Rainbow Six 3 è il nuovo episodio action - stealth sviluppato dalla Ubisoft Shanghai e firmato, come consuetudine, dal noto romanziere fantapolitico Tom Clancy. Il titolo, nella versione Xbox, è riuscito ad affermarsi come vera e propria killer application grazie al massiccio supporto per il Live! che ha letteralmente stregato migliaia di giocatori. Come si comporterà questo terzo capitolo in versione PlayStation 2? Andiamo con ordine e analizziamo il gioco nel suo insieme.
Si entra in azione
Il governo venezuelano ha firmato un accordo con gli Stati Uniti rendendolo il principale esportatore di petrolio. Questa situazione non è ben voluta da un'organizzazione terroristica che attraverso attacchi mirati e il rapimento di VIP sta portando il terrore nell'intero mercato petrolifero. E' proprio in questo contesto che si svolge l'azione di gioco. Impersonerete Domingo “Ding” Chavez, comandate del corpo speciale Rainbow, formato rispettivamente dal francese Louis Loiselle, dall'inglese Eddie Prince e dal tedesco Dieter Weber. Il capo dell'unità anti-terrorismo John Clark vi fornirà ad ogni missione un breve briefing sulle azioni da svolgere e sulle tattiche da effettuare. Il titolo offre cinque modalità di gioco: campagna, missione personalizzata, online, split screen e addestramento. Avanzando nella campagna sarà possibile sbloccare contenuti speciali (anticipazioni, riconoscimenti, ecc.) nuove mappe ed armi che saranno disponibili sia nelle missioni personalizzate che nel gioco in multiplayer. La meccanica di gioco è rimasta invariata dai precedenti episodi e non porta grandi novità. Rainbow Six 3 si riduce infatti a tre - quattro azioni fondamentali: sfondamento, irruzione, uccisione e talvolta salvataggio. Le missioni a lungo andare risultano ripetitive e anche settando il livello di difficoltà più basso (ve ne sono in totale tre) c'è un profondo squilibrio tra i primi e gli ultimi quadri. Il gioco tuttavia stupisce per il realismo che sa portare nello schermo. Nessun medikit che ripristina la propria salute, nessuna armatura che protegge dai colpi, dopo pochi proiettili sarete morti. Un ragionamento sulle mosse da effettuare risulta quindi più che mai indispensabile. Inoltre tutte le armi presenti nel titolo sono realmente esistenti e riprodotte alla perfezione.
Una giocabilità immediata
I comandi sono intuitivi, semplici e le impostazioni di default sono praticamente perfette (è bene dare una controllata alla sensibilità degli assi). Le leve analogiche del joypad inizialmente non consentono una mira infallibile, ma dopo un minimo di pratica centrare un obiettivo al primo colpo diventa un'impresa da ragazzi. Durante le fasi di gioco sarete in grado d'impartire ordini alla vostra squadra (sfondare porte, raggrupparsi, lanciare granate, ecc.). In questo caso l'IA dei "colleghi" è bilanciata ottimamente e risulta fondamentale per l'uccisione dei terroristi. Discorso differente va fatto per l'IA dei nemici che presenta alti e bassi. In alcune situazioni non è possibile fare mezzo passo in avanti che l'intera squadra avversaria comincia a sparare a raffica, altre volte capita di trovarsi faccia a faccia con il nemico che invece di reagire resta completamente immobile a fissare il vuoto.
