contesto più vicino (il secolo iniziato con il 2000) ed aerei caccia in luogo di fantasiose astronavi.

    L'idea funzionò, tanto da originare un certo numero di seguiti e spin off, oltre che sopravvivere alla bancarotta della Seibu Kaihatsu grazie al fatto che buona parte dello staff originario ha continuato a lavorarci sopra sotto etichetta MOSS.
    Proprio quest'ultima è il publisher i Raiden 5: Director's Cut, qui recensito nella recente versione Playstation 4.
    Per la serie è il secondo episodio in Alta Definizione (dopo Raiden 4, convertito anche per Xbox 360 e Playstation 3), eppure il team di sviluppo si dimostra ancora acerbo rispetto alle ultime tendenze poligonali e di effetti particellari. Il filmato introduttivo è sciatto e poco emozionante, così come il design dei livelli che appare povero in dettagli e anche poco ispirato. Il team di sviluppo ammette di essersi ispirato a città e paesaggi reali, come New York, il Mar Mediterraneo o la Svezia, eppure occorre un notevole sforzo di immaginazione per riconoscere negli edifici, nei moli portuali e nelle distese di foreste un convinto omaggio a queste località reali.
    Anche se non ci spieghiamo come nell'anno 2017 ci siano certi team che abbiano ancora come benchmark l'era Playstation 2, bisogna dare atto a MOSS che la sciattezza grafica è controbilanciata da una fluidità impareggiabile, con un frame rate che schizza immediatamente a 60 fps e si dimostra incrollabile anche nei casi delle battaglie con i boss più mastodontici.
    Ed è un punto a favore perché lo schermo è costantemente invaso o dai proiettili avversari che si spandono in tutte le direzioni fin quasi a saturare l'intero pannello (senza però raggiungere i livelli degli shooter Cave) oppure dai laser in dotazione al proprio jet.

    Compagni e avversari

    Nella calibrazione tra azioni offensive e difensive risiede l'elemento meglio riuscito del videogioco, frutto di decenni di esperienza nel genere. MOSS ha offerto un gameplay che si presta all'improvvisazione e non obbliga il giocatore ad imparare a memoria ciascuno stage e le manovre nemiche.

    Il team di sviluppo ha voluto rivedere il sistema di punteggio rispetto al quarto episodio. La principale novità risiede nella scelta di non dotare il giocatore di 3 vite, esaurite le quali si giunge al Game Over, bensì di avere un'unica vita che si consuma in proporzione a seconda dell'entità dei danni subiti. L'utente è altresì invitato a studiare con cura le performance difensive ed offensive dei diversi velivoli proposti dal team, perché ciascuno di essi ha una capacità differente di resistere ai danni avversari.
    Molto interessante il ritorno del Flash, con la possibilità di incrementare la potenza del velivolo e le armi equipaggiate fino al livello 9 nel corso della medesima partita. Un bel sostegno quando si tratta di affrontare gli ultimi stage...
    MOSS ha introdotto in Raiden 5 un'altra feature, che ha denominato "Cheer", ovvero compagno. E' possibile, al riempimento di una barra, richiamare l'aiuto di altri velivoli, che possono essere guidati dalla CPU se si gioca offline, altrimenti vengono pescati online in maniera casuale delle sorte di registrazioni interattive delle performance di altri giocatori in quel particolare punto dello stage. Un escamotage carino, anche se l'effetto prodotto sul gameplay è pari a quello dell'esplosione della più tradizionale bomba che pulisce lo schermo dai nemici.
    Accompagna il Cheer system una leaderboard aggiornata in tempo reale, che confronta le performance attuali del giocatore in quello stage rispetto al resto del mondo, proiettando il tutto su di un grafico. Si tratta di una funzione inedita e pensata principalmente per gli hardcore gamer: al contrario delle canoniche leaderboard, qui il punteggio è costantemente valutato rispetto agli altri e ri-parametrato a seguito di ogni azione/manovra offensiva.
    Il nostro unico cruccio risiede nel fatto che quasi nessuno avrà la capacità di prestare attenzione alla pioggia di proiettili nella schermata di gioco e anche al grafico sulla barra sinistra, rendendo quindi necessario o l'aiuto di un amico che può tenere sott'occhio quest'ultimo oppure una cattura dello schermo, cui segue una visione passiva

    Prima di lasciarvi al voto assegnato ed al commento finale, vorremo toglierci due sassolini dalle scarpe. Il primo -alquanto inspiegabile- risiede nel fatto che negli schemi di controllo di default il comando di sganciamento di una bomba è assente, quando invece deve essere reintegrato manualmente; a quanto pare gli sviluppatori hanno voluto privilegiare il Cheer system descritto sopra, eppure quest'ultimo può essere comunque affiancato alla più tradizionale Bomba.
    Altro punto a sfavore è, invece, l'assenza dell'opzione per ribaltare lo schermo in posizione verticale ed emulare il cabinato arcade.
    E' solamente possibile giocare con la visuale in orizzontale, con l'azione vera e propria al centro, mentre ai lati due bande verticali riportano informazioni, dati, statistiche ed anche una sorpassabile trascrizione dei dialoghi pronunciati in-game. Viste le generose dimensioni dei televisori odierni si può godere di un'ampia prospettiva anche con lo schermo in modalità verticale, ma i puristi sicuramente disprezzeranno l'impossibilità di modificare l'immagine per un'esperienza di gioco più autentica e vicino alle sale giochi.

    Raiden V Raiden VVersione Analizzata PlayStation 4Raiden 5: Director's Cut è naturalmente un videogioco di nicchia. Nessuno sforzo è stato fatto dal team di sviluppo per allargare la base di utenza, anche perché dal 2000 in avanti il genere ha interessato solo gli appassionati. Ci dispiace un po' di più che nessun impegno sia stato profuso per innovare le meccaniche, rivisitare con originalità lo scoring system, introdurre qualche idea accattivante e anche purtroppo per offrire un comparto grafico all'altezza del 2017. Il Cheer system è carino ed interessante, ma all'atto pratico poco cambia del modo di approcciare la pioggia di proiettili; la leaderboard che si aggiorna in tempo reale è un'aggiunta intrigante, specie per l'utenza hardcore, ma impossibile prestare ad essa la dovuta attenzione quando tutti i riflessi sono indirizzati verso il centro dello schermo. Insomma, Raiden 5 è senza dubbio uno sparatutto ben confezionato, perché alle sue spalle vi è un team con un'esperienza sul genere più che ventennale. Se amate gli shooter in maniera viscerale dovete farlo vostro, dovete studiarlo e analizzarlo, fino a completarlo con una sola vita. Se, invece, siete dei tiepidi appassionati del genere sappiate che negli ultimi 10 anni Cave in primis e altri sviluppatori minori hanno tirato fuori prodotti meglio riusciti dal punto di vista dello stile grafico e popolati da idee e sistemi di punteggio nettamente più originali.

    Abbiamo testato il codice completo su Playstation 4, scaricandolo dal Playstation Store

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