Tecnicamente parlando
I programmatori dell'Ubisoft Shanghai, nella fase di conversione, non sono riusciti ad ottimizzare il codice su PlayStation 2 e allo stato finale Rainbow Six 3 può puntare al massimo ad una sufficienza. Dopo un attimo di gameplay ci si accorge della realizzazione approssimativa del titolo. Le textures, salvo alcuni casi (leggi suolo), sono piccole, “slavate” e non riescono a conferire una paletta di colore decente. Le ambientazioni sono spoglie ed è possibile interagire con lo scenario in minime dosi (rompere vetri e vasi). I modelli poligonali sia dei terroristi che dei Rainbow (comprese le armi) sono poveri ed i movimenti legnosi. Ad aggravare la situazione rientra il fatto che il titolo gira a 30 FPS ed in modo discontinuo. Molte volte capita di avvicinarsi ad un angolo di una stanza, girare di scatto la visuale e ritrovarsi alcuni cali nel frame rate che sono, per quello che si vede su schermo, davvero insensati. Si contano purtroppo un buon numero di "scalette" che a lungo andare potrebbero dare fastidio. Ulteriore nota negativa sono i filmati realizzati in computer grafica; espressioni facciali irreali e compressione video mediocre. Insomma è un gioco completamente da buttare? Non possiamo essere drastici perché non mancano alcuni aspetti positivi. Interessanti sono gli effetti di calore associati al fuoco e ai tubi che perdono gas e convincenti sono le ombre dinamiche e gli effetti di luce. Per finire bisogna dire che l'aspetto tecnico non pregiudica la giocabilità, anche se un prodotto maggiormente curato avrebbe fatto sicuramente piacere.
Un sonoro d'effetto
Il comparto sonoro svolge il suo dovere in modo egregio, ottime sono le musiche dei menù e buona è la riproduzione delle armi e del sibilo dei proiettili. Purtroppo la campionatura delle voci degli ostaggi è di bassa qualità. In linea generale tuttavia c'è un ottimo doppiaggio sia dei personaggi principali che di quelli secondari. Fattore positivo è il pieno supporto del Dolby Pro Logic 2 che è attivo di default.
La modalità online
Sono sempre più le software house che puntano sull'online di casa Sony. Rainbow Six 3, nato originariamente per Xbox Live!, supporta pienamente le funzioni di Central Station. Una volta collegati al server principale dell'Ubisoft dovrete necessariamente registrarvi creando un account “ubi.com” specificando l'username e la password che intendete utilizzare. Effettuato il login sarà possibile entrare nella lobby per giocare, inviare e ricevere messaggi, organizzare liste di amici ed ignorati, guardare le posizioni ed impostare le proprie opzioni di rete. Il titolo offre tre diverse modalità di gioco online: 1. Sopravvivenza: Tutti contro tutti, l'ultimo sopravvissuto vince. 2. Tiratore: Tutti contro tutti, chi uccide più avversari vince; quando si muore il personaggio controllato riappare ed il giocatore rientra immediatamente in azione. 3. Sopravvivenza a squadre: Si gioca a squadre, l'ultimo team sopravvissuto vince. Nel test effettuato i giocatori a partecipare erano davvero pochi (in tutta Europa solamente 50), fortunatamente non c'è stata ombra di lag. Il massimo delle persone collegate simultaneamente in una partita possono essere 6 (3 contro 3 nel caso si giochi a squadre). L'esperienza che ne viene fuori è buona, grazie anche alla possibilità di utilizzare l'headset della Logitech per scambiarsi messaggi tra membri di una squadra, ma non raggiunge i livelli di Socom - Socom 2 (giochi differenti, ma che presentano alcune analogie con lo stesso Rainbow Six 3) dove sono presenti maggiori spunti di gioco stealth e le mappe sono infinitamente più grandi. La realizzazione della modalità online tutto sommato è interessante, ma serve solo ad aumentare una longevità di per se già buona.
Conclusioni
Si capisce immediatamente che Rainbow Six 3 è un titolo sviluppato in modo "frettoloso" e porta con se dei problemi che non lo rendono godibile al 100%. Da una parte vi è una realizzazione tecnica inadeguata ed una modalità online povera di elementi fondamentali per invogliare il giocatore. Dall'altra parte c'è un sonoro ed una giocabilità che si attestano su alti livelli e sono forse quest'ultimi gli aspetti che potrebbero rendere il gioco appetibile.
Recensione Rainbow Six 3
Leggi la nostra recensione e le opinioni sul videogioco Rainbow Six 3 - 1163
Introduzione
Rainbow Six 3 è il nuovo episodio
action - stealth sviluppato dalla Ubisoft Shanghai e firmato, come consuetudine,
dal noto romanziere fantapolitico Tom Clancy. Il titolo, nella versione Xbox, è
riuscito ad affermarsi come vera e propria killer application grazie al
massiccio supporto per il Live! che ha letteralmente stregato migliaia di
giocatori. Come si comporterà questo terzo capitolo in versione PlayStation 2?
Andiamo con ordine e analizziamo il gioco nel suo insieme.
Si entra in azione
Il governo
venezuelano ha firmato un accordo con gli Stati Uniti rendendolo il principale
esportatore di petrolio. Questa situazione non è ben voluta da
un'organizzazione terroristica che attraverso attacchi mirati e il rapimento di
VIP sta portando il terrore nell'intero mercato petrolifero. E' proprio in
questo contesto che si svolge l'azione di gioco. Impersonerete Domingo “Ding”
Chavez, comandate del corpo speciale Rainbow, formato rispettivamente dal
francese Louis Loiselle, dall'inglese Eddie Prince e dal tedesco Dieter Weber.
Il capo dell'unità anti-terrorismo John Clark vi fornirà ad ogni missione un
breve briefing sulle azioni da svolgere e sulle tattiche da effettuare. Il
titolo offre cinque modalità di gioco: campagna, missione personalizzata,
online, split screen e addestramento. Avanzando nella campagna sarà possibile
sbloccare contenuti speciali (anticipazioni, riconoscimenti, ecc.) nuove mappe
ed armi che saranno disponibili sia nelle missioni personalizzate che nel gioco
in multiplayer. La meccanica di gioco è rimasta invariata dai precedenti episodi
e non porta grandi novità. Rainbow Six 3 si riduce infatti a tre - quattro
azioni fondamentali: sfondamento, irruzione, uccisione e talvolta salvataggio.
Le missioni a lungo andare risultano ripetitive e anche settando il livello di
difficoltà più basso (ve ne sono in totale tre) c'è un profondo squilibrio tra
i primi e gli ultimi quadri. Il gioco tuttavia stupisce per il realismo che sa
portare nello schermo. Nessun medikit che ripristina la propria salute, nessuna
armatura che protegge dai colpi, dopo pochi proiettili sarete morti. Un
ragionamento sulle mosse da effettuare risulta quindi più che mai
indispensabile. Inoltre tutte le armi presenti nel titolo sono realmente
esistenti e riprodotte alla perfezione.
Una giocabilità
I comandi sono intuitivi, semplici eimmediata
le impostazioni di default sono praticamente perfette (è bene dare una
controllata alla sensibilità degli assi). Le leve analogiche del joypad
inizialmente non consentono una mira infallibile, ma dopo un minimo di pratica
centrare un obiettivo al primo colpo diventa un'impresa da ragazzi. Durante le
fasi di gioco sarete in grado d'impartire ordini alla vostra squadra (sfondare
porte, raggrupparsi, lanciare granate, ecc.). In questo caso l'IA dei
"colleghi" è bilanciata ottimamente e risulta fondamentale per l'uccisione dei
terroristi. Discorso differente va fatto per l'IA dei nemici che presenta alti
e bassi. In alcune situazioni non è possibile fare mezzo passo in avanti che
l'intera squadra avversaria comincia a sparare a raffica, altre volte capita di
trovarsi faccia a faccia con il nemico che invece di reagire resta completamente
immobile a fissare il vuoto.
Tecnicamente parlando
I programmatori dell'Ubisoft Shanghai, nella
fase di conversione, non sono riusciti ad ottimizzare il codice su PlayStation 2
e allo stato finale Rainbow Six 3 può puntare al massimo ad una sufficienza.
Dopo un attimo di gameplay ci si accorge della realizzazione approssimativa del
titolo. Le textures, salvo alcuni casi (leggi suolo), sono piccole, “slavate” e
non riescono a conferire una paletta di colore decente. Le ambientazioni sono
spoglie ed è possibile interagire con lo scenario in minime dosi (rompere vetri
e vasi). I modelli poligonali sia dei terroristi che dei Rainbow (comprese le
armi) sono poveri ed i movimenti legnosi. Ad aggravare la situazione rientra il
fatto che il titolo gira a 30 FPS ed in modo discontinuo. Molte volte capita di
avvicinarsi ad un angolo di una stanza, girare di scatto la visuale e ritrovarsi
alcuni cali nel frame rate che sono, per quello che si vede su schermo, davvero
insensati. Si contano purtroppo un buon numero di "scalette" che a lungo andare
potrebbero dare fastidio. Ulteriore nota negativa sono i filmati realizzati in
computer grafica; espressioni facciali irreali e compressione video mediocre.
Insomma è un gioco completamente da buttare? Non possiamo essere drastici perché
non mancano alcuni aspetti positivi. Interessanti sono gli effetti di calore
associati al fuoco e ai tubi che perdono gas e convincenti sono le ombre
dinamiche e gli effetti di luce. Per finire bisogna dire che l'aspetto tecnico
non pregiudica la giocabilità, anche se un prodotto maggiormente curato avrebbe
fatto sicuramente piacere.
Un sonoro d'effetto
Il comparto sonoro svolge il suo dovere in modo
egregio, ottime sono le musiche dei menù e buona è la riproduzione delle armi e
del sibilo dei proiettili. Purtroppo la campionatura delle voci degli ostaggi è
di bassa qualità. In linea generale tuttavia c'è un ottimo doppiaggio sia dei
personaggi principali che di quelli secondari. Fattore positivo è il pieno
supporto del Dolby Pro Logic 2 che è attivo di default.
La modalità
Sono sempre più leonline
software house che puntano sull'online di casa Sony. Rainbow Six 3, nato
originariamente per Xbox Live!, supporta pienamente le funzioni di Central
Station. Una volta collegati al server principale dell'Ubisoft dovrete
necessariamente registrarvi creando un account “ubi.com” specificando
l'username e la password che intendete utilizzare. Effettuato il login sarà
possibile entrare nella lobby per giocare, inviare e ricevere messaggi,
organizzare liste di amici ed ignorati, guardare le posizioni ed impostare le
proprie opzioni di rete. Il titolo offre tre diverse modalità di gioco online:
1. Sopravvivenza: Tutti contro tutti, l'ultimo sopravvissuto vince. 2.
Tiratore: Tutti contro tutti, chi uccide più avversari vince; quando si muore il
personaggio controllato riappare ed il giocatore rientra immediatamente in
azione. 3. Sopravvivenza a squadre: Si gioca a squadre, l'ultimo team
sopravvissuto vince. Nel test effettuato i giocatori a partecipare erano davvero
pochi (in tutta Europa solamente 50), fortunatamente non c'è stata ombra di
lag. Il massimo delle persone collegate simultaneamente in una partita possono
essere 6 (3 contro 3 nel caso si giochi a squadre). L'esperienza che ne viene
fuori è buona, grazie anche alla possibilità di utilizzare l'headset della
Logitech per scambiarsi messaggi tra membri di una squadra, ma non raggiunge i
livelli di Socom - Socom 2 (giochi differenti, ma che presentano alcune analogie
con lo stesso Rainbow Six 3) dove sono presenti maggiori spunti di gioco stealth
e le mappe sono infinitamente più grandi. La realizzazione della modalità online
tutto sommato è interessante, ma serve solo ad aumentare una longevità di per se
già buona.
Conclusioni
Si capisce immediatamente che Rainbow Six 3 è un titolo sviluppato
in modo "frettoloso" e porta con se dei problemi che non lo rendono godibile al
100%. Da una parte vi è una realizzazione tecnica inadeguata ed una modalità
online povera di elementi fondamentali per invogliare il giocatore. Dall'altra
parte c'è un sonoro ed una giocabilità che si attestano su alti livelli e sono
forse quest'ultimi gli aspetti che potrebbero rendere il gioco
appetibile.
Che voto dai a: Rainbow Six 3
Voti: 47
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